Gesù parla a un'anima

Questi insegnamenti spirituali sono stati ricopiati, letteralmente così come sono stati scritti nei quaderni da una mamma di famiglia che vuol restare nel nascondimento e nel totale anonimato. Si tratta di locuzioni interiori, di cui ella viene privilegiata, da anni. Gesù le parla al cuore durante il ringraziamento alla Santa Comunione Eucaristica, e la chiama: ”mia piccola Maria”. Le parole di Gesù le giungono come Gocce di luce, e in una grande pace, nel cuore.


mercoledì 15 marzo 2017

GOCCE DI LUCE - Dicembre 2016


La Chiesa ormai vive il suo spaccato: 
la lacerazione si farà palese, e richiederà una scelta. 
Una parte di essa rimarrà fedele e ancorata ai Dettami della fede integra al Vangelo, l’altra parte vorrà essere innovativa, formando le sue nuove leggi: e anche il Papa dovrà fare la sua scelta. 

01 dicembre 2016 “Non chiamo solo gli apostoli, i sacerdoti e consacrati alla mia sequela, ma chiamo i laici, i fedeli; chiamo tutti a divenire pescatori di anime. La mia chiamata non è solo per i giusti, ma anche per i peccatori”
“Mia piccola Maria, sto operando su G., sarà lui stesso a chiederti di andare. Ora hai il cuore oscurato per la pena e non sai vedere che la liberazione è imminente.
Ecco, il Vangelo vi dice stasera: “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini!”.  Chiamo i miei apostoli: “Seguitemi!”, ed essi lasciano subito le reti della pesca e mi vengono dietro. Non chiamo solo gli apostoli, i sacerdoti e consacrati alla mia sequela, ma chiamo i laici, i fedeli; chiamo tutti a divenire pescatori di anime. La mia chiamata non è solo per i giusti, ma anche per i peccatori: tra di loro c’era Giovanni  che era innocente, ma pure Matteo un pubblicano. Non disdegno di stare e condividere la mia persona, la mia parola, la tavola, con i peccatori: chiamo a Me la Maddalena come Zaccheo, ed ogni figlio dell’uomo; non temo di sporcarmi le mani con essi poiché sono venuto per salvare tutti. Io vi dico anzi,  che tanti giusti non giungono a grandi mete di santità, che invece hanno conquistato molti grandi peccatori riscattati.
Ognuno di voi è chiamato a diffondere la mia Voce, il mio richiamo, a divenire miei apostoli, e lo potrete se prima siete voi a seguirmi, ubbidirmi, e siate a Me abbandonati. Al mio seguito, nella fiducia dell’abbandono, se voi vivete questi presupposti, divenite apostoli poiché mi testimoniate con la vostra vita. Il vostro vissuto è mia testimonianza, le vostre mani si fanno reti per pescare le anime, il vostro cuore che ama è l’amo con il quale pure le attraete a Me, e con le parole si fanno mio eco che accompagna l’intera vostra persona, che si fa barca nella quale verranno depositate, perché voi vi adoperate per condurle al porto sicuro della salvezza, ove spanderete e presenterete a Me il grande Pescatore, il vostro pescato di anime, che Io benedirò, ed immergerò loro e voi negli sconfinati mari della mia santità. Ti benedico”.

02 dicembre 2016 “Offro la mia Divina Eucarestia, che se poteste vederla, è tutta ricoperta di sangue per i colpi degli oltraggi che subisce, perché cos’è l’Eucarestia se non Carne del mio Cuore lacerato?
“Mia piccola Maria, Io sono in te, nella tua sofferenza. Sono nel tuo patimento, figlia mia! Il demonio cerca di fuorviarti nelle cose umane, ma Io ci sono. Sì, potrei, con un battito della mano, con il battito di un ciglio, cambiare la situazione e dare liberazione, ma Io cerco la collaborazione dell’uomo. La tua sofferenza non è stata circoscritta a tuo figlio: essa si è fatta redentiva, ed ha aiutato, ha portato soccorso, a molti altri giovani nella stessa condizione. Ne vedrai l’adempimento del suo frutto nell’altra vita. Io sono con i perseguitati, i tribolati, con i malati, nel dolore delle creature; se gli uomini credessero a questo, alla mia presenza nella condivisione alla loro pena, quante angosce, quante paure svanirebbero, e quanti mali verrebbero sanati!
La prima Parola stasera vi dice: ‘il Libano diverrà un frutteto, il tiranno verrà abbattuto, gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza…, e come potrà accadere ciò? Con la vostra fede, con la richiesta, con il grido intenso a Colui che è medicina e cura, che solo può guarire e riportare, a questa terra oscurata e  permeata nelle tenebre del male, la sua luce.
Io riporterei ogni sole di giustizia e sanità di guarigione, sì che non solo un frutteto sarebbe questo mondo, ma si farebbe giardino di delizie: ogni tiranno che vi opprime e domina verrebbe fatto decadere, ogni insipienza che offusca il vero verrebbe cancellata, e gli spiriti illuminati. Perché questo accada c’è bisogno di fede. Cosa accade oggi nel Vangelo di stasera? I due ciechi mi gridano: “ Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di noi!”, ed Io soggiungo: “Credete voi che Io possa fare questo?” Dalla loro conferma Io intimo: “ Sia fatto secondo la vostra fede!”, e riebbero la luce della vista.
Oggi, 1° venerdì di avvento, lo offro come un farmaco di cura alla cecità del mondo il mio Cuore Divino, un Cuore ricoperto e travasato di Sangue, tanto è forato dai colpi del peccato, e non solo ferito per l’incredulità, per la mancanza di fede nell’umanità, e il mio Cuore ne geme di dolore poiché vedo i miei figli andare perduti.
Io offro con le mani aperte alle creature il mio Cuore, ma essi vengono poi per colpirlo. Offro la mia Divina Eucarestia, che se poteste vederla, è tutta ricoperta di sangue per i colpi degli oltraggi che subisce, perché cos’è l’Eucarestia se non Carne del mio Cuore lacerato?
Cosa potete fare voi, piccole anime mie? Invocate voi, chiedete e siate i miei consolatori per riparare al mio Cuore. Adorate la mia Eucarestia per esserne amanti. E voi, figli, che possedete un poco di luce, unitela a Me! Insieme potremo dare molto chiarore, illuminare molti ciechi che non solo non riescono più a vedermi,  ma nemmeno ad invocarmi: si fanno muti che non sanno nemmeno chiedere e cercare luce, in modo che molti di essi, tramite la vostra intercessione, potranno riavere la vista dello spirito e salvarsi. Fermeremo insieme l’avanzata del nemico, che getta continuamente caligine di oscurità sulla terra, e diffonderemo e riporteremo la mia Vita che è luce nella mia verità.
Io sconfiggo sempre il demonio e il suo potere: non può egli vincermi, ma chiedo la partecipazione dell’opera umana per condurre a salvezza il genere umano. Ti benedico”.

04 dicembre 2016 “Nella conversione c’è la felicità; la felicità sorge dalla pace nel cuore, dalla retta coscienza, dal buon agire”
“Mia piccola Maria, la via di liberazione per G. è aperta, la vedrai attuarsi ogni giorno che passa. Chi si consacra al mio Cuore e al Cuore di mia Madre mi offre la sua vita e la sua morte, tutto è nelle mie mani, anche come morirete. Ed Io ti dico che per te sarà un dolce sonno poiché già la tua esistenza è stata così gravosa e dolorosa: ti viene data in grazia una morte di pace.
Dice il Vangelo di stasera: “Chi vi ha fatto credere di poter fuggire all’ira imminente?”. Chi può dire di poter aggiungere un giorno solo alla sua vita? Quanti di voi uomini non giungeranno alla sera, e molti non vedranno il mattino; e coloro che non sono pronti andranno incontro all’ira della propria condanna. Io invito, esorto, chiamo, supplico: “Convertitevi!  Convertitevi!”,  ma quanti ascoltano? Il grido del Battista si unisce al mio: “Convertitevi!”, già la scure è posta alla radice dell’albero, e chi non dà buon frutto verrà tagliato e gettato nel fuoco.
Ma come convertirsi? Giovanni vi incita: “Lavatevi!”, lavatevi dalle lordure del peccato che deformano la vostra immagine di figli di Dio, lavatevi nella purificazione della mortificazione, nelle opere di misericordia, lavatevi nel sacramento della confessione che è così fondamentale e semplice nella sua funzione! Non abbiate timore; ci vuole solo l’umiltà per accostarsi e sviscerare le proprie colpe ed essere una nuova creatura: un giorno quanto la rimpiangerete! Purificatevi nella mortificazione del sacrificio accolto, nell’emendamento di vita, nel pentimento che lava e vi modella a nuova creazione. Fate vivere l’amore nella carità: essa copre molti peccati e come fuoco brucia le scorie delle colpe, e vi rinnova! Nella conversione c’è la felicità; la felicità sorge dalla pace nel cuore, dalla retta coscienza, dal buon agire. Essa, se vissuta, vi pone in comunione con Dio e con gli uomini: vivrete nella verità i vincoli familiari, i rapporti con gli amici, e in ogni rapporto anche in ambito lavorativo. Darete pace alla natura.
Persino quando subirete, per la mia sequela, sofferenze e persecuzioni, esse saranno vissute per l’amore, si faranno redentive e vi condurranno alla santità: voi farete vivere il vostro Battesimo in Spirito Santo e fuoco, dando vita; mentre chi continua nel suo peccato si farà paglia secca, buona solo per essere bruciata in altro fuoco oscuro ed inestinguibile.
Figli miei, sono a braccia aperte! Ma come potrete vivere l’amore di Dio se restate sporchi con Chi è la purezza di ogni santità? Ti benedico”.

07 dicembre 2016 “Nella conversione c’è la felicità; la felicità sorge dalla pace nel cuore, dalla retta coscienza, dal buon agire”
“Mia piccola Maria, Io ti dico che la liberazione di G. si sta attuando, anche se non ne puoi notare l’evidenza: lascialo a Me, solo a Me! Bussa e vedrai che ti verrà aperto. Stasera voi celebrate, alla sua vigilia, l’Immacolata Concezione di Maria, la Tutta Splendente, la Tutta Santa, Colei che non è stata velata di ombra, esente da ogni peccato, la Tutta Pura. Lei vi precede, ed è segno per l’umanità di ciò che deve divenire: benedetta, santa e immacolata. Tutti i bambini nascono segnati dall’antica colpa dei progenitori, che poi viene lavata nel Battesimo; la Madonna nasce perfetta, intatta, esente da ogni imperfezione spirituale, fisica, e psichica. Lei è l’Immagine della perfetta Figliolanza Divina, la simbiosi unitiva e continuativa tra il Padre Santissimo  e l’essere umano. Maria nasce da un amore puro e santo dei suoi Genitori in un concepimento privo di concupiscenza, formato di pura donazione. Questo favore celestiale che Ella ha recepito è stato però maggiormente sublimato da Lei che accresce e maggiora nelle sue virtù e i suoi meriti:i è simile ad un abito di bianco candore che si riaccende di continua luce, si riillumina nell’obbedienza vissuta nella sua donazione, nella sua umiltà, che si inabissa per porsi a servizio di Dio e delle creature. Maria offre la sua persona e la gemma che la contiene nella sua Maternità per essere Fonte di perenne vita per gli uomini. La sua Immacolata Concezione si adorna, si ricolma di ulteriore bellezza, si riveste di gioie preziose. Poteva Colei,che doveva essere la Casa di Dio, esser solo lievemente adombrata da un peccato? Colei che doveva contenere il Bene del Gioiello eccelso, essere uno Scrigno meno prezioso? Divenire Tabernacolo dell’Altissimo ed essere meno Santo?
Come voi potete raggiungere tale meta? Andate da Lei, tuffatevi nelle sue Acque immacolate così come siete: sporchi, peccatori, coperti da coltri di sudiciume di ogni onta! Non temete, Ella non vi disdegna, e vi accoglie: le sue Acque sono le Acque che provengono direttamente dal Creatore ed hanno il potere di dare creazione, vita, rigenerazione. Sono irrorate e fecondate dallo Spirito Santo, e danno santificazione; sono state toccate e bagnate in modo intangibile dal Sangue di Cristo Signore e danno Redenzione: le acque immacolate della Madre Santissima portano impresse in sé l’impronta, la presenza, l’energia vitale della Santissima Trinità.
La Madonna ha sempre il ventre rigonfio, continuamente in gestazione dei figli di Dio: nel suo Grembo c’è il calco di suo Figlio; non è capace quindi che ridare vita nell’immagine e nella forma del Suo Signore e vostro. Lei vi lava nelle sue Acque, vi riforma, vi modella, vi partorisce per essere benedetti, puri, sino a raggiungere l’Immacolatezza del Cielo. Ti benedico”.

09 dicembre 2016 “Voi però non guardate né a destra né a sinistra: andate diritti per la vostra strada, seguendo solo Me, senza cercare giustificazioni o plauso alla vostra opera fedele, solo per amore di Dio, per Me”
“Mia piccola Maria, Io sento il tuo grido di afflizione; la prova è dura, e ti sono vicino: la liberazione è vicina. Devi pazientare un poco: è proprio la tua sofferenza che ne dà liberazione.
Ecco, alla Sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere, e chi è la Sapienza se non Dio? Io vengo presso gli uomini, ma essi non mi riconoscono e non mi accolgono; rifiutano la Sapienza che è attestata dalla mia Opera compiuta, dalla sua santità e dai portenti che danno testimonianza della mia persona. Perché chi non vuol credere non crede, chi non vuol intendere non intende, pur dinanzi all’evidenza a ciò che è palese e reale presente ai propri occhi, ma lo rifiuta a priori.
Oggi, in questa generazione malvagia e perversa, come è duro dare significato della propria fede, così come dice il Vangelo: “Sia che si balli e si gioisca per testimoniarmi, e si viene indicati a beoni e mangioni, poveri sciocchi! Sia che mi si testimoni con il dolore e la sofferenza, si viene presi per poveri pazzi o indemoniati, dato che chi non vuole non accoglie nessun segno, non accoglie il Cielo, lo rifiuta a prescindere: non c’è ragione che ne possa dare giustificazione del suo senso. Voi però non guardate né a destra né a sinistra: andate diritti per la vostra strada, seguendo solo Me, senza cercare giustificazioni o plauso alla vostra opera fedele, solo per amore di Dio, per Me.
Operate indefessamente! Le vostre fatiche siano sante, la vostra carità rigogliosa, il vostro seme diffusivo. Saranno proprio le vostre opere a darvi giustizia e gloria presso l’infinita Sapienza. Per quanto è difficile, e la tenebra più oscura, Io mi farò più presente a chi mi ama: il Cielo scenderà accanto a voi presso la vostra terra. Iddio vi darà la forza e le energie per perseverare in Lui. Ti benedico”.

