“Ma perché così paurosa, e temi così tanto di queste profezie?”
04 08 2016 “La Sapienza divina è stoltezza per il mondo che la rifugge!”
“Mia piccola Maria, è il mio desiderio: Io ardo che i miei figli desiderino e invochino la mia Sapienza, e a chi autenticamente mi prega per Essa Io ne trasfondo il cuore. Oggi la prima lettura vi richiama a ricercarla. La Sapienza divina è stoltezza per il mondo che la rifugge; e la cosiddetta sapienza umana, ricercata dall’uomo, è sconsiderata per il Cielo, poiché il suo pensiero è contrario a quello divino: sono due nature che si oppongono. La prima ricerca il Volere di Dio che è Sommo bene, la cui Parola profusa è trasparenza di Giustizia e di Verità, che non può che donarvi l’assoluta sua bontà. L’altra, quella umana, è erronea e porta al peccato, e per di più, persistendo nella sua continua ricerca, rischia di far precipitare agli inferi.
La Sapienza dello Spirito è il radioso giorno che illumina già nell’alba della vostra vita terrena sino a raggiungere la pienezza nel giorno nel Regno. La sua Luce si trasfonde nel mio Insegnamento. Seguite il vostro Maestro e Signore, la cui Parola non ha inganno, ma vi dona la salvezza. Siate aderenti ad Essa, accoglietela in ogni sua lettera, e non permettete che ne venga travisato il senso! E se qualcuno la cambia e ne vuole modificare il messaggio, sia per voi anatema, venisse pure dalla Chiesa, dal Santo Padre, o da altro, poiché ciò che cerca di trasformarla e cambiarne il senso è menzogna del nemico; mentre la santa parola è fedele a Sé stessa nella Verità ieri, oggi e sempre!
Meditate il Santo Vangelo, fate riferimento ad Esso! E anche se il mondo si oscurasse, la sua tenebra s’infittisse, e i sacerdoti vi dessero mille interpretazioni diverse, voi guardate dritto al Vangelo, che è faro che dà chiarore, pur nel buio più oscuro della notte: continua ad illuminarvi, portandovi sicuri al mio porto. E’ la Sapienza divina che irradia la vostra coscienza che dà, non solo discernimento al bene, ma ve ne dà fortezza e amore per adempierlo. E’ la mia Sapienza che illumina il cammino alla conquista dei Cieli nell’assoluto amore di Dio che non si piega ai compromessi, e non Lo si ama al secondo o terzo posto; ma è un amore primario che investe il possesso nell’interezza dell’essere, e che solo in questa fusione vissuta, vi dà ragione, capacità, ardore di accogliere la croce come amica, senza mai rifiutarla. E’ nell’adesione a questo amore che vi riveste, e della Croce che vi salva, la conquista del posto della vostra Risurrezione.
Ricercate, amate la mia Sapienza! Se in voi è vissuta, siete rivestiti della sua lucentezza, vi fate fiammelle, lampi, falò che vi irradiano in ogni vostra parola, sguardi, tocco e passo della vostra persona, che ne lascia la sua impronta. Ti benedico”.
10 08 2016 “Ma perché così paurosa, e temi così tanto di queste profezie?”

Oggi ricordate San Lorenzo, che si è offerto in oblazione e sacrificio al Padre Santissimo per la Chiesa e i suoi figli, a loro salvezza. Lorenzo si lasciò consumare nel fuoco per donarsi tutto a tutti, e le scintille che ne divampavano e lo consumarono, si irradiarono e si diffusero ovunque, e le sue ceneri, trasportate e diffuse dagli Angeli sull’intera terra. Ecco, il martirio dei miei eletti non è ancorato e fermo al tempo vissuto, ma esso si protrae per tutte le generazioni. Rimane presente dinanzi allo sguardo dell’Eterno, e ne porta il frutto del suo bene in ogni secolo, e per l’eternità.
Non dice stasera il Vangelo “Se il seme non muore alla terra non porta frutto, se non marcisce e se non si amalgama ad essa, si annulla il suo fine, e non nasce la pianta. Così voi! Siete tutti chiamati a morire a voi stessi, a divenire donazione per l’altro: se non tutti chiamati ad un martirio fisico, di sangue, spesso è il martirio dello spirito, che non è meno meritorio e gradito all’Altissimo Signore; un martirio che vive nell’offerta di sé, in un sacrificio che dura tutta la vita nell’ordinarietà di ogni giorno e della propria missione, attuata però in una fedeltà a Dio che costa e diviene evangelizzazione e testimonianza al suo amore. Iddio ne raccoglie ogni respiro, sino all’ultimo anelito, e il suo bene non rimane fermo al tempo del ciclo della sua età, ma perdura, nel suo frutto, per sempre. Esso feconda l’intero genere umano nella sua eredità di bene.
