Gesù parla a un'anima

Questi insegnamenti spirituali sono stati ricopiati, letteralmente così come sono stati scritti nei quaderni da una mamma di famiglia che vuol restare nel nascondimento e nel totale anonimato. Si tratta di locuzioni interiori, di cui ella viene privilegiata, da anni. Gesù le parla al cuore durante il ringraziamento alla Santa Comunione Eucaristica, e la chiama: ”mia piccola Maria”. Le parole di Gesù le giungono come Gocce di luce, e in una grande pace, nel cuore.


mercoledì 14 gennaio 2015

LE GOCCE DI LUCE (Settembre - Novembre)



5 settembre 2014
"Com'è difficile correggere il fratello!"
"Mia piccola Maria, stasera la Santa Parola vi invita alla correzione fraterna, ma com' è difficile correggere il fratello! Gli uomini sanno vedere bene gli errori degli altri e non sanno vedere i propri. Ma Io vi dico: "Ancor prima bisogna correggere sé stessi. La prima correzione è con sé stesso nell'ascolto della Santa Parola alla quale amalgamarsi per cambiare comportamento, smussare gli errori, seppur spesso le creature, pur ascoltando, si voltano dietro, svincolano, giustificano i propri peccati, continuando a vivere secondo i propri criteri, pur errati. Come correggere l'altro che sbaglia e porta a voi anche la sua conseguenza? Prima pregate lo Spirito Santo per avere luce e forza, e pregate gli Angeli che vi preparino la via e dispongano gli animi, e poi seguite le disposizioni del Vangelo. Sia il vostro un incontro personale nella carità; se non ascoltati, andate con dei testimoni e poi con l'intera comunità. Se la persona non desiste dal suo male voi, perché tale male non influenzi e non attecchisca su di voi e sui vostri cari, affidateli a Dio, pregate per essa, ma distaccatevene.
Come mai non c'è così ascolto alla correzione? L'uomo si ricopre del suo pensiero, si nasconde persino a sé, e la cecità lo riveste. Oppure, dato che è stato scoperto ed è palese e smascherato il suo male, non si avvede per amor proprio e per orgoglio: non accoglie la correzione e né essere ritenuto colpevole per la brutta immagine che ne potranno avere gli altri poiché manca l'umiltà. E questo è il mio continuo invito: andate dalla Madonna, Lei vi ricopre e vi educa nell' umiltà, dato che in questa fondamentale virtù c'è una rivoluzione nella conversione e nel cambiamento al bene. Chi è umile accetta la correzione ed assume uno stato dell'animo che può, solo allora, acquisire la luce e il discernimento del bene e del male; non accusa l'altro per la condanna, ma lo riprende per la sua salvezza, non lo critica e non lo ferisce per offenderlo, ma per redimerlo nella carità. Ti benedico".

11 settembre 2014
"Signore, tu sei esigente!"

"Mia piccola Maria, seppur il fuoco pare spento, Gesù cova sotto la cenere. Tornerà ad ardere. Stasera il Vangelo parla forte: "Amate i vostri nemici!". Amate i vostri nemici! É l' impatto più duro con cui si scontra il cristiano: "Signore, e come è possibile amare chi ci fa soffrire, offrire la guancia a chi ci percuote, benedire chi ci maledice, dare a chi ci prende e … senza richiedere in cambio? Signore, tu sei esigente!".


Si, Figli miei, Io sono esigente. Ma prima ancora sono stato esigente con Me stesso. L'amore che vi chiedo non è possibile umanamente; Io vi chiedo un amore che va oltre, che supera i limiti del giudizio, dei pareri umani, un amore che va chiesto al Padre Santissimo nella preghiera: il suo, che ve ne offrirà la capacità, ve ne darà la forza, che è una grazia.

