“Il Padre Celeste ancora
manderà suo Figlio, Me, ma non più come Creatura nella Carne, ma
nello Spirito: uno Spirito di Fuoco, che purificherà, bruciando ciò
che è secco, marcio o ormai corroso, ma sanerà ciò che, pur
malato, è curabile”
01 05 16 “Date la mano alla
vostra Mamma Celeste! Guardatela negli occhi, a Lei rivolgetevi! Ella
vi renderà agibile, vi faciliterà, il cammino”
“Mia piccola Maria, Io
guardo queste creature; in te Io guardo loro, e ti dico che ci vorrà
del tempo, ma sarà una rinascita. “Ecco, Io vado al Padre, dico
agli Apostoli, siatene felici poiché la mia Ascesa vi condurrà lo
Spirito Santo, lo Spirito Paraclito che verrà a fare attecchire,
fecondare e fruttificare il mio Insegnamento, la mia Parola data a
voi, e l’ Opera della mia Redenzione. Per far sì, però che si
attui, c’è bisogno che la porta del vostro cuore sia aperta, che
trovi in voi l’amore e l’obbedienza, dato che obbedisce ai divini
Comandi chi ama.
Se trova l’adempienza al mio
Insegnamento lo Spirito ne è attratto: si riversa in voi e viene
ulteriormente ad operare una nuova creazione nella santità. Egli
forma in voi la casa, l’abitazione degna, in modo che non solo lo
Spirito, ma la mia Persona e il medesimo Padre Santissimo, possano
venire ad abitarvi: in voi viene a vivere la stessa Santissima
Trinità. Così, come sono asceso al Cielo ne discendo e mi
ricongiungo allo Spirito e al Padre mio anche nella vostra anima.
Credete questo? Non vi riuscite, figli, poiché non adempite ai
divini Comandi, e non amate.
Torno ad invitarvi ad
usufruire oggi, nel quale ha inizio il mese mariano, del tesoro
inestimabile, il diamante che rifulge della Persona luminosa e
purissima nel Cielo della Madonna. Andate da Lei! Date la mano alla
vostra Mamma Celeste! Guardatela negli occhi, a Lei rivolgetevi! Ella
vi renderà agibile, vi faciliterà il cammino, vi darà la Luce che
esce dalla sua Gemma in modo che venga adornata e impreziosita questa
vostra dimora, illuminata del suo amore e della sua obbedienza,
perché non solo il suo Figliolo, ma lo Spirito e l’altissimo Padre
vengano a vivere in voi. Ti benedico”.
02 05 16 “La persecuzione
verso i cristiani si farà sempre più sfrontata e aperta: giungerà
a colpire Roma, quel che rappresenta. Il suo suolo sarà bagnato dal
loro martirio poiché la sua luce si è fatta fievole”
“Mia piccola Maria, sono Io
che vivo nei cristiani perseguitati, Io che in loro soffro: Io muoio
nel loro martirio. Chi mi segue fa il mio cammino, chi mi ama viene
perseguitato. Non vi ho promesso su questa terra plausi, onori e
corone: esse sono per il Cielo. Ai miei Apostoli lo ribadisco:
“Verrete cacciati dalle sinagoghe, traditi, messi a morte. E
verranno tempi in cui si crederà di rendere onore a Dio, dandovi la
morte”. Questo è accaduto in ogni secolo ed anche in questo
periodo storico. In quante parti della terra i miei cristiani vengono
vilipesi, le chiese abbattute, oltraggiati, tolti ogni diritto umano
e la stessa dignità per la mia Causa: la terra cosparsa e bagnata
dalle loro lacrime e dal loro sangue. Ma Io sono in essi. La loro
fede è eroica e perseverante e, per questo sacrificio d’amore, il
Cielo è aperto ad accoglierli nel grande trionfo.
Sappiate però che pure qui,
nei vostri Paesi ove il martirio non è di sangue, quante sofferenze
e martirii nascosti nell’interno delle case da parte dei miei
piccoli che mi amano, perseguitati dai loro stessi familiari: quante
spose vessate dai mariti, quanti genitori oltraggiati e derisi dai
loro figli a motivo della loro fedeltà alla fede; innumerevoli
offese, ingiurie e molestie da parte dei colleghi sul posto di lavoro
per il mio Nome; quanti legami di amicizia e familiari interrotti per
mia cagione! Ma Io vi dico: “Perseverate, invocate lo Spirito
Santo, che vi dia la fortezza e la gioia in queste tribolazioni!”.
Io sono con voi, e la ricompensa che vi attende è immensa.
La persecuzione verso i
cristiani si farà sempre più sfrontata e aperta: giungerà a
colpire Roma, quel che rappresenta. Il suo suolo sarà bagnato dal
loro martirio poiché la sua luce si è fatta fievole: ha perso le
sue difese, ed è diventata la nuova Babilonia dell’idolatria e del
peccato; non ha più muraglia di fede a cingerla, non più baluardo
di una vita santa, non più recinti spessi, avamposti di grande
preghiera; per questa debolezza i demoni l’assalteranno e molti in
essa perderanno la vita.
Ma non temete! Tale
devastazione non sarà per la sconfitta, ma purificazione della
Chiesa che, da questo sangue, tornerà a risorgere. Io sono il
Condottiero che avanza con il suo esercito di prodi. La Madonna è la
Condottiera con i suoi piccoli, che abbattono ancora il nemico. E, se
Io sono con voi, chi potrà egli sconfiggere? A coloro che saranno i
miei martiri lo Spirito Santo darà fortezza e gaudio nel momento
cruciale e l’ascesa istantanea alla vittoria del Regno. Per quelli
che dovranno proseguire sarà il martirio della sofferenza e il
sacrificio della ricostruzione, ma anche la gioia di poter vedere
sorgere l’alba di un nuovo giorno, di una nuova umanità. Questa
purificazione non è una perdita, ma l’aurora di una novella Era,
di un cristianesimo rinnovato, più luminoso, forte e vero. Ti
benedico”.
05 05 16 “Per quanto
riguarda la lettera sulla famiglia (Amoris laetitia n. d. r.) Io ti
dico che Il Santo Padre è sì un uomo di carità e misericordia, ma
non un fine teologo: si lascia trasportare”
Mia piccola Maria, ti porto
la pace, figlia mia, e con la Confessione ne avrai ulteriore
conferma. Non si turbi il tuo cuore! Il demonio cerca, pur tra i miei
eletti, di colpirti, di recarti l’angoscia in modo tale che tu ti
demoralizzi e smetta di scrivere Gocce di luce. Tu devi dire, a mio
nome, che non ti vengano richieste risposte su quesiti sullo stato
della Chiesa, sul Santo Padre, o su statuti, ecc… nel quale, quando
non è mia diretta parola ma richiesto da altri, può entrare il
nemico, dato che non è tuo compito soddisfare tali curiosità. Basti
loro ciò che ti viene detto ed è scritto, e nel quale ho già
risposto, ne tratto ed insegno. Essi non devono affannarsi dello
stato della Chiesa o guardare al fratello, ma pensino a sé stessi,
al proprio comportamento e alla propria coscienza. Quando pur ne
attestino un male possono solo pregare, offrire e riparare. Non
possono pensare di sanare tutto il male dello stato della Chiesa e
del mondo, al quale ormai solo Iddio può accorrere e salvare.