Cosa dice la prima lettura stasera? “Chi semina con larghezza con larghezza raccoglierà!”. Chi avrà abbondantemente seminato, abbondante sarà il suo raccolto. “Chi ha largheggiato e dato ai poveri, la sua giustizia durerà in eterno!”. Chi ha grandemente dato ne riceverà altrettanto, e in più; chi ha seguito nel santo timore il Signore, nella sua benedizione, avrà in eredità una ricca figliolanza che riporterà il germe della sua raccolta di benedizione.
Anime mie, si nasce per essere dono all’altro: non si varca il Cielo se non si è dato. Ti benedico”.
12 08 2016 “Può il Santissimo Signore entrare nella putredine della carne, nel peccato della lussuria che diviene cloaca nel suo fetore?”

Stasera nel vangelo viene dichiarato apertamente: ci sono eunuchi che nascono tali dal grembo materno, altri che ne vengono fatti dagli uomini, altri ancora che si rendono eunuchi per il Regno dei Cieli. Oggi la purezza e la castità non sono più considerati un valore, ma una sconfitta, una perdita: la sessualità è vista come un bene assoluto, indispensabile, vitale, così impossibile da poter vivere nella sua rinuncia. Eppure il Creatore l’ ha donato agli sposi, per la loro fecondità, e perché mantenesse vitale la loro unione; ma per chi non vive tale stato sacramentale è richiesta la purezza, la rinuncia ai sensi della carne; e se il Padre Santissimo richiede una cosa è perché l’uomo può attuarlo. “Nulla è impossibile a Dio!”, dice la Santa Parola, e Dio ne dà la totalità della Grazia perché abbiate a rispettare la sacralità del vostro corpo, dato che esso è tempio dello Spirito Santo: Egli ne prende dimora e possesso.
Può il Santissimo Signore entrare nella putredine della carne, nel peccato della lussuria che diviene cloaca nel suo fetore? Egli ve ne offre tutti i mezzi nei Sacramenti e nella preghiera, sì da poter essere serenamente casti; ed anche se dovesse sopravvenire la debolezza e la sua caduta, al vostro rinnovato desiderio di castità e pentimento, Egli ha il potere di riverginizzare il vostro intimo, di restituirvi e ridarvi il primitivo candore.
Anche i miei Santi sono stati tentati, ma hanno combattuto e, nella resistenza e vincita al peccato, si sono fortificati ed hanno superato. Oggi invece si spalancano le braccia, si corre dietro alla lussuria, e l’umanità è divenuta una putredine di carne corrotta che l’avvinghia e la tiene schiava del demonio.
Il peccato dell’impurità ha il potere di oscurare l’intera persona: coltri di tenebra, fango che copre e investe l’essere sì da non fargli vedere e riconoscere più né Dio e né il prossimo, di cui se ne fa suo uso e consumo. In tale piaga l’uomo s’imprigiona, ne diviene schiavitù che corrompe il pensiero e ne devasta lo spirito: perde l’impronta di Dio , poiché in tale male l’essere umano ha la capacità di perdere ogni argine e limite, da farsi ad immagine di bestia. E ove più è la sua dignità? E’ cacciato il Signore, e cosa può prendere dimora in lui se non il diavolo che lo tiene legato alle sue direttive? Persino nel matrimonio entrano molte perversioni, e chi le vive porta a corruzione e a divisione il matrimonio: la maledizione penetra nella loro casa portandone conseguenze sui figli.
Vivete la purezza, la castità, e diverrete liberi con Dio: essa vi innalza nello spirito. Andate dalla Madonna, ricopritevi del suo Manto! Nella sua trasparenza d’innocenza immacolata vive la Santissima Trinità. Ella vi darà di Sé: il biancore della neve sì candita ove non è deposto granello di ombra; ve ne ammanta da poter vivere pienamente questo stato di virtù, per far sì che in voi possa il Santissimo Signore tornare a prendere dimora. Allora Io sarò con voi: vivrò, amerò e morirò con voi. Ti benedico”.
13 08 2016 “Io mi protendo sulla città di Aleppo e cerco ogni varco per portare aiuto”

Ecco, dichiara oggi il Vangelo, “E credete voi che Io sia venuto a portare la pace la pace sulla terra? No, Io vi dico: la divisione!”. Io sono l’Assoluto Bene, l’assoluta coerenza e Verità, la mia Pace, la mia Unità è assimilarvi ad esse! Tutto ciò che è male: il compromesso, la menzogna, si divide da Me; non possono queste due realtà coesistere insieme o fare alleanza, poiché sono contrarie, avverse nella loro natura: o si sceglierà l’una o l’altra.
