Gesù parla a un'anima

Questi insegnamenti spirituali sono stati ricopiati, letteralmente così come sono stati scritti nei quaderni da una mamma di famiglia che vuol restare nel nascondimento e nel totale anonimato. Si tratta di locuzioni interiori, di cui ella viene privilegiata, da anni. Gesù le parla al cuore durante il ringraziamento alla Santa Comunione Eucaristica, e la chiama: ”mia piccola Maria”. Le parole di Gesù le giungono come Gocce di luce, e in una grande pace, nel cuore.


venerdì 11 novembre 2016

Gocce di Luce - Agosto 2016

Gocce di luce – Gesù parla ad un’anima - agosto 2016 
“Ma perché così paurosa, e temi così tanto di queste profezie?”

04 08 2016 “La Sapienza divina è stoltezza per il mondo che la rifugge!”

“Mia piccola Maria, è il mio desiderio: Io ardo che i miei figli desiderino e invochino la mia Sapienza, e a chi autenticamente mi prega per Essa Io ne trasfondo il cuore. Oggi la prima lettura vi richiama a ricercarla. La Sapienza divina è stoltezza per il mondo che la rifugge; e la cosiddetta sapienza umana, ricercata dall’uomo, è sconsiderata per il Cielo, poiché il suo pensiero è contrario a quello divino: sono due nature che si oppongono. La prima ricerca il Volere di Dio che è Sommo bene, la cui Parola profusa è trasparenza di Giustizia e di Verità, che non può che donarvi l’assoluta sua bontà. L’altra, quella umana, è erronea e porta al peccato, e per di più, persistendo nella sua continua ricerca, rischia di far precipitare agli inferi. 
La Sapienza dello Spirito è il radioso giorno che illumina già nell’alba della vostra vita terrena sino a raggiungere la pienezza nel giorno nel Regno. La sua Luce si trasfonde nel mio Insegnamento. Seguite il vostro Maestro e Signore, la cui Parola non ha inganno, ma vi dona la salvezza. Siate aderenti ad Essa, accoglietela in ogni sua lettera, e non permettete che ne venga travisato il senso! E se qualcuno la cambia e ne vuole modificare il messaggio, sia per voi anatema, venisse pure dalla Chiesa, dal Santo Padre, o da altro, poiché ciò che cerca di trasformarla e cambiarne il senso è menzogna del nemico; mentre la santa parola è fedele a Sé stessa nella Verità ieri, oggi e sempre!
Meditate il Santo Vangelo, fate riferimento ad Esso! E anche se il mondo si oscurasse, la sua tenebra s’infittisse, e i sacerdoti vi dessero mille interpretazioni diverse, voi guardate dritto al Vangelo, che è faro che dà chiarore, pur nel buio più oscuro della notte: continua ad illuminarvi, portandovi sicuri al mio porto. E’ la Sapienza divina che irradia la vostra coscienza che dà, non solo discernimento al bene, ma ve ne dà fortezza e amore per adempierlo. E’ la mia Sapienza che illumina il cammino alla conquista dei Cieli nell’assoluto amore di Dio che non si piega ai compromessi, e non Lo si ama al secondo o terzo posto; ma è un amore primario che investe il possesso nell’interezza dell’essere, e che solo in questa fusione vissuta, vi dà ragione, capacità, ardore di accogliere la croce come amica, senza mai rifiutarla. E’ nell’adesione a questo amore che vi riveste, e della Croce che vi salva, la conquista del posto della vostra Risurrezione.
Ricercate, amate la mia Sapienza! Se in voi è vissuta, siete rivestiti della sua lucentezza, vi fate fiammelle, lampi, falò che vi irradiano in ogni vostra parola, sguardi, tocco e passo della vostra persona, che ne lascia la sua impronta. Ti benedico”.

10 08 2016 “Ma perché così paurosa, e temi così tanto di queste profezie?”

“Mia piccola Maria, ma perché così paurosa, e temi così tanto di queste profezie? Esse, figlia mia, anche quando sono autentiche e vengono da Dio, sono sempre relative: possono cambiare negli eventi annunciati, e ciò dipende dal comportamento dell’uomo, dalla preghiera che si è elevata, e di tante creature che si sono a Me offerte. E dinanzi  a tali donazioni, il mio Cuore si intenerisce, e quel che è predetto può variare. Ricorda: Iddio non è il Dio della distruzione, ma il Signore della costruzione, che genera perennemente, e fa rifiorire continuamente a nuova vita”.
Oggi ricordate San Lorenzo, che si è offerto in oblazione e sacrificio al Padre Santissimo per la Chiesa e i suoi figli, a loro salvezza. Lorenzo si lasciò consumare nel fuoco per donarsi tutto a tutti, e le scintille che ne divampavano e lo consumarono, si irradiarono e si diffusero ovunque, e le sue ceneri, trasportate  e diffuse dagli Angeli sull’intera terra. Ecco, il martirio dei miei eletti non è ancorato e fermo al tempo vissuto, ma esso si protrae per tutte le generazioni. Rimane presente dinanzi allo sguardo dell’Eterno, e ne porta il frutto del suo bene in ogni secolo, e per l’eternità.
Non dice stasera il Vangelo “Se il seme non muore alla terra non porta frutto, se non marcisce e se non si amalgama ad essa, si annulla il suo fine, e non nasce la pianta. Così voi! Siete tutti chiamati a morire a voi stessi, a divenire donazione per l’altro: se non tutti chiamati ad un martirio fisico, di sangue, spesso è il martirio dello spirito, che non è meno meritorio e gradito  all’Altissimo Signore; un martirio che vive nell’offerta di sé, in un sacrificio che dura tutta la vita nell’ordinarietà di ogni giorno e della propria missione, attuata  però in una fedeltà a Dio che costa e diviene evangelizzazione e testimonianza al suo amore. Iddio ne raccoglie ogni respiro, sino all’ultimo anelito, e il suo bene non rimane fermo  al tempo del ciclo della sua età, ma perdura, nel suo frutto, per sempre. Esso feconda l’intero genere umano nella sua eredità di bene.
Cosa dice la prima lettura stasera? “Chi semina con larghezza con larghezza raccoglierà!”. Chi avrà abbondantemente seminato, abbondante sarà il suo raccolto. “Chi ha largheggiato e dato ai poveri, la sua giustizia durerà in eterno!”. Chi ha grandemente dato ne riceverà altrettanto, e in più; chi ha seguito nel santo timore il Signore, nella sua benedizione, avrà in eredità una ricca figliolanza che riporterà il germe della sua raccolta di benedizione.
Anime mie, si nasce per essere dono all’altro: non si varca il Cielo se non si è dato. Ti benedico”.

12 08 2016 “Può il Santissimo Signore entrare nella putredine della carne, nel peccato della lussuria che diviene cloaca nel suo fetore?”

“Mia piccola Maria, io guardo questa città soccombere sotto le bombe, mancano alla popolazione anche le necessità primarie; e seppur essa non grida a Me il suo bisogno, l’aiuto, ma ad altro Dio, e non mi conoscono, ho per essi una grande compassione, e cerco ogni varco per portare soccorso. Chiederò conto della loro  responsabilità a coloro che si dichiarano popoli cristiani, e poi arrecano tale distruzione.
Stasera nel vangelo viene dichiarato apertamente: ci sono eunuchi che nascono tali dal grembo materno, altri che ne vengono fatti dagli uomini, altri ancora che si rendono eunuchi per il Regno dei Cieli. Oggi la purezza e la castità non sono più considerati un valore, ma una sconfitta, una perdita: la sessualità è vista come un bene assoluto, indispensabile, vitale, così impossibile da poter vivere nella sua rinuncia. Eppure il Creatore l’ ha donato agli sposi, per la loro fecondità, e perché mantenesse vitale la loro unione; ma per chi non vive tale stato sacramentale è richiesta la purezza, la rinuncia ai sensi della carne; e se il Padre Santissimo richiede una cosa è perché l’uomo può attuarlo. “Nulla è impossibile a Dio!”, dice la Santa Parola, e Dio ne dà la totalità della Grazia perché abbiate a rispettare la sacralità del vostro corpo, dato che esso è tempio dello Spirito Santo: Egli ne prende dimora e possesso.
Può il Santissimo Signore entrare nella putredine della carne, nel peccato della lussuria che diviene cloaca nel suo fetore? Egli ve ne offre tutti i mezzi nei Sacramenti e nella preghiera, sì da poter essere serenamente casti; ed anche se dovesse sopravvenire la debolezza e la sua caduta, al vostro rinnovato desiderio di castità e pentimento, Egli ha il potere di riverginizzare il vostro intimo, di restituirvi e ridarvi il primitivo candore.
Anche i miei Santi sono stati tentati, ma hanno combattuto e, nella resistenza e vincita al peccato, si sono fortificati ed hanno superato. Oggi invece si spalancano le braccia, si corre dietro alla lussuria, e l’umanità è divenuta una putredine di carne corrotta che l’avvinghia e la tiene schiava del demonio. 
Il peccato dell’impurità ha il potere di oscurare l’intera persona: coltri di tenebra, fango che  copre e investe l’essere sì da non fargli vedere e riconoscere più né Dio e né il prossimo, di cui se ne fa suo uso e consumo. In tale piaga l’uomo s’imprigiona, ne diviene schiavitù che corrompe il pensiero e ne devasta lo spirito: perde l’impronta di Dio , poiché in tale male l’essere umano ha la capacità di perdere ogni argine e limite, da farsi ad immagine di bestia. E ove più  è la sua dignità? E’ cacciato il Signore, e cosa può prendere dimora in lui se non il diavolo che lo tiene legato alle sue direttive? Persino nel matrimonio entrano molte perversioni, e chi le vive porta a corruzione e a divisione il matrimonio: la maledizione penetra nella loro casa portandone conseguenze sui figli.
Vivete la purezza, la castità, e diverrete liberi con Dio: essa vi innalza nello spirito. Andate dalla Madonna, ricopritevi del suo Manto! Nella sua trasparenza d’innocenza immacolata vive la Santissima Trinità. Ella vi darà di Sé: il biancore della neve sì candita ove non è deposto granello di ombra; ve ne ammanta da poter vivere pienamente questo stato di virtù, per far sì che in voi possa il Santissimo Signore tornare a prendere dimora. Allora Io sarò con voi: vivrò, amerò e morirò con voi. Ti benedico”.