Per quanto riguarda la lettera sulla famiglia (Amoris laetitia n. d. r.) Io ti dico che il Santo Padre è sì un uomo di carità e misericordia ma, a volte, si lascia trasportare dal pensiero di altri teologi attraverso il quale il nemico può entrare e portare confusione. E per questo la lettera non ha chiarezza.
Il peccato sussiste, e ogni uomo ne viene illuminato e data la possibilità di discernimento. Ricevermi in stato di peccato è un ulteriore danno per chi viene a ricevere la Comunione. Io sono venuto sì per i malati, per i peccatori, ma per sanarli: dare l’ Eucaristia nel peccato non è una medicina, non li guarisce, non li libera, ma arreca all’anima ulteriore male.
Coloro quindi che, se pur umanamente sono comprensibili nel loro nuovo stato d’unione, vengano sempre accolti nella carità dalla Chiesa, ma non accedano ai Sacramenti, se la stessa non ha decretato la dichiarazione di nullità al precedente. C’è poi la preghiera e l’attesa nel tempo che Iddio plasma gli eventi e le persone. E chi mi ama obbedisce. La Misericordia non supera la Verità! Ci sono però anche disposizioni buone in quanto possono aprirsi prospettive nuove per una rinascita alla vita matrimoniale e sacramentale nella dimensione del consenso della Chiesa, che è unita alla Verità rivelata della mia Persona. Ti benedico”.
06 05 16 “Per un po’
sarete tristi ma poi gioirete di un nuovo mondo che viene a
rigenerarsi a Risurrezione. In questo tempo siate desti e vigilanti
nella preghiera”
“Mia piccola Maria, oggi,
dedicato al mio divin Cuore nel primo venerdì del mese, Io ti dico
che Esso è tutto forato: non ha pausa tra un lembo e l’altro,
tanto è ferito e lacerato. Se lo vedeste! Tutto ne è travasato del
mio Sangue: viene attaccato senza tregua, viene colpito continuamente
per il peccato perpetuato; prendo riposo solo dalle mie piccole anime
amanti che fanno riparazione al mio Cuore sì oltraggiato. Eppure è
da questo Cuore che viene la salvezza. E’ il vostro rifugio e la
vostra protezione. Io vi raccomando: consacratevi ad Esso, consacrate
le persone, le famiglie, i malati, i moribondi, ecc…. Fate fare i
primi venerdì in suo onore ai bambini appena ricevuta la Prima
Comunione: li predestinerete all’eternità! E’ ancora dal mio
Cuore che nascerà un’umanità nuova: dalla sua sofferenza che si
unisce alle vostre pene il parto di un rinnovato genere umano.
Ecco, lo dico nel Vangelo di
stasera ai miei Apostoli: “Per un po’ sarete tristi, mentre il
mondo si rallegrerà, ma poi riavrete la gioia”. M’appresso alla
mia Passione e Morte, e la mia perdita causerà loro l’oppressione
di tale tristezza, ma la visione della mia Persona risorta sarà poi
per loro un gaudio che non gli verrà più tolto. E’ proprio dalle
pene dei miei inenarrabili dolori che nasce la mia Risurrezione che
sarà poi la vostra. Ne faccio una similitudine nel parto della
donna, che geme per il travaglio, ma è proprio a suo merito che
viene alla luce una nuova creatura, e la gioia della sua nascita fa
dimenticare le pene vissute.
Ora state vivendo, in questo
periodo storico, la grande tribolazione: siete oppressi dalle
sofferenze, dalle ingiustizie, da ogni genere di affanno, e ne siete
mesti, pensosi e addolorati, se non giunge addirittura la
disperazione. Ma Io vi dico: esse sono sofferenze non per la perdita
ma per la nascita di una nuova Era. Le pene s’approssimano e si
faranno maggiori: vi aprono alla grande Purificazione per il peccato
commesso, ma saranno il travaglio per il parto di una nuova umanità:
un’umanità buona, pacificata, che vivrà del primato
dell’adorazione a Dio ed una sincera carità fraterna.
Per questo dico anche a voi:
per un po’ sarete tristi ma poi gioirete di un nuovo mondo che
viene a rigenerarsi a Risurrezione. In questo tempo siate desti e
vigilanti nella preghiera: confessatevi spesso e ricevetemi, fate
opere buone e Cenacoli oranti in riparazione al mio divin Cuore e al
Cuore della Madre mia, che divengono veri parafulmini contro il male
e la sua diffusione. Pregate per riparare alle offese e il vilipendio
contro l’Eucaristia e l’innocenza violata. Sono queste le colpe
che attirano il maligno e gli danno potere, e ne scaturiscono
sofferenze e purificazioni.
Abbiate un cuore ilare che sa
vivere quest’attesa e speranza che ricrea a nuove tutte le cose.
Pregate per quei poveri figli miei, che non hanno la consolazione, né
la fede di questa mia speranza per far sì che, pur essi, possano
giungere alla salvezza, o in questi tempi di dolore, oppure dopo, nel
gaudio di un mondo rinnovato. Ti benedico”.
07 05 16 “Coloro che mi
ricevono nella colpa e non sono nello stato di grazia, che Io
desidero, e mi pretendono, mi uccidono!”
“Mia piccola Maria, è uno
stillicidio quello che viene compiuto sulle mie Sacre Specie: la mia
sofferenza è immensa, più di tutti i martirii che sono presenti
tutt’ora sulla terra. Chi pensa al mio dolore? Chi si ricorda che
sono vivo e partecipo? Chi pensa a Me? Ricevere Dio è un dono e non
un diritto preteso, per cui non solo coloro che vengono ad
oltraggiarmi direttamente e a dilaniare le mie Carni, ma pure quelli
che mi ricevono nella colpa, e non sono nello stato di grazia che Io
desidero, e mi pretendono, mi uccidono! E non sanno che Io sono il
Signore Dio della purezza e della Grazia che non può assimilarsi a
ciò che è contro la sua natura? Io entro nella melma e patisco: chi
pensa alla mia offesa, al sacrificio che subisco e, come nell’ultima
agonia dell’orto, mi abbevero del vomito dell’anima, nel peccato
nel quale vengo immerso.