Gli uomini riescono a fare un calderone, e fanno miscuglio: un po’ di bene con il male, un po’ di compromesso e un po’ di fedeltà, un po’ di vero con il falso, e ne esce una realtà malata, contaminata, avariata e corrotta. Il demonio fomenta, istiga, perché l’umanità trasgredisca il mio Insegnamento, e l’uomo decade per appagare sé stesso, e non combattere. Io mi pongo , sono al centro, tra la terra e il Cielo: l’uomo e il nemico, come segno di scelta, di divisione, di lotta: o con Me o contro di Me, o con Dio o con satana! Sono segno che nella mia Persona si rivela nella verità che si erge, scrutando e vagliando le coscienze, segno che pone irritazione che si vuole escludere, uccidendomi: nel rifiuto, nel rinnegamento, nel compromesso. La mia scelta richiede il combattimento che nella sua adesione costa spesso sofferenze e persecuzioni, lacrime e, a volte, il sangue!
La prima lotta è con sé stessi: nella rinuncia ai propri istinti e alle attrattive delle false luci del mondo per aderire alla mia sequela. La seconda lotta è con chi vivete: i vostri familiari, amici, parenti, eccetera, con l’ambiente che vi circonda, quando cerca di portarvi al loro errore e vi ostruisce, vi combatte nella persecuzione, e voi dovete lottare nella fedeltà a Me con la testimonianza e nella preghiera. Terza lotta, nell’opera che compite, nel lavoro che attuate, nell’opera educativa, per far sì che il vostro agire sia diffusione del mio bene, adesione ai miei dettami, anche per a loro salvezza.
Chi mi segue è nella battaglia. Chi vedete dilettarsi nei suoi piaceri e nel suo stare bene è perché non vuole fare fatica e né lottare; mentre, se mi amate, ad una falsa quiete per il proprio egoismo scegliete il Padre vostro, e a Lui vi dirigete per l’eterno. Voi, figli miei, che mi seguite, siete i miei Prodi, i miei valorosi Cavalieri, armati dallo scudo della preghiera, della spada della fede, protetti dal manto della Verità. Io sono con voi, sono a capo di questa battaglia: non vi lascio soli. Siete alla conquista del mio Regno, della Patria Celeste: combattete contro i miei nemici e per la difesa dei vostri fratelli! Voi pensate: “Ma quanto è dura questa guerra!”, e di persistere in essa chissà quanti anni; ma il vostro tempo è simile ad un lampo che affiora tra le nubi, come una stella cadente: un attimo di luce che rifulge. La mia Unità con voi è per sempre! Ti benedico”.
15 08 2016 “Le lacrime di Maria si sono unite al Sangue del Redentore, al mio; il suo Consenso si è unito al mio, al suo Figlio divino”

Le lacrime di Maria si sono unite al Sangue del Redentore, al mio; il suo Consenso si è unito al mio, al suo Figlio divino, nell’adesione del mio Volere adempiuto nella pienezza della perfetta unità; il suo amore si è fuso al mio amore per divenire un’unica essenza, un’unica offerta, un’unica Eucaristia. Se la Madre Santissima ha vissuto in Sé l’Incarnazione, è Colei che si è più incarnata nel Figlio divino, un’unica Unità ed Entità. Lei ha vissuto ciò che gli uomini devono acquisire nella loro ascesi di Grazia e meriti propri. E’ Colei che è sempre stata l’originaria umanità senza peccato originale, arricchita dei tesori e meriti del Salvatore e della mia Redenzione, Maria è l’essere umano perfetto che ha glorificato pienamente l’Eccelso Sovrano; in Lei nessuna ruga, né difetto, esente da ogni malattia, e non toccata dalla morte fisica e dalla sua corruzione, dato che già innocente, cristificata, e divinizzata. Guardate a Lei! Amatela per raggiungerla! Lei vi soccorrerà, non solo nella vita, ma vi sarà accanto nel transito e nel Giudizio. Beati coloro che la onorano e pregano, che si rivestono delle sua virtù e desideri! Lei vi condurrà nel suo giardino, il più bello del Paradiso. Ti benedico”.