Io guardo però anche allo sforzo, al sacrificio, alla buona volontà, all'impegno che avete messo, se all'odio non avete risposto con l'odio, se alle malevoli parole avete cercato il colloquio, se alle persecuzioni avete contraccambiato con opere di carità. Sapeste quanti ne condurreste alla via del bene, quante vite ricreate nella pace, guerre smorzate, odio placato! E se voi mi direte che, pur cercando di attuare quest'amore, il malvagio persiste e il nemico può nuocere ed intaccarvi portandovi al loro male, voi e i vostri cari, cosa fare? Allora allontanatevene, ma pregate per essi: la preghiera è la prima e vera carità. Date a Me la persona e la situazione: la preghiera spezza il filo dell'odio. E se ancora mi direte: "Signore non possiamo allontanarci e il suo male ci percuote senza posa, cosa fare?". Allora oltre la preghiera fortificatevi maggiormente con l'Eucarestia, nutritevi maggiormente con la Comunione e date a Me la matassa intricata, avvolta di nodi e spine, ed Io, comunione dopo comunione, la scioglierò! E se voi avete avuto misericordia e pazienza, credete che il Signore non si prenda cura e conduca tutto a salvezza? Ponetevi pure solo alla mia ombra e, nel mio amore condiviso, sarà la vostra protezione e tutela. Ti benedico".

20 settembre 2014
"Figli miei, voi pensate che siete soli a lavorare la vigna, e vi dimenticate di Me che lavoro con voi"

"Mia piccola Maria, non sentirti in colpa, liberati dai sensi di colpa, così come ti ha detto il sacerdote. Io sono con te. Il Vangelo vi chiama a lavorare nella vigna del Signore. Tutti chiama, e non solo quelli alla vita consacrata e sacerdotale, ma tutti i cristiani, tutti gli uomini. Ad ognuno è offerto un compito, un orto, un podere, o un continente da lavorare, a secondo della vocazione, del progetto di Dio, dei talenti dati. Può essere il missionario che deve varcare nazioni, monti o deserti, la suora nel chiostro del convento o la madre di famiglia all'interno delle mura domestiche, come la creatura sola che può porsi al lavoro per il servizio del bene altrui. Ad ognuno Iddio darà la giusta paga al servizio dato. Il Padre Santissimo però paga nella misura dell'amore. Non guarda alla magnificenza dell'opera, né ai successi conseguiti, ma al sacrificio nell'amore vissuto, per cui un uomo di chiesa che ha lavorato per la vigna del Signore, ottenendo buoni esiti ma che non ha amato o amato poco, viene superato per il Regno dei cieli da una sconosciuta madre nell'intento di un nascosto ed operoso amore sacrificato nell'intimità di casa nella crescita dei suoi figli. Iddio dà il salario e paga in proporzione all'amore dato.

Voi vi direte: "Eh, Signore, e quando amare è difficile perché il campo è arido, il terreno è duro: i frutti tardano a venire, cosa fare?". Figli miei, voi pensate che siete soli a lavorare la vigna, e vi dimenticate di Me che lavoro con voi: Io offro la terra, il seme; Io sono la rugiada, la pioggia e il sole, a voi l'opera; ma Io vi accompagno. Se chiedete a Me, se state costantemente con le mani aperte, Io le ricolmerò della mia misura traboccante; se avete il cuore aperto e desideroso, Io lo istillerò e formerò riversandogli tutto il mio amore: la vostra vigna si farà giardino per le praterie dei Cieli ove il munifico Signore la moltiplicherà settanta volte sette perché ne possiate godere delle sue delizie. Ti benedico".

27 settembre 2014
"Tutto è relativo e possibile al cambiamento sino a quando siete sulla terra"

"Mia piccola Maria, non ti abbattere. Lo so che gli altri attendono che tu affronti la tua battaglia con l'energia di un adulto, e non comprendono che tu l'affronti con la paura di un bambino, con le forze di un piccolo, e per questo ancor più ti smarrisci. Io però doppiamente ti circondo e ti avvolgo nel mio abbraccio. Stasera nel Vangelo vi viene presentata la parabola dei due figli che il padre invita a lavorare nella sua vigna. Il primo risponde con un rifiuto, ma poi ha un ripensamento e si pone al lavoro operosamente. Il secondo acconsente subito ma poi non se ne prende nessuna cura. Chi dei due verrà giustificato? Chi avrà consolato e assolto alla volontà paterna? Voi direte: il primo! Ed è così, ma cosa ha cambiato il suo agire? Cosa lo ha condotto all'ubbidienza? Ubbidisce chi ama: è l'amore! Egli dopo il rifiuto rimedita allo sguardo addolorato del padre alla sua risposta negativa, pensa ai suoi sentimenti feriti, ai benefici e alla cura di cui da lui ha sempre beneficiato nell'amore, e ritorna grato.