10 dicembre 2016 “Vengo al mondo nel tempo della mia Nascita, e vengo a nascere nel cuore degli uomini, e negli ultimi tempi alla gloria dei Cieli: Io vengo sempre! Io ci sono!”
“Mia piccola Maria, sento la tua afflizione e la tua pena dolorosa, e sono con te nel condividerla; sappi che quando sembra  che non ci sia più niente da sperare, inizia la liberazione. Non preoccuparti dei sintomi dei tuoi malesseri, non è per essi che morirai, c’è ancora tempo, ed Io ti sostengo.
Cosa dice stasera il Vangelo? Il Battista è preso da dubbi, il suo cuore si oscura, il demonio lo tormenta: “Sei Tu Colui che deve venire o è un altro?”. Ed Io mando a rispondergli: “Ecco, i ciechi vedono, i sordi odono, gli zoppi camminano, i morti risorgono ecc.; e chi può operare questo se non Dio?”. E molto si rasserena Giovanni, e si sente liberato dal tormento a cui lo aveva sottoposto il nemico. Quando la prova è acuta, si oscura lo spirito e sembra spegnersi ogni luce: credete che Io vengo! Io ci sono! Se chiedete a Me, se Mi pregate e Mi desiderate, Io intervengo. La vita è una prova continua. Non vi ho mai detto che la croce vi sarebbe stata tolta, ma con Me non siete più soli a viverla: Io vi sollevo, vi sostengo, la partecipo, ve ne tolgo il peso maggiore, vi libero dall’angoscia e dall’oppressione del diavolo, ve ne faccio un trono di gloria. Gli uomini  possono dimenticarmi e tornare ai loro brindisi dimentichi: Io sono sempre presso di voi, accanto al vostro dolore, per aiutarvi.
Nel tempo dell’Avvento nel quale attendete il Signore che viene a nascere in una culla, Io vi  dico che vengo continuamente in chi mi attende, vengo durante l’intero percorso della sua esistenza, e al suo termine: al suo giudizio. Vengo al mondo nel tempo della mia Nascita, e vengo a nascere nel cuore degli uomini, e negli ultimi tempi alla gloria dei Cieli: Io vengo sempre! Io ci sono! Ti benedico”.

13 dicembre 2016 ” Come acquisire continuamente luce? Cosa si fa quando in casa non c’è più acqua, quando il secchio ne è vuoto? Si va alla fonte che ne sgorga sempre, si va direttamente alla sua sorgente. Così per essere illuminati venite a Me”
“Mia piccola Maria, la liberazione è alle porte, è prossima, più vicina di quanto tu creda!
Oggi celebrate Santa Lucia, la Vergine saggia che ha anteposto la sua persona all’amore di Dio, che ha sacrificato la luce dei suoi occhi per ridare chiarore all’oscurità di molti alla Verità. Lucia ha sofferto molto, ma ne ha fatto dono al Signore, per far sì che la sua sofferenza si facesse lucerna per illuminare tanti ottenebrati nello spirito. Il Vangelo vi presenta di nuovo le vergini sagge che hanno alimentato l’olio delle lampade per mantenere viva la fiammella che ha dato modo di avere luce e riconoscere ed accogliere lo Sposo che viene, ed esserne altrettanto accolte. Chi sono le vergini sagge? Coloro che posseggono la sapienza di saper riconoscere e dare valore all’assoluto Bene che è Dio.
Forse che questo tempo possiede tale saggezza? Questo mondo ha questa sapienza? No! Le tenebre sono fitte,  e l’oscurano, perché ottenebrato dal peccato della corruzione, della lussuria, dell’egoismo, e non sanno riconoscere in tale buio le luci che Iddio pone nel cammino per far sì che proseguano per la via del bene. Cosa fare? Io cerco altre S. Lucie, altre Vergini sagge, che sappiano offrire la loro luminosità nell’amore, nella sofferenza, nel sacrificio, per dare luce all’oscurità di molti fratelli; ed Io vi dico che molti se ne avvantaggerebbero, per salvarsi.
Come acquisire continuamente luce? Cosa si fa quando in casa non c’è più acqua, quando il secchio ne è vuoto? Si va alla fonte che ne sgorga sempre, si va direttamente alla sua sorgente. Così per essere illuminati venite a Me, alla radiosità primaria pura e cristallina che viene generata perennemente dal mio Fuoco inestinguibile: Io ve ne darò in abbondanza con i Sacramenti, l’adorazione, la preghiera, che illumina con l’olio della Grazia Divina: la terrà accesa per donare la luce del giorno a voi e a molti che attendono. Ti benedico”.

14 dicembre 2016 “Molti santi hanno vissuto questa esperienza mistica che a voi e per i più non è data, tanto è gravosa! Ma pure voi, figli miei, dovete portare la vostra di croce che ora considerate una perdita, una sconfitta, ma è ciò che vi farà conquistare il Paradiso”
Mia piccola Maria, stasera celebrate S. Giovanni della Croce, Colui che si è inabissato nella tenebra più oscura dell’anima per salire le vette dello Spirito. Giovanni, da giovane, aveva conosciuto l’intimità del cuore con il suo Maestro, la dolcezza e la consolazione della mia unione, l’intimo colloquio con l’Amato e il suo Signore, ne aveva gustato la Luce e la Grazia di una fede illuminata e gioiosa, ma egli fece rinuncia di questi doni per darne in offerta per le tenebre della Chiesa e degli uomini: un dono fattosi redentivo, riportando luce, liberazione e risurrezione.
Cos’è un dono se non dare ciò che è buono e prezioso e ci appartiene a chi ne è povero e non lo possiede? Giovanni entra nella notte dell’anima: un’esperienza mistica che lo associa alla prova del mio deserto e del mio Getzemani, si pone in combattimento con sé stesso e con i demoni, per mantenere una fede che vuole far sopravvivere, nonostante la pena di ogni abbandono e consolazione umana e divina, nella condizione di una durissima e pura desolazione, quando pare non varcare più luce di speranza ad ogni senso e motivazione alla propria fede, quando non c’è risposta al proprio grido d’aiuto e la notte farsi così fitta da non aprirsi ad oltranza nel tempo a nessun chiarore di giorno.
Egli prende su di sé solo l’amarezza e l’asprezza della croce che pare senza esito e utilità, ma che ne assapora in ogni suo patimento. Giovanni entra negli inferi ove l’oscurità ricopre ogni melma di incredulità, rifiuto di Dio, di visione del male. Egli la penetra, precipitando nell’inferno dell’anima altrui, partecipandola: se ne ricopre, l’assorbe, ma ne diffonde la luce della sua grazia che vive, di una fede crocifissa che supera ogni morte; ne soffre ogni disgusto su di sé per liberare le anime prigioniere: le mette sulle sue spalle, ne patisce il loro malessere; ma nella fatica egli le trae dall’oscurità malefica, mentre sale la montagna che le  porta in alto in salvo, quando giungendo alla vetta, riaffiora il bagliore del sole che torna a nascere, e nella sua luce prendere forma la bellezza del firmamento.
Molti santi hanno vissuto questa esperienza mistica che a voi e per i più non è data, tanto è gravosa! Ma pure voi, figli miei, dovete portare la vostra di croce che ora considerate una perdita, una sconfitta, ma è ciò che vi farà conquistare il Paradiso: salirete con essa il vostro piccolo monte per raggiungere i Cieli. Ti benedico”.

17 dicembre 2016 “Maria meditava ogni giorno la Parola di Dio, e incontrando la profezia della Vergine che avrebbe dato nascita al Messia, si chiedeva tra sé: “Ma Chi sarà questa mirabile Creatura?”, non pensando mai a sé stessa”
“Mia piccola Maria, G. si libererà! Un figlio per cui si è tanto pregato e pianto, non può che avviarsi nella sua via di liberazione. Non affliggerti per ‘Gocce di luce’! Il demonio fa il suo gioco, ma sarà solo una interruzione transitoria, poi si riprenderà; e per l’incontro con Don C. che ti ha deluso, ti dico che, se pur breve e di poche parole, egli ne prende le intenzioni e le creature, e le porta a Me.
Stasera il Vangelo vi presenta l’Incarnazione del Verbo nel Grembo verginale della Madonna. Questo evento è stato da sempre presente nel progetto del Padre Santissimo. Dall’inizio della creazione Egli conosceva della trasgressione degli uomini, e ne preparò già il suo intervento: dal male Egli recupera e ripara dando il bene, dalla morte offre nuova vita, dall’annullamento del nemico, sulle creature la risurrezione. Iddio preparò la Generazione che avrebbe dato i natali a Maria in una dinastia di benedetti, e prepara in Lei, nel suo pensiero creativo all’albore della Genesi, già l’Anima sua a scrigno eccelso per essere Tempio santo che accoglierà il suo Figlio Divino. La farà nascere nel tempo maturo della storia da Genitori santi. La forma nel tempio nella preghiera costante, nella Parola Divina e nella Carità profusa e incessante, e Lei ne cresce come un Giglio illibato, un Fiore vermiglio di oblazione che offre tutta Sé stessa alla Maestà Altissima: la verginità, l’innocenza di cuore, l’offerta della sua vita e persona in riscatto dell’umanità e a gloria sua. Il Padre Amatissimo, che L’ama di predilezione unica, si ammanta di questo suo pieno e cristallino amore di Lei, accoglie estasiato, ma nel suo disegno è di rendere e dare fulgore nei suoi doni alla sua Maternità: è di renderla Madre.
Maria meditava ogni giorno la Parola di Dio, e incontrando la profezia della Vergine che avrebbe dato nascita al Messia, si chiedeva tra sé: “Ma Chi sarà questa mirabile Creatura?”, non pensando mai a sé stessa; la sua meraviglia continuò anche dinanzi l’apparizione e all’annuncio dell’Angelo Gabriele e, ritenendosi un nulla si stupì, rimase dubbiosa, ma ne accettò il Mistero e il suo adempimento, per compiere la Volontà divina. Ed Io venni e vengo! L’ombra dell’Onnipotente La ricoprì, lo Spirito discese con la sua Fiamma per incontrarsi e fecondare le acque verginali della Madre, e darmi Carne. Io venni accolto da un Cuore amante, da un Grembo generoso, da Braccia protettive: Ella mi accolse per donarmi, per donare la sua Divina Maternità alla salvezza umana. Anch’Io però mi ero presentato dinanzi alla Maestà del Padre mio, offrendomi e chiedendo di andare Io nel mondo, di prendere Carne e nascere, farmi uomo: conseguendo di andare a morire. Iddio progetta, ma attende sempre il consenso libero della piena adesione al suo Pensiero. L’incarnazione è l’esplosione della vita che sussegue nei vari stadi: la prima è avvenuta nella creazione, nel sorgere dell’universo, della nascita delle creature e di ogni cosa. La seconda esplode nella mia Venuta, che genera vita, offrendo la Redenzione, il riscatto, e che genera continuamente  nel cambiamento degli eventi e della storia. La terza venuta è nella risurrezione che apre alla discesa dello Spirito Santo e all’ edificazione della Chiesa con i suoi Sacramenti. Ora tocca a voi vivere la vostra esplosione di vita nell’incarnazione personale di Me Cristo Signore, dell’acquisto in voi dell’amore di Dio che vi genera alla Grazia, e vi fa vivere un’ esistenza superiore, che vi partorisce a quella eterna. Ti benedico”.

22 dicembre 2016 “La Chiesa ormai vive il suo spaccato: la lacerazione si farà palese, e richiederà una scelta. Una parte di essa rimarrà fedele e ancorata ai Dettami della fede integra al Vangelo, l’altra parte vorrà essere innovativa, formando le sue nuove leggi: e anche il Papa dovrà fare la sua scelta”
“Mia piccola Maria, ubbidisci alla Chiesa; sarà un tempo transitorio, ma poi ‘Gocce di Luce’ avrà il suo riscatto.
La Chiesa ormai vive il suo spaccato: la lacerazione si farà palese, e richiederà una scelta. Una parte di essa rimarrà fedele e ancorata ai Dettami della fede integra al Vangelo, l’altra parte vorrà essere innovativa, formando le sue nuove leggi: e anche il Papa dovrà fare la sua scelta. Quel che Io ti ho detto su di Lui è vero: è stato un Pastore nella carità, ma si è lasciato fuorviare da false dottrine; entrando poi in Vaticano, menti potenti ed oscure lo plasmano, per cercare di portare ad una Chiesa in loro pieno possesso, ed oscurata, per una pretesa misericordia a tutti i costi, che vuole superare, e và oltre, la Verità, entrando nell’errore. Questa diventa una misericordia malata, che non può sanare, se non vive unita alla Verità di Dio, e ai suoi Dettami.
Per questo Io interverrò; per punire e purificare: il mio castigo è per non permettere che Essa venga conquistata dal demonio, e per liberarla.
Oggi nel Vangelo la Madonna esulta nel suo grido di giubilo all’Altissimo, Ella inneggia nel Magnificat riconoscendo la podestà del suo Padre Creatore e Iddio si riversa, inabissandosi a Lei, all’umiltà della sua serva per farne meraviglie.
E’ dall’umiltà che nasce ogni santità, mentre all’opposto la superbia è la radice di tutti i mali, da essa nasce la disubbidienza che è l’origine di tutti i peccati che sviano dal retto sentiero, dato che nel peccato il demonio possiede ed ottenebra il pensiero.
L’umile è colui che è nudo di sé, alla sua povertà il Padre Celeste soccorre ammantandolo di se stesso e delle sue ricchezze. L’umile è chi si rallegra di ciò che è e possiede, pur nella sua povertà magnifica ogni giorno nella sussistenza provvida della vita che il Signore dona e a Lui si abbandona. E’ il piccolo che si riconosce per amor del vero per quel che è nei suoi limiti e miserie e Iddio lo ammaestra arricchendolo dei suoi beni e della sua sapienza. A  chi si insegna il proprio sapere se non a chi vuole ascoltare, a chi umile si porge all’ascolto e l’accoglie? L’umile sarà colui che non smarrirà il sentiero della verità e che verrà glorificato. Ti benedico”.

23 dicembre 2016 “Figli miei, anche voi, quando dopo aver fatto tutto ciò che umanamente è possibile fare dinanzi ad un evento,  un problema gravoso, una situazione inestricabile, una malattia, ecc, date al Signore, date a Me! Ed Io non potrò che intervenire a secondo della Santissima Volontà Divina!
“Mia piccola Maria, non affliggerti! Io dilato la tua preghiera su molti altri figli malati e prigionieri: la tua sofferenza è anche per la liberazione della loro situazione. La porta si aprirà per tuo figlio, ora ti vengono tutte chiuse dal demonio poiché non è giunto il suo tempo che avverrà né un minuto prima, né un minuto dopo. Solo Dio vi può intervenire e la porta si aprirà da sola.
Stasera vi viene presentato nel Vangelo la prodigiosa Nascita di Giovanni Battista: grande, poiché di chi si celebra la nascita di un Santo nella Chiesa e si parla in acclamazione nella Bibbia se non di Giovanni? La sua nascita al mondo è unita alla Mia: egli nasce per Me, vive per fare il solco alle mie orme. E’ miracolosa perché se non è per opera dello Spirito Santo, Iddio però ha operato per la sua venuta, Zaccaria ed Elisabetta erano in tarda età ed Elisabetta era troppo anziana per divenire madre: il Creatore stesso ne ha dato miracolosa fecondità.
Quando ad un progetto divino l’opera umana non può intervenire per obbligo di giustizia il Santissimo Padre compie.
Figli miei, anche voi, quando dopo aver fatto tutto ciò che umanamente è possibile fare dinanzi ad un evento,  un problema gravoso, una situazione inestricabile, una malattia, ecc, date al Signore, date a Me! Ed Io non potrò che intervenire a secondo della Santissima Volontà Divina.
Cosa hanno fatto Elisabetta e Zaccaria per avere tale dono? Hanno sempre pregato fervorosamente, sono stati ricolmi di carità, hanno vissuto secondo la legge di Dio e, a questa condizione partecipata ed unita ed unitiva con il Padre Celeste, Iddio risponde nella sua generosità, offrendo un capolavoro in un figlio santo come il Battista. Anime mie, dinanzi a situazioni dolorose che sembrano senza uscita , perseverate, non disarmatevi , pregate sempre, siate caritatevoli, vivete in grazia di Dio, poiché il Signore verrà; giungerà il tempo della vostra liberazione, busserà alla vostra porta e se gli aprirete, inonderà la vostra casa di tutta la sua Luce. Ti benedico”.