18 08 2016 “Verrà saziata la fame d’Amore, di Giustizia, di Verità, di ogni bisogno e desiderio che non sono state appagate sulla terra. Io chiamo, chiamo perché tutti vengano a parteciparne”

Se sapeste come chiamo! Ma la mia Parola è impegnativa: mette in discussione sé stessi. Vi chiamo a purificarvi e ad ornarvi nell’abito di Grazia, e questo lo si può se si vive l’adorazione e la Carità. La mia Parola è contrapposta al mondo, e se sapeste come l’infingardo fa di tutto per recarvi stordimento perché non venga recepita, o la travisa per far sì che non sia accolta nella sua integra Verità; egli vi dà subito i suoi pagamenti di sterco nei suoi piaceri istantanei, e gli uomini accorrono per sfamarsene; e in questo modo l’abito della loro anima si fa pesante, si ricopre delle sue lordure: li rende sordi e duri alla mia chiamata.
Come poter cambiare le cose? Lo dice la prima lettura: la mia Parola vi libera dal vostro cuore di pietra per donarvi un cuore di carne. Venite per ora voi, anime mie, ed Io abbatterò i vostri muri. Vi darò un cuore di bontà, di pace, veritiero perché possiate divenire i miei megafoni, anche solo delle campanelle che con Me si uniscono per chiamare forte i vostri fratelli. Il vostro suono di verità, sempre più potente e unito, stordirà il nemico, lo renderà incapace del suo falso richiamo, perché i figli possano riascoltare, con l’udito di uno spirito liberato, la mia voce. Ti benedico”.
20 08 20 “Vi esorto: non seguite le onde del mare alle quali si lascia andare la massa. Sappiate andare contro corrente, pur se ciò sarà duro! Siate fedeli al mio Vangelo!”

Ecco, mi viene chiesto stasera nel Vangelo: “Signore, sono pochi quelli che si salvano?”. Ed Io esorto: “Entrate nella porta stretta!”, che è una porta angusta, scomoda, disagevole, alla quale costerà fatica doversi plasmare alla sua entrata. Essa è simile ad un viottolo di montagna da percorrere: impervio, difficoltoso, ricco di intralci, ma conduce in alto; mentre l’altra via che vi si apre è larga, agiata e comoda, ricca di attrattive, e la moltitudine la percorre, ma ove conduce? Perché scegliere la porta stretta? Perché vi è richiesto il Sacrificio. Il Paradiso và conquistato, e si conquista con la lotta, con lo sforzo e la fatica per raggiungerlo.
Non sarebbe Giustizia, se Iddio ripagasse chi, per suo amore, ha patito e combattuto per il bene, con la stessa moneta a chi ha solo goduto e sollazzato. Vi esorto: non seguite le onde del mare alle quali si lascia andare la massa. Sappiate andare contro corrente, pur se ciò sarà duro! Siate fedeli al mio Vangelo, al Magistero della Chiesa, e non inchinatevi al demonio e al mondo! Non lasciatevi prendere dall’ambizione e dai possessi, dalla bramosia, dal sesso che vi conducono ad infrangervi, sbattendovi ai suoi aguzzi scogli! Sappiate testimoniarmi, anche a costo di rinunce, di ingiustizie, di solitudine, perché sia la vostra offerta oblazione di cui Dio gradisca e si compiaccia, dato che Egli vi premierà nella sua munificenza divina.
La vita è un dono, ma poi vi è richiesta di nuovo. E ciò che possedete, non solo vi verrà tolto, ma verrà dato ad altri. E con la morte non ci sarà l’oblio, non perirà lo spirito: l’Alito immesso dal Padre Celeste in voi è eterno, e verrete saldati dell’opera vostra o in premio o a condanna; e a che cosa ne è valso se finirete negli anfratti oscuri dell’inferno?
Piegatevi, figli miei, alla porta stretta! E, per entrarvi, dovete piegarvi all’adorazione di Dio e al servizio dei fratelli; e ci si piega solo chi, in verità, è umile. Se notate che nella creatura non c’è adorazione e né servizio, comprenderete che egli vive per sé stesso, e si avvia alla sua perdizione. Chiedete all’Altissimo Padre la forza nella fede, nella preghiera l’anelito della perseveranza nella sua speranza; unitevi alla Madonna perché vi ammantiate della sua umiltà per far sì che siate capaci di accedere a tale piccola porta, varcate la strettoia della sua soglia, e cosa non si spalancherà davanti a voi!... La sconfinata Luce e l’infinito gaudio, e quale gaudio…! Ti benedico”.