Quanti sono i sacerdoti che si
preoccupano di Me, al dolore che subisce il loro Maestro? Dov’ è
il loro amore? Ecco, Io salgo al Cielo, ritorno donde sono venuto, e
dinanzi agli Apostoli che contemplano la mia Ascesa dico loro che la
visione di cui godono è frutto del giorno della mia grande
tribolazione, del giorno del pianto e dell’attesa che ha fatto sì
che scaturisse il giorno della mia Risurrezione, che fa dono dello
Spirito Santo, che viene a santificare. Così sarà per voi, figli
miei! Giungerà il giorno della grande tribolazione, quello del
pianto e dell’attesa da cui scaturirà la Risurrezione di una nuova
umanità che verrà ulteriormente fecondata a santità dallo Spirito
Santo.
Io salgo al Cielo per aprirvi
la strada in modo che voi vi possiate accedere, ma per elevarvi
bisogna salire, e per salire bisogna alleggerirvi dei pesi e dei
fardelli della carne che vi portano a terra. Dovete elevarvi con una
natura che si trasforma e si fa spirituale: solo lo spirito vola! La
materia vi appesantisce, e voi dovete compenetrarla dei doni della
mia Persona perché si modifichi, si plasmi a Me e si possa
innalzare verso il Cielo. E come lo potrete se prima non vivete
l’adorazione a Dio, vostro amore primario, colmandovi delle sue
altezze, e portare questa fiamma della carità alle vostre membra, e
alle carni dei vostri fratelli, perché s’irradino, si
compenetrino, si fondino all’amore e si santifichino?
Il Cielo, figli miei! Il
Cielo! Il vostro sguardo si fissi al Cielo! Le mani si riempiano di
Cielo, il cuore e l’anima vivano il Cielo! Anelate, sospirate,
desiderate il Cielo! Camminate sulla terra, ma protesi all’alto,
con le ali dello spirito. Il Cielo, figli miei! Poiché se perderete
il Cielo cosa vi rimarrà? Ti benedico”.
09 05 16 “Molti che prima
erano devoti, fervorosi, dichiarando di credere in Me, fuggiranno o
mi rinnegheranno per timore di perdere sé stessi. Dissi allora, e
dico adesso: “Non temete! Coraggio, Io ho vinto il mondo!”
“Mia piccola Maria, a Dio si
può chiedere tutto: possiede e contiene tutto! Mentre voi ponete
argini e limiti, Iddio vi dona l’infinito. I miei Apostoli in
questo Vangelo di oggi mi dicono: “Signore, ora noi crediamo che
conosci tutto”. Ed Io rispondo: ora credete? Eppure, giungendo
l’ora della prova e di dare testimonianza, dinanzi al mio martirio,
essi fuggiranno per timore di perdere la vita.
Gli eventi della storia si
ripetono, e ugualmente gli eventi della salvezza in ogni epoca; e
giungeranno pure per voi i tempi della testimonianza e di dare la
vita per Me. Ma molti che prima erano devoti, fervorosi, dichiarando
di credere in Me, fuggiranno o mi rinnegheranno per timore di perdere
sé stessi. Dissi allora, e dico adesso: “Non temete! Coraggio, Io
ho vinto il mondo!”. Chiedete, pregate lo Spirito Santo di non aver
paura, di non farvi prendere dall’angoscia, dato che è essa che dà
la massima angustia e afflizione nella prova. Siate fiduciosi in Me!
Dio non può essere sconfitto, ed Io ho vinto anche come uomo. Chi
crede in Me è vincente, è una persona libera, risorta ed eterna.
Sì, sono venuto per dare
guarigione, liberazione, salute, ecc… ma lo posso nella misura
della vostra fede in Me. Se aveste tale fede, ove il grido di
violenza? Ove il vento della guerra? Ove l’afflizione, i dolori,
ed ogni sorta di male? Ma poiché questa fede che vi rende vittoriosi
non sussiste, giungerà la tribolazione, la purificazione con la sua
sofferenza a causa della vostra salvezza. Nell’eterno niente decade
se non chi vuole andare perduto; il Padre Santissimo evolve
continuamente ogni cosa che gli appartiene, e detiene, e non può
essergli tolto il tempo e lo spazio, il creato, e ciò che è
increato e vive nel suo Pensiero, e che Egli ricrea e dà vita
perennemente. Niente muore, ma si riforma nell’eternità. Se gli
uomini muoiono alla terra, Egli fa nascere altrettante e più
creature al mondo; se la natura viene distrutta, Egli la fa rifiorire
più rigogliosa e fruttuosa; se un’Era decade per il suo male, ne
inizia già l’aurora di una nuova. Se la morte corporale vi porta
via le vostre spoglie da questo mondo, Iddio le trasforma in una
nuova natura per l’esistenza del suo Regno.
Nell’altissimo Signore i
vostri limiti e angustie si aprono nello sconfinato che non ha
orizzonti, la materia cambia e si riforma nel suo Pensiero, nel suo
Alito e nelle sue Mani a rinnovata creazione. Nel Sovrano vittorioso,
nell’Eccelso, che è Potenza di vita, prende sempre nascita, forma
e colore, sostanza e natura che crea, risorge: che è eternità! Di
che temete? Giungerete a Me e, guardando indietro, direte: “Signore,
di che abbiamo avuto paura? Quanto invano ci siamo tormentati,
arrovellati nei timori! Se avessimo avuto fede nella tua Persona,
quante meno pene! Ma sarete giunti al porto delle mie Braccia, ormai
al sicuro. Ti benedico”.
12 05 16 “Solo dopo la
grande Purificazione il mondo ritroverà Unità e Pace nel mio Amore
ritrovato per divenire ad essere un unico popolo di un unico Credo,
ma non solo: un solo intento sotto un unico Cielo nella guida
dell’unico Pastore”
“Mia piccola Maria, prendi
pace! Gocce di luce sono autentiche: mi appartengono. Come avresti
potuto scrivere sì tanto? Da dove viene tanta Sapienza?
Per il Santo Padre ti confermo
che è Uomo di Dio, Uomo di carità, seppure le tenebre sono pronte a
ricoprirlo e a darne anche errate indicazioni. E come è possibile?
Il demonio ha invaso pure i Sacri Palazzi con la sua potenza: il suo
male si è diffuso ed è penetrato nelle menti più eccelse. Il Papa
ha intorno a sé menti oscure e forti, che ne invadono il pensiero.
Ma Io ti dico che la Verità si farà strada da sola.
