Gesù parla a un'anima
Questi insegnamenti spirituali sono stati ricopiati, letteralmente così come sono stati scritti nei quaderni da una mamma di famiglia che vuol restare nel nascondimento e nel totale anonimato. Si tratta di locuzioni interiori, di cui ella viene privilegiata, da anni. Gesù le parla al cuore durante il ringraziamento alla Santa Comunione Eucaristica, e la chiama: ”mia piccola Maria”. Le parole di Gesù le giungono come Gocce di luce, e in una grande pace, nel cuore.
venerdì 20 dicembre 2013
venerdì 13 dicembre 2013
Le Gocce di ottobre
2 ottobre
2013
"Siate
operatori con gli Angeli! Operate con essi che attendono che voi li chiamiate
in modo che vadano a portare e a diffondere il bene"
"Mia piccola Maria, viene celebrata la festa
degli Angeli Custodi: ah, se sapeste quale tripudio avviene nel Regno per gli
Angeli! In questo giorno essi si svestono delle loro tuniche di bianco
splendore di luce per rivestirsi di tuniche d'oro e andarsi a presentare tutti,
uno ad uno, dinanzi alla Maestà dell'Altissimo, portando il loro omaggio
d'amore; e sono miriadi di miriadi… Per ognuno il Padre Creatore ha dato un
nome, ma desidera che anche voi diate il nome al vostro Angelo Custode, dato
che nel nome voi date attestazione della considerazione di un essere vivente,
di una realtà presente, di una persona. Fatevi loro amici, figli miei!
Gli Angeli sono dati da Dio quali tutori,
confidenti, quali aiuto, consiglieri, difensori e vostri responsabili che vi
guidano per la via della salvezza. Ma sappiate che sono anche molto severi: vi
amano teneramente, ma sono intransigenti, integri nella loro adorazione
all'Onnipotente. Sono Puri Spiriti che vivono per la sua adorazione, ed ogni
offesa arrecatagli provoca in loro dolore e mestizia. Essi vi sono accanto
sempre; perderete nella vita i genitori, i cari, gli amici, eccc… ma l'Angelo
vi sarà continuamente vicino dal primo istante di concepimento fino alla morte.
Vi sarà vicino poi nel Giudizio nel quale perorerà la vostra causa, vi aiuterà
in Purgatorio consolandovi, vi introdurrà nel Regno. Vivete un comportamento
corretto di chi vive stando alla sua presenza, rispettoso della sua sacralità.
Gli Angeli sono coloro che vi amano ed adempiono,
con la più grande responsabilità possibile, al loro compito, a vostro servizio,
che Iddio ha loro richiesto. E cosa non fanno per condurvi, attraverso il
viaggio della vita, per il raggiungimento del Cielo! Quale gioia per l'Angelo Custode
aver condotto un suo tutelato, un figlio di Dio, suo fratello, al Giudizio,
salvo: lo presenta con giubilo sorridendo, lo offre nelle mani di Cristo
Signore, dicendogli: "Te l'ho condotto, è salvo!". Invece quale
mestizia per un Angelo il cui protetto va perduto: sconsolato, lo pone dinanzi
a Cristo Signore e volge le spalle con il volto in lacrime.
Siate operatori con gli Angeli! Operate con essi
che attendono che voi li chiamiate in modo che vadano a portare e a diffondere
il bene. Mandate i vostri Angeli dai vostri defunti perché portino le vostre
preghiere, i vostri pensieri amorosi per loro, i vostri baci e saluti. Esortate
gli Angeli a dare soccorso ai vostri fratelli in bisogno, in grave necessità.
