Gesù parla a un'anima
Questi insegnamenti spirituali sono stati ricopiati, letteralmente così come sono stati scritti nei quaderni da una mamma di famiglia che vuol restare nel nascondimento e nel totale anonimato. Si tratta di locuzioni interiori, di cui ella viene privilegiata, da anni. Gesù le parla al cuore durante il ringraziamento alla Santa Comunione Eucaristica, e la chiama: ”mia piccola Maria”. Le parole di Gesù le giungono come Gocce di luce, e in una grande pace, nel cuore.
venerdì 31 gennaio 2014
martedì 21 gennaio 2014
Le Gocce di Luce di Novembre 2013
"La Madonna è fondamentale nel cammino dell'esistenza del
cristiano; non potete da soli.
Io stesso, nella mia umanità, ne ho fatto ricorso e ne ho avuto
bisogno"
2 novembre 2013
"In questo giorno in cui celebrate i defunti, Io vi dico: Non considerateli morti. Essi sono i viventi"
"Mia piccola Maria, ecco, sono venuto sulla terra per cercare e
salvare ciò che era perduto, e portare la salvezza. La ricerca è continua, in
moto perpetuo, per ricondurre i figli persi a ritrovare la via di casa. A tutti
gli uomini è data la mia salvezza sia per le creature più pie come per i grandi
peccatori, a quelli più lontani da Me, sino alle anime che penano in
Purgatorio. Per far sì che quest'azione di salvezza possa essere ricevuta è
indispensabile, come prima condizione, quella di desiderare, volere il mio
incontro, come descrive bene il vangelo di stasera: Zaccheo era ladro,
disonesto, truffava, eppure giunse in lui il desiderio di vedermi e di
incontrarmi; e perché ciò fosse possibile, data la folla, salì su un albero; e
al mio sguardo, quando i miei occhi si posero nei suoi, occhi negli occhi,
l'azione dello Spirito Santo iniziò ad agire in lui sì da potergli dire,
entrando poi nella sua casa: "la salvezza è entrata oggi in questa
casa!". Il suo animo si è volto a trasformazione, e dal male si è volto al
bene: sguardo nello sguardo, tocco al tocco; nel mio incontro agisce l'azione
di salvezza che, dalla mia Persona, penetra in voi e vi converte a Me.
Questo mio agire si volge anche alle anime purganti, e in questo giorno
in cui celebrate i defunti, Io vi dico: "Non considerateli morti. Essi
sono i viventi". L'alito vivente di Dio, inspirato nelle anime, non può
perire e, se per quelle che hanno vissuto il loro trapasso nella disgrazia del
loro male, non potrò fare più niente perché per esse non c'è più il moto della
mia Redenzione che possa più salvarle, per le anime purganti invece la mia
salvezza sempre pulsa e agisce, dato che Io vado, volo ad esse: le incoraggio,
le consolo, le esorto, le sprono ad intercedere per i fratelli sulla terra, a
pregare per essi, ad offrire le loro sofferenze come dono per aiutare i tanti
bisogni e per i vari eventi nel mondo in modo che questa comunione tra le anime
sante e voi sia sempre vitale, viva, presente; questo moto di salvezza sia
continuo, e generi, nella carità, ancora Redenzione e vita. E sprono voi, figli
miei, tutt'ora in cammino su questa terra, per far sì che preghiate per esse,
offriate il Sacrificio del mio divin Sangue, ciò che potete, per ricambiare il loro
amore. Queste anime vi vedono: conoscono ciò che vivete, le nascite e le
dipartite, le vostre gioie e dolori. Vi aiutano, vi proteggono, vi tutelano, vi
incoraggiano alla fede, non solo per i vostri cari, ma per tanti dimentichi che
attendono, da immemorabile tempo, in questo luogo ove la polvere non solo
ricopre le loro tombe ma ha ricoperto la memoria del loro ricordo, e sperano
nella carità delle vostre preci, che si fanno chiavi che possano aprire le
porte che ancora chiudono e precludono all'abbraccio con il Padre Eterno.
Andate poi a cercare, in mio Nome, ciò che è perduto poiché lontani da
Me; andate a portare la mia salvezza tra i vostri familiari, tra i vostri
amici, chi sapete e potete, magari con l'aiuto dei fratelli della parrocchia,
per far sì che mi incontrino, che tornino alla mia Casa salvi, nel riparo, nel
rifugio del mio Cuore. Ti benedico".
"Date senza paura! Ma la vostra carità sia discreta, silenziosa, senza mettere il vessillo al bene fatto"
"Mia piccola Maria, tu ti senti così sola, ed Io ti sono così
vicino! Adempi senza timore ai pagamenti per quanto gravosi; Io ti verrò in
soccorso. Stasera nella Santa Parola vi viene detto: "Chi può sondare il
Pensiero di Dio?". Chi può conoscere i desideri, i suoi progetti, dato che
il suo Pensiero è spesso inverso a quello umano? Il vangelo di stasera ve lo
evidenzia. Chiamo ad invitare ai vostri banchetti non i familiari, gli amici, i
conoscenti, ma quelli che sono gli ultimi per il mondo: gli abbandonati, i
reietti, gli storpi, i ciechi, ecc… che non potranno darvene il contraccambio.
Ma quanti sono quelli che lo fanno? Vi invito a dare, ad essere generosi.
Invece gli uomini hanno paura di impoverirsi nel dare e, se danno, è
per lo più la loro rimanenza, quella che ormai è divenuto inutile, da non poter
usare e, per liberarsi casa, la danno ai poveri. Può però iddio, dinanzi alla
carità, alla generosità dell'uomo, impoverirlo? Vi esorto a dare non solo nelle
cose materiali ma nel tempo, nel servizio, nell'amicizia, ecc… , ad offrire per
essi Sante Messe e la propria preghiera senza attenderne i ringraziamenti, né
il ricambio. Donate per amore! Il Signore Iddio guarda: Egli sa! E, se non
ricambiati dagli uomini, potrà pagarvi solo Dio, che paga da Dio!