13 08 2016 “Io mi protendo sulla città  di Aleppo e cerco ogni varco  per portare aiuto”

“Mia piccola Maria, Io mi protendo sulla città  di Aleppo e cerco ogni varco  per portare aiuto, la potenza di Dio tutto potrebbe, ma sono legato alla promessa data del libero agire umano che non posso oltrepassare. Appena però c’è un consenso a Me, un richiamo sincero, un desiderio di bene da attuare, cerco ogni fessura, ogni pausa di battaglia, per portare il mio soccorso. 
Ecco, dichiara oggi il Vangelo, “E credete voi che Io sia venuto a portare la pace la pace sulla terra? No, Io vi dico: la divisione!”. Io sono l’Assoluto Bene, l’assoluta coerenza e Verità, la mia Pace, la mia Unità è assimilarvi ad esse! Tutto ciò che è male: il compromesso, la menzogna, si divide da Me; non possono queste due realtà coesistere insieme o fare alleanza, poiché sono contrarie, avverse nella loro natura: o si sceglierà l’una o l’altra.
Gli uomini riescono a fare un calderone, e fanno miscuglio: un po’ di bene con il male, un po’ di compromesso e un po’ di fedeltà, un po’ di vero con il falso, e ne esce una realtà malata, contaminata, avariata e corrotta. Il demonio fomenta, istiga, perché l’umanità trasgredisca il mio Insegnamento, e l’uomo decade per appagare sé stesso, e non combattere. Io mi pongo , sono al centro, tra la terra e il Cielo: l’uomo e il nemico, come segno di scelta, di divisione, di lotta: o con Me o contro di Me, o con Dio o con satana! Sono segno che nella mia Persona si rivela nella verità che si erge, scrutando e vagliando le coscienze, segno che pone irritazione che si vuole escludere, uccidendomi: nel rifiuto, nel rinnegamento, nel compromesso. La mia scelta richiede il combattimento che nella sua adesione costa spesso sofferenze e persecuzioni, lacrime e, a volte, il sangue! 
La prima lotta è con sé stessi: nella rinuncia ai propri istinti e alle attrattive delle false luci del mondo per aderire alla mia sequela. La seconda lotta è con chi vivete: i vostri familiari, amici, parenti, eccetera, con l’ambiente che vi circonda, quando cerca di portarvi al loro errore e vi ostruisce, vi combatte nella persecuzione, e voi dovete lottare nella fedeltà a Me con la testimonianza e nella preghiera. Terza lotta, nell’opera che compite, nel lavoro che attuate, nell’opera educativa, per far sì che il vostro agire sia diffusione del mio bene, adesione ai miei dettami, anche per a loro salvezza. 
Chi mi segue è nella battaglia. Chi vedete dilettarsi nei suoi piaceri e nel suo stare bene è perché non vuole fare fatica e né lottare; mentre, se mi amate, ad una falsa quiete per il proprio egoismo scegliete il Padre vostro, e a Lui vi dirigete per l’eterno. Voi, figli miei, che mi seguite, siete i miei Prodi, i miei valorosi Cavalieri, armati dallo scudo della preghiera, della spada della fede, protetti dal manto della Verità. Io sono con voi, sono a capo di questa battaglia: non vi lascio soli. Siete alla conquista del mio Regno, della Patria Celeste: combattete contro i miei nemici e per la difesa dei vostri fratelli! Voi pensate: “Ma quanto è dura questa guerra!”, e di persistere in essa chissà quanti anni; ma il vostro tempo è simile ad un lampo che affiora tra le nubi, come una stella cadente: un attimo di luce che rifulge. La mia Unità con voi è per sempre! Ti benedico”.

15 08 2016  “Le lacrime di Maria si sono unite al Sangue del Redentore, al mio; il suo Consenso si è unito al mio, al suo Figlio divino”

“Mia piccola Maria, oggi celebrate l’Assunzione della Madre Santissima che s’innalza, radiosa di luce, su tutte le creature celesti. Ella vibra nel suo canto d’amore all’Altissimo in una melodia celestiale che il Padre Santissimo, incantato, desidera sempre ascoltare. La Madonna ha acquisito questo posto d’eccellenza per i doni, i meriti, le sue sofferenze. Per i doni ricevuti dal suo Creatore nell’Immacolata Concezione, nella Maternità divina, nella gloriosa Assunzione, eccetera, a cui ha pienamente corrisposto. Per i suoi meriti: quali l’obbedienza, la fedeltà, l’offerta di sé, che si è annullata nella sua Persona per farsi pura donazione alla Volontà Santissima di Dio, e per la salvezza degli uomini, per l’adorazione perfetta,  per l’amore con cui l’ha servito e glorificato. Per il patimento vissuto sotto la Croce, per l’adesione alle sofferenze di Cristo, in cui Ella, per i dolori e le pene, è morta interiormente con suo Figlio, il grido di strazio con il suo Figliolo tra le braccia si è innalzato sino al trono divino, quello stesso grido di purificazione per le sue creature che persiste nella sua intercessione, in Cielo si è trasformato in un canto, nel canto di lode e adorazione al suo Signore.
Le lacrime di Maria si sono unite al Sangue del Redentore, al mio; il suo Consenso si è unito al mio, al suo Figlio divino, nell’adesione del mio Volere adempiuto nella pienezza della perfetta unità; il suo amore si è fuso al mio amore per divenire un’unica essenza, un’unica offerta, un’unica Eucaristia. Se la Madre Santissima ha vissuto in Sé l’Incarnazione, è Colei che si è più incarnata nel Figlio divino, un’unica Unità ed Entità. Lei ha vissuto ciò che gli uomini devono acquisire nella loro ascesi di Grazia e meriti propri. E’ Colei che è sempre stata l’originaria umanità senza peccato originale, arricchita dei tesori e meriti del Salvatore e della mia Redenzione, Maria è l’essere umano perfetto che ha glorificato pienamente l’Eccelso Sovrano; in Lei nessuna ruga, né difetto, esente da ogni malattia, e non toccata dalla morte fisica e dalla sua corruzione, dato che già innocente, cristificata, e divinizzata. Guardate a Lei! Amatela per raggiungerla! Lei vi soccorrerà, non solo nella vita, ma vi sarà accanto nel transito e nel Giudizio. Beati coloro che la onorano e pregano, che si rivestono delle sua virtù e desideri! Lei vi condurrà nel suo giardino, il più bello del Paradiso. Ti benedico”.

18 08 2016 “Verrà saziata la fame d’Amore, di Giustizia, di Verità, di ogni bisogno e desiderio che non sono state appagate sulla terra. Io chiamo, chiamo perché tutti vengano a parteciparne”

“Mia piccola Maria, il Padre Santissimo ha preparato nel Regno un grande banchetto per voi, un banchetto di festa in cui sovrabbonda ogni provvidenza, ogni abbondanza e delizia nel quale verranno sfamate e dissetate tutte le fami e le seti degli uomini. Verrà saziata la fame d’Amore, di Giustizia, di Verità, di ogni bisogno e desiderio che non sono state appagate sulla terra. Io chiamo, chiamo perché tutti vengano a parteciparne; ma gli uomini, come in ogni tempo, mi posticipano ai loro interessi, ai loro affetti, persino al loro tempo libero: vengo bistrattato, rifiutato e non ascoltato; e questo accade perché non credono in Me e non mi amano. Solo quando giungeranno ai pressi della mia Persona, non avendo l’abito degno della Grazia, non potranno più beneficiarne.
Se sapeste come chiamo! Ma la mia Parola è impegnativa: mette in discussione sé stessi. Vi chiamo a purificarvi e ad ornarvi nell’abito di Grazia, e questo lo si può se si vive l’adorazione e la Carità. La mia Parola è contrapposta al mondo, e se sapeste come l’infingardo fa di tutto per recarvi stordimento perché non venga recepita, o la travisa per far sì che non sia accolta nella sua integra Verità; egli vi dà subito i suoi pagamenti di sterco nei suoi piaceri istantanei, e gli uomini accorrono per sfamarsene; e in questo modo l’abito della loro anima si fa pesante, si ricopre delle sue lordure: li rende sordi e duri alla mia chiamata.
Come poter cambiare le cose? Lo dice la prima lettura: la mia Parola vi libera dal vostro cuore di pietra per donarvi un cuore di carne. Venite per ora voi, anime mie, ed Io abbatterò i vostri muri. Vi darò un cuore di bontà, di pace, veritiero perché possiate divenire i miei megafoni, anche solo delle campanelle che con Me si uniscono per chiamare forte i vostri fratelli. Il vostro suono di verità, sempre più potente e unito, stordirà il nemico, lo renderà incapace del suo falso richiamo, perché i figli possano riascoltare, con l’udito di uno spirito liberato, la mia voce. Ti benedico”.

20 08 20 “Vi esorto: non seguite le onde del mare alle quali si lascia andare la massa. Sappiate andare contro corrente, pur se ciò sarà duro! Siate fedeli al mio Vangelo!”

Mia piccola Maria, Io entro e guardo, ne vedo ogni intenzione, ogni pena e desiderio del cuore; la mia Eucaristia è Farmaco di salvezza che inizia subito a sanare a secondo della disposizione umana: Per don C. ti dico: egli sta rischiando gravemente, pone in pericolo la sua anima di cadere nella perdizione: il demonio prende sempre più possesso in lui; è bene che vada in altro monastero ove non si senta più tutelato e difeso, ed non abbia la libertà di poter fare quello che vuole, ma venga posto ai Dettami che lo mettano nella situazione di fare una scelta, poiché la piaga, se non viene curata, si farà purulenta.
Ecco, mi viene chiesto stasera nel Vangelo: “Signore, sono  pochi quelli che si salvano?”. Ed Io esorto: “Entrate nella porta stretta!”, che è una porta angusta, scomoda, disagevole, alla quale costerà fatica doversi plasmare alla sua entrata. Essa è simile ad un viottolo di montagna da percorrere: impervio, difficoltoso, ricco di intralci, ma conduce in alto; mentre l’altra via che vi si apre è larga, agiata e comoda, ricca di attrattive, e la moltitudine la percorre, ma ove conduce? Perché scegliere la porta stretta? Perché vi è richiesto il Sacrificio. Il Paradiso và conquistato, e si conquista con la lotta,  con lo sforzo e la fatica per raggiungerlo.
Non sarebbe Giustizia, se Iddio ripagasse chi, per suo amore, ha patito e combattuto per il bene, con la stessa moneta a chi ha solo goduto e sollazzato. Vi esorto: non seguite le onde del mare alle quali si lascia andare la massa. Sappiate andare contro corrente, pur se ciò sarà duro! Siate fedeli al mio Vangelo, al Magistero della Chiesa, e non inchinatevi al demonio e al mondo! Non lasciatevi prendere dall’ambizione e dai possessi, dalla bramosia, dal sesso che vi conducono ad infrangervi, sbattendovi ai suoi aguzzi scogli! Sappiate testimoniarmi, anche a costo di rinunce, di ingiustizie, di solitudine, perché sia la vostra offerta oblazione di cui Dio gradisca e si compiaccia, dato che Egli vi premierà nella sua munificenza divina. 
La vita è un dono, ma poi vi è richiesta di nuovo. E ciò che possedete, non solo vi verrà tolto, ma verrà dato ad altri. E con la morte non ci sarà l’oblio, non perirà lo spirito: l’Alito immesso dal Padre Celeste in voi è eterno, e verrete saldati dell’opera vostra o in premio o a condanna; e a che cosa ne è valso se finirete negli anfratti oscuri dell’inferno?
Piegatevi, figli miei, alla porta stretta! E, per entrarvi, dovete piegarvi all’adorazione di Dio e al servizio dei fratelli; e ci si piega solo chi, in verità, è umile. Se notate che nella creatura non c’è adorazione e né servizio, comprenderete che egli vive per sé stesso, e si avvia alla sua perdizione. Chiedete all’Altissimo Padre la forza nella fede, nella preghiera l’anelito della perseveranza nella sua speranza; unitevi alla Madonna perché vi ammantiate della sua umiltà per far sì che siate capaci di accedere a tale piccola porta, varcate la strettoia della sua soglia, e cosa non si spalancherà davanti a voi!... La sconfinata Luce e l’infinito gaudio, e quale gaudio…! Ti benedico”.