25 dicembre 2016 “Oggi si celebra il Santo Natale, la mia Nascita. Ecco, Io lascio l’infinita luce per entrare nell’oscurità del mondo. E’ l’ Infinito che si incontra con il finito, la notte con il mio Giorno,  il peccato con la mia Vita”
“Mia piccola Maria, verrà trovato il problema e la giusta terapia ai tuoi malori, lo stesso per la grazia che chiedi per G. . Puoi dire a Don F. ciò che avevi avvertito già nel tuo cuore: non è bene che egli pubblichi questo libro a suo nome, 1° perché Io sono molto geloso della mia Opera e non voglio che altri ne prendano titolo, né tu, né lui, e nessuno. 2° il messaggio viene così svilito, perde il suo valore, che dà credito e il suo significato nella sacralità della sua provenienza, in Me. 3° si fa confusione con Gocce di Luce già scritte. Venga la sua pubblicazione posticipata. Gocce di Luce verranno di nuovo accreditate.
Oggi si celebra il Santo Natale, la mia Nascita. Ecco, Io lascio l’infinita luce per entrare nell’oscurità del mondo. E’ l’ Infinito che si incontra con il finito, la notte con il mio Giorno,  il peccato con la mia Vita. Entro nella storia dell’uomo, nella materia, non per cambiarne la sostanza ma per fonderla al mio Spirito e santificarla sicché, nella sua oscurità, venga irrorata da Me a nuovo candore perché possa ritornare e ricongiungersi all’origine dell’eterna Luce. Il Fuoco divino entra nel Grembo di mia Madre, unendosi alla sua Umanità per farsi Carne, e nel tempo maturo, compiuto alla mia Nascita, vengo al mondo, varco per la parete del suo Ventre senza varcare soglia alla sua Verginità, e come è stato possibile? E’ lo Spirito che dà vita, e può prendere Forma, così come lo Spirito mio è entrato nelle mie spoglie esanimi nel sepolcro, riunendosi e ridando risurrezione. Simile a come sono passato nel cenacolo attraversando i muri, senza passare per la porta, così come sono in ogni luogo: in Cielo, in terra e in ogni Tabernacolo. Nulla è impossibile a Dio!  Egli può smaterializzarsi per un istante, e poi riprendere Carne, può varcare la materia senza intaccarla, dato che lo Spirito ne ha il potere: è superiore ad ogni realtà fisica. Credete quindi, figli miei, che se vengo a nascere per gli  uomini, e lascio le altezze con le sue meraviglie per le angustezze umane e limitate, è perché voglio la vostra salvezza, il vostro bene in ogni creatura.
Credete a Me, oltre l’inspiegabile! Abbiate la mia speranza, e oltre la morte, la fede. Il demonio porta sempre la sua devastazione, ma Io nasco, e nasco per voi, per la vostra vittoria. Ti  benedico”.

27 dicembre 2016 “Come poter attuare, accogliere la mia Nascita? Chi mi ha dato i Natali, chi mi ha partorito al mondo, se non la mia diletta Madre? Andate da Lei, amatela, pregatela ogni giorno, offritele la vostra intera esistenza”
“Mia piccola Maria, non allarmarti per questi sbandamenti, basterà cambiare terapia. Per G. ti confermo la liberazione prima di quanto meno ti aspetti, e la vittoria di ‘Gocce di luce’.
Stasera nel Vangelo vi viene presentato, pur se in periodo natalizio, la mia Risurrezione. Il sepolcro è vuoto, e gli Apostoli ne trovano solo i teli, e il sudario ben riposto. Ciò dà credito ad essi dell’adempimento della mia Parola e il credo alla mia Risurrezione. Come mai tale episodio in tempo natalizio? Perché è dalla mia nascita che si è potuto avere il suo compimento. Anche voi: è dall’accoglienza alla mia Nascita la vostra di risurrezione e vittoria, che si attua nell’accettare la mia Persona che viene a vivere nel vostro cuore, e che, pur se non mi vedete, sentite, toccate è nell’adempimento di una fede che si fa concreta, tangibile che manifesta il vostro credo e la mia presenza.
Come poter attuare, accogliere la mia Nascita? Chi mi ha dato i Natali, chi mi ha partorito al mondo, se non la mia diletta Madre? Andate da Lei, amatela, pregatela ogni giorno, offritele la vostra intera esistenza: Ella vi donerà il suo piccolo Bambino Gesù e ve lo porrà nell’anima, ve lo farà vivere nella sua Luce. Andate dal mio Padre Giuseppe, che vi accompagnerà alla capanna di Betlemme: vi aiuterà a santificare la vostra povera umanità, a nobilitare il vostro lavoro, e a vivere l’intima familiarità con il vostro Signore. Amate e onorate gli Angeli, che cantano l’annuncio della mia Nascita e la Gloria di Dio: Essi vi indicheranno sempre il retto percorso per raggiungermi e vi forgeranno a vivere il lieto annuncio. Vi plasmeranno ai valori del Natale della povera capanna, nell’umiltà, nella povertà, nella purezza, nella Verità, a quei valori essenziali del Vangelo che Io sono venuto a portare, e che concretizzo in voi la santa  Parola.
Il vostro cuore si forgerà per divenire la mia culla, e con Me la fede nel vostro vissuto, che sarà vittoria e resurrezione sparsa e diffusa, tramite il vostro credo, per molti fratelli. Ti benedico”.

29 dicembre 2016 “Un’altra parte, quella dei buoni, dei giusti, saranno coloro che verranno salvati e preservati per la ricostruzione: è il ‘piccolo Resto’”
“Mia piccola Maria, mia piccola figlia, e cosa credi che Io farò se non dividere ed estinguere la zizzania dal grano buono, come dice il Vangelo? Verrò per abbattere i malvagi, e il male che hanno diffuso, una parte dell’umanità sarà martire delle genti, poiché già predestinati ad esserlo: sono nati per il martirio e per dare il sangue della loro purificazione; ma la Grazia supplirà alla loro debolezza, che ne darà fortezza e ardimento. Un’altra parte, quella dei buoni, dei giusti, saranno coloro che verranno salvati e preservati per la ricostruzione: è il ‘piccolo Resto’. La moltitudine che vive nella sua perdizione, rinnegando Dio, periranno nella loro ostinata scelta.
Stasera il Vangelo vi parla della mia Presentazione al tempio. Ecco, Io vengo portato, entro in esso, per essere presentato al Padre Santissimo, come se il Padre mio non mi conoscesse e già a Lui non appartenessi! Io e Lui siamo una Cosa sola, da sempre: la mia Vita è presente in Lui; ma Io vi accedo per essere offerto in modo ufficiale come vittima consacrata in libagione e riscatto per la salvezza degli uomini; Offerta che passa attraverso le mani del sacerdote, in Simeone. Nasco e mi offro per essere frammentato, triturato: per essere Dono!
A quei tempi venivano offerti al Cielo animali, denaro e opere pubbliche; c’era un distacco tra il Creatore e le creature, e pochi avevano compreso che Iddio desiderava invece il cuore, la vita, la persona dell’uomo dai suoi figli, come l’avevano compreso Simeone ed Anna, che vivevano nel tempio offrendosi ogni giorno, o i Profeti, o altri benedetti; ma la moltitudine, gli stessi dottori della legge, vivevano una divisione nel rapporto con il Padre Celeste e la propria vita. Davano dei propri beni, pensando di affrancarsi con essi alla sua Giustizia, di assolvere ai propri doveri incompiuti, pagando il Signore Dio, credendo che, sfamandolo con le cose date al suo potere, di poter far tacere ogni coscienza, che di conseguenza poteva giustificare i propri atti e il proprio vissuto.
Io nasco e mi offro per dare piena Sapienza, e ripristinare il rapporto di partecipazione unitiva tra l’essere umano e il suo Creatore.  Iddio non vuole che la vostra esistenza sia un’esclusiva sterile, ma una diffusione moltiplicata al bene altrui. Vuole santificarvi, arricchirvi dei suoi attributi perché possiate essere degni di entrare nel Regno. Vuole possedere il cuore per partecipare nell’unità, per infondervi e impregnarvi dei suoi tesori. Dato che se foste venuti al mondo solo per vivere della terra vi avrebbe lasciato all’ effimero dei suoi godimenti, poiché con la terra perivate, siete invece chiamati all’eternità, e vuole farvi santi, nobilitarvi per rendervi atti a godere del gaudio celeste. E come potete? Chi mi porta nel tempio se non le braccia amorose di mia Madre, fuse all’abbraccio protettivo di Giuseppe? Chi mi accolse se non il sacerdote rappresentato in Simeone e la preghiera dei Santi in Anna? Ad essi accorre lo Spirito Santo, che con il suo Fuoco divino, passa attraverso l’Offerta, che Io sono, benedicendo, santificando, dando maggiore potenza, intensificando con i suoi doni nella sua azione la mia Santissima Missione.
Pure voi, figli miei, offritevi dandovi nelle Braccia amorose di mia Madre, nella protezione di Giuseppe, nutrendovi ai Santi  Sacramenti datevi dai sacerdoti, uniti nella preghiera della comunione dei Santi; e lo Spirito eccelso scenderà su di voi, benedicendovi e santificandovi, per rendervi atti a divenire suoi: passerà con il suo Fuoco purificatore e Potenza d’Amore per farvi suoi; non sarete così solo dei poveri rami di legno secchi da poter gettare nel fuoco, ma il Signore, nella vostra consacrazione vissuta, vi farà pianta maestosa dai multiformi e variopinti colori, abbondante del peso dei suoi frutti saporosi, rimirata e desiderata dallo sguardo dell’Altissimo, assimilata e assorbita da Colui che è ‘il Divino’. Ti benedico”.

30 dicembre 2016 “Oggi se la famiglia vive la sua dissacrazione, la sua lacerazione e divisione, il suo decadimento, ciò accade poiché si è separata dall’Immagine e Somiglianza con il suo Creatore, si è distaccata dalla sua fusione, dimenticando che è Dio il collante dell’amore, il motore che ne dà origine e alimento”
“Mia piccola Maria, e ne dubiti...? Io sono con te, ogni giorno, a condividere la tua piccola vita, e supplisco con la mia presenza la mancanza anche del tuo sposo. Per G. ti dico ancora che, seppur ora lo vedi nello stato in cui è, un giorno si farà benedetto.
Stasera la Chiesa celebra la Sacra Famiglia. Son voluto nascere in una famiglia umana perché l’Onnipotente l’ha creata e fortemente voluta, riflesso della Sua Immagine a somiglianza sua. Iddio  è Famiglia in Cielo: da sempre il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono ‘Famiglia’ nel fondamento di unità vissuta della Comunione del loro Amore. In Cielo Famiglia è la Santissima Trinità, in terra vi viene presentata a modello, come un faro della sua luce, quella di Nazareth nella sua eccezionalità in quanto nessuno mai come Maria,  Giuseppe con Gesù hanno vissuto il loro cammino, dandogli senso e motivazione nel loro amore e unità con Dio.
Oggi se la famiglia vive la sua dissacrazione, la sua lacerazione e divisione, il suo decadimento, ciò accade poiché si è separata dall’Immagine e Somiglianza con il suo Creatore, si è distaccata dalla sua fusione, dimenticando che è Dio il collante dell’amore, il motore che ne dà origine e alimento, nell’alternarsi delle stagioni che vanno e le situazioni che si succedono, in un affetto che si trasforma ma che è continuamente partecipato, vive! E’ il Padre Celeste che tiene la mano della sposa e la mano dello sposo, quando ci si distacca dalla sua presa i miraggi del mondo, con le sue false luci, attraggono e tradiscono, danno momentaneamente fulgori di lampi che brevemente si spengono, portando le sue divisioni, problemi e lacrime. La vera gioia, la felicità è proprio nell’intimità, nell’unità del proprio nucleo familiare.  Come viverlo, come alimentarlo? Ogni giorno date un tempo alla lettura della Parola di Dio dinanzi ai figli: Bibbia tenuta in posizione di rilievo in casa, è Dio che parla e v’insegna. Pregate uniti, pregate il Santo Rosario, colloquiate con il vostro Signore che vi nutre nello Spirito. Benedite i pasti e il riposo, siate fortemente partecipanti dell’Eucarestia, il sacramento dell’amore. Gli sposi che entrambi l’ameranno verranno generati nella loro unità, nonostante le prove e le difficoltà. L’Eucarestia li farà ritrovare sempre partecipi l’uno dell’altro.
Guardate e prendete esempio dalla Sacra Famiglia, imitatene le virtù, andate controcorrente; non soffermatevi ad osservare come fa il mondo. Anche la vostra famiglia si farà santa: vi cresceranno figli santi e spargerete intorno e ovunque vita. Ti benedico”.






venerdì 10 marzo 2017

GOCCE DI LUCE - NOVEMBRE 2016



“Non sono Io, il Signore, che colpisce la terra, ma è il male, che compie l'uomo: 
sono gli scandali che, con i loro peccati, oltraggiano Dio, le creature e la natura, 
che non riesce più a trattenere tanta energia negativa che esplode”





01-11-2016 “Poveri coloro che hanno preferito il mio nemico, che hanno onorato il malvagio con le sue opere!”


“Mia piccola Maria, ecco, stanno per uccidere, ed il mio Cuore si spacca per il dolore; su queste creature il nemico può prendere potere, sugli innocenti a lui offerti s’innalza il suo grido d’esultanza, ma non ha potere sulle loro anime: esse salgono dirette in Cielo, e sono dei martiri. Per quanto il nemico colpisca, Io affermo, pur in questo giorno, la mia vittoria. E lo attesta il Cielo che è ricolmo, straripa di miriadi di Beati e Santi che godono di essa. Il loro numero la conferma e la glorifica. Poveri coloro che hanno preferito il mio nemico, che hanno onorato il malvagio con le sue opere! Io volevo dare loro l’infinito bene; ma avranno l’infinito male. Ti benedico”.