22 08 2016 “Sento il grido di sofferenza delle creature: sono il Consolatore mirabile, il Principe della pace! Sono a braccia aperte, ma aspetto che i figli degli uomini mi chiamino”

Dice la prima lettura stasera: una luce risplende nel cielo, una grande luce, che annuncia la mia Venuta, la mia Nascita, ma perché essa giunga c’è stato bisogno di un’altra luce più tenue, delicata, nascosta: la luce al suo prima apparire dell’alba, dell’aurora al sorger del dì, che è mia Madre, che porta con sé la possibilità del sorgere della luce radiosa del giorno pieno che viene ad illuminare la terra intera in Me, Cristo Signore.
Oggi celebrate Maria Regina: Ella è Regina dei Cieli, sulla terra, nella Chiesa. E’ Regina dei Cieli dato che, nella sua Maternità divina ha acquisito gli attributi e l’onore della Regalità di Dio. Maria si è fatta Regina nella sua santità vissuta che ha attuato e unito a quella di tutti i Santi; sicché Ella, simile ad un cristallo purissimo, ad un diamante perfetto, viene rifulsa e compenetrata in tutte le sue sfaccettature della Luce dell’Altissimo Sovrano, che filtra attraverso di Lei, trapassandola interamente della sua luminosità, nel quale vuole vedere riflessa l’immagine delle sue creature. Il fuoco che divampa dall’Altissimo La ricolma, L’irradia, La feconda, senza estinguersi, in un processo perenne, sicché Ella è in gestazione continua della Luce divina per dare la sua Vita. Regina il cui tributo ed esultanza è inneggiato e riconosciuto da tutti i Beati, e dagli Angeli del Cielo che, nella sua Regalità, La venerano.
E’ Regina sulla terra poiché Madre degli uomini. E’ a Lei che dovete la vostra nascita per il Regno e per il sorgere della vostra di Luce alla mia Grazia, poiché è dal suo Fiat che viene,che sorge il Redentore e si è potuta attuare la Redenzione. E’ per i suoi Dolori che si fa Corredenzione, cioè Cooperatrice alla salvezza vostra, e vi viene riaperto il Regno. Lei è il Grembo che il Padre Celeste vi ha dato perché nascesse Cristo, e ne nascessero i cristiani. Beati coloro che La pregano, L’amano e La vivono! Ella regnerà nei vostri cuori, e vi renderà regali.
E’ Regina della Chiesa! Maria è il Trionfo agli occhi del Padre Santissimo in Essa. E dove Maria è venerata e vissuta ritorna la Grazia e la fede. Il demonio cerca continuamente di ricoprire la sua Luce, di offuscarla, di banalizzarla, di relegarla ad una devozione per i poveri ignoranti e per vecchiette, ad eventi folkloristici e tradizioni. Non si è ancora sondata la sua ricchezza di doni e di Sapienza, il Potere che Iddio Le ha donato. Non può la Luce dell’Altissimo Re, il Magnificente Sovrano, la Maestà infinita essere oscurata da nessuno, e quella di sua Madre o dei santi, di quelli che Lo amano, non fanno che impreziosire e arricchire, a secondo della loro intensità, con il loro radiore, la sua.
Benedetti e Beati quelli che lo comprendono e lo attuano! Dove c’è la Madonna, che vibra e palpita del suo Cuore, ritorna a rifiorire la mia presenza e la mia Grazia, torna la santità vissuta nelle parrocchie, nel Sacerdozio, nelle famiglie. La Madre Santissima unisce l’uomo a Dio perché anche Egli si faccia Re. Ti benedico”.
24 10 2016 “Il male acquista potere, che ne invade e corrompe la terra con la sua putredine, sicché essa ne è scossa, e non potrà contenere tale massa malefica che proromperà nella sua rivolta. La natura è fedele al suo Creatore!”

Cosa si può fare? Le lacrime dei giusti, le lacrime della sofferenza, il pianto di chi invoca con cuore retto e leale Dio, il Sacrificio del Santissimo Sacramento che se viene vissuto, lava il male, placa la terra, la trattiene, e frena il nemico.
Oggi che guardate alla figura di San Bartolomeo, che ha patito un sì atroce martirio, lo ha potuto perché egli aveva vissuto la trasparenza della sua integrità morale da sempre, che non si è piegata al peccato, ma retta è rimasta dinanzi al Signore. Cercate di essere simili a San Bartolomeo nella rettitudine, nell’onestà degli intenti, nella verità del pensiero, e voi vi farete canali comunicanti che contengono e trasportano le acque della purezza, che travasano nella terra. Ti benedico”.
25 10 2016 “Credono che dopo la morte ci sia il nulla, e quando si renderanno conto, nel loro duro risveglio, che a questa vita ne segue un’altra, con che si giustificheranno?”