22 08 2016 “Sento il grido di sofferenza delle creature: sono il Consolatore mirabile, il Principe della pace! Sono a braccia aperte, ma aspetto che i figli degli uomini mi chiamino”

“Mia piccola Maria, Io vedo le strade e le piazze bagnate dal sangue. Sento il grido di sofferenza delle creature: sono il Consolatore mirabile, il Principe della pace! Sono a braccia aperte, ma aspetto che i figli degli uomini mi chiamino, mi invochino nella loro conversione, ed Io subito accorrerei, mi precipiterei in loro soccorso. 
Dice la prima lettura stasera: una luce risplende nel cielo, una grande luce, che annuncia la mia Venuta, la mia Nascita, ma perché essa giunga c’è stato bisogno di un’altra luce più tenue, delicata, nascosta: la luce al suo prima apparire dell’alba, dell’aurora al sorger del dì, che è mia Madre, che porta con sé la possibilità del sorgere della luce radiosa del giorno pieno che viene ad illuminare la terra intera in Me, Cristo Signore.
Oggi celebrate Maria Regina: Ella è Regina dei Cieli, sulla terra, nella Chiesa. E’ Regina dei Cieli dato che, nella sua Maternità divina ha acquisito gli attributi e l’onore della Regalità di Dio. Maria si è fatta Regina nella sua santità vissuta che ha attuato e unito a quella di tutti i Santi; sicché Ella, simile ad un cristallo purissimo, ad un diamante perfetto, viene rifulsa e compenetrata in tutte le sue sfaccettature della Luce dell’Altissimo Sovrano, che filtra attraverso di Lei, trapassandola interamente della sua luminosità, nel quale vuole vedere riflessa l’immagine delle sue creature. Il fuoco che divampa dall’Altissimo La ricolma, L’irradia, La feconda, senza estinguersi, in un processo perenne, sicché Ella è in gestazione continua della Luce divina per dare la sua Vita. Regina il cui tributo ed esultanza è inneggiato e riconosciuto da tutti i Beati, e dagli Angeli del Cielo che, nella sua Regalità, La venerano.
E’ Regina sulla terra poiché Madre degli uomini. E’ a Lei che dovete la vostra nascita per il Regno e per il sorgere della vostra di Luce alla mia Grazia, poiché è dal suo Fiat che viene,che  sorge il Redentore e si è potuta attuare la Redenzione. E’ per i suoi Dolori che si fa Corredenzione, cioè Cooperatrice alla salvezza vostra, e vi viene riaperto il Regno. Lei è il Grembo che il Padre Celeste vi ha dato perché nascesse Cristo, e ne nascessero i cristiani. Beati coloro che La pregano, L’amano e La vivono! Ella regnerà nei vostri cuori, e vi renderà regali.
E’ Regina della Chiesa! Maria è il Trionfo agli occhi del Padre Santissimo in Essa. E dove Maria è venerata e vissuta ritorna la Grazia e la fede. Il demonio cerca continuamente di ricoprire la sua Luce, di offuscarla, di banalizzarla, di relegarla ad una devozione per i poveri ignoranti e per vecchiette, ad eventi folkloristici e tradizioni. Non si è ancora sondata la sua ricchezza di doni e di Sapienza, il Potere che Iddio Le ha donato. Non può la Luce dell’Altissimo Re, il Magnificente Sovrano, la Maestà infinita essere oscurata da nessuno, e quella di sua Madre o dei santi, di quelli che Lo amano, non fanno che impreziosire e arricchire, a secondo della loro intensità, con il loro radiore, la sua.
Benedetti e Beati quelli che lo comprendono e lo attuano! Dove c’è la Madonna, che vibra e palpita del suo Cuore, ritorna a rifiorire la mia presenza e la mia Grazia, torna la santità vissuta nelle parrocchie, nel Sacerdozio, nelle famiglie. La Madre Santissima unisce l’uomo a Dio perché anche Egli si faccia Re. Ti benedico”.

24 10 2016 “Il male acquista potere, che ne invade e corrompe la terra con la sua putredine, sicché essa ne è scossa, e non potrà contenere tale massa malefica che proromperà nella sua rivolta. La natura è fedele al suo Creatore!”

“Mia piccola Maria, questi giorni sono per te un dono di Dio, e ne riceverai ritemprate le tue energie spirituali e fisiche. Ecco, dice il Vangelo oggi: vedrete il Figlio dell’uomo salire al Cielo e sedere alla destra del Padre e, miriadi di Angeli ascendere verso di Me, la cui visione sarà palese a tutte le genti sgomente, e ai diavoli attoniti, poiché Essa manifesterà la mia vittoria. La terra è stata bagnata dal mio divin Sangue e fecondata dalla mia Risurrezione, ma la terra oggi vive della corruzione che il peccato ostinato e compiuto la invade nel sangue del fratello di cui sono bagnate le sue strade, dall’aria avvelenata della menzogna, della bestemmia, dai riti satanici che imperversano, e si faranno più numerose le file dei suoi affiliati e dei suoi sacrifici, sicché il male acquista potere, che ne invade e corrompe la terra con la sua putredine, sicché essa ne è scossa, e non potrà contenere tale massa malefica che proromperà nella sua rivolta. La natura è fedele al suo Creatore, vive adempiendo perennemente la sua alleanza e il peccato che la inquina e la devasta, è contraria alla sua essenza, l’amalgamarsi nel suo incontro è simile ad una forte scossa elettrica che rifiuta il suo senso e il suo possesso; e la terra si rivolta contro gli uomini che l’hanno fomentata. Per questo vengono i terremoti.
Cosa si può fare? Le lacrime dei giusti, le lacrime della sofferenza, il pianto di chi invoca con cuore retto e leale Dio, il Sacrificio del Santissimo Sacramento che se viene vissuto, lava il male, placa la terra, la trattiene, e frena il nemico. 
Oggi che guardate alla figura di San Bartolomeo, che ha patito un sì atroce martirio, lo ha potuto perché egli aveva vissuto la trasparenza della sua integrità morale da sempre, che non si è piegata al peccato, ma retta è rimasta dinanzi al Signore. Cercate di essere simili a San Bartolomeo nella rettitudine, nell’onestà degli intenti, nella verità del pensiero, e voi vi farete canali comunicanti che contengono e trasportano le acque della purezza, che travasano nella terra. Ti benedico”.

25 10 2016 “Credono che dopo la morte ci sia il nulla, e quando si renderanno conto, nel loro duro risveglio, che a questa vita ne segue un’altra, con che si giustificheranno?”

“Mia piccola Maria, si distenda il tuo cuore alla pace, particolarmente in questo luogo. Dice il Vangelo: “Non sapete quando il Signore verrà, quando verrà a richiedere la vostra vita: all’improvviso di notte come un ladro, quando non ve lo aspettate, poiché non tutti hanno la grazia di morire sul loro letto ed avere il tempo, nella malattia, di ravvedersi; quante disgrazie, uccisioni, incidenti terremoti, eccetera… dato che Io dico che se il padrone di casa sapesse quando viene il ladro a scardinargli la casa starebbe desto e pronto per far sì che non si attui il suo piano.
Ma siamo giunti in tempi in cui l’uomo, seppur conoscesse la data della sua morte, i più, credereste che si preoccuperebbero della loro salvezza? Ci sarà chi penserebbe a sistemare i propri affari incompiuti, chi a sollazzarsi per spremere ai giorni rimasti le ultime gioie, chi si lascerebbe prendere dalla disperazione, forse i migliori di essi si preoccuperebbero ad accudire e risolvere i problemi per chi rimarrà dopo di loro per il benessere dei loro cari.
Credono che dopo la morte ci sia il nulla, e quando si renderanno conto, nel loro duro risveglio, che a questa vita ne segue un’altra, con che si giustificheranno? Non potranno dire: “Non sapevamo!”, poiché lo dice la prima lettura nella Santa Parola: “Vi è data ogni conoscenza e grazia: Iddio ha stampato la sua Legge nella sua scelta al bene nella vostra coscienza, perciò vi esorto, figli, siate avveduti: figli saggi sempre pronti e desti perché in cuore vostro possiate liberamente dire: “Signore, sono qui sereno, e ti attendo sempre”.
Abbiate un’anima radiosa, pura, amante nella Carità! Pregate e statemi uniti! Allora in qualsiasi tempo giunge la vostra dipartita, non saranno le braccia del nemico a cingervi per portarvi via, ma troverete le Mie che vi avvolgeranno all’eterno gaudio. Ti benedico”.

26 10 2016 “La fede comporta la sua manifestazione nella carità, comporta la sua testimonianza nell’opera compiuta e donata, che si fa percettiva, reale: si realizza nel suo vissuto”

“Mia piccola Maria, Io sono con te, alimenta la tua fede! Il vangelo di oggi vi presenta le Vergini sagge che sono in attesa, con la lampada accesa, del Signore che viene. Esse alimentano la luce della lampada perché sono deste e pronte al mio arrivo. E’ la Luce della fede che vibra nei loro cuori, e come la mantengono e l’accrescono? Nell’attesa e nella speranza, con la preghiera e l’opera. La fede è grazia, è dono gratuito del Cielo, che però non va solo poi conservata, ma alimentata, maggiorata alla sua crescita , poiché non deve illuminare solo la sua persona, ma in lei tutta la casa: è un tesoro che arricchisce chi la riceve per farsi dono che impreziosisce l’altro. Dato che, se uno ha ricevuto, non per suo merito, la fede, ma istillata dalla sua educazione, da esperienze vissute, incontri fondanti ad essa, eccetera, e afferma il suo Credo a parole, ma non fa nulla, con l’attesa e la speranza, con la preghiera e l’opera, la sua luce si affievolirà fino a spegnersi e finire nell’oscurità delle tenebre. Io vi dico che il suo Credo gli sarà di maggiore responsabilità e condanna. 
Mentre, se un altro, non credendo, non sentendo in sé prorompere la fede, se è però nella sua ricerca, se con desiderio la ambisce, se con invocazioni chiede al Cielo continuamente di averla, come dice il Padre nel Vangelo: “Signore, aiutami nella mia incredulità!”, Io vi dico che la sua ricerca, il suo desiderio, che è stato continuo nella sua esistenza, gli verrà accreditato a Fede. Credere non è amare. La fede comporta la sua manifestazione nella carità, comporta la sua testimonianza nell’opera compiuta e donata, che si fa percettiva, reale: si realizza nel suo vissuto. E’ simile ad una pianta che riceve tutto il suo nutrimento dalla terra  creata, ma tale abbondanza la trattiene a sé: non dà fronde per il riparo, né bellezza alla sua mancata fioritura, né Provvidenza e sostegno con il suo frutto; la Grazia ricevuta muore in sé con  la sua sterilità.
La fede è dono. Pensate ad un povero figlio che, pur avendo ricevuto la lampada accesa tra le mani, con il suo errato comportamento, finisce per non alimentarla: la sua fievole fiammella si esaurirà e, nell’oscurità non vedrà più. Non saprà più riconoscere nemmeno quale sia la porta dalla quale accederà il Signore che viene, rimanendo a brancolare nel suo buio, disperso. Dato che la Luce richiama la luce, e si unisce alla luce, le tenebre richiamano le tenebre. Ti benedico”.