02-11-2016 “Le anime dei trapassati vivono d’amore e spirito, e possono, nella loro nuova dimensione spirituale, conoscere ciò che accade sulla terra, gli eventi dell’umanità e dei propri cari”



“Mia piccola Maria, ecco, voi oggi celebrate la Memoria dei defunti, quelli che chiamate morti, ma che sono i veri viventi. Essi vivono una realtà nuova: sono come passati da una stanza, che è questa esistenza terrena, ad un’altra, ma sono presenti: amano, pensano, sono partecipi di voi; mentre voi, da quest’altra parte, non potete conoscere di loro poiché appesantiti dalla materia. 

Le anime dei trapassati vivono d’amore e spirito, e possono, nella loro nuova dimensione spirituale, conoscere ciò che accade sulla terra, gli eventi dell’umanità e dei propri cari, pregano per voi e vi proteggono, ma attendono anche le vostre preghiere. Essi non vivono più di nutrimento e ossigeno: sono anime! E chiedono che voi serenamente manteniate questo filo d’unione con essi, pregando, ed offrendo Sante Messe e le Comunioni. 

Le vostre offerte salgono, e le raggiungono, rivestendole della benedizione divina. Per coloro che sono nel gaudio perfetto si accresce la loro gloria, che essi non trattengono a sé, ma ne prendono le preci e le offrono per le anime purganti e, come fiori, tornano a spanderle sulla terra. Per quelli che sono peregrinanti nella pena in Purgatorio, danno loro sostegno, conforto, sollievo, ed abbreviano tale cammino doloroso. E per le anime che sono andate perdute? Anch’esse sono vive, ma vivono di una morte terribile, che tormenta ed è eterna: e lì la preghiera non entra, non ne possono beneficiare, ma non va perduta; Iddio la prende e la dona altrove, ove ne vede la necessità. 

La morte non è come voi la pensate: il Creatore vi ha ispirato, con il suo alito, la vita della sua eternità all’anima vostra, che non può perire: decade il corpo che muore alle sue funzioni, ma subite una trasformazione nella realtà nuova dello Spirito, acquisite il compimento della vita divina che sussisterà per sempre. Fate sì che il tempo che ora state vivendo sia speso amando e compiendo opere sante: nell’amore di Dio voi mantenete unione con le anime dei vostri defunti. Non rammaricatevi della loro dipartita: è solo un arrivederci, poiché vi rivedrete e vi ricongiungerete in Me. Ti benedico”.



05-11-2016 “La vostra dipartita è una rinascita: non sarete più soggetti alla tribolazione, alle malattie, alla corruttibilità; voi vivrete nell’età perfetta della giovinezza”


“Mia piccola Maria, in questa celebrazione del funerale di A. ti posso dire che egli è in Purgatorio, ed è nella sofferenza: la sua malattia gli è stata di purificazione; e il richiamo al mio aiuto nelle sue notti di dolore, lo hanno salvato. Ora deve fare il suo percorso dal riscatto dei suoi peccati, sino alla completa remissione, per accedere alla dimora che Iddio gli ha preparato. 

Dice la prima Lettura: voi vi siete rivestiti di una tenda che nasconde il vostro vero essere e che, quando il corpo decadrà, dovrete lasciarla in esilio per raggiungere l’edificazione nel Regno della vostra nuova vita divina. Ecco, il cuore non pulserà più, né il sangue più circolerà nelle vene, né alito di respiro, ma non morirete nello spirito: il vostro pensiero penserà, il vostro amore pulserà, i sentimenti saranno vibranti, e voi proverete il gaudio o il dolore, raggiungerete la vera vita. Raggiungerete una casa per la quale non dovrete farvi pensiero di costruire, poiché il Creatore l’ha costruita per voi, adatta a voi, nel luogo a voi destinato da sempre. 

Non temete la morte, se siete vissuti amanti e graditi a Dio! Temetela solo se pensate che essa porti l’oblio o il vuoto, o se avete grandemente peccato e non vi siete riscattati, perché allora vi aspetta una vita che è morte di una tribolazione perenne. Pregate per avere un transito sereno, senza angoscia: il Padre ve la dona, anche se spesso, per alcuni è un dono, un altro mezzo di salvezza, una battaglia con il demonio, perché l’uomo vinca e dia ancora la sua scelta e il suo consenso al Signore. Capita pure che il Santissimo la offra pure ai Santi per darne maggiore gloria, e perché sia mezzo di aiuto e riscatto per altri moribondi. 

Se siete con Me, se siete passati attraverso di Me, che sono la Via che vi introduce al Regno, di che temete? La vostra dipartita è una rinascita: non sarete più soggetti alla tribolazione, alle malattie, alla corruttibilità; voi vivrete nell’età perfetta della giovinezza: sani, esenti da imperfezioni, filtrati e rivestiti della Luce Divina e della sua bellezza. Voi godrete il presente immutabile ed eterno del godimento del mio amore. Voi sarete i Viventi! Ti benedico”.

O6 11 2016 “Porto la pace al cuore dell'uomo, se la vuole accogliere, ma che non può attecchire se persiste con il suo peccato”

“Mia piccola Maria, io porto la pace, porto la pace nella terra che è pronta per accoglierla, porto la pace al cuore dell'uomo, se la vuole accogliere, ma che non può attecchire se persiste con il suo peccato, che torna a sobillare, a fomentare a guerra la stessa natura. Non darti cruccio per aver parlato di te e di ‘Gocce di Luce’ al parroco, gli è stata data possibilità di un'occasione di grazia dalla quale poteva nascere una collaborazione che avrebbe giovato molto più a lui, ed essere di aiuto per te. Ci sono Io ad occuparmi di te, di G., della terra, figlia mia! Ti benedico”.


07-11-2016 “Non sono Io, il Signore, che colpisce la terra, ma è il male, che compie l'uomo: sono gli scandali che, con i loro peccati, oltraggiano Dio, le creature e la natura, che non riesce più a trattenere tanta energia negativa che esplode”


“Mia piccola Maria, stai serena, fai ubbidienza al tuo Padre spirituale, puoi chiedermi. Puoi dire liberamente che A. è pronto per il sacerdozio, e non si abbiano più remore: il sacerdozio non è un punto di arrivo, ma di partenza: è un cammino alla santità. Ecco egli ha fatto degli errori, ha le sue miserie, ma possiede un cuore schietto e franco, e si pente subito del suo peccato, ricorrendo subito alla mia Misericordia, più pronto di prima. e di entusiasmo al proseguo della sua crescita. Sarà di difesa e sostegno al monastero, di aiuto nel non permettere che posizioni e decisioni altrui possano prevaricare sui desideri del mio Volere su questo luogo. 

Stasera il Vangelo ammonisce: "Guai a chi provoca lo scandalo!", che è inevitabile che non avvenga, ma guai a chi ne è la causa, soprattutto a quelli che lo provocano, oltraggiando sui miei piccoli: sarebbe meglio per loro che venisse posta loro una macina al collo e fossero gettati nelle acque. Su questa terra potranno anche passare impunemente, ma non passeranno impuniti alla Giustizia Divina, nella quale viene filtrato anche il moscerino, se non si è avuto pentimento e dato riscatto con il bene al male fatto. Lo scandalo porta le sue conseguenze in peccati, disperazione, corruzione e dolori, e se non viene posta una riparazione ad esso, diviene come una bomba che giunge al suo limite, e al culmine scoppia. 

Non sono Io, il Signore, che colpisce la terra, ma è il male, che compie l'uomo: sono gli scandali che, con i loro peccati, oltraggiano Dio, le creature e la natura, che non riesce più a trattenere tanta energia negativa che esplode, rifiuta, rigetta il peccato che la ferisce, la occupa, la deturpa. Non rammaricatevi degli eventi dei terremoti, non prendetela con il Signore: ogni forza di empietà e corruzione porta la sua eredità di diritto, occupando e possedendo dai demoni le menti umane, portando la sua devastazione, e dando potere al nemico che violenta la natura. Dove è poi la riparazione? Ove le chiese gremite in preghiera ad invocare Dio? Ove le ginocchia piegate delle moltitudini dei cristiani? Ove i religiosi e i sacerdoti, gli alti prelati della Chiesa in atti di sacrificio? Perché se così fosse attuata la riparazione farebbe da riscatto: si farebbe il bene che ferma, lava, purifica il male e riforma a ciò che è buono. 

Se non si fermeranno i peccati e gli scandali, la terra continuerà a tremare anche in altri luoghi; ancora le forze della natura si scateneranno, ancora tante ingiustizie, dolori, disgrazie sulle creature. Tornate ad essere veritieri, onesti, operatori di bene; non fate compromessi con ciò che mi è contrario, e sappiate perdonare, pur se avete subito, dato che nella rettitudine e nel perdono date guarigione a voi stessi, pace alla terra, riposo al mio Cuore. Ti benedico”.


10 novembre 2016 “Chi sono Io ora per voi? Sono il vostro Salvatore e Redentore? Sono il Signore del vostro amore? Perché se così fosse ne avreste in fortezza, coraggio, adesione, entusiasmo, ardore nel seguirmi e vivermi”

“Mia piccola Maria, puoi dire a don F. che non stia a pensare e a preoccuparsi dei tempi, o cosa sarà di questa missione; ma la si abbandoni ai tempi di Dio. Non dipende tanto dai mezzi o dalle disposizioni finanziarie: Iddio prepara il terreno in coloro che dovranno recarvisi, perché siano atti, ben disposti, ne abbiano il desiderio e la volontà, dato che, se mal disposti, che cosa potranno offrire a queste genti? La missione si prepara già da qui spiritualmente: con la preghiera, la formazione, l'attesa, che prosegue poi nella sua crescita con il proseguimento di una vita d'orazione e di opera fattiva. È bene che vadano coloro che appartengono a quella terra natia perché sia accreditato il lavoro che vi opereranno e si amalgamino meglio nella conoscenza del loro popolo. 

È giunta però l'ora di una nuova evangelizzazione, figli miei, dato che questa vostra terra d'occidente è diventata terra di missione, poiché sono divenuti poveri spiritualmente i suoi abitanti: poveri moralmente nel degrado del peccato che vivono, e poveri spesso, e anche molti, nell’ indigenza, nella miseria dei bisogni fisici. Ed essi ora hanno bisogno della vostra opera ed attenzione; non vadano disperse le scarse energie e le forze che qui occorrono. Io sono il Signore tenero e appassionato con chi mi ama, e questo amore lo ricopre, e gli condona molte miserie. Sono misericordioso e addolorato con chi mi ferisce, ma che amo; e nella mia santa pazienza sono in attesa del suo ritorno.

"Chi dite che Io sia?", vi viene detto nel Vangelo. E solo San Pietro lo dichiara apertamente: "Tu sei il Figlio del Dio vivente, il Figlio dell'Altissimo!". Confermando nella mia Persona la mia Divinità che accredita e dà ragione alla mia sequela, alla mia Opera e Redenzione. Io conoscevo la mia natura, non solo di essere uomo, ma anche divina: Figlio del Padre Celeste; e quindi possedevo la proprietà d'essere Dio. E nella consapevolezza di ciò che Sono Io vivo, opero e do la mia Vita. 

Chi sono Io ora per voi? Sono il vostro Salvatore e Redentore? Sono il Signore del vostro amore? Perché se così fosse ne avreste in fortezza, coraggio, adesione, entusiasmo, ardore nel seguirmi e vivermi. Vi sareste già santificati. Chi sono Io per la Chiesa, per i miei sacerdoti che, in ragione della mia Persona, hanno valore della loro presenza e sussistenza? Essi mi accreditano e mi declamano a parole, ma spesso sono per loro come annebbiato, dimenticato, se non cancellato dalla vitalità della loro memoria nel cuore. Se credessero, con la loro esperienza vissuta, Chi Io sia, credenti alla mia Potenza, al mio agire, alla mia Presenza vivente, che sono Dio, e nel mio nome e per mio amore ne fossero testimoni, la mia Chiesa avrebbe dato senso pieno della sua credibilità all'umanità intera, e le genti, in vastità di numero, si sarebbero già santificate. 

Tornate a chiedere lumi di ciò che sono, per viverlo, e lo potrete, non con la mente ma con il cuore. Tornate al cuore, a cercarmi con esso: adoratemi, ed Io vi darò luce, vi farò tangibile alla vostra coscienza che Io sono il Signore: il Figlio dell'Altissimo, il Figlio del Dio vivente e vostro Signore, e a Me vi fonderei. Ti benedico”.


11 novembre 2016 “E’ il peccato stesso che colpisce, e richiede il suo riscatto perché ci sia liberazione e proseguo all'esistenza e ad ogni giustizia”

“Mia piccola Maria, Io ti amo come ad un piccolo di una nidiata di passerotti che ricopro con le mie piume per riscaldarti, con le mie ali per proteggerti e ti rimbecco il beccuccio con il mio nutrimento. Non avere paura dei cataclismi della tua vita o della morte, penso a tutto Io: tu sei figlia della mia predilezione. Stasera il Vangelo vi presenta gli avvertimenti nella Parusia degli ultimi tempi del Signore che viene e che avverrà improvvisamente. Al termine del ciclo del mondo io verrò a richiedere la vita terrena a tutti gli uomini, e con il suo fine avverranno i suoi sconvolgimenti. Però Io ti dico che ogni tempo storico ha la sua Parusia: 1° nel termine della vostra stessa esistenza e nel vostro giudizio personale con Dio, e nell'intervento degli sconvolgimenti che ogni epoca apporta. L'uomo in ogni secolo pecca e il male compiuto si addensa, si accorpa sino a giungere a tali proporzioni da non poter più trattenere la sua mole negativa che esplode in guerre, epidemie, catastrofi naturali, malattie, eccetera, dato che è il peccato stesso che colpisce, e richiede il suo riscatto perché ci sia liberazione e proseguo all'esistenza e ad ogni giustizia. 

Il Padre Celeste interviene per farne invece purificazione, salvezza e riedificazione. Ai tempi del diluvio e della distruzione di Sodoma, Iddio intervenne direttamente con le acque e il fuoco per distruggere la malvagità e ricostruire un'umanità nuova. Dopo il sacrificio divino di Cristo, il mio Sacrificio siete voi stessi che vi fate fattori della vostra Parusia con le vostre colpe che richiedono il proprio pagamento. Ciò è simile ad una casa che non viene lavata per anni e la sporcizia si annida in essa in modo tale da rendersi inospitale e non vivibile, vi può far ammalare e vi caccia per la putredine. O come un abito che indossate che se non curato e pulito per anni vi si aderisce con il suo lezzo e i suoi batteri sino alla sua consumazione e lacerazione da non poter più svolgere il suo compito. Per questo figli miei siate sempre pronti, desti, vigilanti, adempiendo la Santa Volontà di Dio e i suoi Dettami, perseveranti e coerenti nella vostra adesione e azione, come se attendeste che Io bussi alla vostra porta in ogni momento; infatti non sapete quale sia la vostra ora e come giunga tutto improvvisamente: combattete per la difesa dei miei valori, per mantenere la pace, la purezza e il bene, e per questo dovete essere disposti a perdere la vostra vita nel suo sacrificio e alla sua lotta, così come dice il Vangelo: chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, ma chi la perderà per me la manterrà viva. Ti benedico”.