Ecco, Io dico nel vangelo che
sono una cosa sola con il Padre mio: che siamo un’Unica Entità, e
l’Unità tra il popolo e Dio sono stati per Me un desiderio, un
anelito, e una preghiera costante. Sono venuto al mondo per portare
l’unione, per essere quest’anello di congiunzione tra le terra e
il Cielo, tra gli uomini e il Padre, ed Io sono il punto che li
unisce, il collante che, nella Rivelazione della mia Persona, ne
porta a compimento: l’Unita’”.
Sono nato da un Popolo che era
stato preparato perché potesse accogliermi e riconoscermi, che fosse
culla per far sì che la mia Luce da esso si propagasse al mondo
intero e condurre ad abbracciarlo nell’Unità dell’unica vera
Fede. E cos’è l’Unità se non la partecipazione nell’amore
dell’altro che porta pace? Ed Io ne sono l’essenza, la
Rivelazione che, della mia natura, ne è segno e nutrimento in modo
che dia a voi forza e significato nel vostro vissuto.
L’Unità è nell’amore,
nella carità partecipata, nella pace, che ne è il frutto. E come
ottenerla se non ricreando l’unione con Dio, che riforma in voi
l’Unità con voi stessi e con l’altro, con l’intera umanità?
Come mai non si è attuata
questa unione completa nel corso di tutta la storia della salvezza?
Perché non si è assimilata l’interezza delle proprietà della mia
natura, non si è fusi alla sostanza di ciò che sono: l’Amore, che
vi avrebbe unito, e nel percorso di questa Carità vissuta, avrebbe
dato luce alla piena verità in tutte le genti. Mentre invece vedo i
cattolici divisi e contesi fra loro in gruppi, Movimenti,
Associazioni, ed altro, che producono rivalità e chiusure,
diventando a volte settari. Divisioni tra i cristiani e i cattolici
per problemi di dottrina che nascondono voglia di Primato e di non
soccombere all’autorità dell’altro. Tra i cristiani e gli ebrei,
che vogliono continuare a credersi sempre il popolo eletto, detentore
della preferenza divina e quindi superiori. Tra i credenti nel Dio
Celeste e le altre Religioni, che spesso, in nome di Dio, combattono
guerre, fomentano violenza e oppressioni, nonostante che i veri
motivi siano nel potere e nel danaro.
Come riportare Unità? Il male
si è sì tanto propagato, ed ha preso sì tale potere che dovrò
intervenire Io stesso per lavare questa invasione di melma in modo
che lo Spirito Santo possa, nella Purificazione e apertura, penetrare
e infondere all’umanità la mia Luce. Solo dopo la grande
Purificazione il mondo ritroverà Unità e Pace nel mio Amore
ritrovato per divenire ad essere un unico popolo di un unico Credo,
ma non solo: un solo intento sotto un unico Cielo nella guida
dell’unico Pastore. Ti benedico”.
13 05 16 “Quando
assimilerete questa Madre e capirete che si passa attraverso il suo
Cuore per conoscere e amare Dio?”
“Mia piccola Maria, quanto
ti attendeva la Mamma Celeste! Ti chiamava, ed ora sei qui; e
desidera che tu ritorni, che tu venga a condurre di nuovo il
Cenacolo. Ciò è bene, dato che Iddio ti ha donato una scintilla del
Cuore di Maria, e nel Cenacolo non bastano solo le parole, ma la
stessa persona che, con la sua presenza porta ed arricchisce della
grazia che Dio gli ha dato. Mediante te vengono trasmessi i suoi
sentimenti, il suo modo di amare, la sua donazione.
Qui (*) verrà costruita una
Chiesa in onore del Cuore Immacolato di Maria, e qui sempre la Madre
Santissima desidera che sorga un Seminario perché sia luce e fonte
di educazione pedagogica al suo Cuore. La Madonna vuole trasmettere e
infondere la sua Sapienza, che è la sua capacità d’adorazione a
Dio, e la conoscenza, mediante di Lei, della sua natura. V’insegnerà
ad amarLo e porvi al suo servizio secondo la Grazia, che vive in
Lei.
Quando la Chiesa e gli uomini
comprenderanno che l’Eterno Padre, attraverso Maria, offre una
fortezza, una via, un carisma tanto grande e prezioso, seppur sempre
piccolo e umile, per seguirlo e viverlo?
Quando assimilerete questa
Madre e capirete che si passa attraverso il suo Cuore per conoscere
e amare Dio? Ti benedico”.
(*) A Roma
15 05 16 “E cosa è lo
Spirito? E’ l’Amore profuso e infuso tra il Padre e il Figlio: è
Energia creatrice santificante che genera perennemente; è simile ad
un Motore che è sempre acceso, una Fiamma che accende continuamente
vita”
“Mia piccola Maria, i tuoi
desideri sono i miei desideri: anch’Io desidero la salvezza e il
bene per l’intera umanità, e per questo opero. Oggi la Chiesa
celebra la Pentecoste, la discesa dello Spirito Santo. E cosa è lo
Spirito? E’ l’Amore profuso e infuso tra il Padre e il Figlio: è
Energia creatrice santificante che genera perennemente; è simile ad
un Motore che è sempre acceso, una Fiamma che accende continuamente
vita. Così come gli sposi si uniscono, e il loro amore dà vita al
figliolo, ugualmente l’Amore nello Spirito, che posseggono il Padre
e il Figlio, forma un’altra Persona.
Lo Spirito Santo è Persona a
Sé, che pensa, ama, agisce: un’Entità che è Potenza infinita nel
suo Essere; e nel Pensiero crea, nell’ Amore conduce gli uomini a
Redenzione, nell’azione agisce santificando per condurre a
salvezza. Egli è sempre stato presente ed ha operato con il Padre
Celeste nella Creazione, dando esistenza ad ogni essere e cosa. E’
lo Spirito che scende ed entra nelle Viscere di mia Madre e m’intesse
le membra con la sua sostanza, che apre al mio parto senza toccare o
violare il suo Corpo verginale, Egli che mi accompagnerà nel cammino
nel sostenere e dare soccorso alla mia Redenzione.
E’ lo Spirito che discende
per dare origine alla Chiesa: nel Cenacolo con gli Apostoli e con la
Madre Santissima, che ne dà nascita e ne dà continua sussistenza.
E’ lo Spirito che mi fa venire e discende in ogni Eucaristia e nei
Sacramenti: vi offre la Divinità. Egli è la Scintilla di ogni
nascita al mondo e ne riapre la vita per il Cielo. E’ Colui che
sostiene l’evolversi della natura e dei suoi cambiamenti, e
mantiene gli equilibri dell’universo. Niente è possibile senza lo
Spirito Santo!