Mandateli ad aiutare e a consolare i vostri malati, ad esortare e a guidare i
vostri figli. Date ad essi le vostre orazioni: gli Angeli le presenteranno,
come incenso, alla Maestà del Signore. Date nelle loro mani le vostre
sofferenze che si faranno olio profumato, che dalle altezze regali di Dio, scenderanno
per sanare. Offrite le vostre opere buone agli Angeli che diverranno gioie
preziose da mostrare e deporre nei forzieri celesti dell'Onnipotente. Date ed
offrite nelle mani dell'Angelo nella Santa Messa le vostre offerte, la vostra
persona, perché ogni Angelo, in processione dinanzi all'altare, le presenta e
le unisce a Cristo Signore nell'Eucaristia per far sì che siano benedette e
fatte sante.
Fatevi bambini, convertitevi, come dice il vangelo:
i bimbi piccini, nella loro innocenza, vedono gli Angeli e sorridono loro; poi
ne vengono smemorati. Ma chi si fa bimbo nella sua innocenza dell'anima e del
cuore, come i Santi, riescono di nuovo a rivedere la loro presenza, e anche a
colloquiare con essi. Spesso, quando si ha avuto una devozione particolare per
gli Angeli, o per grazia divina, o perché le creature talmente purificate e
prossime al Cielo, moribondi, ne hanno la visione e ne sono confortati. Pure in
Purgatorio, mentre l'anima si depura e si eleva, nella trasparenza acquisita,
rivede il suo Angelo custode che viene per rincorarlo e dargli speranza finché,
gioioso, gli dica: "Ecco, sei pronto! Dammi la mano: ti conduco in
Cielo!". Ivi ne sarete compagni per il gaudio eterno. Ti benedico".
6 ottobre
2013
"Io
sono il Verbo Incarnato, la Parola che si è fatta Carne, che è venuta e viene a
parlare, insegnare, guidare l'uomo non solo nel mio tempo terreno, ma in ogni
tempo e generazione: continuamente Io parlo"
"Mia piccola Maria, non dispiacertene se tua
sorella ti considera strana, se i sacerdoti non riescono a comprenderti. Io so
il tuo intimo travaglio, il tuo percorso di dolore; solo Io posso comprenderlo.
Oggi la santa Parola vi dice: "Ascoltate la mia voce! Io sono il Verbo
Incarnato, la Parola che si è fatta Carne, che è venuta e viene a parlare,
insegnare, guidare l'uomo non solo nel mio tempo terreno, ma in ogni tempo e
generazione: continuamente Io parlo. E come mai allora voi non ascoltate?
Perché pochi recepiscono? Io parlo attraverso il creato che mi testimonia: se
lo si contempla, se si medita dinanzi alla bellezza, alla perfezione della sua
Opera, ne dareste lode al suo Creatore. Nella natura, in ogni suo suono, Io vi
parlo. Vi parlo mediante la Santa Parola, nel mio Vangelo, e vi insegno: i miei
Ministri ve ne fanno perennemente richiamo al suo Insegnamento. Come mai pochi
lo vivono?
La mia Santa Madre, nelle sue apparizioni, con
materna e infinita pazienza richiama e vi parla per portarvi alla mia Persona.
Quanti sono nel numero dell'umanità coloro che La seguono? I miei amici, quelli
che mi amano e vi esortano alla via del bene, sono in loro le mie Parole che vi
giungono in aiuto; quanti poi le recepiscono? Figli miei, a chi si pone in
adorazione nel silenzio Io comunico e do' Parola nella luce che do' alle
coscienze. Nell'Eucaristia, nel ringraziamento intimo, nel colloquio amoroso,
Io mi do a voi e vi trasmetto la mia Parola che è, e si fa Carne in voi, e vi
trasfonde la fede, quella fede che Io vi dono, sostengo, alimento e accresco ed
inala in voi una carità che si innalza sopra l'umano: non richiede ma ama, si
offre, si fa servizio, e loda il Signore del dono di essere solo un servitore inutile.