13-11-2016 “Coloro che saranno vissuti con Dio, a Lui fedeli, non abbiano a temere, io non permetterò che l'angoscia, il terrore o la disperazione abbiano ad assalirli e abbatterli: saranno nella pace”

“Mia piccola Maria, puoi dormire su sette cuscini, vai serenissima, tutto si svolgerà in poco tempo e in modo agevole e veloce. Stasera il Vangelo mette timore a molti; esso parla del combattimento finale, dell'ultima lotta nella quale le forze del male si scaglieranno con tutta la loro potenza nel loro attacco contro le forze del bene, ma non prevaricheranno. “Ci saranno guerre e terremoti, segni portentosi in cielo e sconvolgimenti nella natura, sarete perseguitati e chiamati a giudizio a causa del mio Nome, verrete accusati e traditi persino dai vostri cari, alcuni di voi saranno uccisi”. Questo avverrà alla fine dei tempi, ma in ogni ciclo storico si vivranno, pur se in modo meno eclatante. Coloro che saranno vissuti con Dio, a Lui fedeli, non abbiano a temere, io non permetterò che l'angoscia, il terrore o la disperazione abbiano ad assalirli e abbatterli: saranno nella pace. Io in loro sarò perseguitato, Io darò testimonianza, Io sarò ucciso. Con Me non temerete, vi sarò dinanzi sì da comprendere che la vita terrena è transitoria, effimera: solo l’eternità di Dio è vera, certa, eterna, ed ha il suo valore assoluto, sicché voi stessi, giunti in Cielo, direte: "Signore, è stato si ben poca cosa ciò che abbiamo patito dinanzi a tanta Beatitudine, a tale gaudio infinito, che è sostanza sempiterna, vitale, onnipresente. 

Rifugiatevi nell’ amore divino! In esso voi vi ritroverete protetti, difesi, curati. L'uomo pecca e fomenta il potere al nemico; se l'uomo vivesse il mio perenne bene non accadrebbe tanto sconvolgimento e lotta: Io tornerei a riprendere gli uomini, tornerei nella mia Visione Beata, con il sorriso e spalancando le braccia per accogliere tutti; si chiuderebbe il sipario del mondo per riaprire nella pace e nella gioia quello del Cielo. Dato però che i figli dell'uomo fanno la loro scelta nel male si dovrà passare per le tribolazioni dei dolori del parto; passato il travaglio, ne nascerà una creatura nuova, bella, sana, atta a vivere in Paradiso. Ti benedico”.


16-11-2016 "Non vogliamo che Egli regni sopra di noi!". È il grido che la gente nei vari secoli urla a Me, particolarmente in questo periodo storico” 

“Mia piccola Maria quando la prova è continua il tempo sembra farsi eterno, ma Io ti dico che la liberazione di G. giungerà improvvisa, ed Io sto preparando per quel momento. Ecco, il Vangelo di stasera vi presenta la figura di un re che viene osteggiato dal suo popolo, viene odiato e rifiutato, sicché gli gridano: "Non vogliamo che Egli regni sopra di noi!". È il grido che la gente nei vari secoli urla a Me, particolarmente in questo periodo storico: "non vogliamo che Egli regni sopra di noi!". E perché questo? Perché gli uomini non vogliono porsi al mio servizio. Iddio ha offerto beni preziosi a tutte le creature che vengono al mondo, nei doni della vita del corpo: della capacità di pensare e comprendere, di possedere una coscienza, di avere dei sentimenti e di saper amare, vi offre i beni della materia e i doni dello Spirito nei Sacramenti, nella via di santificazione, nell'unione a Lui. Egli vi dà sussistenza all'esistenza fisica e a quella spirituale, ma chiede a voi che tali talenti vengano fruttificati a sua gloria. È simile a un banchiere che vi dà in prestito grandi somme perché ne beneficiate, ma poi richiede il suo contributo, che va per arricchire voi stessi a vostra di gloria. 

Come farli fruttificare se non ponendovi a servizio con la vostra opera, il vostro lavoro e sacrificio? E voi cosa ne fate? Nei beni donati il Padre Santissimo ve ne offre la gemma, la perla più preziosa che è lo scrigno dell'anima vostra, al vostro sorgere, tocca a voi poi colmarla con le monete, gli ori fini, le gioie, acquisite per mezzo dei doni ricevuti. È come un campo da coltivare offertovi dal Creatore: vi dà la terra, la semente, le piogge e il sole, vi offre la capacità e le energie al lavoro, ma poi tocca a voi porvi all'aratro e, dall'opera compiuta, dalla fatica fatta, se ne ricaverà il suo raccolto. L' Eterno che è giusto ve ne darà il suo pagamento in premio, nella misura in cui voi avrete dato. 

Egli è anche un Giudice severo che vi scruterà dinnanzi alla sua presenza al vostro di giudizio: aprirà lo scrigno dell'anima vostra, e se la troverà colma di preziosi moltiplicati sui suoi beni, Egli ve ne rivestirà l'abito, ornandolo con essi e rendendolo regale e degno di accedere alla maestà del suo Regno; ma se lo troverà vuoto, disadorno, spoglio, poiché non avete lavorato, non avete servito, dato che vi siete approfittati dei suoi tesori, ritenendoli vostro possesso, non avrete nulla per rivestire l'abito che sarà povero, lacero e non degno di accedere: verrete rifiutati! Beati coloro che accolgono la mia sovranità, che mi vogliono come loro Re e mi fanno regnare nella loro vita e nei loro cuori! Io vi dico che essi saranno miei commensali al Banchetto Celeste: siederanno con Me, e gusteranno le delizie e le soavità dei miei colloqui divini. Ti benedico”.


19-11-2016 “Come potete voi regnare su questa terra se non servendo, accogliendo la vostra di croce? Non rifiutatela, non respingetela, non odiatela! Essa è il seggio sul quale regnerete in Paradiso”


“Mia piccola Maria, non ti abbattere, non ti abbattere! Non hai notato quale forza ti ho dato in questi frangenti? Ero Io a stare accanto a te. Ecco cosa accade quando il travaglio giunge al cuore: i dolori si fanno più forti perché ormai è pronta la nascita del bambino, ora la prova giunge al suo culmine, i dolori si faranno più intensi poiché la liberazione di G. sta per esplodere. Nel tempo ritroverai un figlio rinnovato. 

Oggi la Chiesa celebra Cristo Re, il Signore che regna nella sua maestà infinita ed ha potenza su ogni realtà terrena e celeste. Ha podestà in Paradiso nella sua adorazione, nel Purgatorio sulla sua purificazione, ed ha podestà dalla sussistenza allo stesso inferno che soddisfa alla sua Giustizia divina. Io discendo dalle altezze del Regno ove godo della mia maestà assoluta nella Santissima Trinità per venire sulla terra e regnare sugli uomini. Ma come regno? La mia sovranità non è simile a quella dei monarca terreni, la cui sovranità è fallace e transitoria e dai poteri limitati; la mia va oltre, è assoluta, dal potere infinito, e vive nel regnare sul possesso delle anime e dei cuori delle creature per condurle nel Reame celeste. Io governo e regno, ponendomi a servizio, venendo a servire i figli dell'uomo, dando la mia Vita per essi. 

Cosa vi presenta il Vangelo? La mia Croce, la mia agonia in morte. È la mia Croce il mio trono! Come è però possibile che in uno stillicidio di tribolazione, in una sconfitta umana, che determina ogni fine in questo mondo, ci sia regalità? Io regno nella croce perché in essa do Vita, trasfondo la mia Vita a voi, offro nel mio dono, nella mia offerta l'accesso alla vostra regalità nei Cieli e ne ho vittoria su ogni sofferenza, morte e potere del diavolo. Come potete voi regnare su questa terra se non servendo, accogliendo la vostra di croce? Non rifiutatela, non respingetela, non odiatela! Essa è il seggio sul quale regnerete in Paradiso. Chiedete forza, sostegno, consolazione, chiedete amore, sapienza, per essa e voi l’accoglierete per viverne e farne la vostra vittoria e risurrezione, che vi condurrà con Me a regnare. Io vi porrò la corona sul vostro capo e vi farò entrare nelle meraviglie sconfinate e infinite del mio Reame. Ti benedico”.


22-11-2016 “Inizia uno spaccato poiché molti saranno vagliati nella Chiesa, in ogni realtà ecclesiale, in ogni Ordine e Congregazione, e tra coloro che avranno scelto la Verità si formeranno i miei araldi fedeli con i quali la ricostruirò”


“Mia piccola Maria ribadisco ciò che hai ascoltato durante la S. Messa, puoi dire a D. Armando che sia sereno, io sono con lui e darò parola al suo intervento. Può stare nella pace, poiché egli è nella mia protezione. È un sacerdote tra i tanti dei primi che comprendono la verità sullo stato della Chiesa. Inizia uno spaccato poiché molti saranno vagliati nella Chiesa, in ogni realtà ecclesiale, in ogni Ordine e Congregazione, e tra coloro che avranno scelto la Verità si formeranno i miei araldi fedeli con i quali la ricostruirò. Si attuano le profezie annunciate dalle apparizioni della Madonna.

Il Vangelo annuncia: “lo Sposo viene!” e si attende che le spose, sue anime, siano in attesa con la lampada accesa della Grazia. Ma quante ne troverò? Guardo la terra e il mio sguardo si rattrista: una coltre densa di tenebre la ricopre. Vado per le strade del mondo, ma l'oscurità si infittisce sì che gli uomini non mi riconoscono. Cerco le luci, ma ne sono poche: le creature sono dormienti, passive, operose nel male; ma quando ne vedo una, simile a un piccola casa illuminata con la sua lucerna accesa, io accorro per unirmi, a rallegrarmene e prendere ristoro; prendo poi un poco di quella luce per portarne fulgore ove è tanta oscurità. Ed Io vi dico che quando la luce è autentica, molti si apprestano ad essa, attratti dalla sua bellezza e dal suo calore, e tornano a riconoscermi. Altri però, nonostante il chiarore dato, persistono per occultarsi nelle tenebre con il loro peccato. 

Di questa umanità resterà il mio ‘piccolo Resto” rimastomi fedele: sarà esso il lievito madre con il quale riformare una nuova generazione umana. Nella Chiesa e soprattutto ai suoi alti vertici, cercano di oscurare la mia stessa Luce, di controbattere il mio Insegnamento camuffando, nella parvenza di una carità data che sia segno di una superiorità alla mia Verità. Io, tra i miei fedeli consacrati ne farò il mio lievito-madre con il quale farla rinascere rinnovata. Cosa credono gli uomini: di poter combattere contro il loro Dio e vincerlo? Cosa pensano gli uomini di Chiesa: di sconfiggere il loro Signore oscurandolo? 

Io sono il Signore Dio, il Vittorioso, Colui che sempre risorge, e le forze del male non possono prevaricarmi, non vincermi; sembra che la tenebra pervada e ottenebri tutti, ma viene lo Sposo con la sua Luce, e coloro che hanno mantenuto la lucerna accesa della Grazia entreranno nella mia Casa, e saranno salvi; ma rimarrà chiusa la porta agli altri che rimarranno nelle loro tenebre. A cosa gli è valso? Anime mie, restate fedeli, pronti, vigilanti, come se lo Sposo venisse a bussare alla porta di casa in ogni momento. Ed Io quando verrò vi prenderò, pur se siete una fiammella, per aggiungerla ed arricchire la luminosità dell'infinito mio Regno. Ti benedico”.


27-11-2016 “Io vengo sempre, continuamente, vengo ad ogni invocazione e desiderio di Me, ad ogni comunione spirituale, in ogni Santa Messa ed Eucarestia, ovunque c'è l'amore di Dio”


“Mia piccola Maria, la porta si sta aprendo, la porta si apre ed entra la luce che fa fuggire il nemico con la sua oscurità su questo figlio: lo vedrai attuato nei suoi eventi nei prossimi tempi. Ecco Io sono con te e sostengo la tua paura, dato che essa ti si fa croce. 

Oggi voi celebrate l'inizio dell'Avvento, il tempo dell'attesa del Signore che viene. Ed Io vengo sempre, continuamente, vengo ad ogni invocazione e desiderio di Me, ad ogni comunione spirituale, in ogni Santa Messa ed Eucarestia, ovunque c'è l'amore di Dio. Questo periodo dell'Avvento vi rivela e vi presenta la mia nascita al mondo, ma è per evidenziare che tocca ora a voi attuare la mia Nascita nel vostro cuore con la vostra accoglienza. E come potete farmi venire se non vivendo i sacramenti, la preghiera, la carità? Fintanto che voi rimanete uniti ad essi Io ci sono, Io vengo e sono presente a voi più che a voi stessi, anche quando non mi percepite. Mi direte quando sarete in Cielo presso di Me: "Signore, e come mai che non ti vedevamo, non ci rendevamo conto di Te, ci smemoravamo? Ora comprendiamo che eravamo talmente coperti di coltri di peccato, appesantiti dalla materia da non scorgerti, mentre Tu stavi accanto a noi!". Io ci sono e vengo perennemente, sono in ogni fruscio ed alito di vento, in ogni giorno che sorge con il suo sole, in ogni bimbo che viene al mondo: Io sono nella vita, do sussistenza all'esistenza sia fisica che spirituale.

Siate sempre pronti e vigilanti, non vi troverete così mai impreparati nei tempi di prova e purificazione, dinanzi ad eventi imprevedibili, come se fossero tempi simili a quelli del diluvio, o di malattie o dissesti lavorativi e finanziari, quando giungerà la vostra dipartita, poiché Io sono stato sempre con voi e con voi rimarrò. Oggi che ricordate la Medaglia Miracolosa, veicolo di tante grazie: essa è un altro dono che è segno e canale che vi rammenta la presenza del Cielo e della sua azione di grazia; ovunque porterete con essa la mia salute. Io vengo, figli! Ci sono se voi mi volete. Ti benedico”.

venerdì 11 novembre 2016

Gocce di Luce - Agosto 2016

Gocce di luce – Gesù parla ad un’anima - agosto 2016 
“Ma perché così paurosa, e temi così tanto di queste profezie?”

04 08 2016 “La Sapienza divina è stoltezza per il mondo che la rifugge!”