Come riceverlo? Cosa facevano
gli Apostoli con Maria nel Cenacolo? Pregavano! Attendevano la sua
discesa adempiendo la Volontà di Dio e obbedendo ai divini Comandi.
Pure voi siate uniti in orazione profonda con la Madonna, uniti alla
Chiesa e ai suoi Sacramenti, adempiendo la Volontà divina e vivendo
i suoi Comandamenti; e lo Spirito discenderà su di voi, ricolmandovi
dei suoi Santi Doni. Non sarete più sottoposti alla materia, non più
schiavi della carne, e alla sua morte, ma esseri spirituali. E se
avrete lo Spirito ne avrete il pensiero, l’amore, l’azione:
diventerete così creature amanti, santificanti.
Pregate e invocate spesso:
“Vieni, Spirito Santo! Vieni, Padre d’amore! Vieni e rinnova la
faccia della terra perché sia rinascita di una nuova umanità e di
una rinnovata vita! Ti benedico”.
16 05 16 “Se sapeste quanti
oggi sono posseduti da spiriti muti e sordi, che non si agitano
nemmeno più, né vanno in escandescenze, e si camuffano in persone
talmente normali: essi coabitano con il maligno, cooperano con lui”
“Mia piccola Maria, sei qui
dinanzi a Me nel tuo amore: non sei incredula, ma credente e amante.
Stasera nel Vangelo una folla si appressa, con i miei discepoli,
dinanzi ad un ragazzo posseduto da uno spirito muto e sordo che si
agita, soffre, ha atti di violenza, che vogliono annientarlo, e ciò
gli accade da quando è infante. Il padre mi dice che ha già cercato
l’aiuto dei miei discepoli per liberarlo, ma non hanno avuto nessun
esito, ed Io, preso da dolore, intimo: “O generazione incredula e
perversa, fin quando dovrò restare in mezzo a voi?”, dato che è
con la fede, con la preghiera, e con la sofferenza offerta, che ci si
libera da questa specie di demoni, e l’avanzata del loro potere.
Suo padre, accorato, mi chiede: “Se tu puoi, salvalo!”. “Se Io
posso?... Tutto è possibile in chi crede!”. Ed egli mi attesta la
sua fede: “Credo, ma aiutami nella mia incredulità!”.
Tutto è possibile nella fede,
nella preghiera, e nella sofferenza offerta, poiché essa fa luce:
illumina l’interiorità dell’uomo e smaschera, rivela, la
presenza del demonio che è in sé, e non può così occultarsi. Essa
diviene verga che scaccia il diavolo, si fa medicina che risana la
persona.
Se sapeste quanti oggi sono
posseduti da spiriti muti e sordi, che non si agitano nemmeno più,
né vanno in escandescenze, e si camuffano in persone talmente
normali: essi coabitano con il maligno, cooperano con lui. Il peccato
commesso diviene male concretizzato in loro: si è fatto alleanza, si
ché il demonio non li molesta, ma dalle loro opere si rivelano per
quel che sono: nelle malvagità, nelle violenze, nelle menzogne che
diffondono. Non cercano il mio aiuto, stanno bene con il loro padre
oscuro, che ne ha preso dimora sino a condurli al suo regno di
tenebra eterna.
Quando dei casi giungono dagli
esorcisti, spesso ci vogliono anni per liberarli, o non c’è
liberazione, e questo perché il demonio ha preso un potere tale
perché non c’è una Chiesa intera che, con la sua vita santa e con
la sua invocazione incessante sostenga; non ci sono più Comunità
diffuse che preghino e intercedano per questi poveri figli.
La Chiesa è divenuta, nella
sua dimensione totale, un flebile lamento sicché Io ancora grido:
“Sino a quando, generazione incredula e perversa, dovrò
sopportarvi ? ”. Pregatemi e invocate come questo buon padre nel
Vangelo: “Io credo, Signore, aiutami nella mia incredulità!”. Ed
Io intervengo. Ti benedico”.
19 05 16 “L’inferno, figli
miei, è un luogo dove la morte vive sempre: tutti i dolori e i
tormenti insieme della terra non hanno la medesima entità nella pena
che li supera, ed è inestinguibile”
“Mia piccola Maria, Io busso
al cuore di tuo figlio, ma non ascolta. Ci vorrà tempo, anche se
questa situazione in cui vive, sottoposto a questo uomo malsano, gli
sarà di esperienza e crescita. Non ti crucciare, Io non ti farò
mancare il sostentamento anche per le spese che te derivano. Io ci
penso, figlia mia, Io ci penso! Non ti prendere pena per le parole
del parroco che sono errate: non è vero che gli uomini e le
situazioni non cambiano; questo vuole dire bloccare l’azione delle
possibilità della fede e della preghiera, l’azione dello Spirito
Santo, l’opera di Dio a cui nulla è impossibile e che può
cambiare i cuori e le situazioni. Non credere al cambiamento vuol
dire perdita di senso e di speranza all’opera di bene che si sta
attuando. Quanti Santi che, pur prima vivevano una vita nel peccato,
sono poi cambiati, convertiti ad una vita santa e lodevole, anche per
intercessione dell’opera e dell’orazione altrui!
Stasera nel Vangelo Io vi
confermo l’esistenza dell’inferno di cui la Chiesa ormai non
parla più; e pur sussiste! E’ un luogo e uno stato che esiste da
quando gli angeli ribelli sono decaduti ed hanno perso la loro
battaglia, precipitando nel luogo che essi stessi si sono creati con
la loro dannazione, e che accoglie tutti coloro che, come loro, si
fanno demoni. Come pure era presente il Regno divino, e fino a quando
non è giunta la Redenzione con il suo riscatto, un altro luogo
benedetto che non era però ancora il Paradiso, ove riposavano i
giusti in attesa di entrarvi.
L’inferno, figli miei, è un
luogo dove la morte vive sempre: tutti i dolori e i tormenti insieme
della terra non hanno la medesima entità nella pena che li supera,
ed è inestinguibile. La porta si chiude, e non varca più la mia
Luce; per questo do’ tempo a molti malvagi, per far sì che abbiano
modo di ravvedersi. Giunti in esso, ove più la speranza? Chi li
potrà aiutare, dato che non muoiono, ma l’ esistenza è perenne
supplizio? Chi cade agli inferi? Lo dice la mia Parola stasera: “I
ricchi! La maggioranza dei ricchi”, poiché la ricchezza nasce
quasi sempre dalla disonestà e dall’ingiustizia, dalle privazioni
e dal soffrire altrui, anche quando essa è donata o ereditata, porta
con sé il segno del sangue delle lacrime di altri; e Iddio, pur se
un uomo vive nella correttezza, chiama alla condivisione con il
fratello, con gli indigenti, i poveri, perché la ricchezza chiusa in
sé conduce all’idolatria, alla celebrazione del proprio io,
all’egoismo”.