Creature mie, oggi le Sante Messe si fanno rumorose
e chiassose: i canti ricoprono e sovrastano; non danno spazio ad una preghiera
interiore e personale. Questo tempo sacro spesso si fa distrazione ed esteriore
a discapito dell'intimità, che vi porterebbe al mio ascolto. Venite a Me nel
silenzio, nel silenzio nella mente, lontano dal frastuono del mondo, nel
silenzio del cuore e dei suoi richiami. Se venite a Me con le mani aperte e il
cuore desideroso, come non potrei ricolmarvi di Me, della mia Parola? Ponetevi
in ascolto! Ti benedico".
"Dì a don... che ho accoltato il suo
"Eccomi!", ma che egli viva fiducioso e abbandonato nella fede, nel
percorso alla quale lochiamo, che è un disegno che Io traccio nella via alla
salvezza. Non ha bisogno di richiedere, anche attraverso di te, altre
conferme".
7 ottobre
2013
"Amate
il Rosario, recitatelo, diffondetelo! Chi lo vive di certo è per lui pegno di
sicura salvezza"
"Mia piccola Maria, oggi, già alla vigilia, si
celebra la Beata Vergine Maria del Santo Rosario: questa preghiera è stata
ottenuta e impetrata dalla Madonna per il suo Fuoco d'ardente amore al Padre
Santissimo e per le sue lacrime offerte per il dolore patito; preghiera potente
che la Madre Santa ha donato a voi perché essa fosse difesa, baluardo ai colpi,
agli attacchi del demonio, intercessione a aiuto per i vostri bisogni e
necessità, lode al Padre Celeste nella meditazione dei suoi Santi Misteri.
Il Rosario sono le mani di Maria che traboccano delle
vostre preci, che in questa preghiera si fanno boccioli di rosa che la Madonna
presenta all'Onnipotente che benedice, e che formeranno in futuro la cintura
d'oro che ornerà i vostri fianchi sulla vostra tunica celestiale.
Quante vittorie con il Santo Rosario, quanti
frutti, quanti beni e grazie elargite nel corso della storia e dei secoli
sull'umanità! É potente presso il Padre Celeste; eppure la maggior parte che lo
recitano sono per lo più solo donne, mentre la Madre Santa desidera e richiede
che lo preghino tutti: bambini, giovani, uomini, religiosi e sacerdoti. E
questi ultimi per lo più lo relegano ai laici, considerandolo una devozione
popolare per i sempliciotti e le donne in tarda età. Ahimé, se ne
comprendessero il tesoro capirebbero le Ave Maria che, se meditate, vissute,
recitate con il cuore e nella verità, portano sempre con certezza i suoi
benefici effetti. Se tutti dicessero il Rosario, vivendolo, nella Chiesa
sarebbero sconfitti in essa i demoni, verrebbero appagate ed esaudite le sue richieste
ed esigenze: quale fecondità all'apostolato e che ricchezza di vocazioni ne
nascerebbero! La Madre Santissima prende le Corone del Rosario e, dopo averle
fatta benedire dall'Altissimo, le fa discendere come petali di grazie
sull'umanità, simili a fiocchi di neve, che nel loro candore ricoprano le
creature. Amate il Rosario, recitatelo, diffondetelo! Chi lo vive di certo è
per lui pegno di sicura salvezza. Esso è la cintura che vi lega a Lei e che non
permetterà che andiate perduti: è il seno con cui vi allatta del latte della
Grazia, quel Latte che vi santifica e vi permette d'introdurvi al Seno del
Padre Celeste che trabocca, nella terra promessa dell'Eden, di latte e miele di
felicità. Recitate il Rosario! Avrete la Madonna che vi aiuterà al trapasso: vi
accompagnerà con la Misericordia, la tenerezza e la pace di una Madre nel
passaggio, e quale Madre…! Ti benedico".
9 ottobre
2013
"Insegnaci
a pregare, Maestro!" E qual è la disposizione per porsi in contatto con il
Cielo?