Guardate ai Santi che nel mio Nome hanno compiuto miracoli, e dinanzi a
necessità urgenti, a bisogni gravi da assolvere, a bocche da sfamare e malati
da curare, dinanzi a situazioni apparentemente impossibili, hanno avuto fede, e
dal nulla hanno creato provvidenza, ricolmato mense, sanato infermi: hanno
adempiuto alle Opere di Dio, alla carità e all'educazione dei più poveri, degli
orfani e per sé stessi.
Date senza paura! Ma la vostra carità sia discreta, silenziosa, senza
mettere il vessillo al bene fatto. La vostra offerta si fa così incontaminata
dalla vanità del mondo, e si farà primizia nobile, preziosa, virginea, da
offrire alla Maestà del Padre Santissimo che la rende santa. A voi non mancherà
ciò di cui abbisognate, ed Io vi darò in cambio il Paradiso. Ti benedico".
"Se uno sposo o sposa vi chiederà di abbandonare la fede, o di
viverla in modo blando, … non vi piegherete al loro volere errato"
"Mia piccola Maria, Io soffio il mio alito e do' respiro a questa
piccolina, le do' forza; ella mi aiuta a salvare molte altre mie creature. Dice
stasera la Santa Parola: "Pienezza della Legge è la carità!". Il
frutto che ne deve scaturire, il fulcro della sua essenza è l'amore. I Dettami
sono luci nell'amore per la salvezza dell'uomo: la Santa legge è simile ad un
frutto bello, odoroso; ma dall'interno deve scaturire, trasudare, una spremuta
di succo dell'amore. Se duro, se secco, se ne è assente, è un frutto che non
disseta, che perde la sua funzione. E come vivere questa pienezza dei
Comandamenti nella carità? Come trarne l'amore? Il vangelo vi risponde:
Primo: vivete la centralità della priorità di Dio. Nel vostro massimo
sentimento ci sia il Padre Santissimo nel cuore e nel vostro pensiero. Ciò vi
darà forza e luce per vivere la testimonianza alla fedeltà della Legge, per
condurre le creature alla salvezza, per riportarli a Dio, poiché se i vostri
sentimenti sono ancorati alla priorità dei vostri affetti umani, essi vi
legheranno ai loro compromessi, vi faranno decadere alla loro dipendenza e
peccati. Se uno sposo o sposa vi chiederà di abbandonare la fede, o di viverla
in modo blando, dato che hanno compreso la vostra adesione e coerenza ad essa,
non vi piegherete al loro volere errato, per quanto uniti al sacramento, per
quanto sposi, dato che la fede acquisita è ricchezza che supera l'amore per una
creatura. Se l'altro vi chiede di non assistere ad un vostro malato o anziano
perché scomodo per lui, o a lei, la carità è superiore al loro egoismo. Se vi
venisse chiesto di non portare alla luce una creatura che viene al mondo perché
inaspettata o altro: il valore della vita è al di sopra di ogni loro
giustificazione, ecc… Voi, avendo forza e luce nella centralità dell'amore di
Dio, combatterete, diverrete intrepidi per Me! Ricordate: Iddio è un Padre
geloso, e ciò che avete, pur dei vostri cari, gli appartiene; e ciò che vi ha
dato può riprenderlo; per questo siate pronti e distaccati a vivere come chi
rinuncia a tutti i suoi cari e a tutti i suoi beni, ma pronti ad amarli con il
Cuore mio che diviene il massimo della Carità vissuta.
Secondo, è l'accogliere: non rifiutare la propria croce, poiché la
carità non è solo dare i propri averi, dare cose ai poveri, ma donare sé
stessi: la croce vi fa divenire offerta, vi rende dono per il bene di tutti.
Terzo: saper costruire la propria edificazione spirituale con i mezzi
che l'Onnipotente vi ha dato nei Sacramenti, nell'orazione, perché, se non
tutelati e fortificati da Dio, come potrete combattere contro il male, contro
le battaglie che ognuno dovrà affrontare? Come potete vincere senza Dio? Come
il vangelo vi spiega: prima di entrare in guerra il re valuta le proprie forze,
i propri eserciti per non essere sconfitto. Ugualmente l'essere cristiani vuole
dire: edificazione di sé stessi nello Spirito per divenire carità. Nella Santa
Legge voi dovrete vivere il cuore, ma il cuore deve dirigersi secondo le vie
della sua Luce. L'una prescinde dall'altra, una è conseguente all'altra ma,
entrambe unite, danno vita e senso nell'Amore che è la mia massima espressione.
Ti benedico".
"Ma varrà la pena fare sacrifici e rinunciare per rimanere fedeli
ai Comandamenti divini se dopo la vita tutto ha termine?"
"Mia piccola Maria, sapessi come sono nel mio Cuore questi figli e
come li amo! Molti di essi non mi pensano mai; eppure il mio pensiero non si
discosta mai da loro, mai ne sono dimentico, li ricordo uno ad uno.
Innumerevoli dicono: "Ma ci sarà la vita eterna?... è reale la
Risurrezione?...e se ci fosse, cosa ci attende, cosa vi troveremo?".
Questi dubbi persistono nel pensiero di molti cristiani che, pur devoti, si
domandano: "Ma varrà la pena fare sacrifici e rinunciare per rimanere
fedeli ai Comandamenti divini se dopo la vita tutto ha termine?"… Dubbi
presenti non solo tra cristiani ma negli uomini sin dagli albori della storia.
Questo dilemma mi viene posto per mettermi in tranello con la storia
che il vangelo stasera vi riporta di una vedova sposa di sette fratelli:
"Alla sua morte, mi chiedono, di chi sarà moglie?". Io rispondo a
loro e a voi: in Cielo non sussistono questi vincoli, non ci sono più legami
matrimoniali, dato che è cessata la loro funzione; si è come Angeli. Ci si
riconosce per gli affetti vissuti, ma ci si ama in Dio. Il Matrimonio è un
sacramento benedetto e permeato dall'amore divino, ma non vivetelo come un
valore assoluto che superi Dio: esso cessa con la terra; uno dei due, prima o
poi, lascerà l'altro che sarà libero di rimanere solo o convolare a nuove
nozze.