Precipita nel baratro eterno
chi dissacra, colpisce, scandalizza, fa abominio degli innocenti, se
non si emenderanno: le fauci dei suoi abissi si apriranno per cadervi
direttamente. Vi entrano coloro che hanno disperso la Sapienza, il
sale dello Spirito Santo, che hanno disperso e reso inutile per essi
la Redenzione e il mio Sangue divino, rimasto calpestato a terra.
Figli miei, ravvedetevi!
Emendatevi! Pregate, dato che, finché siete su questo mondo, c’è
sempre la possibilità di ritrovare il giusto sentiero e le mie
braccia pronte ad accogliere. Ma passata questa scena terrena, c’è
la via senza ritorno. E chi potrà salvarvi più? Si lasciano i beni,
i possessi, la vita mortale, il prestigio e la fama, lo sapete.
Vedete morire gli altri, ma quanti non demordono e persistono nella
loro cattiva condotta, nel loro male: si aprono da soli le porte
della Geenna! Come dice il mio Vangelo: “A che vale che l’uomo
acquisti il mondo intero se poi perde l’anima sua? Ti benedico”.
21 05 16 “E cos’è la
Santissima Trinità, se non le Persone del Padre, del Figlio e dello
Spirito Santo, che sono fusi nella Loro Unità e Amore?”
“Mia piccola Maria,
strapperò dalle mani del nemico questo tuo figliolo, e ne farò mio
servizio santo, ma ci vorrà del tempo. Questa prova per lui però,
pur in una situazione così disastrosa, gli sarà di esperienza. I
tuoi nipotini si riprenderanno. Padre S. riprenderà lesto il suo
cammino.
La Chiesa celebra la
Santissima Trinità. E cos’è la Santissima Trinità, se non le
Persone del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che sono fusi
nella Loro Unità e Amore? La Santissima Trinità è un Mistero per
voi, e proprio perché un Mistero è imperscrutabile e
irraggiungibile la sua comprensione piena per le vostre menti
limitate e razionali, che non possono contenere l’ Irrazionabile
infinito. Alcuni Santi sono riusciti , per la loro vita di Grazia e
il dono dello Spirito, ad avere alcune luci della sua conoscenza, ma
sono state solo delle scintille di ciò che è.
Le Tre Santissime Persone
vivono in Unità e Amore; e questa Loro fusione fa scaturire
l’Energia creatrice che dà vita alla Loro Sussistenza perenne, e
dà vita a tutto ciò che hanno creato in Cielo, in terra e nel luogo
di attesa e purificazione. Ognuno di Essi è comunque Persona a Sé
stante, con la propria identità e con le sue proprietà simili ad
una pianta che possiede la medesima radice ed ha un unico tronco, ma
cui i suoi Tre rami si protendono distinti nel Cielo con il proprio
frutto. Il Padre è personificato nel Pensiero che crea; il Figlio
nella Parola e nel Sangue che redime, lo Spirito Santo nell’Energia
d’Amore che è Fuoco che santifica, per cui la compenetrazione
delle loro Essenze dà una perfetta Opera di Creazione, Redenzione e
Santificazione, che dà vita illimitata e inesauribile.
Cosa potete fare voi, non
sondare le sue viscere a voi non possibilitati alla sua compressione
perché solo quando entrerete nell’altra dimensione il vostro
spirito sarà atto alla sua ascesa di assimilazione eterna, sempre
più arricchita, ma inestinguibile: tanto più si entra e si
assimila la sua conoscenza e tanto più si ha gaudio, maggiormente
cresce la sua comprensione e acquisizione tanto più se ne gode, ma
che prosegue e si protende però per l’eternità nel suo infinito.
Iddio è una Potenza
incontenibile e inesausta. A voi il compito, sulla terra, però di
viverla: di prendere e ricevere, in quel che potete, nella vostra
natura umana, il succo, il nucleo, la sostanza di ciò che è, per
divenire parte della Santissima Trinità, sua natura e proprietà. E
come lo potrete? Se assorbirete il Pensiero del Santissimo Padre con
i suoi Dettami, se praticherete la mia Parola e vi abbevererete del
mio divin Sangue, se vi lascerete plasmare l’anima vostra allo
Spirito nel suo Amore che vi santifica. Vi farete così voi stessi
creativi, redentivi, santificatori: vi innesterete in Loro, divenendo
voi stessi Vita nella Santissima Trinità. Ti benedico”.
24 05 16 “Com’è difficile
per un ricco distaccarsi dai suoi possedimenti ed entrare nel Regno!
E molti di essi vengono in Chiesa, si considerano credenti e credono
di essere nella rettitudine, ma non condividono ciò che posseggono”
“Mia piccola Maria, Io sono
con te, ricordati: Io sono con te! Dai a questo figlio: è solo
carità, figlia mia, che Io non ti farò poi mancare; cosa puoi fare
se non soccorrerlo?
Ecco, un giovane ricco
s’approssima accanto a Me e mi chiede come avere la vita eterna, ed
Io rispondo: seguendo la Santa Legge di Dio, adempiendo ai suoi
divini Comandi, e glieli elenco. Egli mi afferma di assolverli dalla
sua fanciullezza. Allora gli intimo: “Se vuoi essere perfetto vai,
vendi tutti i tuoi beni e il ricavato dallo ai poveri, e poi
seguimi!”. Ma egli si fece buio sul volto e se ne andò poiché era
molto attaccato alle sue ricchezze.
Com’è difficile per un
ricco distaccarsi dai suoi possedimenti ed entrare nel Regno! E molti
di essi vengono in Chiesa, si considerano credenti e credono di
essere nella rettitudine, ma non condividono ciò che posseggono, non
danno, non frammentano i tesori e l’abbondanza della quale si sono
ricoperti. E non sanno che tale chiusura porta all’avarizia, alla
cupidigia e all’idolatria, al suo egoismo e, decaduti in questi
peccati, viene oltraggiata e offesa l’intera Legge? Ne viene offeso
l’Altissimo Signore! E come si può dire di amarlo se non si ha
cura dei suoi figli e loro fratelli, se si lasciano morire
nell’indigenza e nella disperazione i molti che hanno bisogno?
Io vedo abitazioni stipate di
ogni superfluo in cui inneggia la fiera di ogni ostentazione per dare
risalto alla propria vanità. Vedo casseforti chiuse in casa e banche
colme di denari, ori e ogni possedimento, tenuti sigillati per anni e
mantenuti nascosti senza darne nessuna utilità per il bene
dell’esistenza del prossimo: frigoriferi e ghiacciaie colme e
straripanti di cibo in eccesso, e spazzatura che ne racchiude il
rifiuto, pur se ancora buono. E guardo, addolorato, le molte creature
che hanno le dispense vuote e la sofferenza negli occhi per il pianto
dei loro figli, come i curvi della tarda età, che si lasciano
spegnere poiché non hanno sostegni e né possibilità di cura.