“Mia piccola Maria, è il mio desiderio: Io ardo che i miei figli desiderino e invochino la mia Sapienza, e a chi autenticamente mi prega per Essa Io ne trasfondo il cuore. Oggi la prima lettura vi richiama a ricercarla. La Sapienza divina è stoltezza per il mondo che la rifugge; e la cosiddetta sapienza umana, ricercata dall’uomo, è sconsiderata per il Cielo, poiché il suo pensiero è contrario a quello divino: sono due nature che si oppongono. La prima ricerca il Volere di Dio che è Sommo bene, la cui Parola profusa è trasparenza di Giustizia e di Verità, che non può che donarvi l’assoluta sua bontà. L’altra, quella umana, è erronea e porta al peccato, e per di più, persistendo nella sua continua ricerca, rischia di far precipitare agli inferi. 
La Sapienza dello Spirito è il radioso giorno che illumina già nell’alba della vostra vita terrena sino a raggiungere la pienezza nel giorno nel Regno. La sua Luce si trasfonde nel mio Insegnamento. Seguite il vostro Maestro e Signore, la cui Parola non ha inganno, ma vi dona la salvezza. Siate aderenti ad Essa, accoglietela in ogni sua lettera, e non permettete che ne venga travisato il senso! E se qualcuno la cambia e ne vuole modificare il messaggio, sia per voi anatema, venisse pure dalla Chiesa, dal Santo Padre, o da altro, poiché ciò che cerca di trasformarla e cambiarne il senso è menzogna del nemico; mentre la santa parola è fedele a Sé stessa nella Verità ieri, oggi e sempre!
Meditate il Santo Vangelo, fate riferimento ad Esso! E anche se il mondo si oscurasse, la sua tenebra s’infittisse, e i sacerdoti vi dessero mille interpretazioni diverse, voi guardate dritto al Vangelo, che è faro che dà chiarore, pur nel buio più oscuro della notte: continua ad illuminarvi, portandovi sicuri al mio porto. E’ la Sapienza divina che irradia la vostra coscienza che dà, non solo discernimento al bene, ma ve ne dà fortezza e amore per adempierlo. E’ la mia Sapienza che illumina il cammino alla conquista dei Cieli nell’assoluto amore di Dio che non si piega ai compromessi, e non Lo si ama al secondo o terzo posto; ma è un amore primario che investe il possesso nell’interezza dell’essere, e che solo in questa fusione vissuta, vi dà ragione, capacità, ardore di accogliere la croce come amica, senza mai rifiutarla. E’ nell’adesione a questo amore che vi riveste, e della Croce che vi salva, la conquista del posto della vostra Risurrezione.
Ricercate, amate la mia Sapienza! Se in voi è vissuta, siete rivestiti della sua lucentezza, vi fate fiammelle, lampi, falò che vi irradiano in ogni vostra parola, sguardi, tocco e passo della vostra persona, che ne lascia la sua impronta. Ti benedico”.

10 08 2016 “Ma perché così paurosa, e temi così tanto di queste profezie?”

“Mia piccola Maria, ma perché così paurosa, e temi così tanto di queste profezie? Esse, figlia mia, anche quando sono autentiche e vengono da Dio, sono sempre relative: possono cambiare negli eventi annunciati, e ciò dipende dal comportamento dell’uomo, dalla preghiera che si è elevata, e di tante creature che si sono a Me offerte. E dinanzi  a tali donazioni, il mio Cuore si intenerisce, e quel che è predetto può variare. Ricorda: Iddio non è il Dio della distruzione, ma il Signore della costruzione, che genera perennemente, e fa rifiorire continuamente a nuova vita”.
Oggi ricordate San Lorenzo, che si è offerto in oblazione e sacrificio al Padre Santissimo per la Chiesa e i suoi figli, a loro salvezza. Lorenzo si lasciò consumare nel fuoco per donarsi tutto a tutti, e le scintille che ne divampavano e lo consumarono, si irradiarono e si diffusero ovunque, e le sue ceneri, trasportate  e diffuse dagli Angeli sull’intera terra. Ecco, il martirio dei miei eletti non è ancorato e fermo al tempo vissuto, ma esso si protrae per tutte le generazioni. Rimane presente dinanzi allo sguardo dell’Eterno, e ne porta il frutto del suo bene in ogni secolo, e per l’eternità.
Non dice stasera il Vangelo “Se il seme non muore alla terra non porta frutto, se non marcisce e se non si amalgama ad essa, si annulla il suo fine, e non nasce la pianta. Così voi! Siete tutti chiamati a morire a voi stessi, a divenire donazione per l’altro: se non tutti chiamati ad un martirio fisico, di sangue, spesso è il martirio dello spirito, che non è meno meritorio e gradito  all’Altissimo Signore; un martirio che vive nell’offerta di sé, in un sacrificio che dura tutta la vita nell’ordinarietà di ogni giorno e della propria missione, attuata  però in una fedeltà a Dio che costa e diviene evangelizzazione e testimonianza al suo amore. Iddio ne raccoglie ogni respiro, sino all’ultimo anelito, e il suo bene non rimane fermo  al tempo del ciclo della sua età, ma perdura, nel suo frutto, per sempre. Esso feconda l’intero genere umano nella sua eredità di bene.
Cosa dice la prima lettura stasera? “Chi semina con larghezza con larghezza raccoglierà!”. Chi avrà abbondantemente seminato, abbondante sarà il suo raccolto. “Chi ha largheggiato e dato ai poveri, la sua giustizia durerà in eterno!”. Chi ha grandemente dato ne riceverà altrettanto, e in più; chi ha seguito nel santo timore il Signore, nella sua benedizione, avrà in eredità una ricca figliolanza che riporterà il germe della sua raccolta di benedizione.
Anime mie, si nasce per essere dono all’altro: non si varca il Cielo se non si è dato. Ti benedico”.

12 08 2016 “Può il Santissimo Signore entrare nella putredine della carne, nel peccato della lussuria che diviene cloaca nel suo fetore?”

“Mia piccola Maria, io guardo questa città soccombere sotto le bombe, mancano alla popolazione anche le necessità primarie; e seppur essa non grida a Me il suo bisogno, l’aiuto, ma ad altro Dio, e non mi conoscono, ho per essi una grande compassione, e cerco ogni varco per portare soccorso. Chiederò conto della loro  responsabilità a coloro che si dichiarano popoli cristiani, e poi arrecano tale distruzione.
Stasera nel vangelo viene dichiarato apertamente: ci sono eunuchi che nascono tali dal grembo materno, altri che ne vengono fatti dagli uomini, altri ancora che si rendono eunuchi per il Regno dei Cieli. Oggi la purezza e la castità non sono più considerati un valore, ma una sconfitta, una perdita: la sessualità è vista come un bene assoluto, indispensabile, vitale, così impossibile da poter vivere nella sua rinuncia. Eppure il Creatore l’ ha donato agli sposi, per la loro fecondità, e perché mantenesse vitale la loro unione; ma per chi non vive tale stato sacramentale è richiesta la purezza, la rinuncia ai sensi della carne; e se il Padre Santissimo richiede una cosa è perché l’uomo può attuarlo. “Nulla è impossibile a Dio!”, dice la Santa Parola, e Dio ne dà la totalità della Grazia perché abbiate a rispettare la sacralità del vostro corpo, dato che esso è tempio dello Spirito Santo: Egli ne prende dimora e possesso.
Può il Santissimo Signore entrare nella putredine della carne, nel peccato della lussuria che diviene cloaca nel suo fetore? Egli ve ne offre tutti i mezzi nei Sacramenti e nella preghiera, sì da poter essere serenamente casti; ed anche se dovesse sopravvenire la debolezza e la sua caduta, al vostro rinnovato desiderio di castità e pentimento, Egli ha il potere di riverginizzare il vostro intimo, di restituirvi e ridarvi il primitivo candore.
Anche i miei Santi sono stati tentati, ma hanno combattuto e, nella resistenza e vincita al peccato, si sono fortificati ed hanno superato. Oggi invece si spalancano le braccia, si corre dietro alla lussuria, e l’umanità è divenuta una putredine di carne corrotta che l’avvinghia e la tiene schiava del demonio. 
Il peccato dell’impurità ha il potere di oscurare l’intera persona: coltri di tenebra, fango che  copre e investe l’essere sì da non fargli vedere e riconoscere più né Dio e né il prossimo, di cui se ne fa suo uso e consumo. In tale piaga l’uomo s’imprigiona, ne diviene schiavitù che corrompe il pensiero e ne devasta lo spirito: perde l’impronta di Dio , poiché in tale male l’essere umano ha la capacità di perdere ogni argine e limite, da farsi ad immagine di bestia. E ove più  è la sua dignità? E’ cacciato il Signore, e cosa può prendere dimora in lui se non il diavolo che lo tiene legato alle sue direttive? Persino nel matrimonio entrano molte perversioni, e chi le vive porta a corruzione e a divisione il matrimonio: la maledizione penetra nella loro casa portandone conseguenze sui figli.
Vivete la purezza, la castità, e diverrete liberi con Dio: essa vi innalza nello spirito. Andate dalla Madonna, ricopritevi del suo Manto! Nella sua trasparenza d’innocenza immacolata vive la Santissima Trinità. Ella vi darà di Sé: il biancore della neve sì candita ove non è deposto granello di ombra; ve ne ammanta da poter vivere pienamente questo stato di virtù, per far sì che in voi possa il Santissimo Signore tornare a prendere dimora. Allora Io sarò con voi: vivrò, amerò e morirò con voi. Ti benedico”.

13 08 2016 “Io mi protendo sulla città  di Aleppo e cerco ogni varco  per portare aiuto”

“Mia piccola Maria, Io mi protendo sulla città  di Aleppo e cerco ogni varco  per portare aiuto, la potenza di Dio tutto potrebbe, ma sono legato alla promessa data del libero agire umano che non posso oltrepassare. Appena però c’è un consenso a Me, un richiamo sincero, un desiderio di bene da attuare, cerco ogni fessura, ogni pausa di battaglia, per portare il mio soccorso. 
Ecco, dichiara oggi il Vangelo, “E credete voi che Io sia venuto a portare la pace la pace sulla terra? No, Io vi dico: la divisione!”. Io sono l’Assoluto Bene, l’assoluta coerenza e Verità, la mia Pace, la mia Unità è assimilarvi ad esse! Tutto ciò che è male: il compromesso, la menzogna, si divide da Me; non possono queste due realtà coesistere insieme o fare alleanza, poiché sono contrarie, avverse nella loro natura: o si sceglierà l’una o l’altra.
Gli uomini riescono a fare un calderone, e fanno miscuglio: un po’ di bene con il male, un po’ di compromesso e un po’ di fedeltà, un po’ di vero con il falso, e ne esce una realtà malata, contaminata, avariata e corrotta. Il demonio fomenta, istiga, perché l’umanità trasgredisca il mio Insegnamento, e l’uomo decade per appagare sé stesso, e non combattere. Io mi pongo , sono al centro, tra la terra e il Cielo: l’uomo e il nemico, come segno di scelta, di divisione, di lotta: o con Me o contro di Me, o con Dio o con satana! Sono segno che nella mia Persona si rivela nella verità che si erge, scrutando e vagliando le coscienze, segno che pone irritazione che si vuole escludere, uccidendomi: nel rifiuto, nel rinnegamento, nel compromesso. La mia scelta richiede il combattimento che nella sua adesione costa spesso sofferenze e persecuzioni, lacrime e, a volte, il sangue! 
La prima lotta è con sé stessi: nella rinuncia ai propri istinti e alle attrattive delle false luci del mondo per aderire alla mia sequela. La seconda lotta è con chi vivete: i vostri familiari, amici, parenti, eccetera, con l’ambiente che vi circonda, quando cerca di portarvi al loro errore e vi ostruisce, vi combatte nella persecuzione, e voi dovete lottare nella fedeltà a Me con la testimonianza e nella preghiera. Terza lotta, nell’opera che compite, nel lavoro che attuate, nell’opera educativa, per far sì che il vostro agire sia diffusione del mio bene, adesione ai miei dettami, anche per a loro salvezza. 
Chi mi segue è nella battaglia. Chi vedete dilettarsi nei suoi piaceri e nel suo stare bene è perché non vuole fare fatica e né lottare; mentre, se mi amate, ad una falsa quiete per il proprio egoismo scegliete il Padre vostro, e a Lui vi dirigete per l’eterno. Voi, figli miei, che mi seguite, siete i miei Prodi, i miei valorosi Cavalieri, armati dallo scudo della preghiera, della spada della fede, protetti dal manto della Verità. Io sono con voi, sono a capo di questa battaglia: non vi lascio soli. Siete alla conquista del mio Regno, della Patria Celeste: combattete contro i miei nemici e per la difesa dei vostri fratelli! Voi pensate: “Ma quanto è dura questa guerra!”, e di persistere in essa chissà quanti anni; ma il vostro tempo è simile ad un lampo che affiora tra le nubi, come una stella cadente: un attimo di luce che rifulge. La mia Unità con voi è per sempre! Ti benedico”.

15 08 2016  “Le lacrime di Maria si sono unite al Sangue del Redentore, al mio; il suo Consenso si è unito al mio, al suo Figlio divino”

“Mia piccola Maria, oggi celebrate l’Assunzione della Madre Santissima che s’innalza, radiosa di luce, su tutte le creature celesti. Ella vibra nel suo canto d’amore all’Altissimo in una melodia celestiale che il Padre Santissimo, incantato, desidera sempre ascoltare. La Madonna ha acquisito questo posto d’eccellenza per i doni, i meriti, le sue sofferenze. Per i doni ricevuti dal suo Creatore nell’Immacolata Concezione, nella Maternità divina, nella gloriosa Assunzione, eccetera, a cui ha pienamente corrisposto. Per i suoi meriti: quali l’obbedienza, la fedeltà, l’offerta di sé, che si è annullata nella sua Persona per farsi pura donazione alla Volontà Santissima di Dio, e per la salvezza degli uomini, per l’adorazione perfetta,  per l’amore con cui l’ha servito e glorificato. Per il patimento vissuto sotto la Croce, per l’adesione alle sofferenze di Cristo, in cui Ella, per i dolori e le pene, è morta interiormente con suo Figlio, il grido di strazio con il suo Figliolo tra le braccia si è innalzato sino al trono divino, quello stesso grido di purificazione per le sue creature che persiste nella sua intercessione, in Cielo si è trasformato in un canto, nel canto di lode e adorazione al suo Signore.
Le lacrime di Maria si sono unite al Sangue del Redentore, al mio; il suo Consenso si è unito al mio, al suo Figlio divino, nell’adesione del mio Volere adempiuto nella pienezza della perfetta unità; il suo amore si è fuso al mio amore per divenire un’unica essenza, un’unica offerta, un’unica Eucaristia. Se la Madre Santissima ha vissuto in Sé l’Incarnazione, è Colei che si è più incarnata nel Figlio divino, un’unica Unità ed Entità. Lei ha vissuto ciò che gli uomini devono acquisire nella loro ascesi di Grazia e meriti propri. E’ Colei che è sempre stata l’originaria umanità senza peccato originale, arricchita dei tesori e meriti del Salvatore e della mia Redenzione, Maria è l’essere umano perfetto che ha glorificato pienamente l’Eccelso Sovrano; in Lei nessuna ruga, né difetto, esente da ogni malattia, e non toccata dalla morte fisica e dalla sua corruzione, dato che già innocente, cristificata, e divinizzata. Guardate a Lei! Amatela per raggiungerla! Lei vi soccorrerà, non solo nella vita, ma vi sarà accanto nel transito e nel Giudizio. Beati coloro che la onorano e pregano, che si rivestono delle sua virtù e desideri! Lei vi condurrà nel suo giardino, il più bello del Paradiso. Ti benedico”.