L'altro risponde con un consenso dato con superficialità, più per rispetto alle convenienze, alla buona parvenza di sé, ma non ha attrattiva alla gratitudine, non ama. Per questa ragione vi dico: abbiate sempre speranza, pregate, non criticate per condannare se l' altro sta errando, poiché non potete sapere se le vicissitudini della vita, le prove, gli incontri possono cambiare il suo cuore e da ingiusto farsi retto, mentre quanti nella parvenza di brave persone, che pur frequentando la chiesa, hanno l'animo oscuro: non hanno compassione e non danno aiuto ai dolori altrui. Ce ne sono invece molti altri che, pur essendo buoni, giusti, retti, e sempre per le vicende della vita, le tentazioni, gli incontri, possono mutare la loro bontà in malvagità.
Tutto è relativo e possibile al cambiamento sino a quando siete sulla terra. Non stancatevi quindi; perseverate nel guardare fisso lo sguardo del Padre Celeste, il suo Sguardo amorevole che vi perdona le miserie, le cadute,ed è sempre pronto a riaccogliervi. Seguendolo vi darà forza e amore per adempiere al lavoro della sua vigna, l'opera più degna e bella a compiersi, che dà valore alla vostra esistenza. Ti benedico".

4 ottobre 2014
"Dovrò tornare Io, Cristo Signore, perché me ne prenda cura di nuovo, togliendo le erbacce e ciò che la devasta, bruciando le foglie secche"

Mia piccola Maria, per quanto tutto sembra decadere ci sono Io a sostenerti. Non lasciarti né abbattere, né prendere dall'agitazione. Deponi e lascia ogni cosa nelle mie mani. Stasera la Santa Parola declama la vigna prescelta del Signore, che è la Casa di Israele, la terra a cui era deposta e attesa la cura di una vigna il cui frutto doveva essere fine per un raccolto che portava impresso il segno del suo Creatore e la sua santificazione, ma proprio questo popolo ha percosso e lapidato i Santi che mandava presso di esso; ed erano i miei profeti. Ha mandato il suo stesso Figlio perché se ne prendesse cura e ne ridesse vita, e l'hanno ucciso. Per questo la vigna prescelta gli è stata tolta e data a un popolo di gentili e pagani di allora che nei secoli l'hanno lavorata e fatta fruttificare e diffusa nel mondo intero.

Ora però di nuovo questa vigna si è fatta incolta e arida, abbandonata agli avvoltoi che non ne permettono nemmeno la crescita, e che possa persino germinare. Cosa fare? A chi affidarla? Dovrò tornare Io, Cristo Signore, perché me ne prenda cura di nuovo, togliendo le erbacce e ciò che la devasta, bruciando le foglie secche, potando i rami inariditi, per far si che riprenda con più vigore la sua rinascita e il suo raccolto. Nel frattempo chi è che mi vuole ancora seguire, lavorare per essa? Sono coloro che pregano e servono, quelli che lottano per la giustizia e la pace, che evangelizzano, che soccorrono i malati, i poveri, gli abbandonati ecc, creature che, oltre a saper parlare, colmarsi di belle parole, si sporcano le mani nell'opera e le colmano di bene e testimonianza nell'attesa del mio ritorno.
Per amore di essi ancora Io tornerò sulla terra e le ridarò nuova vita perché si faccia vigna florida e illimitata, che darà grappoli copiosi da cui trarre il mio vino divino. Qual è la vostra piccola vigna? La vostra anima. Dovete lavorarla per renderla preziosa ai miei occhi, feconda, perché mi allieti del suo frutto, santa, perché Io mi abbeveri del suo profumo e del suo succo. Ti benedico".