Il Cielo è completamente diverso dal mondo terreno: la terra è formata,
composta di materia, di carnalità, di fisicità; il Cielo è il Regno dello
Spirito. Quando vi entrerete sarà lo stupore di una luce mai vista, sì intensa,
radiosa e infinita: trasparenza assoluta ove vive il bene perfetto, l'Amore che
si irradia ed evolve in perpetuo. I vostri corpi saranno gloriosi. Il Dito di
Dio li attraversa: la prima volta, al suo tocco, è la creazione naturale; la
seconda volta è la creazione allo spirito per darvi e godere dei suoi
attributi.
Venite al mondo per la gestazione della conoscenza e crescita allo
Spirito ad esser atti alla nascita per la gloria celeste. Che utilità si
avrebbe nascere alla terra se non segue la vita al Cielo? Io sono il Risorto e
la Risurrezione: credete in Me! Ritemprate le membra e la fiacchezza!
Rinvigorite le fede! Date forza al passo che, nel cammino, sale e conduce a Me!
Ti benedico".
"A chi riversare la fede? Non può certo discendere su cuori aridi,
duri, su coloro che non pregano e né amano"
"Mia piccola Maria, Io vado in soccorso di questa povere
popolazioni. Molti inveiscono contro il Cielo, accusando Dio della causa di
tale evento disastroso, ma Io torno ad asserire che sulla terra sussiste la
lotta spirituale fra il bene e il male. Se l'uomo, nella sua libertà di scelta,
opta per il bene, prega, vive nella retta coscienza, scegliendo in questo modo
Dio, non si alzeranno onde violente dell'oceano, né furia dei venti per colpire
l'essere umano, ma ci sarà serenità, ordine e pace nella natura. Se gli uomini
continueranno a fare il male, a grandemente peccare, scegliendo così il
demonio, egli prenderà potere, e la sua ferocia, il suo furore si scaglierà,
facendo salire le altezze delle acque: scuoterà la terra o soffierà la sua ira
nei venti impetuosi per devastare le creature e condurle a disperazione.
Stasera nel vangelo gli apostoli mi chiedono: "Accresci la nostra
fede!". E come si fa ad accrescere la fede? Si accresce con la preghiera e
con la carità. Su un cuore ardente e generoso, le mani dell'Onnipotente
travasano i suoi beni che sono per lo più tesori spirituali: grazia, sapienza,
fede. Nell'animo umano è deposto, fin dal suo concepimento, il seme del bene,
ma ci vuole, nella sua crescita, dall'età della ragione in poi, la sua scelta,
il suo desiderio, la sua opera, perché lo diffonda, lo faccia vivere; e nella
misura in cui un figlio impoverisce, fa rinuncia di sé per donare, Iddio lo
arricchisce di Sé e della sua benedizione. Quel seme ricevuto viene fecondato
dalla sua Grazia, che si maggiora e matura sino a diventare pianta feconda di
molti frutti, a cui tanti troveranno nutrimento e riparo.
Oggi guardate a San Martino di Tours di cui ricordate il noto episodio
del taglio del suo mantello per ricoprire la nudità e dare calore al freddo di
un povero. É da quest'atto di carità che muore il soldato bellicoso per
divenire il Cavaliere di Cristo. Al suo dono Iddio fa discendere su di lui la
grazia di una rinnovata fede che, dal suo germoglio, si accrescerà sino alla
santità.
A chi riversare la fede? Non può certo discendere su cuori aridi, duri,
su coloro che non pregano e né amano, su quelli che defraudano il prossimo e
compiono scandali che feriscono la debolezza altrui. La fede, a mani colme, il
Signore la sparge e la fa penetrare in chi ama, prega, ha animo retto. È anima
semplice, misericordiosa: dissemina e diffonde il bene.
Ove nascono i fiori più belli? Nei giardini curati e negli orti
copiosi, in un terreno propizio, coltivato; ugualmente è per le vostre anime:
dal loro bene non può che nascere e maggiorare il bene, il bene che feconda
alla fede; e la fede non fa che prosperare ciò che è buono. Guardate oggi a San
Martino: soldato focoso, intrepido, passionale e coraggioso nella lotta contro
l'avversario, che nell'incontro con il povero, ove Io sono, è la scelta al suo
cambiamento: si porrà, da allora, come Cavaliere al servizio di Dio, pronto al
combattimento contro il mio nemico, a difesa di molti fratelli. La sua passione
è intraprendenza a servizio del Fuoco dell'amore di Dio, che si estenderà nel
calore della carità verso tutti i poveri. A questa sua Opera la crescita di un
mantello la cui tela non sarà solo divisa in due: la misura del suo metraggio è
senza numero sì da ricoprire innumerevoli figli, a cui verrà data difesa,
rifugio, tutela, sostegno, provvidenza, e anche la fede. Se ci fosse preghiera
e carità, ci sarebbe fede, e a questa fede i molti miracoli. Se oggi non ci
sono così tanti miracoli è perché non c'è questa preghiera e né molta carità. Ti
benedico".
"Il Giudizio di Dio sarà severo contro coloro che stanno in alto,
che occupano alte cariche: sui regnanti che dominano la nazioni, i
politici…"
"Mia piccola Maria, stasera nel libro della Sapienza la santa
Parola si alza forte: il Giudizio di Dio sarà severo contro coloro che stanno
in alto, che occupano alte cariche: sui regnanti che dominano la nazioni, i
politici che opprimono e derubano il popolo, i datori di lavoro, i ricchi che
affamano gli operai, su quelli che occupano cariche d'onore e di prestigio
nella Chiesa che usurpano e macchiano la sacralità di tale missione di
responsabilità, ecc…, mentre per i poveri, che non hanno asservito o usurpato,
lieve sarà il Giudizio, poiché hanno già sofferto l'ingiustizia ed hanno
penato.