Ma siamo giunti in tempi in cui l’uomo, seppur conoscesse la data della sua morte, i più, credereste che si preoccuperebbero della loro salvezza? Ci sarà chi penserebbe a sistemare i propri affari incompiuti, chi a sollazzarsi per spremere ai giorni rimasti le ultime gioie, chi si lascerebbe prendere dalla disperazione, forse i migliori di essi si preoccuperebbero ad accudire e risolvere i problemi per chi rimarrà dopo di loro per il benessere dei loro cari.
Credono che dopo la morte ci sia il nulla, e quando si renderanno conto, nel loro duro risveglio, che a questa vita ne segue un’altra, con che si giustificheranno? Non potranno dire: “Non sapevamo!”, poiché lo dice la prima lettura nella Santa Parola: “Vi è data ogni conoscenza e grazia: Iddio ha stampato la sua Legge nella sua scelta al bene nella vostra coscienza, perciò vi esorto, figli, siate avveduti: figli saggi sempre pronti e desti perché in cuore vostro possiate liberamente dire: “Signore, sono qui sereno, e ti attendo sempre”.
Abbiate un’anima radiosa, pura, amante nella Carità! Pregate e statemi uniti! Allora in qualsiasi tempo giunge la vostra dipartita, non saranno le braccia del nemico a cingervi per portarvi via, ma troverete le Mie che vi avvolgeranno all’eterno gaudio. Ti benedico”.
26 10 2016 “La fede comporta la sua manifestazione nella carità, comporta la sua testimonianza nell’opera compiuta e donata, che si fa percettiva, reale: si realizza nel suo vissuto”

Mentre, se un altro, non credendo, non sentendo in sé prorompere la fede, se è però nella sua ricerca, se con desiderio la ambisce, se con invocazioni chiede al Cielo continuamente di averla, come dice il Padre nel Vangelo: “Signore, aiutami nella mia incredulità!”, Io vi dico che la sua ricerca, il suo desiderio, che è stato continuo nella sua esistenza, gli verrà accreditato a Fede. Credere non è amare. La fede comporta la sua manifestazione nella carità, comporta la sua testimonianza nell’opera compiuta e donata, che si fa percettiva, reale: si realizza nel suo vissuto. E’ simile ad una pianta che riceve tutto il suo nutrimento dalla terra creata, ma tale abbondanza la trattiene a sé: non dà fronde per il riparo, né bellezza alla sua mancata fioritura, né Provvidenza e sostegno con il suo frutto; la Grazia ricevuta muore in sé con la sua sterilità.
La fede è dono. Pensate ad un povero figlio che, pur avendo ricevuto la lampada accesa tra le mani, con il suo errato comportamento, finisce per non alimentarla: la sua fievole fiammella si esaurirà e, nell’oscurità non vedrà più. Non saprà più riconoscere nemmeno quale sia la porta dalla quale accederà il Signore che viene, rimanendo a brancolare nel suo buio, disperso. Dato che la Luce richiama la luce, e si unisce alla luce, le tenebre richiamano le tenebre. Ti benedico”.
27 08 2016 “Siate adoratori della divina Eucaristia, ma non ritenetevi degni di poterla ricevere. Dite sempre prima di ogni Comunione: “Ti ricevo, Signore, per mezzo del Cuore di tua Madre perché io mi possa accostare a Te!”

Il superbo è pieno di sé: la sua tracotanza e ambizione lo ricolma, sì che non può comprendere e riconoscere la natura superiore di Dio ed accoglierla, e in lui non varca Luce. Solo chi si fa piccolo, chi è povero di sé, che vede e riconosce i propri limiti e miserie, si fa umile. Egli è simile ad un vaso vuoto: non possiede, non ha nulla di sé, e per questo il Padre Celeste accorre alla sua povertà, rivestendolo e colmandolo dei suoi tesori e nobiltà da farne un vaso prezioso e pregiato per la sua casa
L’umile non si riconosce mai tale; è sempre alla ricerca di questa virtù che non è mai a sufficienza, ma continuamente la si deve ricercare perché anche la crescita nello Spirito sia continua. Solo l’umile si pone in ascolto di Dio, e si pone al suo servizio. L’umile è colui che si abbandona, ha fiducia, obbedisce ed ama. Il suo pensiero è nel mio, il suo cuore ama nel mio, le sue mani si congiungono alle mie, e con lui Dio compie le sue Opere.