27 08 2016 “Siate adoratori della divina Eucaristia, ma non ritenetevi degni di poterla ricevere. Dite sempre prima di ogni Comunione: “Ti ricevo, Signore, per mezzo del Cuore di tua Madre perché io mi possa accostare a Te!”

“Mia piccola Maria, ricordati: Io sono sempre con te! Non sentirti mai sola! Perché Io non ti lascio mai. Quando sembra che tu sia più abbandonata, Io ti sono ancora più vicino. Oggi la Parola vi presenta la virtù cardine di ogni santità: nell’umiltà. L’umiltà è la base di ogni edificazione spirituale: è il cemento e la trave che la sostengono e ne tiene avvolta e difesa la casa della vostra anima. Dice il mio Vangelo stasera: “Chi si umilia sarà innalzato, e chi si innalza sarà umiliato”. Voi mi direte: “Signore, noi vediamo tanti superbi e boriosi tracotanti che imperversano nel mondo e non vengano umiliati, ma sono i vincitori sulla terra!”. Figli miei, su questo suolo terreno essi sembrano vincere, avranno vantaggi umani, un trionfo transitorio ed effimero, ma giungerà, giunge il Banchetto del Re che chiama alle sue Nozze, così come dice la mia parabola, ed allora Io dirò: “A coloro che si sono situati ai primi posti: “amico, non ti è lecito occupare tale posto, non è per te, poniti all’ultimo!”. Sarà umiliato dinanzi a tutti, se non addirittura venga cacciato! 
Il superbo è pieno di sé: la sua tracotanza e ambizione lo ricolma, sì che non può comprendere e riconoscere la natura superiore di Dio ed accoglierla, e in lui non varca Luce. Solo chi si fa piccolo, chi è povero di sé, che vede e riconosce i propri limiti e miserie, si fa umile. Egli è simile ad un vaso vuoto: non possiede, non ha nulla di sé, e per questo il Padre Celeste accorre alla sua povertà, rivestendolo e colmandolo dei suoi tesori e nobiltà da farne un vaso prezioso e pregiato per la sua casa
L’umile non si riconosce mai tale; è sempre alla ricerca di questa virtù che non è mai a sufficienza, ma continuamente la si deve ricercare perché anche la crescita nello Spirito sia continua. Solo l’umile si pone in ascolto di Dio, e si pone al suo servizio. L’umile è colui che si abbandona, ha fiducia, obbedisce ed ama. Il suo pensiero è nel mio, il suo cuore ama nel mio, le sue mani si congiungono alle mie, e con lui Dio compie le sue Opere.
Ove c’è umiltà nasce ciò che appartiene al Cielo poiché Dio ne è attratto, ed accorre. Come poter acquisire tale virtù? Andate dalla Madonna! Amatela, recitate sempre il Santo Rosario: Ella è tutta composta di umiltà. Il Signore ha guardato l’umiltà della sua Serva, ed ha fatto con Lei cose grandi! Lo Spirito Santo con l’umiltà di Maria si è tutto fuso e compenetrato che, non solo la sua Persona, ma il suo manto, la stessa ombra ne irradia: travasa e trasuda di spirito di umiltà: vi basta l’ombra del lembo del suo manto perché voi ve ne possiate ammantare e assorbirne.
Siate adoratori della divina Eucaristia, ma non ritenetevi degni di poterla ricevere. Dite sempre prima di ogni Comunione: “Ti ricevo, Signore, per mezzo del Cuore di tua Madre perché io mi possa accostare a Te!”. Adoranti di Essa, Io, vostro Signore, pare che non parli, ma vibro e agisco; e se chiedete con desiderio: “Gesù, donami un po’ dell’umiltà!”, Io, l’Umile, che mi sono inabissato dai Troni delle altezze divine all’umanità, ve ne darò in abbondanza. Ti benedico”.

28 08 2016 “Chiedete l’umiltà, siate umili! Chi ha l’umiltà possiede tutto! Solo nell’umiltà voi potete comprendere”

“Mia piccola Maria, figlia cara, ti sono vicino! Io sono sempre con te: credi, credi che Io sono con te! Dio è Umiltà. Non meditate abbastanza come il Padre Santissimo sia l’Umile. Egli, la Potenza infinita, il Trionfo della Gloria, la Magnificenza nella sua Persona, godeva del gaudio eccelso del suo Regno, nella sua Maestà glorificata, nella sua gioia esultante e bastante a Sé stesso, eppure ha voluto condividere e donare la sua felicità nella meraviglia datavi nella creazione e nella vita all’uomo. E chi potrebbe essere tale generosità se non chi è umile? Non s’è trattenuto per Sé come tesoro geloso la sua ricchezza: il Potente ne ha elargito nella sua abbondanza.
Iddio che è la grandezza, che inneggia nel trionfo dell’adorazione celeste, è l’Umile, poiché nel suo infinito potere sì fa piccolo, non disdegna di farsi uomo proprio perché sì grande nella preziosità della nobiltà della sua sostanza, Io discendo e mi unisco a noi, evidenziando che sono l’Umiltà. Dio lascia le delizie e le altezze delle sue meraviglie e tripudi, che non possono contenersi nei limiti e negli argini del finito, di cui voi non potete conoscere e comprendere ciò che sono, entra nelle angustie del tempo e dello spazio; nella corporeità umana che delinea i confini, e mi faccio Bambino: piccolo, povero, sconosciuto, perseguitato: entro nel dolore, ne assaporo ogni tribolazione, vivo lo stillicidio della carne e  la corruttibilità della morte, per dare a voi la vittoria su di essa, e la risurrezione.
Chi se non l’Umile può avervi amato tanto? E non vi lascia soli, ma continua nella sua sussistenza:  viene a condividere con la creatura il suo finito per fonderlo al suo infinito , al suo peccato la sua Grazia, alla sua pochezza la sua ricchezza. Egli, l’ Incontenibile, a cui gli universi e gli spazi interi che conoscete, e altri di cui non sapete, Egli racchiude e supera, i suoi confini sono nello sconfinato, e non possono delinearsi e contenere. Il Santissimo entra in un puntino, in un Pane bianco, per dare a voi il suo Nutrimento.
Lo Spirito Santo, che è l’Iddio Signore, cui l’ardore del suo Fuoco è incendio inesauribile, che divampa del suo Amore, della sua Santità, della sua Luce che sovrasta ogni natura, Egli viene a soccorrervi con la sua sostanza , che è potenza nel nascondimento, e vi offre i Sacramenti, il soccorso all’esistenza: vuole vivere la comunione con gli uomini, entrare in possesso della creatura per arricchirla dell’abbondanza dei tesori, che Egli è. 
Chiedete l’umiltà, siate umili! Chi ha l’umiltà possiede tutto! Solo nell’umiltà voi potete comprendere:  acquisire ed amare Dio, che viene e vuole far conoscere l’amore suo. Solo chi è umile si fa forte e può scardinare con forza la porta del Paradiso, varcarne la soglia e conquistarlo. Solo chi è umile può abbracciarsi e rincontrarsi con l’Umiltà divina. L’umile si ricongiunge all’Assoluta Umiltà. Ti benedico”.

29 08 2016 “Se oggi la mia Chiesa poco converte, libera, è perché i miei Ministri non incarnano più la mia Parola”

“Mia piccola Maria, credi, credi, che Io benedico e mi effondo con la mia benedizione su chi preghi, e non aver paura. Io ti dirò come comportarsi a casa, e ti sarò vicino. Le cose di Dio non possono essere comprese che nello spirito. Dice la prima lettura: la Sapienza divina non è capita dal mondo; sono due realtà contrapposte, due strade che rimangono distanti. In una Iddio, che è lo Spirito, Giustizia e Misericordia purissima, attende l’incontro con l’altra: il mondo , nella sua materia, è carne infusa di peccato; non comprende la natura del Padre Celeste. Per questo giungo Io, per essere il punto il punto di congiunzione, che riporta la carne al suo Spirito, che l’ha creata, per fare in modo che capisca, accolga, ami e viva le cose di Dio.
Entro in una sinagoga, nel Vangelo di oggi, e la sola mia presenza già rivela la presenza del  nemico, la sua menzogna non può sostenere la Verità, che Io sono. La mia sola Parola “Taci!” lo caccia, ne ha il potere, l’autorità, ne è superiore e lo vince, liberandone l’uomo che ne è prigioniero. Gli uomini presenti dicono: “Come può? Chi gli dà l’autorità di proferire  tale ordine? Ma Io sono il Verbo, la Parola, ma Incarnata, che è vissuta, attuata nell’interezza del mio Essere: il mio Alito, il mio Battito, il mio Sguardo, il mio tocco, ogni cosa di Me è Energia che vibra di Santità ed ha il potere di guarire, liberare, convertire. 
Se oggi la mia Chiesa poco converte, libera, è perché i miei Ministri non incarnano più la mia Parola; in essa, se  vissuta, c’è l’autorità e la medicina che risana da ogni male. Se il Ministro la vive diviene un tutt’Uno con Me; egli ha in sé Iddio, e la sua Sapienza si rivela e si fa attrattiva, simile ad una calamita che riconduce la povera umanità decaduta a rinascere, infondendo il suo spirito a santità.
Tornate, figli mie, tornate ad essere spirito!! Riscoprirete la bellezza e la pienezza del vostro Ministero, ogni vostro passo, preghiera, atto, si farà liberazione, e voi smaschererete ogni falsità, che pur cerca di nascondersi nel poco bene, per ricondurre tutto alla trasparenza di ogni mia Verità, che è assoluta. Ti benedico”.