Guai ai potenti! Saranno vagliati con rigore. Difficilmente un grande
sulla terra, un dominatore, si guarderà dentro, riconoscendo la lebbra del suo
male. E se i potenti, che giustificano coscientemente la loro ingiustizia per
la boria e l'orgoglio che li possiede, non si piegano al Signore Dio, loro
Padre, alla sua santa Legge, poiché si ritengono essi stessi Dio, quand'anche
la vita li ponesse di fronte ad un grande dolore, ad una malattia che colpisca
le loro persona e per guarire chiedono grazia al Cielo con una preghiera che
viene accompagnata pure dall' intercessione altrui; ricevuta la grazia,
raramente i potenti tornano a ringraziare Colui che è l'Autore che l'ha
concessa. Essi ritengono doveroso e di diritto il beneficio ottenuto, e non si vogliono
incontrare con il loro Creatore perché ciò equivarrebbe a riconoscere il
proprio errore e un cambiamento di vita. Se essi, che si credono detentori
persino del tempo e della propria esistenza terrena, non si laveranno nel
Sangue e l'Acqua della mia Misericordia, torneranno dinanzi a Me ricoperti
delle piaghe purulenti e devastanti della loro lebbra che li ricopre…, e chi
potrà più salvarli?
Voi direte: "E noi, Signore, cosa c'entriamo con loro? Non siamo
dei potenti". Eppure, figli miei, molti, pur nel minimo del loro ambito e
delle loro realtà, prevaricano un piccolo dominio e tiranneggiano nelle mura
domestiche, tra i propri famigliari, opprimendo nel lavoro sui colleghi, negli
ambienti parrocchiali, tra confratelli, invadendo il campo altrui: sottomettendo,
insinuando invidie e discordie, ecc… Il Signore vaglierà le vostre anime, le
sofferenze che avete provocato, su come avete trattato sposo o sposa, genitori,
figli, il rapporto con gli altri, e ne chiederà grandemente conto.
Siate umili, anime mie! Chi è umile non cerca il dominio, ma vive un
servizio nell'amore. Adorate l'Eterno Padre! Adorate per voi e per chi non Lo
adora. Chiedete perdono per voi e per chi non chiede perdono. Ringraziate per
voi e per chi non Lo ringrazia, perché veniate mondati dalle vostre colpe e
siate nel cammino della santità per far sì che l'azione di Grazia del Padre
Santissimo, in questo modo, si estenda e raggiunga anche il cuore dei potenti
per trasformarli alla via del bene e condurre anch'essi alla salvezza; e la vostra
stessa esistenza nel mondo ne abbia miglioramento. Ti benedico".
"E quali saranno i segni che la preannunciano?", mi chiedono. Ed Io rispondo: "Guerre, carestie, terremoti, pestilenze…"
"Mia piccola Maria, sei rimasta colpita da questa immagine della
Santa famiglia in questa chiesa: San Giuseppe avvolge con le sue braccia le
spalle della Madonna in segno di protezione, e Lei cinge Me Infante, a mia
difesa. Ecco, così Io avvolgo te con le mie braccia e ti curo, e cingo coloro
che porti nel cuore. Stasera nel vangelo gli Apostoli rimangono ammirati dalla
bellezza del tempio di Gerusalemme e di ciò che contiene, ma Io dico: "Non
resterà di esso pietra su pietra!", e dico questo non solo per
profetizzare la sua futura e prossima distruzione da parte dei romani, ma anche
per profetizzare la distruzione di tutto ciò che l'uomo, nella sua opera di
edificazione sulla terra costruirà: case, strade, palazzi, e ciò che nella sua
fantasia creativa e artistica saprà ornare di bellezza il mondo, dato che ogni
cosa, giungendo alla fine dei tempi, verrà dissolta, e non solo: ciò accadrà
pure nel corso di ogni generazione e nel percorso della vita di una persona.
Ciò di cui ci si affanna nella sua costruzione, non rimarrà, nel tempo, pietra
su pietra. Per questo vi invito a non affannarvi a fare più di ciò che vi
necessita, togliendo tempo all'opera della carità, a meno che non sia per il
fine di un bene comune. Ogni cosa verrà distrutta in un ciclo che si ripete
sino alla fine del mondo.
"E quali saranno i segni che la preannunciano?", mi chiedono.
Ed Io rispondo: "Guerre, carestie, terremoti, pestilenze, ecc…. ma ciò si
verifica ad ogni ciclo dell'esistenza. Ogni periodo storico ha queste
caratteristiche, ogni fine ne porta il segno. Ugualmente tutti i secoli della
storia sono percorsi da combattimenti, malattie, dolori, cataclismi, ecc…, e lo
stesso accade nella vita di ogni essere umano: lotte, affanni, mali di ogni
genere nel suo perpetuo cammino e termine, di nascite e dipartite, sino a
quando non sarà la fine del tempo e della terra, quando calerà il tramonto del
buio che coprirà e dissolverà ogni cosa creata.
Cosa vi resterà? La fede, le virtù e l'amore: tesori che dovrete
tutelare in mezzo a combattimenti, croci e dolori, per mezzo della perseveranza
che dovrete vivere sino al vostro ultimo respiro. La perseveranza in Me sarà la
vostra salvezza! Con i vostri tesori spirituali acquisirete l'entrata nel mio
Regno ove lo spettacolo delle sue meraviglie, la magnificenza della sua
perfezione, voi contemplerete, e ne godrete. Tutte le anime ivi giunte saranno
le pietre vive che formano, e formeranno, tale edificazione di bellezza: ognuna
è e sarà una gemma preziosa che si incastra all'altra nella completezza di una
celestiale melodia, di una costruzione mistica che non verrà mai abbattuta. Ti
benedico".