11 ottobre 2014
"Questo Santo Padre è mio figlio amatissimo: non è un massone, né l'anticristo…"
"Mia piccola Maria, figlia cara, vuoi sapere del Sinodo dei vescovi: sei turbata, sei perplessa, quasi angosciata, perché ritieni, nei timori, che siano temi trattati che conducono lontano dalla grazia di Dio. Io ribadisco che questo Santo Padre è mio figlio amatissimo: non è un massone, né l'anticristo… Egli, come la mano misericordiosa dell'Eterno, vuole stendersi e soccorrere la famiglia che è agonizzante, senza allontanarsi dalla Verità di fede, ma soccorrerla nella misericordia: aiutare la famiglia che muore, composta di figli che in essa ne sono rimasti vittime per violenza e abbandonati; e ricondurre alla chiarezza e alla salvezza per far si che non vadano perduti. E come sarà possibile?
Con questo Sinodo si dà rilievo e visibilità alle sue problematiche che per troppi anni sono rimaste inascoltate o rifiutate, nel porre l'accento: 1° - nella prevenzione, con una cura educativa per una formazione più accurata e profonda nella preparazione del sacramento del matrimonio, oggi così spesso banale e superficiale; 2°- nel venire in aiuto alla famiglia sopratutto in tempo di crisi, lasciata molto sola ad affrontare i più gravi problemi; 3°- per chi si è risposato e vuole accedere ai sacramenti, valutare caso per caso, valutando se c'è stata violazione del sacramento, se c'è stata validità di esso o dissacrato per dare annullamento (*) e nuova possibilità di matrimonio religioso, oggi aperto solo alle possibilità dei ricchi.
E per le persone che hanno assunto nuove nozze civili? Se sono stati essi ad abbandonare il matrimonio, e non hanno ragioni vere, plausibili, concrete da presentare per avere la possibilità di altre nozze davanti a Dio? Siano sempre accolti in un percorso di ascolto della Parola Divina e nella carità per poter crescere la propria figliolanza nella fede e nella grazia, sino a poter giungere ad accogliere uno stato di castità condivisa, soprattutto quando giunge il tempo della malattia o della vecchiaia, per poter accedere alla Comunione e alla salvezza.
Per gli omosessuali Iddio non può accogliere il loro matrimonio perché andrebbe contro la sua natura di Creatore, che così ha creato e formato l'unione delle nozze dell'uomo con la donna; ma dona il medesimo percorso di fede, perché lo spirito in essi s'innalzi e prevalga sui desideri umani per accogliere uno stato di castità, pur restando nella propria omosessualità. Il peccato dinanzi al Signore non ha sesso: la concupiscenza non è l'etero o l'omosessuale, al di fuori del matrimonio è sempre peccato, e ricevere l'Eucarestia senza il perdono sacramentale non risana; la Comunione ricevuta nella colpa è male nel male, è solo sacrilegio, oltraggio al Signore e condanna all'anima, è un peccato che aggrava il suo stato e non la cura, anche se si è avuto il permesso, il beneplacito, in privato da un sacerdote.
Per i contraccettivi si può accogliere l'uso per grave necessità o per prevenire malattie, anche se i capisaldi del fondamento del matrimonio rimane l'amore e la procreazione. Quel che viene sciolto nella Chiesa sulla terra, se sempre coerente e unita alla verità del Vangelo, viene accolto e benedetto anche dalla Chiesa celeste. Ti benedico".
(*) Nel linguaggio canonico si dice: dichiarazione di nullità del matrimonio.

18 ottobre 2014
"Chi dobbiamo seguire, le leggi dello stato o le leggi della Chiesa?"

"Mia piccola Maria, stasera il Vangelo vi interpella: "Date a Cesare ciò che di Cesare, date a Dio ciò che è di Dio". E tutt'ora lo confermo. Molti chiedono: "Chi dobbiamo seguire, le leggi dello Stato o le leggi della Chiesa?". Ed Io rispondo: date nel servizio concreto alla carità e nel tributo allo Stato per il bene comune, siate osservanti delle leggi per non violare la libertà dell'altro. Date però al Padre Celeste tutto voi stessi, la vostra vita e il vostro amore, dato che tutto nasce da Lui e che da Lui vi è stato dato.