31 08 2016 “Oggi l’iniquo è così penetrato nella Chiesa in quasi tutti i suoi ambiti…”

“Mia piccola Maria, fa male, è dolore! Lo so. Pensa anche quanto anche per Me sia dolore vedere i miei figli rifiutarmi, vederli distruggersi e non venire a Me! Ma bisogna persistere nella speranza e nella preghiera che un giorno ci sarà cambiamento.
Oggi nel Vangelo, Io entro nella casa di Pietro, e ne risano la suocera ammalata, divorata dalla febbre altissima nella quale sta rischiando la vita. Al mio solo comando la febbre la lascia e istantaneamente è risanata. La mia opera di liberazione si diffonde ed è continua tra i sofferenti, le genti del popolo; impongo loro le mani e ne sano da ogni genere di infermità, particolarmente da quelle fomentate e che hanno origine demoniaca.
Il diavolo ha il potere non solo di invadere e devastare lo spirito, ma distruggere la mente e le membra. Io sono venuto tra gli uomini proprio per liberarli dalle sue spire, e guarirli. Sempre poi iddio si compiace di donare un’altra croce per la salvezza, ma croce di pace, di amore, di offerta. Il mio Ministero di liberazione continua nella Chiesa, nei sacerdoti; non dimenticate che la prima opera è la battaglia contro le tenebre: essere portatoti di luce per sconfiggere l’oscurità del demonio. Quanti sono però i sacerdoti che ancora vi credono? Quanti coloro che attuano tale Ministero? Soprattutto mediante il Sacramento della Confessione. Vedo spesso anime alla ricerca di un Confessore e non trovarne, pur se essi sono presenti nelle vicinanze, e i miei figli raminghi e addolorati rimanere nei loro peccati.
La santità di un sacerdozio si rivela dal tempo che occupa nel confessionale. Quanti sono poi quelli che impongono le mani sul capo dei fedeli, aspergendo sempre l’olio degli infermi, usando i sacramentali, e tutto ciò che la Chiesa offre per la liberazione? Dato che se fosse attuato ovunque, quanti figli risanati da ogni male, particolarmente da quelli originati da satana che oggi imperversa, e su coloro che hanno la croce della malattia o altro per volere divino venirne fortificati, consolati, riprendere vigore nel loro percorso di purificazione e di donazione! Per fare in modo comunque che i sacerdoti possano attuare opera di liberazione sulle creature, essi prima devono confessarsi spesso, farsi imporre le mani sul capo e ricevere benedizioni perché ne siano illuminati e rinvigoriti, non pensando mai o riconoscendosi arrivati, bastanti a sé stessi o superiori, migliori per la propria condizione consacrata, perché il demonio continuamente cerca di paralizzarli nella loro azione, proprio perché non vadano ad operare sulle genti.
Se il sacerdozio vivesse questo la Chiesa sarebbe un faro di luce alla cui illuminazione accecherebbe l’avversario, il sale di Sapienza che annienterebbe ogni sua falsità, l’amore forte e diffusivo che lo annienterebbe e ne toglierebbe il potere.
Oggi l’iniquo è così penetrato nella Chiesa in quasi tutti i suoi ambiti: non c’è quasi più luogo sacro, conventi, monasteri, parrocchie, eccetera che egli non abbia infettato e portato il suo inquinamento e la sua tenebra. Cosa ci vuole per far si che si abbia la comprensione e la capacità per attuare tale Ministero? Essere accoglienti allo Spirito; per esserlo bisogna essere umili, e per avere l’umiltà bisogna chiedere al grazia al Cielo, ed amare la Madonna. Questa è la chiave, il segreto, per vivere lo Spirito e vincere il demonio. Egli fa di tutto per addormentare i sacerdoti perché non possano agire, e i sacerdoti non vigilano, non si tutelano, ammantandosi di adorazione e di Maria.
Il sacerdozio che ama e vive Maria non potrà andare perduto. Ella ama teneramente questi suoi figli. Se sapeste con quanta sollecitudine si pone presso di loro come la più amorevoli delle madri, persino quando essi sbagliano! Come mai tanto amore è così poco corrisposto? Costa loro tanto amare questa Madre? Ti benedico”.



venerdì 22 luglio 2016

GOCCE DI LUCE – giugno 2016




“Io sono la Risurrezione! Sono nato per portare risurrezione non solo nella facoltà dell’esistenza corporale, ma Io entro in essa per conformarla alla mia natura divina”


03 06 16 “Verrete vagliati nella Carità! Voi mi direte: come potremo? Lo potrete se mi riconoscerete per vostro Pastore e mi seguirete”

“Mia piccola Maria, se tu potessi vedere ora ciò che sarà G.! Per questo: tanta attesa e tanta sofferenza. G. sarà un mio trionfo.
Oggi la Santa Parola ed il Vangelo mi identifica nella figura del Buon Pastore. Io sono il Buon Pastore che governa, cura, dà la vita per tutto il suo gregge nella moltitudine delle greggi dell’intera umanità. Conosco ognuna, una ad una per nome; per ogni pecora ho dato Me stesso, e per ognuna tornerei a dare la vita. Pensate quindi come ognuna mi è preziosa, ed ha valore: ogni anima mi è cara. Io pongo al sicuro le mie pecore nel mio Ovile Santo, e il mio Cuore non ha posa finché per ognuna abbia dato tutto ciò che potevo: le intere mie energie e i doni per portarle al Porto sicuro della salvezza.
Dice la parabola: lascio le 99 pecorelle al sicuro e vado alla ricerca di quella dispersa; la chiamo con richiami e invocazioni d’amore, entro nelle tenebre della sua notte per ridarle luce, per il ritorno alla mia Casa; entro nelle caverne più nascoste, la traggo dagli anfratti ove è ferita, per curarla; combatto contro le bestie feroci che vogliono divorarla. Non solo chiamo quella dispersa, ma invito le mie pecorelle rimaste fedeli ad affiancarmi nella ricerca perché siano prese da intenso desiderio per la loro sorella smarrita: con Me entrino nelle oscurità alla loro ricerca, con Me le curino dalle loro ferite, dato che Io vaglierò le mie pecore al loro ritorno, e chiederò conto della vita data e della loro opera. Non si potrà ritornare da sole, ma accompagnate con la conquista di altre anime disperse, fosse pure una sola.
Verrete vagliati nella Carità! Voi mi direte: come potremo? Lo potrete se mi riconoscerete per vostro Pastore e mi seguirete. E come avere questo ardente desiderio della sorella persa? Come avere tale carità? Oggi, giorno dedicato al mio Sacro Cuore, invocatelo! Chiedete, offrite ad Esso Sante Messe e Comunioni, ed Io vi effonderò dell’efflusso delle sue ricchezze e doni: vi adornerò  dei tesori dei suoi Sentimenti, di ciò che essi sono ed hanno significato, in ciò che rappresento e sono: la lealtà, la rettitudine, la trasparenza, la purezza, il dono di Me stesso, ecc… Vi illuminerò della sua luce perché anche voi seguiate il mio sentiero e il mio richiamo. Anche voi siate luce che riporta i vostri fratelli e sorelle nel rifugio del mio S. Ovile. Ti benedico”.

05 06 16 “Io sono la Risurrezione! Sono nato per portare risurrezione non solo nella facoltà dell’esistenza corporale, ma Io entro in essa per conformarla alla mia natura divina”


“Mia piccola Maria, puoi dire a questo Padre Santo che egli è nel mio Cuore, che Io vivo in lui, ma particolarmente è la Mamma Celeste che travasa su di lui il suo effluvio d’amore e la sua tenerezza che lo protegge, ed Egli lo sente. E’ stato un servitore fedele nel suo sacerdozio, anche se ha fatto degli errori dai quali si è sempre rialzato. Ora vive della mia Grazia e del mio Amore. Ed Io sono contento di lui.

Stasera nel Vangelo Io entro nella città di Naim ed incontro un corteo funebre che accompagna a sepoltura un giovanetto, figlio unico di madre vedova, che è lacerata e travagliata nel suo dolore. In lei rivedo prefigurata l’immagine di mia Madre: anch’Ella, vedova e Madre di Figlio unico, che vivrà nella mia morte un dolore sì straziante, ed Io sono preso da grande compassione, e do segno della mia Persona nella Risurrezione che sono, e che, nella Potenza di Dio, ha facoltà di dare la vita, di restituirla, di farla risorgere; e restituisco questo figlio, tornato a vivere, alla mia Parola, a sua madre, stupefatta e gioiosa. Non ho risorto solo questo fanciullo o Lazzaro, ma molti altri di cui il Vangelo non ne fa menzione.
Io sono la Risurrezione! Sono nato per portare risurrezione non solo nella facoltà dell’esistenza corporale, ma Io entro in essa per conformarla alla mia natura divina e farla oltrepassare nella mia trasformazione in una dimensione superiore, che va oltre questa vita, in creatura celestiale, spirituale, divina, poiché in Me ha acquisito le proprietà di Dio. Non si potrà più essere toccati dalla morte, né da afflizioni e sofferenze, né dai tormenti del maligno, né dai limiti e dalla transitorietà del tempo, dato che nella mia Risurrezione Io vi entro, penetro, trasformo e conduco all’infinito.
Cos’è infatti la Risurrezione se non la vittoria e il trionfo su ciò che decade e perisce, su ciò che è scandito da ritmi e fine, dal superare ogni male per vivere d’eterno bene? Io entro nelle tenebre e in ogni oscurità, ed irradio la Luce: tutto illumino, entro nella notte e riporto il giorno, entro in ciò che è disseccato e sterile, perché in Me venga gestito e partorito alla Risurrezione, che è Grazia, che vince ogni peccato. Anche voi, figli miei, se siete con Me, siete i Risorti, e come i Santi hanno potuto far risorgere coloro che erano morti, e farli tornare a vita, così voi potrete, e in Me voi portate la mia Risurrezione e diffondete la mia vittoria, aiutando tanti miei figli a risorgere nella Grazia e venire a Me. Ti benedico”.

06 06 16 “Ogni sofferenza nell’Opera mia avrà il suo pagamento eterno nella Beatitudine perfetta che è Dio”


“Mia piccola Maria, la polvere si deposita sulla tua anima ed è bene che tu vada a confessarti perché s’illumini e, nella luce piena, va spedita e chiara la mia parola. Stasera il Vangelo vi presenta le Beatitudini che tante volte avete ascoltato, e conoscete. E cosa sono le Beatitudini? Il mio Insegnamento che è opposto a quello del mondo, i miei inviti che sono contrari a quelli della terra che vi richiamano al godimento, al rallegrarsi senza senso, all’autoaffermazione di sé stessi; mentre Io vi chiamo Beati se violentate il vostro io e vi rinnegate, se accogliete la persecuzione e vivete l’ingiustizia, se vi fate pecore miti in mezzo ad una landa di lupi. E com’è possibile che ci sia in tutto questo la Beatitudine, se è contraria alla soddisfazione umana? Esse, figli miei, si fanno trampolino, scala, che vi dà accesso al Cielo, sono il tributo di voi stessi per il riscatto del Regno. Pagate il suo biglietto con la vostra opera che costa, e se vi è costato è perché avete lottato per la causa del bene. Avrete combattuto per la Giustizia e la pace, vi siete opposti  al potere del nemico; e la lotta, anime mie, è fatica, dolore: si paga, mentre chi è vissuto nel diletto, nei piaceri della vita, non se ne è preso cura o carica, ma si è solo sollazzato, succhiando e sperperando i beni che offre il mondo; non ha subito molestia, non ha patito, ma non si è acquistato il biglietto per il Regno. Siete nati per conquistare il Cielo, non per vivere della terra, e ogni conquista vive il suo tributo di battaglia.