"Vengo per dare liberazione alla vostra di cecità, alla vostra
prigionia, alle necessità che v'incatenano. Io vengo…"
"Mia piccola Maria, Io benedico tutte le tue intenzioni.
…"Ecco, passa Gesù, il Nazareno!". Dinanzi al clamore, al brusio
della folla, il cieco domanda: "Che accade?". E gli viene risposto:
"Passa Gesù, il Nazareno!". Allora egli, nella sua necessità, grida,
nel suo bisogno intrepido mi ricerca e desidera il mio incontro: "Gesù,
Figlio di Davide, abbi pietà di me!". Ed Io accorsi alla sua supplica e al
suo dolore, donandogli luce agli occhi e Luce all'anima. Io sono la luce: sono
venuto al mondo per liberare l'uomo dalla sua necessità, dalle tenebre del
male, dalle coltri degli errori, per srotolare le matasse imbrogliate del caos
e della confusione, per riportare, nella mia Luce, ordine nell'armonia della
Verità e del bene.
Io cammino sempre per le strade del mondo, ma al mio passaggio chi mi
vede? Chi mi richiama accorato e desideroso del mio incontro? Io vengo ed
accorro alla necessità che grida, al bisogno che mi invoca; ed allora mi piego
alla creatura e dico: "Cosa vuoi che Io faccia per te?". "Cosa
volete che Io faccia per voi?". Accorro e mi abbasso per soccorrervi;
vengo per dare liberazione alla vostra di cecità, alla vostra prigionia, alle
necessità che v'incatenano. Io vengo, e la mia Persona presso di voi non porta
la sua ombra, ma è Luce piena, chiarore che v'irradia l'intelletto, il cuore,
l'anima e l'intera persona, perché vi facciate, pur se solo una fiammella o una
piccola lucciola, mia Luce, che ovunque al vostro di passaggio disperda le
tenebre e faccia vedere ciò che è; dà luce al vero. Il demonio opera
nell'oscurità, trama i suoi piani, camuffandosi nel buio dell'inganno. Nella
mia Luce, acquisita ed infusa, voi, nella mente, nel cuore e nello spirito,
darete giorno alla sua notte: scoprirete ogni suo piano, ogni macchinazione fin
dalla sua origine, sconfiggendolo.
La mia Luce varca e dà limpidezza al pensiero ove nasce la trama
dell'errore, in modo che risplenda la trasparenza della Verità che controbatte
ogni perfidia e manipolazione, per quanto ingegnosa; penetra così nel cuore
perché é viva di un amore che è santità nel dono, e non inganno nel sentimento
che incatena: ne irradia l'anima nella soavità e nella pace della Grazia,
sicché l'intero vostro spirito sia luce che guida i vostri passi e quelli
altrui nel cammino al giorno radioso del Cielo. Ti benedico".
"In nome di una pretesa ed ottusa libertà gli uomini sono
disobbedienti e ribelli alla Legge divina poiché vogliono fare tutto ciò che
vogliono"
"Mia piccola Maria, lo so che mi vuoi bene: tu mi vuoi bene, Io ti
amo! Stasera nella parabola del vangelo vi viene detto: "Non vogliamo che
questo Re governi su di noi!" Questa frase rivolta al Sovrano dei Cieli
viene gridata ora più che mai: "Non vogliamo che questo Re governi su di
noi!". In nome di una pretesa ed ottusa libertà gli uomini sono
disobbedienti e ribelli alla Legge divina poiché pretendono fare tutto ciò che
vogliono, creando così una totale anarchia che provoca solo caos, porta
disperazione e perdizione, non solo per gli inferi, ma già da qui su questa terra.
Il Padre Santissimo dà ai suoi figli delle Regole che sono vie di luce per
vivere in un ordine di pace e di bene, dato che, trasgredendole, ne avreste
dolori e tribolazioni. Egli, da Sovrano munifico e generoso, dona a tutte le
creature delle monete d'oro che sono i doni, le capacità, le doti, che debbono
essere fatte fruttare ed evolvere per accrescere il suo Regno, che è un Regno
d'Amore.
Quanti invece se ne appropriano e li disperdono per il male! E quanti
altri, pur cristiani, sacerdoti e operatori nella Chiesa, pur non disperdendoli
nel male, non li accrescono nel bene: non operano, non lottano contro la
malvagità, non combattono per la giustizia, la pace e la carità. Essi rimangono
inattivi, passivi, amorfi. Non compiendo il male si ritengono giustificati, dei
giusti: non si sentono colpevoli e, coscienti di essere nuovi Ponzio Pilato,
dato che non prendono posizione per non avere disturbo per la propria vita
comoda, e avendo di conseguenza lasciato, per la loro mentalità e la loro
passività, tanti fratelli nelle lacrime per una carità e una difesa non
effettuata, ritorneranno a Me con i doni da Me ricevuti, ma vuoti. Quelle
monete d'oro date, bagnate dal mio divin Sangue per far sì che portassero
frutto e fossero santificate, avranno perso ogni valore: hanno reso vana la mia
Redenzione! Andranno nel vuoto che essi stessi hanno creato.
Come far fruttificare tali monete? Riconoscendo la reggenza di Dio che
è una reggenza d'amore, e non più riconosciuto come un Padrone ostile o
estraneo, ma Padre amoroso: non vi sentirete così più schiacciati da un
dominio, non vi sentirete estranei, ma figli amati che, grati dei doni, dei
talenti ricevuti, amerete ricambiare al beneficio del Padre. I vostri denari
maggioreranno per colmare non solo gli scrigni, ma i forzieri, i bauli, di
monete d'oro, perché siano le ricchezze del Cielo per voi e il tributo di un
pagamento, alla sua entrata, per i molti fratelli più poveri. Ti
benedico".
"Io sono Re, sono l'Altissimo Signore, Sovrano nei Cieli, da cui
ogni cosa ha origine, ed ha podestà su tutto: sono l'Assoluto!"