Quale grave responsabilità
per chi ha e non ha dato: egli ha già ricevuto la sua ricompensa
sulla terra! Chiedo però anche che diate di voi, dei beni della
vostra persona, dei vostri carismi che sono sempre un dono di Dio, il
vostro tempo, il vostro conforto e cura, per ricoprire l’ignudità
della miseria dell’altro in ogni suo bisogno, la stessa
consolazione, l’accompagnamento, l’amore. Perché se un seme dato
non fruttifica, rimane sterile; se vive per sé non ha utilità per
il bene comune; a cosa servirà se non a gettarlo via?
Date, figli! Date quel che
potete, e sarete i ricchi del Cielo! Le vostre sostanze date verranno
ricordate: anche un obolo e il bicchier d’acqua non verrà perso.
Iddio li raccoglie per deporli nei forzieri celesti, e l’eccelso
Banchiere li evolverà, li centuplicherà per maggiorarli
nell’infinito amore. Ti benedico”.
26 05 16 “E come si fa ad
essere allegri se si è nel dolore, nel tempo della prova? Chi è in
Me, pur nella sofferenza, Io ne sarò il sostegno e la consolazione”
“Mia piccola Maria, questa
situazione di G. non sarà per il male, ma servirà per crescere e
finalizzarla al bene. Ne uscirà! Senza di Me non potete far nulla,
dice il Vangelo di stasera: non potete proprio nulla! Voi vi agitate,
correte, operate ma, senza essere uniti alla Vita della mia Persona
è girare a vuoto e operare nel nulla. La vostra esistenza sarà solo
un bagliore di un attimo che si smemora nel tempo che non avrà
tracciato solco nel bene, non ne rimarrà impronta nel ricordo.
Rimanete uniti a Me! E vi
rallegrerete, come dice la prima lettura. Ecome si fa ad essere
allegri se si è nel dolore, nel tempo della prova? Chi è in Me, pur
nella sofferenza, Io ne sarò il sostegno e la consolazione. E chi vi
potrà sussistere per sostenerla e superarla dato che gli uomini, che
pur vi amano, la loro azione si ferma alle loro possibilità e
limiti? E cadete nella disperazione. Nel vostro Signore e Salvatore
voi potete rallegrarvi della mia presenza, che finalizza alla massima
potenza l’utilità della vostra offerta, data a Me, della vostra
santità, e che in Me la prova sulla terra, prima o poi termina, e vi
conduce al Regno. Nel tempo della gioia, se Io sono presente, in voi
diviene gioia che non si disperde nel vuoto del mondo o vi distrugge:
essa nelle mie mani si fa operosa ed è vissuta per la donazione e la
salvezza.
Figli miei, siate uniti alla
mia Vita, dato che solo in Me non è sprecata, non si dissecca il
vostro frutto che diviene sì abbondante e rigogliosa uva, da poter
rallegrare la mensa di Dio e abbeverare la vostra sete e quella di
molti fratelli. Con Me uniti e innestati alla mia vite, la vostra
esistenza è un raccolto per la vostra stessa glorificazione. Ti
benedico”.
27 05 16 “Ancora nella mia
Chiesa avviene commercio: si baratta l’amore di Dio con il denaro e
il potere, e ancora mi accendo di dolore e sdegno”
“Mia piccola Maria, Io
guardo questo figlio: lo preparo e lo attendo al varco. Non temere!
Tutto ciò che hai dato non andrà perduto. Stasera nel Vangelo,
incamminandomi con i miei Apostoli, si è presi dalla fame e,
incontrato un fico, ci approssimiamo a mangiarne i frutti, ma lo
ritroviamo completamente spoglio e quindi inutile alla sua funzione
per cui è stato creato, e per questo la mia mano si alza per
maledirlo, ma non perché la pianta ne avesse colpa, ma per dare un
esempio, una similitudine ai miei Apostoli. Anche voi siete delle
piante nelle anime vostre che dovete fruttificare nella vostra
vocazione e mansione, nella vita data.
Quando mi approssimerò a voi
per richiederne il raccolto come troverò le anime vostre? Ricche di
copioso frutto o inaridite, spoglie, sterili, ormai inutili? Se
sapeste quante anime vagano nel mondo, sopravvivendo nelle spoglie
mortali, ma ormai agonizzanti o morte, che girano senza mèta, senza
un senso alla loro esistenza; ed Io le guardo addolorato e cerco di
alimentarle alla mia Vita finché ci sarà il tempo. Perché muoiono?
Perché hanno fatto commercio della loro anima, barattandola con i
piaceri del mondo, facendo compromesso con il potere del diavolo che
inietta loro il suo veleno, che uccide.
Entro nel tempio con i miei
Apostoli e vi ritrovo gli uomini a fare commercio di valuta e cose, e
il sacro sdegno si accende in Me, poiché la Casa del Padre mio viene
resa, in questo modo, spelonca di ladri e non luogo sacro dovuto
all’onore di un Dio. Pensate che sia cambiato qualcosa? Ancora
nella mia Chiesa avviene commercio: si baratta l’amore di Dio con
il denaro e il potere, e ancora mi accendo di dolore e sdegno, poiché
vendete per poco, per delle nullità, il mio divin Sangue che rimane
calpestato e sparso in terra. Barattate le lacrime di mia Madre, che
rimangono non raccolte, per lavarvi. Fate commercio del sacrificio di
tanti miei figli che per voi si sono offerti. Ove troverò ristoro,
consolazione, nutrimento? E cosa ne sarà di voi se non la morte?
Figli miei, tornate a
rifiorire! Tornino i germogli della fede a ricoprirvi: una ricca
fioritura di opere buone ad ornarvi, un copioso frutto di santità a
darvi merito e ragione della vostra esistenza, dato che Io passerò,
m’incontrerò con ognuno di voi: mi appresserò alla pianta della
vostra anima per cercare ristoro, riposo e nutrimento nei vostri
frutti, e se ne troverò, sorriderò di voi e vi benedirò per
trapiantarvi nei giardini celesti dell’eccelso Sovrano. Ti
benedico”.
28 05 16 “Venite a Me, ad
abbeverarvi nel mio Corpo e Sangue! Io sono l’Amore purissimo,
gratuito, infinito: sono l’Incommensurabile, l’Incontenibile,
l’Inesauribile Amore che si dà a voi”
“Mia piccola Maria, Io
guardo G.: è nelle mie mani!