"E quando, Signore, i tributi sono pesanti, duri, le leggi ingiuste, che penalizzano l'uomo?". Figli miei, fate tutto ciò che la vostra retta coscienza vi dice di fare nell'assolvere in esse il vostro massimo bene in ciò che potete, sappiate poi chiedere aiuto a Dio e agli uomini. "E quando le leggi umane sono contrarie a quelle divine?". Quando esse legittimano ciò che non è volere del Signore Dio, voi rimanete fedeli, osservanti, aderenti alla verità del Vangelo: esso vi offre ogni risposta; e se un'anima prega, è unita ai sacramenti, la sua coscienza è illuminata sulle scelte e la via da seguire. Quando una creatura vive nello Spirito, lo Spirito Santo alberga in lei e dona chiarezza, discernimento e forza, dà forza per far si che la persona sappia rinunciare ai propri interessi per difendere e assoggettarsi all'insegnamento, alla Verità divina; sa piegare se stessa per compiere la volontà del Padre.
Figlioli miei, passano le politiche degli Stati, si coprono di polvere i codici civili, le leggi umane mutano e si dissolvono a secondo dei vari governi e dettami di ogni pensiero, nell' intercalare delle generazioni e dei secoli, ma la legge dell'Eterno sovrasta su di esse, le supera poiché è immutabile, fondata sulla Verità e la Sapienza di Colui che è intelletto, cuore e bene; e se siete rimasti fedeli ad essa, il dito di Dio timbrerà a fuoco il vostro cuore nei codici divini, e ne avrete la degna ricompensa. Ti benedico".

25 ottobre 2014
"Non può il mio amore esser vinto o perire; esso risorge sempre su tutto"

"Mia piccola Maria, Io non t'abbandono, io non t'abbandono mai, ti amo e sono sempre con te. Il segreto della felicità, la chiave per aprire la porta vi è data dal Vangelo di stasera: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le tue forze". Incontrare, conoscere, possedere l'amore di Dio è la felicità: dona la pienezza della gioia sì da poterne travasare sui fratelli; esso supera e dà ragione ad ogni dolore, prova o tormento, non che la vostra natura umana non ne abbia a soffrire, a non esserne toccati, poiché Iddio non oltrepassa, non cambia la vostra umanità, ma il suo amore l' arricchisce, la nobilita, l'innalza, offre fortezza e vi rende liberi: una libertà che colma del suo di amore pieno, che è capace di non richiedere più, o attendere, l'altrui amore, e né si piega, per averne, ai suoi compromessi: ama per amore. È l'amore vero, puro, che rende liberi. E chi ve lo può offrire se non Io? E come riceverlo? Tanto più ne siete affamati che ve ne sazio a piene mani.

Cos'è il Paradiso se non il possesso della pienezza e la perfezione dell'amore di Dio non più intaccato dai limiti umani? Dinnanzi ad un mondo che decade ove molte sono le battaglie vinte dal nemico, e ovunque è la sua desolazione, Io vi dico che la vittoria è mia. Non può il mio amore esser vinto o perire; esso risorge sempre su tutto. Quand'anche la terra fosse solo ridotta a cenere, tornerebbe a risorgere la vita. Quando anche la distruzione la rendesse un deserto tornerebbe a riformarsi nella vegetazione e nel suo rifiorire. Quand'anche ogni uomo perisse, ritornerebbe a rinascere e a risuonare di vagiti di neonati, sino a quando non sarà decretata la fine del ciclo del tempo umano.
"E per quelli Signore che sono già periti?". Per coloro che mi avevano già preceduto, ma che mi hanno accolto ed hanno amato il bene, sono tutti qui tra le mie braccia avvolti nel mio amore ove vorrei non ne mancasse nemmeno uno. Ti benedico".

15 novembre 2014
"E perché il demonio da sempre perseguita Maria e la donna?"

"Mia piccola Maria, Io vorrei liberare ovunque, ma per uno che mi prega ce ne sono mille che mi legano le mani. Sono sempre presso di te, figlia mia, e ti soccorro, pur in mezzo ai tuoi, errori e questo perché ti amo: il mio amore è più grande dei tuoi sbagli. Chi può comprendere più di Me la situazione della donna, ancor più quando ella è abbandonata, usata, tradita, perseguitata, chi se non Io? Dato che sono lo Sposo dell'anima, Io l'ho creata e la faccio nascere in abbondanza proprio perché l'amo. La donna è più simile al mio Cuore, per la sensibilità, per la compassione, per lo spirito di dedizione e di sacrificio. Ed Io vi dico che, per quanto in ogni tempo e generazione ci sono state, ci sono, e ci sarà molta parte di donne malvagie, ree ed omicide, date persino a satana e ogni altra oscenità, la maggior parte del loro numero è benedetto dinanzi al Padre Santissimo poiché nel loro dono, non solo dell'essere in unione al Creatore nel portare la vita, nell'essere cura e protezione nell'accompagnarla, ma anche nell'unirsi a Me nelle doglie dello spirito che si sono fatte redentive con Cristo, pur vissute nel nascondimento della loro opera e nelle sofferenze nelle mura di casa. Esse hanno partorito redenzione e santità nei figli del genere umano sì da potervi dire che sono le creature che più hanno fruttificato i talenti di cui parla il Vangelo stasera, e coloro che più hanno glorificato Dio.