"Mia piccola Maria, stasera la Chiesa celebra, nella vigilia, la
Regalità universale di Cristo: Io sono Re, sono l'Altissimo Signore, Sovrano
nei Cieli, da cui ogni cosa ha origine, ed ha podestà su tutto: sono
l'Assoluto! Sulla terra la mia Regalità non è stata riconosciuta, dato che gli
uomini distinguono la Sovranità nei segni del potere, del dominio, nella
vastità delle ricchezze materiali; mentre la mia reggenza è nello Spirito,
nell'amore. Nelle altezze del Cielo Io sono il Trono di Fuoco che, nelle Tre
Persone che vi regnano, avvampa nella Fiamma dell'ardore divino da cui prende
inizio e fine ogni esistenza in un Fuoco che brucia senza tempo, e perpetua
continuamente vita. Io sono Re della creazione, nel Santissimo Padre, da cui
prende respiro e battito il creato, e senza il quale nulla sussiste: l'Opera
creativa che ha dato genesi alla terra e a ciò che la contiene, le sue
creature, ma anche astri e galassie che, nello spazio dell'universo nemmeno
conoscete, nel Regno ove risiede la sua potenza negli attributi celestiali, che
ne formano la sostanza della sue meraviglie con i suoi Santi.
Sono Re nella mia Redenzione poiché vi ho acquistato nel mio Sangue: su
un Seggio che non stava nei palazzi dei reggenti e sovrani terreni, ma su di
una Croce che mi ha scalfito e sacrificato, fino allo stillicidio del mio
Sangue che, versato a voi, vi ha riacquistato alla vita del Cielo. Ho sovranità
e possesso delle vostre anime che sono divenute parte di Me, del mio Corpo
glorioso e mistico. Sono Re nello Spirito Santo che è una regalità, una
reggenza nell'amore che santifica ed accende alla sua Fiamma, nella sua Energia
divina, la Luce ad ogni essenza.
Come riconoscere la mia Regalità? Vivendola. Vivetela nell'adorarla,
onorandola, soccorrendola nel farvi cooperatori, collaboratori, difensori del
creato e di ogni cosa da Iddio nata, nel sevizio alla vita, accogliendo la
vostra piccola croce: la mia mi ha glorificato ed ha glorificato il Padre. e vi
ha dato riscatto. Nel viverla voi date gloria al Padre e ne verrete
glorificati. Fatevi anime spirituali che assimilano e assorbono l'amore suo che
vi santifica, e formerete intorno a voi una corte regale nella nobiltà di una
sostanza divina che da voi verrà diffusa. Vi farete così creativi, redentivi,
santificanti. Forgerete, in questo stato vissuto, la vostra corona, che Io
stesso in Paradiso porrò sul vostro capo, dicendo. " Figlio, sei un
re!". Entrerete allora, dopo le ristrettezze vissute negli ambiti terreni,
nelle vaste praterie di spazi sconfinati di luce nelle quali volare nella
libertà che sale all'abbraccio del Santissimo Padre: la Maestà dell'Infinito
Amore.
Andate alla Madre del Sovrano! Ella non è altera, boriosa come le
regine della terra. Ella è tenera, misericordiosa, accogliente; vi apre già le
porte del palazzo del Re. Vi fa entrare e vi aiuta ad assimilare la sua Natura,
gli attributi, le potenze, le ricchezze delle Tre Santissime Persone; ve ne
intesse la tunica a misura nei colori e nell'essenza della Loro Regalità. Ti
benedico".
"Per voi, figli miei, che non possedete beni terreni e siete
poveri, non preoccupatevi:Dio guarda al cuore e all'intento"
"Mia piccola Maria, Io sto operando. Già mi dispongo e preparo per
i giorni futuri, e per i vari cambiamenti. Io già opero! Stasera il vangelo vi
presenta la povera vedova che depone nel tesoro del tempio la sua umile offerta
di solo due soldi, che era tutto ciò che possedeva. Sconosciuta al mondo,
nessuno la notava; ma Iddio la osservava benedicendola. Invece i ricchi
passavano dinanzi al tesoro del tempio e, in modo roboante, vi gettavano
numerose monete d'oro per dare sfoggio della loro ricchezza e generosità al
mondo e per ingraziarsi Dio, credendo che, nelle sontuose e cospicue offerte,
dipendesse la giustificazione dell'Onnipotente, che avrebbe coperto così i
molti peccati e le loro ingiustizie. Ma Io vi dico che questi ultimi tornarono
a casa ingiustificati, mentre la povera vedova ricevette grazia, dato che aveva
glorificato il Padre nel suo dono, perché fatto con il cuore, e abbandonata
nella fiducia totale a Lui. Molti dicono.
"Ah, se potessimo essere ricchi… potremmo con gli averi aiutare i
fratelli nel bisogno, dare soccorso alla loro miseria e fare il bene! Io vi
dico: è vero, e benedico quei ricchi che si adoperano, portando aiuto e
sostegno all'indigenza altrui e che, con i propri beni, danno vita alla carità,
se però l'offerta data è nella purezza della retta coscienza, se l'intento è
sincero, onesto, proteso con il cuore al bene dei fratelli. Ahimé, se sapeste
quanti ricchi e malvagi danno abbondanti denari e averi alla Chiesa, ma il loro
denaro è macchiato di sangue, di peccati ed ingiustizie; e lo offrono per
ingraziarsi amicizie ed alleanze in Essa e per acquistare la fama di un buon
nome. Io vi dico che da una matrice corrotta, da una radice marcia non può
nascere pianta al nutrimento: rimarrà legno secco, sterile. Ma l'offerta sarà
benedetta dal Signore solo se, pur avendo un'origine malsana, chi la vuole
offrire si pone in conversione, vuole emendare la sua vita e la dona in retta
coscienza per il bene altrui. Diverrà, in questo stato vissuto, liberazione,
purificazione e riscatto, ottenendo il suo esito.