Ove c’è umiltà nasce ciò che appartiene al Cielo poiché Dio ne è attratto, ed accorre. Come poter acquisire tale virtù? Andate dalla Madonna! Amatela, recitate sempre il Santo Rosario: Ella è tutta composta di umiltà. Il Signore ha guardato l’umiltà della sua Serva, ed ha fatto con Lei cose grandi! Lo Spirito Santo con l’umiltà di Maria si è tutto fuso e compenetrato che, non solo la sua Persona, ma il suo manto, la stessa ombra ne irradia: travasa e trasuda di spirito di umiltà: vi basta l’ombra del lembo del suo manto perché voi ve ne possiate ammantare e assorbirne.
Siate adoratori della divina Eucaristia, ma non ritenetevi degni di poterla ricevere. Dite sempre prima di ogni Comunione: “Ti ricevo, Signore, per mezzo del Cuore di tua Madre perché io mi possa accostare a Te!”. Adoranti di Essa, Io, vostro Signore, pare che non parli, ma vibro e agisco; e se chiedete con desiderio: “Gesù, donami un po’ dell’umiltà!”, Io, l’Umile, che mi sono inabissato dai Troni delle altezze divine all’umanità, ve ne darò in abbondanza. Ti benedico”.
28 08 2016 “Chiedete l’umiltà, siate umili! Chi ha l’umiltà possiede tutto! Solo nell’umiltà voi potete comprendere”

Iddio che è la grandezza, che inneggia nel trionfo dell’adorazione celeste, è l’Umile, poiché nel suo infinito potere sì fa piccolo, non disdegna di farsi uomo proprio perché sì grande nella preziosità della nobiltà della sua sostanza, Io discendo e mi unisco a noi, evidenziando che sono l’Umiltà. Dio lascia le delizie e le altezze delle sue meraviglie e tripudi, che non possono contenersi nei limiti e negli argini del finito, di cui voi non potete conoscere e comprendere ciò che sono, entra nelle angustie del tempo e dello spazio; nella corporeità umana che delinea i confini, e mi faccio Bambino: piccolo, povero, sconosciuto, perseguitato: entro nel dolore, ne assaporo ogni tribolazione, vivo lo stillicidio della carne e la corruttibilità della morte, per dare a voi la vittoria su di essa, e la risurrezione.
Chi se non l’Umile può avervi amato tanto? E non vi lascia soli, ma continua nella sua sussistenza: viene a condividere con la creatura il suo finito per fonderlo al suo infinito , al suo peccato la sua Grazia, alla sua pochezza la sua ricchezza. Egli, l’ Incontenibile, a cui gli universi e gli spazi interi che conoscete, e altri di cui non sapete, Egli racchiude e supera, i suoi confini sono nello sconfinato, e non possono delinearsi e contenere. Il Santissimo entra in un puntino, in un Pane bianco, per dare a voi il suo Nutrimento.
Lo Spirito Santo, che è l’Iddio Signore, cui l’ardore del suo Fuoco è incendio inesauribile, che divampa del suo Amore, della sua Santità, della sua Luce che sovrasta ogni natura, Egli viene a soccorrervi con la sua sostanza , che è potenza nel nascondimento, e vi offre i Sacramenti, il soccorso all’esistenza: vuole vivere la comunione con gli uomini, entrare in possesso della creatura per arricchirla dell’abbondanza dei tesori, che Egli è.
Chiedete l’umiltà, siate umili! Chi ha l’umiltà possiede tutto! Solo nell’umiltà voi potete comprendere: acquisire ed amare Dio, che viene e vuole far conoscere l’amore suo. Solo chi è umile si fa forte e può scardinare con forza la porta del Paradiso, varcarne la soglia e conquistarlo. Solo chi è umile può abbracciarsi e rincontrarsi con l’Umiltà divina. L’umile si ricongiunge all’Assoluta Umiltà. Ti benedico”.
29 08 2016 “Se oggi la mia Chiesa poco converte, libera, è perché i miei Ministri non incarnano più la mia Parola”

Entro in una sinagoga, nel Vangelo di oggi, e la sola mia presenza già rivela la presenza del nemico, la sua menzogna non può sostenere la Verità, che Io sono. La mia sola Parola “Taci!” lo caccia, ne ha il potere, l’autorità, ne è superiore e lo vince, liberandone l’uomo che ne è prigioniero. Gli uomini presenti dicono: “Come può? Chi gli dà l’autorità di proferire tale ordine? Ma Io sono il Verbo, la Parola, ma Incarnata, che è vissuta, attuata nell’interezza del mio Essere: il mio Alito, il mio Battito, il mio Sguardo, il mio tocco, ogni cosa di Me è Energia che vibra di Santità ed ha il potere di guarire, liberare, convertire.