Si ricorda oggi il Corpus
Domini, il Corpo e Sangue di Dio, che viene celebrato ogni giorno
nelle Sante Messe, e dato a voi, deposto nelle Sacre Specie in tutti
i tabernacoli del mondo, e che viene nei vostri cuori. Nelle Sante
Messe ove vi viene dato il Pane Santissimo perché vi facciate voi
mio pane santo, pur una cellula del mio Corpo e una stilla del mio
Sangue. In attesa continua in tutti i tabernacoli ove attendo la
vostra adorazione, la lode, le invocazioni e le preci nell’intimo e
confidenziale colloquio con Me nei vostri cuori, per far si che batta
un rintocco del mio e ne portiate il suo battito ovunque.
L’Eucaristia è il
Santissimo Sacramento dell’Amore, è impastato nell’Amore, i suoi
ingredienti sono l’Amore. A voi è richiesto di viverlo poiché
solo nell’Amore ci si santifica. Come si riconosce che siete
divenuti questo mio Pane? Se amate. Se la vostra vita non gira solo
attorno a voi stessi, ma si spezza come Io mi lascio spezzare
nell’Eucaristia: se vi lasciate mangiare come Io mi lascio
mangiare, se vi fate dono nel donarvi al prossimo nelle situazioni e
vocazione che siete chiamati a vivere. E farvi dono e spezzarvi costa
sofferenza, figli miei, e la pena viene accolta e si fa offerta
quando si è nell’amore.
Venite a Me, ad abbeverarvi
nel mio Corpo e Sangue! Io sono l’Amore purissimo, gratuito,
infinito: sono l’Incommensurabile, l’Incontenibile,
l’Inesauribile Amore che si dà a voi e che scorre continuamente
come le trasparenti sorgenti dell’alta montagna che, senza posa,
scorrono per giungere a valle, e giungere alle genti per poter
colmare la loro sete. Ma se voi non venite a ricevermi nella Santa
Messa e in stato di grazia, se non venite ad adorarmi, a stare con Me
dinanzi al santissimo, se non vivo nei vostri cuori, siete i poveri
dei poveri: la vostra vita scorrerà sprecata e inutile, legata al
povero limite del tempo, e a che è valsa?
Passate dinanzi a Me spesso
indifferenti, incuranti e dimentichi: sono lasciato sempre più solo.
Invece voi, per poter parlare con gli uomini dovete prendere
appuntamenti, fare file, chiedere udienze: Io sono lì sempre
presente nel Santissimo Sacramento, pronto ad ascoltarvi, ad amarvi e
sostenervi. Spesso sono ritenuto una particola che è segno di un
ricordo, di ciò che sono stato, mentre: “Io sono!”. Sono vivo,
sono Persona, sono presente: sono Pensiero, Sangue, Cuore che ama e
dà perpetua Vita.
Non valorizzate l’immenso
Tesoro, la Gemma d’immenso valore dato in Me, in un Sacramento che
non vi lascia mai soli, e vi può dare ciò che le creature non
possono. Venite a Me! Colmatevi! Prendetene! Ed Io vi farò ricchi,
vi darò Me stesso: vi dono Dio! Ti benedico”.
30 05 16 “Il Padre Celeste
ancora manderà suo Figlio, Me, ma non più come Creatura nella
Carne, ma nello Spirito: uno Spirito di Fuoco, che purificherà,
bruciando ciò che è secco, marcio o ormai corroso, ma sanerà ciò
che, pur malato, è curabile”
“Mia piccola Maria, e come
non posso essere contento di te? Io ti amo nelle tue miserie, e ne
hai, ma vedo la tua buona disposizione a seguirmi e ad amarmi.
Stasera il Vangelo vi propone
la parabola della vigna e dei vignaioli omicidi. Il Padre Creatore ha
forgiato la sua vigna agli albori di ogni nascita, e la sua vigna è
il mondo: è la vigna dell’umanità, di Israele, della Chiesa, è
l’anima di ogni uomo. Egli gli ha dato vita, l’ha curata,
coltivata, l’ha recinta tutt’intorno, gli ha dato i mezzi per far
sì che sussista, in modo che la sua personale opera gli dia
santificazione, il suo frutto ne dia lode a glorificazione a chi
gliel’ha donata.
Nel corso della storia,
nell’intercalarsi dei tempi il Santissimo Signore ha mandato i suoi
diletti, i benedetti, i Profeti, a guardarne lo stato di salute e il
suo prodotto, ma i vignaioli ne hanno preso possesso, e percuotono e
uccidono i mandati del Signore. Allora mandò suo Figlio, pensando
che avrebbero avuto rispetto per Lui, per ciò che rappresentava, ma
essi, con maggiore ferocia, vi si scagliarono contro, trattandolo da
maledetto e martirizzandolo poiché temevano che l’erede togliesse
loro il diritto della vigna.
E’ sempre la cupidigia,
l’invidia, la gelosia, il possesso, la rivalità, l’odio a
fomentare gli omicidi e le guerre. Ed Io vedo ovunque la vigna del
mondo nella natura uccisa nella devastazione della mano dell’uomo,
vedo la vigna dell’umanità perire prigioniera del male, vedo la
vigna, che era la prescelta d’Israele, uccisa per la bramosia del
potere e l’idolatria del denaro.
Vedo la vigna della Chiesa
agonizzare per cercare di estromettere Dio e porre a suo Signore
l’uomo. Vedo la vigna dell’anima, di ognuno, perire per il
peccato che lo fa morire. Si muore, uccidendo, estromettendo Me,
Cristo Signore, Linfa della vigna che ne dà lo scorrere della Vita e
la fecondità al suo raccolto; senza Me tutto perisce, e innanzi allo
sguardo del Padre è la desolazione. La vigna è per di più
disseccata, avvizzita, sterile, se non riarsa, bruciata, marcia o
corrosa da animali predatori e insetti voraci che sono i diavoli che
la divorano. Per fare in modo che non tutto perisca il Padre Celeste
ancora manderà suo Figlio, Me, ma non più come Creatura nella
Carne, ma nello Spirito: uno Spirito di Fuoco, che purificherà,
bruciando ciò che è secco, marcio o ormai corroso, ma sanerà ciò
che, pur malato, è curabile, poterà ciò che è ancora vitale
perché cresca e fortifichi, agirà nella sua azione per far sì che
la Vigna rinverdisca, nuovi virgulti ne nascano, i filari si
allunghino e il frutto della vite dia grappoli d’uva ricchi,
abbondanti e gustosi, belli allo sguardo e saporosi al gusto, sicché
il Padre Creatore li rimirerà, gustandoli e, compiaciuto , dirà:
“Sì, questa è la mia Vigna!”. Ti benedico”.