”E come lo potremo?”, mi direte.  Io sono la schiena curva, sono la groppa su cui pesa e si è riversata la Croce dell’intera umanità: ognuno di voi si posa su queste mie spalle martirizzate, e vi porto. Io vi do la forza e vi sostengo, vi do l’agire, la capacità, lo sprone e la sua celestiale motivazione.
Io sono con voi, Io nasco e muoio con voi: patisco, mi rallegro con voi, lotto e vinco con voi. Io mi offro e risorgo con voi. Siete i Beati, i Benedetti, e il vostro pianto si trasformerà in sorriso, la vostra sete di Giustizia sarà appagata in ogni sua sazietà e misericordia. Ogni persecuzione avrà ogni suo diritto nella pace. Ogni sofferenza nell’Opera mia avrà il suo pagamento eterno nella Beatitudine perfetta che è Dio. Ti benedico”.

09 06 16 “Continua la preghiera, continua a scrivere, ad offrire la tua sofferenza, e Io penso a te”


“Mia piccola Maria, torni in te la pace! Di che ti spaventi? Il nemico ti mette in tutte le situazioni di oppressione per condurti a disperazione, figlia mia, ma tu sai che sei in Dio, e non devi temere, perché è proprio attraverso la paura che egli viene a toglierti la Grazia. In tutte le incombenze, i problemi, le situazioni, dai a Me: dammi ogni giorno la tua prova e Io ti dono la forza di agire e compiere il lavoro che hai; non aver paura di perdere il denaro, è per me carta straccia: Io te ne mando, all’occorrenza; te li stampo in Cielo. Quando dovessi esserne mancante puoi lamentartene con Me, ed Io giungo ad assolverti i pagamenti. Di che hai timore? Di non essere amata, di essere dimenticata dai tuoi figli? Il demonio li smemora, figlia mia, ma in fondo al loro cuore c’è affetto per te.

Come tu hai detto: “Tu pensa alle mie cose, ed Io penso alle tue. Pure per G.  vedrai: il problema si dissolverà da solo. Nel groviglio dei tuoi affanni Io ci sono. Continua la preghiera, continua a scrivere, ad offrire la tua sofferenza, e Io penso a te. Cerca di vedere il positivo in ogni cosa, pur nell’affanno e nella pena; guarda al Cielo, alza lo sguardo: ci sono Io che ti amo tanto! Ti benedico”.

10 06 16 “Figli miei, Io ho il potere di riverginizzare le vostre persone, di dare nuova innocenza alla mente, al cuore, allo spirito, al vostro operare perché torniate di nuovo a nascere in Me”


“Mia piccola Maria, i tuoi peccati ti sono stati perdonati, sei venuta ora dalla Confessione, e ad ognuno di essi il Preziosissimo Sangue ti riafferma il mio perdono: lava tutti i tuoi peccati e dà sconto alla tua pena. Stasera il Vangelo ribadisce con chiarezza: “Se hai guardato una donna con desiderio hai già commesso adulterio nel tuo cuore”. Il peccato ha inizio dalla mente; è da lì che il demonio fomenta per corrompere tutto l’essere: dal pensiero impuro e malsano, in modo che si cada sempre più in un vortice che, attuandolo nella sua concretezza, non si possa più da esso svincolarsi; se ne rimane prigionieri sino a morirne del suo veleno.

Oggi è tutto un inneggiare all’impurità, alla dissacrazione del corpo. La pubblicità, la televisione, la moda, i films, ovunque è un imperversare della pornografia, del peccato con la sua devastazione. Persino nei miei piccoli l’innocenza è violata. Si corrode lo sguardo, la mente, il cuore, tutto lo spirito, e le mani s’impregnano della sua opera malsana e malvagia che richiede per sé l’uso e il possesso dell’altro. E’ per questo motivo che il Vangelo vi richiama ad essere drastici, amputando l’organo, che vi è di scandalo: è una similitudine che vi invita ad interrompere le situazioni che possono degenerare, togliendo tutto ciò che inizialmente vi conduce alla sua perdizione, prima che ne diveniate schiavi e posseduti  del suo male. Finché siete in questa terra sempre potete rialzarvi; ci sono Io a tirarvi su!
Quante creature in questo mondo perverso non riescono a sconfiggere, a tenere a bada la tentazione, ma Io vi dico: “State accanto alla preghiera, invocate il mio Preziosissimo Sangue, che discioglie le catene allusive del maligno con le sue attrattive; andate spesso alla Confessione che vi fortifica e vi mette le ali per fuggirne. Consacratevi ogni giorno alla Madonna: chiedete di stare sotto il suo Manto di Immacolatezza; il nemico, accostandovi per tentarvi, non vedrà più la creatura, ma sarà accecato dal bagliore del Candore di Maria, e lascerà sempre più la presa sino a lasciarvi. Chi promulga e inneggia alla castità, alla purezza? Chi ne vede il valore che rende dignità e sacralità alla persona? Si cerca ovunque di banalizzare e rendere superficiale tali virtù, di renderle inesistenti ed errate per una pretesa libertà al piacere che distrugge l’interiorità dell’anima nell’essere, poiché solo nella trasparenza della sua purezza lo spirito vive, cresce, dà vita.
Figli miei, Io ho il potere di riverginizzare le vostre persone, di dare nuova innocenza alla mente, al cuore, allo spirito, al vostro operare perché torniate di nuovo a nascere in Me; in modo che  possiate tornare a guardare con lo sguardo di un bimbo che, contemplando, ammira la bellezza, ne gode la meraviglia, dando lode al suo Signore che l’ha creata. Il vostro sguardo si farà limpido e trasparente, e in esso Io potrò rispecchiarmi e riconoscermi: vi farò divenire nuove colombelle candide nel loro volo, che s’innalzano leggere, per tornare a svolazzare intorno al mio trono. Ti benedico”.

13 06 16 “Ove c’è la Madonna, ove è pregata e amata, lo Spirito Santo si precipita: ne è attratto e riforma la sua unità, fecondando nella sua Grazia e riportando numerose nascite e grande raccolto nella santità”


“Mia piccola Maria, Noemi si riprenderà e tornerà a casa. Ora il suo Angelo Custode la veglia costantemente ed ella dorme nei bei sogni di un torpore celestiale. Il Vangelo di stasera dice: “Chiedete, chiedete al Padrone delle messi che mandi servitori alle sue messi. Come mai oggi i servitori sono sempre meno, il loro numero è povero nei confronti della fame che ne ha il mondo, in confronto al bisogno delle moltitudini? Il Grembo della mia Chiesa si è fatto sterile, non partorisce più copiosi figli consacrati al sacro e al divino, come mai? Non è più fecondata dallo Spirito Santo. Lo Spirito è presente: c’è! Egli bussa costantemente, ma attende il consenso, la volontà, attende la richiesta. Il Padre dice: “Chiedete!”, e quanti ancora invocano? La  preghiera si fa sempre più esile: nelle Comunità, nei Monasteri sono pochi quelli che pregano nell’intensità e nel desiderio; i più si sono intiepiditi e, senza la preghiera, lo Spirito non discende, e non c’è vita.

Cosa accade all’Annunciazione? La Madonna è presente e avvolta nella sua orazione costante, e all’Annuncio Ella risponde: ”Eccomi!”. E’ disposta ad accogliere:  è docile, umile, ama, e lo Spirito viene, e La feconda di Me, della Venuta di Cristo Signore. E’ in questo connubio, in questa fusione che nasce la Vita santa. Ove c’è la Madonna, ove è pregata e amata, lo Spirito Santo si precipita:  ne è attratto e riforma la sua unità, fecondando nella sua Grazia e riportando numerose nascite e grande raccolto nella santità.
Oggi, quand’anche ci sia stata della preghiera che ha il potere di allontanare il frastuono del mondo e le sue attrattive, e di dare forza al giovane che è chiamato di dare il suo consenso, giunge poi egli nei seminari, che bloccano la sua ascesi e la vera conoscenza di Dio, luogo ove ulteriormente si spegne o non si è fecondati dallo Spirito. Non si vive e non s’infonde la spiritualità, non c’è questa adesione ad un amore profondo verso la Madre Celeste, che ha il dono di richiamare il Santissimo Paraclito, affinché, infondendolo, nasca nei cuori sempre Gesù Cristo, per farne religiosi e sacerdoti santi. Rimane in essi solo una ricca sapienza umana. E che cosa daranno? Cosa porteranno alle genti? Con Maria nasce un raccolto abbondante, ritorna il rifiorire di un sacerdozio proficuo, ricco, amante.
Vi invito ad andare come agnelli in mezzo ai lupi. Mi direte: “Com’è possibile?”. Quando si è gestiti nel Grembo di Maria, quando si è fecondati in Lei dallo Spirito, Io vi recinto tutt’intorno, vi proteggo, vi curo e difendo e, se non è giunta la vostra ora, i lupi niente possono, anzi lo Spirito in voi molti ne riporterà a bontà e mansuetudine.
Oggi in cui festeggiate Sant’Antonio, il mio grande Antonio, che, pur nella sua breve vita, è stato la mia Parola di fuoco, l’orante, il penitente, l’ardente braciere nel cuore che arde, e non si è spento, che ha dato vita ad una figliolanza che tutt’ora, in suo nome, vive ed opera, e la sua devozione è protratta ovunque; vi viene presentato a modello, Egli, ricolmo di Spirito, tenero amante di Maria, in Lei si è di nuovo compiuta questa dimensione dell’Incarnazione che mi ha fatto nascere in Lui e nelle genti senza numero.
Pregate! Chiedete non solo per avere sacerdoti santi, ma anche perché il vostro stesso piccolo campo sia fecondo e fruttuoso di messi abbondanti e rigogliose, che danno un vostro raccolto santo. Ti benedico”.

16 06 16 “Amando il Padre si amano i fratelli: le mani si protendono al Cielo, supplicandolo, e si piegano aprendosi al prossimo nel soccorso, nell’affetto, nella condivisione. Ed Io dirò: “Questa è preghiera!”.


“Mia piccola Maria, la conversione dei tuoi figli avverrà, come quando prima era inverno, e intorno solo desolazione e gelo, e poi ecco giungere il giorno nel quale improvviso vedete il verdeggiare dei primi steli d’erba nel suolo e i primi boccioli fioriti sui rami che erano spogli. Bisogna solo saper attendere e sperare. Ricorda: attesa e speranza!