Questo scandalizza gli uomini di Chiesa? Chi addito all'umanità e alla Chiesa se non la Madonna come esempio da vivere? Ella, la Donna per eccellenza, contiene tutte le virtù, tutte le proprietà femminili nella sua perfezione: è la totalità della santità di cui partecipare e a cui uniformarsi. Quale è il trionfo del Cuore Immacolato di Maria se non l'interiorizzazione dei suoi sentimenti, della sua natura, che vi gestisce al parto di Cristo? La donna è il cuore, il dono, la tenerezza...
Nella prima lettura di stasera è la lode alla donna: "Siate riconoscenti della opera delle sue mani". Il Padre Santissimo accoglie e benedice tutto ciò che ella opera, non solo nel chiuso del chiostro o nelle mura domestiche, ma in ogni ambito lavorativo e sociale purché ne porti il cuore, il dono di cui è l'emblema, diffondendo così la vita e la santificazione.
E perché il demonio da sempre perseguita Maria e la donna? Non solo, come ho detto, per la collaborazione nella creazione, non solo per la sua azione redentrice e santificante, e per la sua opera donatrice; il demonio la distrugge, la uccide, l' assoggetta nei secoli, e dà visione della sua carnalità, per far si che l'uomo non noti, non onori, non assimili le sue caratteristiche materne e pietose, considerandole debolezze; egli accantona, adombra la preziosità della persona della Madonna nella Chiesa, ancorandola solo ad esterne devozioni, non interiorizzando e vivendo la sua persona, il suo essere, il suo Cuore, come fondamento per la nascita dell'uomo nuovo: un uomo che si marianizzi, che si femminilizzi nei suoi sentimenti, sicché la sua umiltà cresca e si svuoti dell'orgoglio, del dominio, della corsa al potere e al protagonismo su cui il diavolo fomenta la sua distruzione nel Mondo; diverrebbe in questo modo l'uomo nuovo risorto di cui, guardandolo, io dirò: "Ecco, ora sei veramente un uomo, un uomo santificato!".
Segui ciò che ti ha detto il sacerdote, purifica la mente e la bocca per avere la pace nel cuore. Continua la preghiera e, come nel Vangelo, sii la vedova insistente, e ciò che chiederai, se giusto, ti verrà concesso. Non cercare la tua giustizia, ma lascia che Iddio faccia Egli giustizia nel suo tempo. Quando vieni aggredita rispondi sempre con l'amore, ne otterrai benefici ulteriori. Ti benedico".

23 novembre 2014
"Uscite, sacerdoti, dal recinto delle parrocchie ove spesso si ha cura sempre delle medesime anime, e si lasciano fuori e sole, le migliaia di creature ai propri dolori"

"Mia piccola Maria, non ti scandalizzare dei mali della Chiesa. Io vedo, li conosco tutti, e per questo tornerò, per risanarla. Oggi la Chiesa mi celebra Re. Io sono il Re! La mia corona è il trono nel quale risiedo e avvampo di fuoco, di fiamme d'amore dal quale governo il Regno dei cieli e l'universo. E sono Re perché Pastore, Pastore delle creature: le governo, le curo, le amo, e sono operoso nella carità continua. Sono la Carità che dà creazione, redime e santifica, dà vita perenne e, dato che sono la Verità, ho la podestà di governare e di porre in giudizio l' uomo, la sua opera, sia nel giudizio personale come in quello universale: giudizio nella Carità.