18 08 2016 “Verrà saziata la fame d’Amore, di Giustizia, di Verità, di ogni bisogno e desiderio che non sono state appagate sulla terra. Io chiamo, chiamo perché tutti vengano a parteciparne”

“Mia piccola Maria, il Padre Santissimo ha preparato nel Regno un grande banchetto per voi, un banchetto di festa in cui sovrabbonda ogni provvidenza, ogni abbondanza e delizia nel quale verranno sfamate e dissetate tutte le fami e le seti degli uomini. Verrà saziata la fame d’Amore, di Giustizia, di Verità, di ogni bisogno e desiderio che non sono state appagate sulla terra. Io chiamo, chiamo perché tutti vengano a parteciparne; ma gli uomini, come in ogni tempo, mi posticipano ai loro interessi, ai loro affetti, persino al loro tempo libero: vengo bistrattato, rifiutato e non ascoltato; e questo accade perché non credono in Me e non mi amano. Solo quando giungeranno ai pressi della mia Persona, non avendo l’abito degno della Grazia, non potranno più beneficiarne.
Se sapeste come chiamo! Ma la mia Parola è impegnativa: mette in discussione sé stessi. Vi chiamo a purificarvi e ad ornarvi nell’abito di Grazia, e questo lo si può se si vive l’adorazione e la Carità. La mia Parola è contrapposta al mondo, e se sapeste come l’infingardo fa di tutto per recarvi stordimento perché non venga recepita, o la travisa per far sì che non sia accolta nella sua integra Verità; egli vi dà subito i suoi pagamenti di sterco nei suoi piaceri istantanei, e gli uomini accorrono per sfamarsene; e in questo modo l’abito della loro anima si fa pesante, si ricopre delle sue lordure: li rende sordi e duri alla mia chiamata.
Come poter cambiare le cose? Lo dice la prima lettura: la mia Parola vi libera dal vostro cuore di pietra per donarvi un cuore di carne. Venite per ora voi, anime mie, ed Io abbatterò i vostri muri. Vi darò un cuore di bontà, di pace, veritiero perché possiate divenire i miei megafoni, anche solo delle campanelle che con Me si uniscono per chiamare forte i vostri fratelli. Il vostro suono di verità, sempre più potente e unito, stordirà il nemico, lo renderà incapace del suo falso richiamo, perché i figli possano riascoltare, con l’udito di uno spirito liberato, la mia voce. Ti benedico”.

20 08 20 “Vi esorto: non seguite le onde del mare alle quali si lascia andare la massa. Sappiate andare contro corrente, pur se ciò sarà duro! Siate fedeli al mio Vangelo!”

Mia piccola Maria, Io entro e guardo, ne vedo ogni intenzione, ogni pena e desiderio del cuore; la mia Eucaristia è Farmaco di salvezza che inizia subito a sanare a secondo della disposizione umana: Per don C. ti dico: egli sta rischiando gravemente, pone in pericolo la sua anima di cadere nella perdizione: il demonio prende sempre più possesso in lui; è bene che vada in altro monastero ove non si senta più tutelato e difeso, ed non abbia la libertà di poter fare quello che vuole, ma venga posto ai Dettami che lo mettano nella situazione di fare una scelta, poiché la piaga, se non viene curata, si farà purulenta.
Ecco, mi viene chiesto stasera nel Vangelo: “Signore, sono  pochi quelli che si salvano?”. Ed Io esorto: “Entrate nella porta stretta!”, che è una porta angusta, scomoda, disagevole, alla quale costerà fatica doversi plasmare alla sua entrata. Essa è simile ad un viottolo di montagna da percorrere: impervio, difficoltoso, ricco di intralci, ma conduce in alto; mentre l’altra via che vi si apre è larga, agiata e comoda, ricca di attrattive, e la moltitudine la percorre, ma ove conduce? Perché scegliere la porta stretta? Perché vi è richiesto il Sacrificio. Il Paradiso và conquistato, e si conquista con la lotta,  con lo sforzo e la fatica per raggiungerlo.
Non sarebbe Giustizia, se Iddio ripagasse chi, per suo amore, ha patito e combattuto per il bene, con la stessa moneta a chi ha solo goduto e sollazzato. Vi esorto: non seguite le onde del mare alle quali si lascia andare la massa. Sappiate andare contro corrente, pur se ciò sarà duro! Siate fedeli al mio Vangelo, al Magistero della Chiesa, e non inchinatevi al demonio e al mondo! Non lasciatevi prendere dall’ambizione e dai possessi, dalla bramosia, dal sesso che vi conducono ad infrangervi, sbattendovi ai suoi aguzzi scogli! Sappiate testimoniarmi, anche a costo di rinunce, di ingiustizie, di solitudine, perché sia la vostra offerta oblazione di cui Dio gradisca e si compiaccia, dato che Egli vi premierà nella sua munificenza divina. 
La vita è un dono, ma poi vi è richiesta di nuovo. E ciò che possedete, non solo vi verrà tolto, ma verrà dato ad altri. E con la morte non ci sarà l’oblio, non perirà lo spirito: l’Alito immesso dal Padre Celeste in voi è eterno, e verrete saldati dell’opera vostra o in premio o a condanna; e a che cosa ne è valso se finirete negli anfratti oscuri dell’inferno?
Piegatevi, figli miei, alla porta stretta! E, per entrarvi, dovete piegarvi all’adorazione di Dio e al servizio dei fratelli; e ci si piega solo chi, in verità, è umile. Se notate che nella creatura non c’è adorazione e né servizio, comprenderete che egli vive per sé stesso, e si avvia alla sua perdizione. Chiedete all’Altissimo Padre la forza nella fede, nella preghiera l’anelito della perseveranza nella sua speranza; unitevi alla Madonna perché vi ammantiate della sua umiltà per far sì che siate capaci di accedere a tale piccola porta, varcate la strettoia della sua soglia, e cosa non si spalancherà davanti a voi!... La sconfinata Luce e l’infinito gaudio, e quale gaudio…! Ti benedico”.

22 08 2016 “Sento il grido di sofferenza delle creature: sono il Consolatore mirabile, il Principe della pace! Sono a braccia aperte, ma aspetto che i figli degli uomini mi chiamino”

“Mia piccola Maria, Io vedo le strade e le piazze bagnate dal sangue. Sento il grido di sofferenza delle creature: sono il Consolatore mirabile, il Principe della pace! Sono a braccia aperte, ma aspetto che i figli degli uomini mi chiamino, mi invochino nella loro conversione, ed Io subito accorrerei, mi precipiterei in loro soccorso. 
Dice la prima lettura stasera: una luce risplende nel cielo, una grande luce, che annuncia la mia Venuta, la mia Nascita, ma perché essa giunga c’è stato bisogno di un’altra luce più tenue, delicata, nascosta: la luce al suo prima apparire dell’alba, dell’aurora al sorger del dì, che è mia Madre, che porta con sé la possibilità del sorgere della luce radiosa del giorno pieno che viene ad illuminare la terra intera in Me, Cristo Signore.
Oggi celebrate Maria Regina: Ella è Regina dei Cieli, sulla terra, nella Chiesa. E’ Regina dei Cieli dato che, nella sua Maternità divina ha acquisito gli attributi e l’onore della Regalità di Dio. Maria si è fatta Regina nella sua santità vissuta che ha attuato e unito a quella di tutti i Santi; sicché Ella, simile ad un cristallo purissimo, ad un diamante perfetto, viene rifulsa e compenetrata in tutte le sue sfaccettature della Luce dell’Altissimo Sovrano, che filtra attraverso di Lei, trapassandola interamente della sua luminosità, nel quale vuole vedere riflessa l’immagine delle sue creature. Il fuoco che divampa dall’Altissimo La ricolma, L’irradia, La feconda, senza estinguersi, in un processo perenne, sicché Ella è in gestazione continua della Luce divina per dare la sua Vita. Regina il cui tributo ed esultanza è inneggiato e riconosciuto da tutti i Beati, e dagli Angeli del Cielo che, nella sua Regalità, La venerano.
E’ Regina sulla terra poiché Madre degli uomini. E’ a Lei che dovete la vostra nascita per il Regno e per il sorgere della vostra di Luce alla mia Grazia, poiché è dal suo Fiat che viene,che  sorge il Redentore e si è potuta attuare la Redenzione. E’ per i suoi Dolori che si fa Corredenzione, cioè Cooperatrice alla salvezza vostra, e vi viene riaperto il Regno. Lei è il Grembo che il Padre Celeste vi ha dato perché nascesse Cristo, e ne nascessero i cristiani. Beati coloro che La pregano, L’amano e La vivono! Ella regnerà nei vostri cuori, e vi renderà regali.
E’ Regina della Chiesa! Maria è il Trionfo agli occhi del Padre Santissimo in Essa. E dove Maria è venerata e vissuta ritorna la Grazia e la fede. Il demonio cerca continuamente di ricoprire la sua Luce, di offuscarla, di banalizzarla, di relegarla ad una devozione per i poveri ignoranti e per vecchiette, ad eventi folkloristici e tradizioni. Non si è ancora sondata la sua ricchezza di doni e di Sapienza, il Potere che Iddio Le ha donato. Non può la Luce dell’Altissimo Re, il Magnificente Sovrano, la Maestà infinita essere oscurata da nessuno, e quella di sua Madre o dei santi, di quelli che Lo amano, non fanno che impreziosire e arricchire, a secondo della loro intensità, con il loro radiore, la sua.
Benedetti e Beati quelli che lo comprendono e lo attuano! Dove c’è la Madonna, che vibra e palpita del suo Cuore, ritorna a rifiorire la mia presenza e la mia Grazia, torna la santità vissuta nelle parrocchie, nel Sacerdozio, nelle famiglie. La Madre Santissima unisce l’uomo a Dio perché anche Egli si faccia Re. Ti benedico”.

24 10 2016 “Il male acquista potere, che ne invade e corrompe la terra con la sua putredine, sicché essa ne è scossa, e non potrà contenere tale massa malefica che proromperà nella sua rivolta. La natura è fedele al suo Creatore!”

“Mia piccola Maria, questi giorni sono per te un dono di Dio, e ne riceverai ritemprate le tue energie spirituali e fisiche. Ecco, dice il Vangelo oggi: vedrete il Figlio dell’uomo salire al Cielo e sedere alla destra del Padre e, miriadi di Angeli ascendere verso di Me, la cui visione sarà palese a tutte le genti sgomente, e ai diavoli attoniti, poiché Essa manifesterà la mia vittoria. La terra è stata bagnata dal mio divin Sangue e fecondata dalla mia Risurrezione, ma la terra oggi vive della corruzione che il peccato ostinato e compiuto la invade nel sangue del fratello di cui sono bagnate le sue strade, dall’aria avvelenata della menzogna, della bestemmia, dai riti satanici che imperversano, e si faranno più numerose le file dei suoi affiliati e dei suoi sacrifici, sicché il male acquista potere, che ne invade e corrompe la terra con la sua putredine, sicché essa ne è scossa, e non potrà contenere tale massa malefica che proromperà nella sua rivolta. La natura è fedele al suo Creatore, vive adempiendo perennemente la sua alleanza e il peccato che la inquina e la devasta, è contraria alla sua essenza, l’amalgamarsi nel suo incontro è simile ad una forte scossa elettrica che rifiuta il suo senso e il suo possesso; e la terra si rivolta contro gli uomini che l’hanno fomentata. Per questo vengono i terremoti.
Cosa si può fare? Le lacrime dei giusti, le lacrime della sofferenza, il pianto di chi invoca con cuore retto e leale Dio, il Sacrificio del Santissimo Sacramento che se viene vissuto, lava il male, placa la terra, la trattiene, e frena il nemico. 
Oggi che guardate alla figura di San Bartolomeo, che ha patito un sì atroce martirio, lo ha potuto perché egli aveva vissuto la trasparenza della sua integrità morale da sempre, che non si è piegata al peccato, ma retta è rimasta dinanzi al Signore. Cercate di essere simili a San Bartolomeo nella rettitudine, nell’onestà degli intenti, nella verità del pensiero, e voi vi farete canali comunicanti che contengono e trasportano le acque della purezza, che travasano nella terra. Ti benedico”.

25 10 2016 “Credono che dopo la morte ci sia il nulla, e quando si renderanno conto, nel loro duro risveglio, che a questa vita ne segue un’altra, con che si giustificheranno?”

“Mia piccola Maria, si distenda il tuo cuore alla pace, particolarmente in questo luogo. Dice il Vangelo: “Non sapete quando il Signore verrà, quando verrà a richiedere la vostra vita: all’improvviso di notte come un ladro, quando non ve lo aspettate, poiché non tutti hanno la grazia di morire sul loro letto ed avere il tempo, nella malattia, di ravvedersi; quante disgrazie, uccisioni, incidenti terremoti, eccetera… dato che Io dico che se il padrone di casa sapesse quando viene il ladro a scardinargli la casa starebbe desto e pronto per far sì che non si attui il suo piano.
Ma siamo giunti in tempi in cui l’uomo, seppur conoscesse la data della sua morte, i più, credereste che si preoccuperebbero della loro salvezza? Ci sarà chi penserebbe a sistemare i propri affari incompiuti, chi a sollazzarsi per spremere ai giorni rimasti le ultime gioie, chi si lascerebbe prendere dalla disperazione, forse i migliori di essi si preoccuperebbero ad accudire e risolvere i problemi per chi rimarrà dopo di loro per il benessere dei loro cari.
Credono che dopo la morte ci sia il nulla, e quando si renderanno conto, nel loro duro risveglio, che a questa vita ne segue un’altra, con che si giustificheranno? Non potranno dire: “Non sapevamo!”, poiché lo dice la prima lettura nella Santa Parola: “Vi è data ogni conoscenza e grazia: Iddio ha stampato la sua Legge nella sua scelta al bene nella vostra coscienza, perciò vi esorto, figli, siate avveduti: figli saggi sempre pronti e desti perché in cuore vostro possiate liberamente dire: “Signore, sono qui sereno, e ti attendo sempre”.
Abbiate un’anima radiosa, pura, amante nella Carità! Pregate e statemi uniti! Allora in qualsiasi tempo giunge la vostra dipartita, non saranno le braccia del nemico a cingervi per portarvi via, ma troverete le Mie che vi avvolgeranno all’eterno gaudio. Ti benedico”.