Per voi, figli miei, che non possedete beni terreni, e siete poveri,
non preoccupatevi: Dio guarda al cuore e all'intento. Vi giudica secondo le
proporzioni dei vostri mezzi. Offrite la vostra giornata, il lavoro, la
malattia, il tempo, il servizio, la preghiera, i vostri affetti, ciò che Dio vi
ha donato, e date anche due fette di pane o un abito a chi ha meno di voi: la
vostra coscienza vi parla. Il Padre Santissimo benedirà la vostra offerta e la
maggiorerà perché si faccia Provvidenza per una moltitudine di genti. Ti
benedico".
"Per il Papa per cui sei rimasta sconcertata, confusa per quella
frase sull'Eucaristia, Io torno a dirti che è figlio mio devoto e tornerà egli
a chiarire"
"Mia piccola Maria, così come quando è inverno e il gelo copre:
tutto è spoglio, e pare che non ci sia vita, e già i germogli si formano per la
prossima fioritura; ugualmente sei tu nell'attesa: vedrai negli eventi futuri,
la tua. "Sono Io che vi do la parola e la sapienza perché mi siate
testimoni", vi dice stasera il vangelo. Se mi amate, pregate! Se partecipate
di Me e portate i miei segni, Io vi do' la mia Parola: vi metto le mie parole
sulla vostra bocca sicché non abbiate a preoccuparvi della vostra difesa,
possiate controbattere i nemici, scoprire gli errori, ammutolire il demonio.
Dubiti ancora di queste Gocce di luce, ed Io torno a confermarti che sono mie:
come avresti potuto tu essere così erudita e scrivere sì tanto nella Sapienza
di Dio? Ciò che nasce da Dio porta a Dio, e se esse accendono l'amore a Lui e
al bene da chi provengono? Se nascessero dal demonio allontanerebbero da Dio e
condurrebbero solo al male: rasserenati! Per il Papa per cui sei rimasta
sconcertata, confusa, per quella frase sull'Eucaristia, Io torno a dirti che è
figlio mio devoto e tornerà egli a chiarire con più attenzione e profondità il
concetto che voleva esprimere, portando chiarezza. Io vi do' la mia parola e la
mia sapienza: sono Io che ve la offro, ed oggi che ricordate nella Chiesa la
Medaglia miracolosa, sebbene il sacerdote non ne faccia menzione, ti dico che essa
è tra quei segni ottenuti per intercessione di Maria al Padre Eterno per far sì
che riceviate sapienza. Ogni medaglia simboleggia una Goccia dell'Immacolata
Concezione: quelle Acque in cui Io, la Parola, mi sono formato all'umanità per
portare a voi la Sapienza, che vi aiutasse ad essere testimonianza di una vita
fedele e coerente in adesione a Dio e per edificazione ai fratelli.
Cos'è questa medaglia se non una stilla delle Acque dell'Immacolata
Concezione? Quelle Acque che, trasfuse in Maria, provenivano, e provengono,
dalle Acque creative dell'Onnipotente dal quale tutto ha origine, ed ha tratto
vita e che, date a Lei, in Lei esse sono il liquido amniotico santo che ha dato
umanità a Me: le Acque della Tutta Pura, che concepisce nell' Immacolatezza l'Immacolato,
la cui Parola è purezza, è Luce, che vi forma e rieduca nella Verità. Esse sono
le sorgenti native del Creatore che, se sono state partecipate, vissute,
attraversate da Me nel Grembo della Madre, e si fanno redentive: Acque
Santissime di Maria che s'incontrano, si uniscono con lo Spirito Santo che le
attraversa e si fonde per ridare nascita mediante la sua Luce ed il suo Fuoco
di santità alla vita di grazia ed alla fede.
Chi porta questa medaglia miracolosa, se portata con devozione e
pregando, è predestinato alla salvezza. Come a Lourdes essa vi immerge alla sua
fonte, nel Grembo di Maria: vi risana dalle malattie, vi purifica dai peccati,
e il demonio si allontana perché sente in essa il segno dell'Acqua creativa,
redentiva e santificante. Nella Maternità di Maria si attua una perenne
gestazione dell'umanità: medaglia a medaglia, goccia a goccia, formano molta
parte di queste Acque della Madre nelle quale molti fratelli per voi verranno
immersi; la Madonna li avvolge e li lava e, per quanto maleodoranti e sfigurati
dallo sporco del male, riacquistano le sembianze dell'impronta dell'Immagine a
somiglianza di Dio. Ti benedico".
"Non temete i dolori, gli sconvolgimenti, gli avvenimenti, né lo scuotere della terra con le sue prove: Io ci sono!"
"Mia piccola Maria, stasera la santa Parola vi presenta Daniele,
mio servitore fedele, osservante ai Dettami divini, profondo orante, che aveva
conquistato la simpatia, il benvolere del re, suscitando la gelosia dei suoi
nemici tra i dignitari di corte che, invidiosi, lo accusarono presso il re di
trasgredire le loro leggi umane per adorare il suo Dio. Il re, seppur a
malincuore, dà esito alla condanna nel far gettare Daniele nella fossa dei
leoni in modo che ne fosse sbranato. Prima però gli disse: "Daniele, se il
tuo Dio, a cui fai appello, vorrà salva la tua vita, ti proteggerà dai leoni.
Il mattino seguente, seppur angosciato, il re gridò il suo nome:
"Daniele!", ed egli rispose: "Sono salvo! Il mio Dio ha mandato
il suo Angelo perché chiudesse la fauci delle belve e non mi uccidessero".
Daniele darà poi, nel suo elogio. Testimonianza della mia potenza.