Stasera il Vangelo vi presenta come va vissuta la preghiera: nell’autenticità e con il cuore, nella verità della ricerca di Dio, e nell’amore vivente in voi. Molti pregano impiegando lunghi discorsi, ripetendo, simile ad una sequela infinita le loro richieste, pensando che la lungaggine e la ripetitività possano piegare Iddio ai propri voleri e desideri, senza sottoporsi e desiderando di compiere prima la sua Santa Volontà che racchiude per voi il vostro massimo bene. La preghiera va contenuta e delimitata nelle condizioni che vi offre stasera il Pater noster. Dovete prima pregare per dare lode, ringraziamento, glorificazione al Padre Santissimo a cui dovete ogni cosa, accogliendo ed operando il suo Santo volere nell’Insegnamento dato, avere un cuore misericordioso che perdona, distaccandovi dal male e da ogni peccato, non facendo alleanza con il nemico, ma cercando l’aiuto, il soccorso divino che ve l’allontana.
Se non vivete in questo stato di Grazia e se non ne siete autenticamente alla sua ricerca come volete che iddio accolga e accrediti le vostre richieste? Se invece voi le ottemperate, se l’Altissimo Signore è il Fulcro, la motivazione, la priorità nella sua adorazione della vostra esistenza, prima pregate per dargli gloria e l’offerta di voi stessi, ed Egli vi darà forza, amore, santificazione della vostra intera opera, sicché orare e agire diventa un tutt’uno, un’intensa e perenne preghiera che santifica ogni vostra azione. Iddio penetra e incarna la vostra vita: orazione e lavoro, carità e rapporti umani, vi passa dentro con il suo Fuoco Santissimo per farlo suo e farne con voi alleanza, e tutto diverrà benedetto. Egli l’accoglierà e lo attuerà per il maggiore bene possibile. Guardate ad Elia nella prima lettura: “l’uomo di fuoco”, e perché tale? Perché nel suo cuore vibrava l’ardore dell’adorazione del Supremo Creatore, centro del suo esistere, divenuto orazione vivente nel suo completo vissuto, cosicché il fare con la contemplazione, ma persino il sonno o i l battito del cuore, ogni respiro, si fa incenso che ama e sale a Dio.
Diventate tali! Amando il Padre si amano i fratelli: le mani si protendono al Cielo, supplicandolo, e si piegano aprendosi al prossimo nel soccorso, nell’affetto, nella condivisione. Ed Io dirò: “Questa è preghiera!”. Ti benedico”.

18 06 16 “Chi sono Io per voi? Mi amate? Se mi amaste, se fossi lo Sposo dell’anima vostra, l’amico più caro, l’amante del vostro ardore spirituale, voi desiderereste, anelereste avere rapporto con Me”


“Mia piccola Maria, la Madonna raccoglie tutte le intenzioni che presenti alla sua Celebrazione, ed accoglie anche le tua: la consacrazione che hai fatto di te e dei tuoi cari in Lei vive. Stasera nel Vangelo Io domando ai miei Apostoli: “La gente chi dice che Io sia? Ed essi risposero, elencandomi i vari profeti. Ma Io li interpello personalmente: “Chi sono Io per voi?”. Lo chiedo oggi anche a voi: “Chi sono per ognuno di voi?”. Pietro mi attesta la sua fede, dicendomi: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio Vivente!”. Lo sono pure per voi? Dato che se così fosse Io vivrei al centro della vostra vita: mi onorereste, sarei nei vostri pensieri, nel cuore, nell’opera delle vostre mani, mentre Io vedo una desolazione nel mondo nel quale Io sono l’inesistente, il dimenticato, l’invisibile. Sì, molti dicono di credere in Me, ma pochi realmente mi amano. Se Io fossi l’Amore per l’umanità, questa terra sarebbe un giardino di delizie, vivrebbe già della sua risurrezione, mentre invece ovunque guardate si fa desolazione nella sua tenebra di peccato che porta le conseguenze del suo tributo di dolori.

Vedo gli uomini correre, correre, affannarsi in una corsa senza posa, che avrà, prima o poi, la sua interruzione nel termine del ciclo di vita decretato per ognuno, e che senza di Me avrà perso ogni suo significato. Tutto è prioritario a Dio: gli interessi, gli affetti, il lavoro, ogni tipo di rapporto e realtà, ma Io, Io dove sono? Vivo in voi? Io sono il Crocifisso: chi mi ama vive la sua croce, l’accoglie e me la offre, e con Me redime. Io sono il Risorto: chi è con Me è risorto e, ovunque egli  vada porta risurrezione. Io sono il Santissimo: chi mi segue ed opera in Me si fa santo e porta santificazione.
Chi sono Io per voi? Mi amate? Se mi amaste, se fossi lo Sposo dell’anima vostra, l’amico più caro, l’amante del vostro ardore spirituale, voi desiderereste, anelereste avere rapporto con Me, cercando ogni giorno tempi di preghiera e colloqui con Me. Amereste ricevermi spesso, e confessarvi, per rimanere nello stato di Grazia che Io voglio; seguireste l’Insegnamento del mio Vangelo e l’amore profuso dal vostro Maestro: in voi traboccherebbe e si verserebbe, condividendolo con i vostri fratelli. Guardate ai Santi che hanno sì tribolato, ma voi non conoscete anche di quali gioie straordinarie hanno vissuto, quali esperienze mistiche, la scoperta e la consapevolezza della pienezza di un’esistenza che con Me colmava il cuore, dava ragione al loro vivere e alla loro sofferenza.
Figli miei, ritornate a Me! Cercatemi, scopritemi, conoscetemi, e mi amerete:  in Cristo Signore voi ritroverete ogni Beatitudine di una vita che darà senso e luce a tutto il vostro operare, ai vostri rapporti, a tutto quello che vi circonda, e vivrete, dandovene pieno significato nel mio Amore vissuto. Cosa sarà il Paradiso se non il mio Amore condiviso nel quale vi appagherete? Ti benedico”.

19 06 16 “Nel mio Amore voi siete dissetati da ogni sua arsura, l’anima vostra  ne è allietata e ne ha pace”


“Mia piccola Maria, ogni volta che la Madonna riceve in riparazione al suo Cuore una Comunione, Ella esulta, ne viene tutta sollevata, e già dimentica ogni sua offesa che le si arreca. Il salmo stasera dice: “Ha sete di Te l’anima mia, brama di Te, Signore!”. Avete voi quest’arsura d’amore per Me? Anelate, sospirate,  desiderate di Me? Sono Io per voi l’Amore? Chiedo agli Apostoli: “Chi sono Io per voi?”. E mi viene risposto da Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio!”. Ed Io lo sono, e come Dio e uomo non mi sono risparmiato per voi: vi ho dato tutto di Me, la mia vita e la totalità della mia Persona e il mio Amore. Ora richiedo a voi il medesimo amore, quello che voi potete donare.

Come Cristo Signore non ho ricevuto su questa terra né onori, né corone: mi è stata data una Croce, ed essa è stata il pagamento d’amore alla vostra salvezza. Cosa siete ora disposti a dare per Me? Voi, poveri figli peccatori, non volete soffrire, non volete essere dono, eppure se Io, il Signore Dio, ho patito, anche a voi è richiesto il saldo della vostra croce; non giungerete al mio supplizio, non avrete i dolori della mia pena, ma di certo essa porta la sua parte di lacrime che solo vi apre e vi dona la vita eterna. E’ un discorso per voi duro, per voi che vedete, e pretendete in questa esistenza terrena la vostra gratificazione e autoaffermazione; Io vi richiamo al suo passaggio che è via transitoria, via di dolore, ma che conduce alla pienezza in verità del vostro vissuto che si rivela nella gloria.
L’esistenza già in questo mondo richiede il suo tributo. Se volete il salario del lavoro fatto lo pagate con il sudore della fatica. Se desiderate la gioia di un figlio si paga con il sacrificio di dargli la vita e la sua crescita. Se volete la condivisione e il sostegno dell’altro nei vari rapporti ne pagate le sue difficoltà negli incontri con le vostre diversità. Ugualmente è per la conquista della vita eterna: richiede il saldo alla sua entrata con il biglietto del pagamento della vostra croce. Anime mie, se mi amate, se per voi sono l’Amore, allora l’accoglierete, la parteciperete e la vedrete persino come un dono celeste che vi acquista la risurrezione e la gloria. Nel mio Amore voi siete dissetati da ogni sua arsura, l’anima vostra  ne è allietata e ne ha pace, e il vostro desiderio del Cielo, nella speranza, è già certezza della sua conquista e della sua glorificazione. Ti benedico”.

20 06 16 “Come facilmente attaccate il fratello, siete severi nella condanna e pronti a colpire! Vi fate giustizieri, siete duri e senza pietà verso gli errori del prossimo, ma pronti a giustificare voi stessi!”


“Mia piccola Maria, tu ti agiti e ti affanni come Marta per timore di non riuscire ad assolvere tutti i tuoi compiti, anche se tutti a fin di bene. Vieni qui, figlia mia! Distenditi sul mio Cuore. Non sai che Io posso mandare gli Angeli a supplire alle  vostre necessità, a fare il vostro lavoro. Non ti lascio mai sola. Io vengo incontro a districare il ginepraio nel quale ti hanno posta nell’imbroglio fatto. Non temere, Io soccorro ai tuoi bisogni e incombenze.

Stasera il Vangelo vi richiama apertamente: “Non giudicate per non essere giudicati!”. Il giudizio è una cancrena diffusa e devastante ovunque. Come facilmente attaccate il fratello, siete severi nella condanna e pronti a colpire! Vi fate giustizieri, siete duri e senza pietà verso gli errori del prossimo, ma pronti a giustificare voi stessi! Coprite spesso le colpe, pur gravi, dei vostri figli, ma siete intransigenti, aspri, senza nessuna misericordia, per condannare l’altro. E come mai accade questo? Perché non amate. Non amate Dio e non amate il prossimo. Lo estraniate come un corpo nemico da voi, non partecipate al suo bisogno.
Ricordate! Se siete stati solo giustizieri è con la Giustizia che vi  rincontrerete. Se avete avuto un cuore di misericordia, è con la misericordia che vi incontrerete e sarete giudicati. Il difetto altrui lo vedete bene, vi è subito palese e vi irrita, mentre coprite la coltre del male che portate in voi, i macigni del peccato con il quale coabitate e giustificate. Siete pronti a mettere sul podio del tribunale, dinanzi al mondo, la colpa del fratello, a sputare le vostre sentenze e spargere il giudizio al mondo come le foglie alzate e sparse dal vento.
E come mai ciò accade? Perché non avete l’umiltà. Chi è umile prima guarda sé stesso, esamina la propria coscienza e si emenda, e poi dinanzi ad un male espressamente visibile o dichiarato del prossimo và e si comporta come il Vangelo dice: “Prega per lui, và ad incontrarlo e, a tu per tu, gli parla nella verità con il cuore, per far sì che si ravveda. Se non ascoltasse, andrà poi con altri testimoni; se pur dinanzi a questo nuovo incontro non recepisce e non vuole ravvedersi, lo pone nelle mani di Dio: non lo pone allo scherno e il dileggio della gente. E non sapete che la lingua fa molto danno: ha la forza di uccidere, e può distruggere l’intimo? Mentre un confronto amichevole e riservato, attuato nella carità, può riscattare il fratello, riconquistare un amico e ricondurlo alla via del bene. Ti benedico”.