26 10 2016 “La fede comporta la sua manifestazione nella carità, comporta la sua testimonianza nell’opera compiuta e donata, che si fa percettiva, reale: si realizza nel suo vissuto”

“Mia piccola Maria, Io sono con te, alimenta la tua fede! Il vangelo di oggi vi presenta le Vergini sagge che sono in attesa, con la lampada accesa, del Signore che viene. Esse alimentano la luce della lampada perché sono deste e pronte al mio arrivo. E’ la Luce della fede che vibra nei loro cuori, e come la mantengono e l’accrescono? Nell’attesa e nella speranza, con la preghiera e l’opera. La fede è grazia, è dono gratuito del Cielo, che però non va solo poi conservata, ma alimentata, maggiorata alla sua crescita , poiché non deve illuminare solo la sua persona, ma in lei tutta la casa: è un tesoro che arricchisce chi la riceve per farsi dono che impreziosisce l’altro. Dato che, se uno ha ricevuto, non per suo merito, la fede, ma istillata dalla sua educazione, da esperienze vissute, incontri fondanti ad essa, eccetera, e afferma il suo Credo a parole, ma non fa nulla, con l’attesa e la speranza, con la preghiera e l’opera, la sua luce si affievolirà fino a spegnersi e finire nell’oscurità delle tenebre. Io vi dico che il suo Credo gli sarà di maggiore responsabilità e condanna. 
Mentre, se un altro, non credendo, non sentendo in sé prorompere la fede, se è però nella sua ricerca, se con desiderio la ambisce, se con invocazioni chiede al Cielo continuamente di averla, come dice il Padre nel Vangelo: “Signore, aiutami nella mia incredulità!”, Io vi dico che la sua ricerca, il suo desiderio, che è stato continuo nella sua esistenza, gli verrà accreditato a Fede. Credere non è amare. La fede comporta la sua manifestazione nella carità, comporta la sua testimonianza nell’opera compiuta e donata, che si fa percettiva, reale: si realizza nel suo vissuto. E’ simile ad una pianta che riceve tutto il suo nutrimento dalla terra  creata, ma tale abbondanza la trattiene a sé: non dà fronde per il riparo, né bellezza alla sua mancata fioritura, né Provvidenza e sostegno con il suo frutto; la Grazia ricevuta muore in sé con  la sua sterilità.
La fede è dono. Pensate ad un povero figlio che, pur avendo ricevuto la lampada accesa tra le mani, con il suo errato comportamento, finisce per non alimentarla: la sua fievole fiammella si esaurirà e, nell’oscurità non vedrà più. Non saprà più riconoscere nemmeno quale sia la porta dalla quale accederà il Signore che viene, rimanendo a brancolare nel suo buio, disperso. Dato che la Luce richiama la luce, e si unisce alla luce, le tenebre richiamano le tenebre. Ti benedico”.

27 08 2016 “Siate adoratori della divina Eucaristia, ma non ritenetevi degni di poterla ricevere. Dite sempre prima di ogni Comunione: “Ti ricevo, Signore, per mezzo del Cuore di tua Madre perché io mi possa accostare a Te!”

“Mia piccola Maria, ricordati: Io sono sempre con te! Non sentirti mai sola! Perché Io non ti lascio mai. Quando sembra che tu sia più abbandonata, Io ti sono ancora più vicino. Oggi la Parola vi presenta la virtù cardine di ogni santità: nell’umiltà. L’umiltà è la base di ogni edificazione spirituale: è il cemento e la trave che la sostengono e ne tiene avvolta e difesa la casa della vostra anima. Dice il mio Vangelo stasera: “Chi si umilia sarà innalzato, e chi si innalza sarà umiliato”. Voi mi direte: “Signore, noi vediamo tanti superbi e boriosi tracotanti che imperversano nel mondo e non vengano umiliati, ma sono i vincitori sulla terra!”. Figli miei, su questo suolo terreno essi sembrano vincere, avranno vantaggi umani, un trionfo transitorio ed effimero, ma giungerà, giunge il Banchetto del Re che chiama alle sue Nozze, così come dice la mia parabola, ed allora Io dirò: “A coloro che si sono situati ai primi posti: “amico, non ti è lecito occupare tale posto, non è per te, poniti all’ultimo!”. Sarà umiliato dinanzi a tutti, se non addirittura venga cacciato! 
Il superbo è pieno di sé: la sua tracotanza e ambizione lo ricolma, sì che non può comprendere e riconoscere la natura superiore di Dio ed accoglierla, e in lui non varca Luce. Solo chi si fa piccolo, chi è povero di sé, che vede e riconosce i propri limiti e miserie, si fa umile. Egli è simile ad un vaso vuoto: non possiede, non ha nulla di sé, e per questo il Padre Celeste accorre alla sua povertà, rivestendolo e colmandolo dei suoi tesori e nobiltà da farne un vaso prezioso e pregiato per la sua casa
L’umile non si riconosce mai tale; è sempre alla ricerca di questa virtù che non è mai a sufficienza, ma continuamente la si deve ricercare perché anche la crescita nello Spirito sia continua. Solo l’umile si pone in ascolto di Dio, e si pone al suo servizio. L’umile è colui che si abbandona, ha fiducia, obbedisce ed ama. Il suo pensiero è nel mio, il suo cuore ama nel mio, le sue mani si congiungono alle mie, e con lui Dio compie le sue Opere.
Ove c’è umiltà nasce ciò che appartiene al Cielo poiché Dio ne è attratto, ed accorre. Come poter acquisire tale virtù? Andate dalla Madonna! Amatela, recitate sempre il Santo Rosario: Ella è tutta composta di umiltà. Il Signore ha guardato l’umiltà della sua Serva, ed ha fatto con Lei cose grandi! Lo Spirito Santo con l’umiltà di Maria si è tutto fuso e compenetrato che, non solo la sua Persona, ma il suo manto, la stessa ombra ne irradia: travasa e trasuda di spirito di umiltà: vi basta l’ombra del lembo del suo manto perché voi ve ne possiate ammantare e assorbirne.
Siate adoratori della divina Eucaristia, ma non ritenetevi degni di poterla ricevere. Dite sempre prima di ogni Comunione: “Ti ricevo, Signore, per mezzo del Cuore di tua Madre perché io mi possa accostare a Te!”. Adoranti di Essa, Io, vostro Signore, pare che non parli, ma vibro e agisco; e se chiedete con desiderio: “Gesù, donami un po’ dell’umiltà!”, Io, l’Umile, che mi sono inabissato dai Troni delle altezze divine all’umanità, ve ne darò in abbondanza. Ti benedico”.

28 08 2016 “Chiedete l’umiltà, siate umili! Chi ha l’umiltà possiede tutto! Solo nell’umiltà voi potete comprendere”

“Mia piccola Maria, figlia cara, ti sono vicino! Io sono sempre con te: credi, credi che Io sono con te! Dio è Umiltà. Non meditate abbastanza come il Padre Santissimo sia l’Umile. Egli, la Potenza infinita, il Trionfo della Gloria, la Magnificenza nella sua Persona, godeva del gaudio eccelso del suo Regno, nella sua Maestà glorificata, nella sua gioia esultante e bastante a Sé stesso, eppure ha voluto condividere e donare la sua felicità nella meraviglia datavi nella creazione e nella vita all’uomo. E chi potrebbe essere tale generosità se non chi è umile? Non s’è trattenuto per Sé come tesoro geloso la sua ricchezza: il Potente ne ha elargito nella sua abbondanza.
Iddio che è la grandezza, che inneggia nel trionfo dell’adorazione celeste, è l’Umile, poiché nel suo infinito potere sì fa piccolo, non disdegna di farsi uomo proprio perché sì grande nella preziosità della nobiltà della sua sostanza, Io discendo e mi unisco a noi, evidenziando che sono l’Umiltà. Dio lascia le delizie e le altezze delle sue meraviglie e tripudi, che non possono contenersi nei limiti e negli argini del finito, di cui voi non potete conoscere e comprendere ciò che sono, entra nelle angustie del tempo e dello spazio; nella corporeità umana che delinea i confini, e mi faccio Bambino: piccolo, povero, sconosciuto, perseguitato: entro nel dolore, ne assaporo ogni tribolazione, vivo lo stillicidio della carne e  la corruttibilità della morte, per dare a voi la vittoria su di essa, e la risurrezione.
Chi se non l’Umile può avervi amato tanto? E non vi lascia soli, ma continua nella sua sussistenza:  viene a condividere con la creatura il suo finito per fonderlo al suo infinito , al suo peccato la sua Grazia, alla sua pochezza la sua ricchezza. Egli, l’ Incontenibile, a cui gli universi e gli spazi interi che conoscete, e altri di cui non sapete, Egli racchiude e supera, i suoi confini sono nello sconfinato, e non possono delinearsi e contenere. Il Santissimo entra in un puntino, in un Pane bianco, per dare a voi il suo Nutrimento.
Lo Spirito Santo, che è l’Iddio Signore, cui l’ardore del suo Fuoco è incendio inesauribile, che divampa del suo Amore, della sua Santità, della sua Luce che sovrasta ogni natura, Egli viene a soccorrervi con la sua sostanza , che è potenza nel nascondimento, e vi offre i Sacramenti, il soccorso all’esistenza: vuole vivere la comunione con gli uomini, entrare in possesso della creatura per arricchirla dell’abbondanza dei tesori, che Egli è. 
Chiedete l’umiltà, siate umili! Chi ha l’umiltà possiede tutto! Solo nell’umiltà voi potete comprendere:  acquisire ed amare Dio, che viene e vuole far conoscere l’amore suo. Solo chi è umile si fa forte e può scardinare con forza la porta del Paradiso, varcarne la soglia e conquistarlo. Solo chi è umile può abbracciarsi e rincontrarsi con l’Umiltà divina. L’umile si ricongiunge all’Assoluta Umiltà. Ti benedico”.

29 08 2016 “Se oggi la mia Chiesa poco converte, libera, è perché i miei Ministri non incarnano più la mia Parola”

“Mia piccola Maria, credi, credi, che Io benedico e mi effondo con la mia benedizione su chi preghi, e non aver paura. Io ti dirò come comportarsi a casa, e ti sarò vicino. Le cose di Dio non possono essere comprese che nello spirito. Dice la prima lettura: la Sapienza divina non è capita dal mondo; sono due realtà contrapposte, due strade che rimangono distanti. In una Iddio, che è lo Spirito, Giustizia e Misericordia purissima, attende l’incontro con l’altra: il mondo , nella sua materia, è carne infusa di peccato; non comprende la natura del Padre Celeste. Per questo giungo Io, per essere il punto il punto di congiunzione, che riporta la carne al suo Spirito, che l’ha creata, per fare in modo che capisca, accolga, ami e viva le cose di Dio.
Entro in una sinagoga, nel Vangelo di oggi, e la sola mia presenza già rivela la presenza del  nemico, la sua menzogna non può sostenere la Verità, che Io sono. La mia sola Parola “Taci!” lo caccia, ne ha il potere, l’autorità, ne è superiore e lo vince, liberandone l’uomo che ne è prigioniero. Gli uomini presenti dicono: “Come può? Chi gli dà l’autorità di proferire  tale ordine? Ma Io sono il Verbo, la Parola, ma Incarnata, che è vissuta, attuata nell’interezza del mio Essere: il mio Alito, il mio Battito, il mio Sguardo, il mio tocco, ogni cosa di Me è Energia che vibra di Santità ed ha il potere di guarire, liberare, convertire. 
Se oggi la mia Chiesa poco converte, libera, è perché i miei Ministri non incarnano più la mia Parola; in essa, se  vissuta, c’è l’autorità e la medicina che risana da ogni male. Se il Ministro la vive diviene un tutt’Uno con Me; egli ha in sé Iddio, e la sua Sapienza si rivela e si fa attrattiva, simile ad una calamita che riconduce la povera umanità decaduta a rinascere, infondendo il suo spirito a santità.
Tornate, figli mie, tornate ad essere spirito!! Riscoprirete la bellezza e la pienezza del vostro Ministero, ogni vostro passo, preghiera, atto, si farà liberazione, e voi smaschererete ogni falsità, che pur cerca di nascondersi nel poco bene, per ricondurre tutto alla trasparenza di ogni mia Verità, che è assoluta. Ti benedico”.

31 08 2016 “Oggi l’iniquo è così penetrato nella Chiesa in quasi tutti i suoi ambiti…”

“Mia piccola Maria, fa male, è dolore! Lo so. Pensa anche quanto anche per Me sia dolore vedere i miei figli rifiutarmi, vederli distruggersi e non venire a Me! Ma bisogna persistere nella speranza e nella preghiera che un giorno ci sarà cambiamento.
Oggi nel Vangelo, Io entro nella casa di Pietro, e ne risano la suocera ammalata, divorata dalla febbre altissima nella quale sta rischiando la vita. Al mio solo comando la febbre la lascia e istantaneamente è risanata. La mia opera di liberazione si diffonde ed è continua tra i sofferenti, le genti del popolo; impongo loro le mani e ne sano da ogni genere di infermità, particolarmente da quelle fomentate e che hanno origine demoniaca.
Il diavolo ha il potere non solo di invadere e devastare lo spirito, ma distruggere la mente e le membra. Io sono venuto tra gli uomini proprio per liberarli dalle sue spire, e guarirli. Sempre poi iddio si compiace di donare un’altra croce per la salvezza, ma croce di pace, di amore, di offerta. Il mio Ministero di liberazione continua nella Chiesa, nei sacerdoti; non dimenticate che la prima opera è la battaglia contro le tenebre: essere portatoti di luce per sconfiggere l’oscurità del demonio. Quanti sono però i sacerdoti che ancora vi credono? Quanti coloro che attuano tale Ministero? Soprattutto mediante il Sacramento della Confessione. Vedo spesso anime alla ricerca di un Confessore e non trovarne, pur se essi sono presenti nelle vicinanze, e i miei figli raminghi e addolorati rimanere nei loro peccati.
La santità di un sacerdozio si rivela dal tempo che occupa nel confessionale. Quanti sono poi quelli che impongono le mani sul capo dei fedeli, aspergendo sempre l’olio degli infermi, usando i sacramentali, e tutto ciò che la Chiesa offre per la liberazione? Dato che se fosse attuato ovunque, quanti figli risanati da ogni male, particolarmente da quelli originati da satana che oggi imperversa, e su coloro che hanno la croce della malattia o altro per volere divino venirne fortificati, consolati, riprendere vigore nel loro percorso di purificazione e di donazione! Per fare in modo comunque che i sacerdoti possano attuare opera di liberazione sulle creature, essi prima devono confessarsi spesso, farsi imporre le mani sul capo e ricevere benedizioni perché ne siano illuminati e rinvigoriti, non pensando mai o riconoscendosi arrivati, bastanti a sé stessi o superiori, migliori per la propria condizione consacrata, perché il demonio continuamente cerca di paralizzarli nella loro azione, proprio perché non vadano ad operare sulle genti.
Se il sacerdozio vivesse questo la Chiesa sarebbe un faro di luce alla cui illuminazione accecherebbe l’avversario, il sale di Sapienza che annienterebbe ogni sua falsità, l’amore forte e diffusivo che lo annienterebbe e ne toglierebbe il potere.
Oggi l’iniquo è così penetrato nella Chiesa in quasi tutti i suoi ambiti: non c’è quasi più luogo sacro, conventi, monasteri, parrocchie, eccetera che egli non abbia infettato e portato il suo inquinamento e la sua tenebra. Cosa ci vuole per far si che si abbia la comprensione e la capacità per attuare tale Ministero? Essere accoglienti allo Spirito; per esserlo bisogna essere umili, e per avere l’umiltà bisogna chiedere al grazia al Cielo, ed amare la Madonna. Questa è la chiave, il segreto, per vivere lo Spirito e vincere il demonio. Egli fa di tutto per addormentare i sacerdoti perché non possano agire, e i sacerdoti non vigilano, non si tutelano, ammantandosi di adorazione e di Maria.
Il sacerdozio che ama e vive Maria non potrà andare perduto. Ella ama teneramente questi suoi figli. Se sapeste con quanta sollecitudine si pone presso di loro come la più amorevoli delle madri, persino quando essi sbagliano! Come mai tanto amore è così poco corrisposto? Costa loro tanto amare questa Madre? Ti benedico”.