Chi sono, o figli, i vostri leoni, i vostri nemici? Sono i diavoli, che
odiano l'uomo e cercano continuamente di divorarlo. I vostri nemici sono i suoi
seguaci che, invidiosi del vostro bene, vi accusano e vi avversano; ma Io vi
dico: "Non temete!", per quanto siano le persecuzioni, le calunnie, i
colpi che dovrete subire, se sarete miei servitori fedeli, ligi alla Santa
legge, oranti profondi, Io sarò la vostra Difesa. Io vi tutelo, vi cingo
tutt'intorno con le mie braccia e vi proteggo dall'attacco, simile a forti mura
che recingono l'intera città. Niente vi verrà fatto che non sia a vostra
santificazione, se vivete la mia amicizia. Poveri coloro che non mi amano e non
mi seguono perché resteranno indifesi: non avranno mura che li recingono, e
verranno così sbranati dai leoni, uccisi dai nemici.
Credete in Me! Io sono il Potente, che esorta e dice. "Alzate il
capo, la vostra liberazione è vicina!". Voi mi direte: "E i martiri,
Signore, quelli che per la fede hanno sacrificato la loro vita e sono stati
uccisi…?". Essi sono i predestinati a seguire le mie orme, a partecipare
la mia Redenzione sino al sangue. Ma quante volte, durante la loro esistenza,
sono stati difesi, protetti, tutelati, in occasione di pericolo! I loro molti
nemici sono stati neutralizzati sino a quando non è giunto il tempo dell'
offerta, che non è perdita, ma vittoria per la gloria di Dio. Non temete i dolori, gli sconvolgimenti, gli avvenimenti, né lo
scuotere della terra con le sue prove: Io ci sono! E se vivete di Me, della mia
Amicizia, Io vi seguo, passo dopo passo: vi custodisco, do' forza all'agire,
confondo i vostri persecutori sino a smascherarli e sgominarli. Vivete non in
prospettiva di questo mondo, ma in prospettiva della vita eterna. Non abbiate
paura di ciò che vi possono fare gli uomini, poiché l'umano passa, il mio
Potere e la mia Alleanza resta.
Se giungo a dirvi nel vangelo, delineando i segni degli ultimi tempi al
mio Ritorno finale nei segni terrificanti del cielo, nello sconvolgimento dei
fenomeni naturali che faranno morire molti per lo spavento, Io vi incoraggio
ancora, dicendovi: "non temete di essi! Io sono con voi! Alzate la testa,
la liberazione è vicina!". Abbiate piuttosto timore dei leoni che possono
gettarvi nella fossa degli inferi ove i loro sgherri vi sbraneranno per
l'eternità. Se mi amate e mi seguite, se Io sarò per voi il vostro Padre e Dio, e
se così mi onorerete, Io non solo chiuderò le fauci dei leoni ma sigillerò la
pietra sulla fossa perché non abbiate a cadervi. Superata la prova di questo
mondo, voi diventerete gli intoccabili, e ove più i leoni?... ove più i
nemici?... Ti benedico".
"La Madonna è fondamentale nel cammino dell'esistenza del cristiano; non potete da soli. Io stesso, nella mia umanità, ne ho fatto ricorso e ne ho avuto
bisogno"
"Mia piccola Maria, ci sono Io ad insegnarti e a toglierti le
erbacce che crescono nel tuo cuore, pur se comprendo l'oppressione in cui vivi:
ti sono vicino. Stasera il vangelo vi presenta il mio Ritorno, che sarà simile
ad un guizzo di lampo nel cielo, non atteso dagli uomini, come ai tempi di Noè,
sorpresi e impreparati dinanzi al diluvio: essi prendevano moglie e marito, pensavano
ai loro affari, continuando a peccare. Questo stato di indifferenza perversa in
ogni generazione, gli uomini non si prendono cura al pensiero del loro ritorno
a Me, del mio incontro: vivono i loro interessi, continuano a fare il male,
incuranti del tempo terreno che ha termine, nonostante, pur oggi, quante morti
premature per incidenti, omicidi, malanni, e giungendo alla mia presenza
lasciando una vita sprecata, e impreparati.
Io chiedo invece la vigilanza, chiedo di esser desti, simile a chi
tiene la propria casa spazzata ed adorna, sempre pronta per l'ospite che può
giungere. Al mio arrivo Io mi sentirò ben accolto e vi ricambierò, invitandovi
ad entrare nella mia. Come poter essere vigilanti e desti? Andate dalla
Madonna! Oggi che iniziate a pregare con la novena dell'Immacolata, andate da
Lei: fatevi suoi piccoli bambini, accovacciatevi come cuccioli accanto alla
Madre che vi ricoprirà nella trasparenza del suo Manto, trasparenza di bene, di
rettitudine di purezza per proteggervi dalle forze del male, per far sì che ne
assorbiate la sostanza.
La Madonna è fondamentale nel cammino dell'esistenza del cristiano; non
potete da soli. Io stesso, nella mia umanità, ne ho fatto ricorso e ne ho avuto
bisogno; quanto più occorre a voi! Come potete sconfiggere i colpi del nemico,
le tentazioni, le ingiustizie, l'assillo dell'oppressione del fratello, senza
cadere nella stessa misura, e poter ricambiare ad essi nell' amore che vi
comando? Anche ai sacerdoti lo dico: ai penitenti che a voi ricorrono non dite
loro solo: "Non fare più questo, cambiate in quest'altro, ma offrite
un'ancora di salvezza: l'appiglio di sostegno che è la Madre Santissima,
consacrandoli a Lei, affidandoLe le loro persone. Lei volgerà il vostro sguardo
al Cielo, il vostro desiderio e la vostra ricerca a Colui che sia l'atteso, il
desiderato, l'Amato. La Madre vi slegherà dai legami del mondo perché la vostra
vita sia santa e lasci l'impronta indelebile del bene fatto, della rettitudine
della purezza vissuta. Lasciate le vecchie vesti, così come dice la santa
Parola: vecchie, lacere, sporche e maleodoranti del peccato. Lasciatevi
ricoprire di Maria! Tornerete a Me, al mio incontro, rivestiti della
trasparenza del suo Manto in cui filtra la Luce di Dio. Ti benedico".
lunedì 13 gennaio 2014
domenica 12 gennaio 2014
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