Se oggi la mia Chiesa poco converte, libera, è perché i miei Ministri non incarnano più la mia Parola; in essa, se vissuta, c’è l’autorità e la medicina che risana da ogni male. Se il Ministro la vive diviene un tutt’Uno con Me; egli ha in sé Iddio, e la sua Sapienza si rivela e si fa attrattiva, simile ad una calamita che riconduce la povera umanità decaduta a rinascere, infondendo il suo spirito a santità.
Tornate, figli mie, tornate ad essere spirito!! Riscoprirete la bellezza e la pienezza del vostro Ministero, ogni vostro passo, preghiera, atto, si farà liberazione, e voi smaschererete ogni falsità, che pur cerca di nascondersi nel poco bene, per ricondurre tutto alla trasparenza di ogni mia Verità, che è assoluta. Ti benedico”.
31 08 2016 “Oggi l’iniquo è così penetrato nella Chiesa in quasi tutti i suoi ambiti…”

Oggi nel Vangelo, Io entro nella casa di Pietro, e ne risano la suocera ammalata, divorata dalla febbre altissima nella quale sta rischiando la vita. Al mio solo comando la febbre la lascia e istantaneamente è risanata. La mia opera di liberazione si diffonde ed è continua tra i sofferenti, le genti del popolo; impongo loro le mani e ne sano da ogni genere di infermità, particolarmente da quelle fomentate e che hanno origine demoniaca.
Il diavolo ha il potere non solo di invadere e devastare lo spirito, ma distruggere la mente e le membra. Io sono venuto tra gli uomini proprio per liberarli dalle sue spire, e guarirli. Sempre poi iddio si compiace di donare un’altra croce per la salvezza, ma croce di pace, di amore, di offerta. Il mio Ministero di liberazione continua nella Chiesa, nei sacerdoti; non dimenticate che la prima opera è la battaglia contro le tenebre: essere portatoti di luce per sconfiggere l’oscurità del demonio. Quanti sono però i sacerdoti che ancora vi credono? Quanti coloro che attuano tale Ministero? Soprattutto mediante il Sacramento della Confessione. Vedo spesso anime alla ricerca di un Confessore e non trovarne, pur se essi sono presenti nelle vicinanze, e i miei figli raminghi e addolorati rimanere nei loro peccati.
La santità di un sacerdozio si rivela dal tempo che occupa nel confessionale. Quanti sono poi quelli che impongono le mani sul capo dei fedeli, aspergendo sempre l’olio degli infermi, usando i sacramentali, e tutto ciò che la Chiesa offre per la liberazione? Dato che se fosse attuato ovunque, quanti figli risanati da ogni male, particolarmente da quelli originati da satana che oggi imperversa, e su coloro che hanno la croce della malattia o altro per volere divino venirne fortificati, consolati, riprendere vigore nel loro percorso di purificazione e di donazione! Per fare in modo comunque che i sacerdoti possano attuare opera di liberazione sulle creature, essi prima devono confessarsi spesso, farsi imporre le mani sul capo e ricevere benedizioni perché ne siano illuminati e rinvigoriti, non pensando mai o riconoscendosi arrivati, bastanti a sé stessi o superiori, migliori per la propria condizione consacrata, perché il demonio continuamente cerca di paralizzarli nella loro azione, proprio perché non vadano ad operare sulle genti.
Se il sacerdozio vivesse questo la Chiesa sarebbe un faro di luce alla cui illuminazione accecherebbe l’avversario, il sale di Sapienza che annienterebbe ogni sua falsità, l’amore forte e diffusivo che lo annienterebbe e ne toglierebbe il potere.
Oggi l’iniquo è così penetrato nella Chiesa in quasi tutti i suoi ambiti: non c’è quasi più luogo sacro, conventi, monasteri, parrocchie, eccetera che egli non abbia infettato e portato il suo inquinamento e la sua tenebra. Cosa ci vuole per far si che si abbia la comprensione e la capacità per attuare tale Ministero? Essere accoglienti allo Spirito; per esserlo bisogna essere umili, e per avere l’umiltà bisogna chiedere al grazia al Cielo, ed amare la Madonna. Questa è la chiave, il segreto, per vivere lo Spirito e vincere il demonio. Egli fa di tutto per addormentare i sacerdoti perché non possano agire, e i sacerdoti non vigilano, non si tutelano, ammantandosi di adorazione e di Maria.
Il sacerdozio che ama e vive Maria non potrà andare perduto. Ella ama teneramente questi suoi figli. Se sapeste con quanta sollecitudine si pone presso di loro come la più amorevoli delle madri, persino quando essi sbagliano! Come mai tanto amore è così poco corrisposto? Costa loro tanto amare questa Madre? Ti benedico”.