Come partecipare della mia Regalità? Nel vivere, operare, praticare la carità, nel soccorso al bisogno e nel servizio verso l'altro dato che, se la preghiera, i sacramenti, rimangono chiusi in sé, senza occuparsi del fratello, estraniandosi e rimanendo indifferenti dei bisogni e delle lacrime altrui, quale valore ha tale preghiera? Essa si attualizza e si concretizza nel bene attuato, e si occupa: ha compassione del fratello. Per questo vi dico: "Uscite, sacerdoti, dal recinto delle parrocchie ove spesso si ha cura sempre delle medesime anime, e si lasciano fuori e sole, le migliaia di creature ai propri dolori. Uscite, suore, dai vostri conventi ove il lucidume degli ampi locali vuoti è solo per rimirane la bellezza e; e a quanti questi ambienti vasti e chiusi porterebbero aiuto e soccorso! Aprite le porte ai poveri, alle famiglie, ai malati e agli anziani abbandonati! Operate con le mani alzate verso l'Altissimo, e poi apritele nella carità per amare.
Le vostre riunioni non siano, come accade spesso, solo per disputare dei bilanci delle proprie comunità, e non sulle necessità di come salvare le anime; poiché le vostre orazioni, ristrette alle mura di un mondo che si chiude all'altro, per quanto si possano alzare le braccia al Cielo, se non si adoperano poi per amare, Io non le ascolto, e mi volgo con lo sguardo altrove.
La Chiesa tornerà a riempirsi di figli nella misura in cui si fa carità. In essa la sua immagine di regalità è riflessa, e ne godrete i suoi benefici per l'eternità: anche voi sarete re!". Ti benedico.

29 novembre 2014
"Torno per risanare, nella mia seconda venuta, la Chiesa e l'umanità; e verrò agli ultimi tempi quando ogni cosa ritornerà a Me".

"Mia piccola Maria, siete nell'Avvento, e vi è richiesta l'attesa e la vigilanza, non solo in questo tempo in cui celebrate il Signore, che viene nel periodo del Natale, ma l'intera vostra esistenza è un Avvento, è un cammino che richiede vigilanza e attesa nella preparazione al Signore che viene, al termine della vostra vita, a chiedere conto di come l'avete vissuta. E voi non sapete quando sarà il momento, la data, quando accadrà, poiché non per tutti si giunge alla tarda età. Siate vigilanti anche perché Io torno non solo alla fine della vostra esistenza fisica: torno per risanare, nella mia seconda venuta, la Chiesa e l'umanità; e verrò agli ultimi tempi quando ogni cosa ritornerà a Me.

La vigilanza e l'attesa richiede fede e speranza, e vedo questo mondo che urla, si scuote, è in rivoluzione, ed è infelice, eppure è addormentato nello spirito, non mi attende e non vigila.
Io chiedo a voi: siate come chi è all'uscio di casa e si porge per scrutare se giungo, e mi vede all'orizzonte, se la notte ha termine e nell'alba del nuovo giorno atteso, pur in lontananza mi saprà scoprire. Abbiate una casa sempre in ordine e radiosa, pronta per accogliermi, con un pasto tenuto in caldo per il mio arrivo. Cos'è questo scorgere il mio arrivo all'orizzonte se non una perseverante preghiera, che fa eco alla mia chiamata e persona: mi chiama e ravviva la speranza? Cos'è una casa mantenuta pulita e radiosa se non una purificazione costante, una conversione autentica, che allontana ogni male e si protrae continuamente al bene? E mantenere un pasto caldo se non ravvivare della carità con una ricchezza sacramentale che ricopra voi e si protenda sui fratelli uniti ad una pietà, a un soccorso nelle opere di misericordia? Io, osservando che all'uscio c'è qualcuno in attesa, vi saluto da lontano, e il mio passo si farà veloce per accorrervi: entrando, rimirerò la pulizia e il radiore della casa così mantenuta lavorando per potermi accogliere. Mi rifocillerò del pasto offertomi, e mi riposerò, gustando la vostra ospitalità e, abbracciandovi, vi dirò: "Bravo figlio mio, vieni ora con Me, nella mia Casa, ove non ci sarà più attesa e vigilanza perché ci sarà la presenza fattiva, eterna, di Me: ogni cosa ti verrà data, ove tutto sarà bastante, e niente ti verrà tolto". Ti benedico".