Gesù parla a un'anima

Questi insegnamenti spirituali sono stati ricopiati, letteralmente così come sono stati scritti nei quaderni da una mamma di famiglia che vuol restare nel nascondimento e nel totale anonimato. Si tratta di locuzioni interiori, di cui ella viene privilegiata, da anni. Gesù le parla al cuore durante il ringraziamento alla Santa Comunione Eucaristica, e la chiama: ”mia piccola Maria”. Le parole di Gesù le giungono come Gocce di luce, e in una grande pace, nel cuore.


domenica 10 novembre 2013

Gocce di Luce e Papa Francesco

"Accogliete la parola di questo Papa che ha il compito di traghettare questa umanità dal peccato alla Misericordia di Dio"
"Mia piccola Maria, Io benedico tutte queste creature ed estendo la tua povera preghiera nell'estensione del mio Cuore divino. Oggi nel mio vangelo ancora la mia Misericordia vince sul peccato. Ecco i farisei e gli scribi: portano dinanzi a Me un'adultera, colta in flagrante, in reale peccato; ma essi non si stanno preoccupando dell'offesa a Dio o dello stato dell'anima della donna; la usano per mettermi in fallo e per evidenziare la superiorità delle loro tradizioni. Molti tra di loro avevano essi stessi tradito il talamo e tutti avevano in qualche modo trasgredito la Legge divina; e il peccato è sempre un tradimento, un adulterio all'amore di Dio. E cosa dovrebbe fare il Signore Santissimo: spegnere la vita a tutti coloro che stanno errando…? O è lecito e concesso che dei fratelli uccidano l'altro perché ha peccato…? Cosa se ne fa Iddio di un figlio che si perde? Ma quale gioia per un figlio ritrovato…!

Il Padre Celeste è Colui che fa nuove le cose: dà loro continua vita e le fa risorgere nella sua Misericordia. Dinanzi ad un giardino che ha perso la sua bellezza originaria, ove non vi è più fioritura, ma il cui manto è ricoperto di rovi e sterpi, cosa ve ne fate? Ma di un giardino che riscopre la sua fioritura e i suoi colori: quale delizia ritrovata ai vostri occhi! Dinanzi ad un orto che si è fatto incolto, secco, che non porta più l'abbondanza del suo raccolto, che ve ne fate? Ma di un orto che rinverdisce, che si ricopre nuovamente dei suoi saporosi frutti che possono ricolmare le vostre tavole, quale gratificazione alla sua utilità ritrovata!

Dinanzi alle piaghe di un malato che si fanno infette e la cui risposta alla cura è delusione e sconfitta…, invece quale soddisfazione di riconoscenza, di incitamento alla vita, dinanzi ad una carne che si fa rosea e sana nella sua ritrovata salute. Per far sì che però tutto questo si attui ci vuole il suo tempo, il lavoro fatto con amore. Ugualmente così Iddio compie: nel tempo e nell'opera con amore, il cui frutto è la sua Misericordia: ricrea in voi il suo capolavoro. Ogni figlio che ritorna è un fiore che torna a germogliare nel Paradiso del suo Cuore.

Figli miei, accogliete la parola di questo Papa che ha il compito di traghettare questa umanità dal peccato alla Misericordia di Dio, perché, se essa vuole, possa rinascere e risorgere.

Ognuno di voi guardi sé stesso: non stia a guardare e giudicare il peccato dell'altro; si ponga in contatto con la propria coscienza e con lo sguardo a Dio. Analizzi e riconosca il suo peccato come l'adultera: si faccia sguardo nel mio Sguardo. Dinanzi al tabernacolo si esamini e vada poi a confessarsi ove Io assolvo e dico: "Neanche Io ti condanno, và, e non peccare più!". Tutto nel perdono dimentico del passato. Ti benedico".
www.goccediluce.org

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