24 06 16 “Oggi la Santa Parola vi presenta la figura di Giovanni Battista, il mio grande Giovanni! Egli nasce per essermi Precursore e Testimone, nasce per essere Me”


“Mia piccola Maria, quel per cui preghi ed auspichi sul tuo figliolo t’è ispirato dallo Spirito Santo. Oggi la Santa Parola vi presenta la figura di Giovanni Battista, il mio grande Giovanni! Egli nasce per essermi Precursore e Testimone, nasce per essere Me. Notate come la sua venuta sia correlata alla consacrazione divina, alla sacra appartenenza al Signore. Essa già sussisteva, dai tempi antichi, nella persona dei profeti, nei messaggeri di Dio, che annunciavano la sua santa Parola che costava spesso il dover sacrificare sé stessi, e la propria vita. La consacrazione però di Giovanni Battista diviene la primizia di appartenenza a Me Cristo Signore, testimonianza e offerta in un’esistenza votata al sacrificio e allo spargimento di sangue per la nascita, anch’Egli, della mia Chiesa e del mio Sacerdozio. Egli mi prepara il cammino, e i discepoli: la sua Offerta è preparazione alla mia per far sì che la terra fosse pronta ad accoglierla.

La consacrazione al sacro non nasce solo con la persona: essa è già presente nel Pensiero creativo del Padre Santissimo, che forgia l’anima e le dona le attitudini, le Grazie, i Doni, per poter attuare tale missione, ma attende pure il vostro contributo nella preghiera e nell’Offerta, che maggiori tale dono divino anche di voi, della vostra opera, dato che la venuta al mondo di un consacrato a Dio, di un sacerdote, è una grande grazia per il mondo. I Consacrati vengono fatti discendere come Manna dal Cielo all’invocazione di anime madri che non sono solo le mamme di questi figli, ma anche le anime spirituali che, con la loro orazione ed esistenza santa, richiamano, e si uniscono al dono divino che viene a fecondare ulteriormente il grembo materno per dare nascita a Consacrati.
Come mai tanta attesa in Elisabetta? Perché andava formata la venuta di un Grande nel Battista. Elisabetta ardeva nel suo desiderio di maternità e, con lacrime e suppliche, chiedeva che Iddio visitasse il suo ventre sterile, ma Giovanni era già presente nel suo divino Pensiero e, al tempo giusto nasce, per compiere la sua Opera. Ancora oggi nascono profeti, consacrati, sacerdoti al servizio del Signore; ma come riconoscere quelli buoni dai cattivi, dai veritieri dai falsi? Guardate al Battista: Egli è vissuto nella Verità, senza accettare compromessi col mondo, in un’esistenza di  povertà e di privazioni, abbandonato alla Volontà divina, vivendo in simbiosi alla mia Persona.
Quando voi vedrete vissute queste realtà, queste dimensioni autentiche in loro, ne  constaterete pure le buone opere, i frutti santi che ne rivelano la veridicità. Tutto ciò che se ne discosta ne è contrario: non mi appartiene o ha dissacrato tale dono e missione. Ove Io sono nasce vita; chi è mio, come Giovanni, porta la mia vita con la sua nascita al bene. Ti benedico”.


25 06 16 “Io vi dico però che il desiderio del Padre Eterno è sempre quello che: finché sì è su questa terra ritornino a vivere la propria vocazione, la prima alla quale iddio ha chiamato e formato: “Tu sei sacerdote per sempre!”



“Mia piccola Maria, tua mamma è già in Paradiso, ed esulta: vede e gode delle sue meraviglie. Prega per voi e spesso viene a visitarvi, pur se non ve ne avvedete. Siine lieta! Stasera nel Vangelo Io attraverso le terre della Samaria per andare a Gerusalemme, e nel percorso del cammino subisco incomprensioni e rifiuti: non vengo accolto, ma nella strada Io chiamo i figli alla mia sequela: “Seguitemi!”, dico, pur se richiamo, ed evidenzio, alla radicalità della chiamata che richiede fedeltà, perseveranza perenne e rinunce. A chi mi dà il suo consenso Io pongo in rilievo la sua difficoltà: persino a Me, il Signore Dio, non è dato ove posare il Capo. La Missione richiede di perseverare e di accettare per mio amore: durezze, rifiuti, persecuzioni; e a chi mi chiede: “Lascia, Signore, che prima vada a seppellire mio padre”, Io rispondo: “lascia che i morti seppelliscano i morti!”.

Le mie condizioni sembrano dure, ma chi mi segue deve continuare ad andare avanti, a non fermarsi, e né tornare indietro poiché spesso la strada che retrocede arresta il cammino: gli affetti, gli interessi, i desideri, non permettono poi che si avanzi e si segua la vocazione alla quale si è chiamati. Chi si volge indietro spesso non ritorna, e chi ha preso in mano l’aratro e poi abbandona non è degno del Regno dei Cieli. Quanti lasciano la vocazione religiosa intrapresa! Quanti sacerdoti abbandonano il loro Ministero, ed a volte ricevono persino dispensa dalla Chiesa per poter ricevere il Sacramento del Matrimonio.
Io vi dico però che il desiderio del Padre Eterno è sempre quello che: finché sì è su questa terra, ritornino a vivere la propria vocazione, la prima alla quale iddio ha chiamato e formato: “Tu sei sacerdote per sempre!”.
Seguitemi, figli, fidatevi di Me! Il viaggio che intraprendete è faticoso, spesso contrastato o tribolato, ma Io vi precedo e vi conduco alla Gerusalemme Celeste ove sarete rivestiti della glorificazione del vostro Ministero, o Consacrazione religiosa, di un onore celestiale e sublime, premio della vostra fedeltà. Ancora vi invito: “Seguitami!”. Ti benedico”.

27 06 16 “E non sapete quanto  è duro l’attacco contro la mia Eucaristia! Ovunque viene dissacrata”


“Mia piccola Maria, non temere né tuo marito, né tuo figlio, né i problemi che ti si aggravano: li hai dati a Me, ed Io ci penso! Sono tutte impalcature, e cadranno, mentre tu con Me rimarrai diritta, eretta, stabile.

Stasera nel Vangelo ancora vi richiamo: “Non ho dove posare il Capo”. Persino le bestiole hanno le loro tane, mentre Io vado in cerca del mio riposo e ne trovo così poco, non solo nei miei tempi terreni, ma tutt’ora nel mondo; il mio Spirito vaga alla ricerca di accoglienza, di conforto, di sostegno: non ho ancora ove posare il Capo, tanto tutta la terra è devastata e corrotta dal peccato, l’infanzia violata, i cristiani perseguitati! E non sapete quanto è duro l’attacco contro la mia Eucaristia! Ovunque viene dissacrata. Cerco i miei diletti, i miei amanti dove trovare rifugio e conforto, e ci sono, ma sono pochi nel numero dell’umanità. Cerco nella mia Chiesa la mia Casa, ma non vi trovo vissuto il mio Spirito, quel che sono, e mi sento estraneo e spodestato. Cerco la comprensione, l’amicizia, l’adesione nei miei sacerdoti e religiosi, ma quanti fra di essi mi sono rimasti fedeli e vivono del mio Spirito? E’ talmente esiguo il suo numero!
Per questo chiamo voi, anime mie: siate le braccia ove trovare ristoro nella vostra adorazione e servizio. Chi mi segue sul serio e in profondità, di certo rivivrà ciò che vive il suo Maestro; e spesso sarà come se verrà tolta la terra sotto i loro piedi, il terreno bruciato tutt’intorno, poiché anch’essi, alla ricerca di trovare vissuto il mio Spirito, e il loro desiderio verrà ricambiato con la persecuzione e l’incomprensione, e pur essi, non sentendosi amati, non troveranno tra le creature ove posare il capo.
Ma Io vi dico: come voi consolate Me, anche Io sono pronto ad accogliervi, ad essere le braccia sulle quali far prendere riposo al vostro capo, e darvi nuovo vigore nel tempo della prova e della lotta; e ancora saranno le mie braccia a cingervi quando giungerà il dolce sonno, e poserò il vostro capo sul mio Cuore, simile al mio Giovanni e, come voi siete stati per Me consolazione e rifugio, Io sarò la vostra Consolazione eterna e il diletto delle meraviglie nel mio Cuore. Ti benedico”.

29 06 16 “In ogni realtà, se amate, nel mio amore la offrirete, vi donate: voi vi farete Santi ed edificatori della mia Chiesa in ogni suo giorno”

“Mia piccola Maria, Io sono con te ogni giorno: Se non ci fossi Io a sostenere ogni tuo passo, ogni tuo respiro, tu non sopravvivresti alla tua vita. Abbi fede nella mia costante presenza!


Oggi la Chiesa celebra i Santi Pietro e Paolo, cardini, travi, su cui la mia Chiesa si è edificata ed ogni giorno si costruisce. Esempio lampante per voi per poter vivere la vostra santità, che tutti potete divenire santi, e che in Me ognuno ne ha la potenzialità. Essi si sono fatti Santi, ma non sono nati tali, misere creature piene di limiti, miserie e peccato. Pietro era sì un uomo di cuore, ma così istintivo, grossolano, così facilmente tendente all’ira, e vile. Paolo era sì ligio ai dettami della Legge ed osservante, ma severo, duro, senza misericordia, e pronto ad attaccare l’altro senza pietà, pieno di sé, e mai metteva sé stesso in discussione. Eppure in Me, nell’ascolto, nell’accoglienza, nell’ incontro alla mia Persona, essi sono andati oltre il loro peccato: l’hanno superato e trasformato in santità.

E come è stato possibile? Mi hanno amato! Nell’amore si sono dati senza risparmiarsi, ponendo nel mio Amore le loro povere persone naturali immerse nei loro errori; e gli stessi limiti, nel loro cambiamento, sono divenuti servizio a Dio ed edificazione della mia Chiesa sino al martirio. Anche voi potete farvi Santi: nessuno ne è escluso, quale sia la chiamata, la missione, nascosta o imponente, piccolo o grande il campo da coltivare del quale siete responsabili, nel mio Amore voi lo santificate.
Nell’Amore si bruciano, si dissolvono le miserie umane e i peccati si superano, dato che l’ardore mio si fa prioritario in voi; vi dimenticate di voi stessi, i vostri progetti e desideri così impellenti perdono importanza, e per mio amore tutto viene vissuto: sarà il timbro, l’opera d’arte, la firma che lo finalizza e compie. Ed è per Me che in questo stato amante voi, sia che siate un povero ammalato su un letto di dolore, sia una suora orante e chiusa tra le mura di un convento, o una donna offerente a servizio della sua famiglia tra le pareti domestiche; in ogni realtà, se amate, nel mio amore la offrirete, vi donate: voi vi farete Santi ed edificatori della mia Chiesa in ogni suo giorno. Forse il mondo non vi conoscerà, sarete invisibili agli altri, non sarete trascritti negli albi dei Santi della Chiesa, ma vi dico che Io vi conosco: il mio amore vive in voi; e negli albi dei Cieli il vostro nome, a caratteri d’oro, sarà trascritto e reso palese, e dichiarata a tutti la vostra santità. Ti benedico”.