Il
"Padre nostro" che vi insegno vi risponde…"
"Mia piccola Maria, oggi nel vangelo gli
Apostoli mi si accostano e notano estasiati il mio Volto radioso, illuminato,
estatico per la notte di preghiera e comunione con il Padre mio, e per questo
mi chiedono: "Insegnaci a pregare, Maestro!" E qual è la disposizione
per porsi in contatto con il Cielo? Il "Padre nostro" che vi insegno
vi risponde: accogliere, credere e amare la Paternità di Dio; tutto il resto
viene con sé. Amando il Padre Celeste si accoglie la sua Santa Volontà, ci si
rende fiduciosi alla sua Provvidenza che non farà mancare il pane del corpo e
il Pane dello spirito. Egli vi aiuterà nel vostro percorso al perdono: vi
difenderà e vi libererà dagli attacchi del maligno. Tutto nasce dal Padre,
tutto è suo dono; e nella misura in cui si vive e si ama la sua Paternità ci si
pone in relazione, si crea amicizia, alleanza: si vive una partecipazione
filiale, amorosa, da Padre a figlio, da Creatore a creatura, da Amante ad
amato. Iddio vi ricolma di tutte le necessità, ed offre Sé stesso.
In questa dimensione Egli trasfonde in voi la sua
Paternità, il suo Amore pietoso e misericordioso, e richiede a voi la medesima
capacità di farsi parte con l'altro, di divenire l'ala che si alza per
proteggere il fratello, come fa la chioccia con i suoi pulcini, che difende,
simile alla lupa, i suoi cuccioli e li pone al sicuro nella tana, simile alla
madre che cura le sue creature; così voi vi farete protezione, difesa, cura del
vostro fratello: cuore, mani, e casa, a tutela del prossimo che è figlio del
medesimo Padre. Voi ponetevi in preghiera verso il Cielo per la salvezza dei
fratelli: vi farete sua Carità per diffondere e rendere vivo il suo amore. Ti benedico".
11 ottobre
2013
"Questi
sacerdoti che non credono a quest'azione indefessa del nemico non credono
nemmeno nell'integrità del mio vangelo"
"Mia piccola Maria, benedico tutti quelli che
mi presenti; ma non essere così severa con la tua parrocchia nella quale ci
saranno grandi cambiamenti. Stasera nel Vangelo mi accusano di liberare gli
uomini dal demonio con il potere di Beezebul, ma Io dico: "Come può satana
scacciare sé stesso? Quale guadagno ne avrebbe? In questo modo si
disgregherebbe il suo regno; e se non è il demonio che scaccia non può essere
che il potere di Dio a liberare dal suo dominio. Il diavolo è come un lupo
feroce con la bava alla bocca nella ricerca continua, instancabile, di divorare
l'uomo: egli lo odia, lo vuole distruggere; come può quindi liberarlo dalla sua
prigionia e dal suo potere che lo incatena? Mentre Io, vostro Medico e
Redentore, libero le creature, e le libero per amore; e l'amore non è la
qualità che gli appartiene.
Venite a Me voi, figli tormentati dal demonio,
posseduti, vessati, attaccati… solo il Dito di Dio ha il potere di sanare da
lui; da soli non potete nulla, e nemmeno cercando aiuto in altri esseri umani.
Io vedo: quanti di questi figli tormentati che cercano di liberarsi per mezzo
di pseudo guaritori di ogni titolo; e inizialmente possono anche usufruire di
un certo sollievo, di un'apparente, transitoria liberazione, ma il nemico, come
dice il vangelo, va alla ricerca di altri suoi sgherri, peggiori di lui, per tornare
a devastare l'anima.
Figli miei, ricorrete al sacerdote che ha questo
potere datogli dal Cielo. Fatevi imporre le mani sul capo e fatevi benedire,
fatevi fare esorcismi, fatevi ungere con l'olio benedetto: dite che celebrino e
che vi ricordino nelle Sante Messe; e così, come Io vi insegno, fatevi una
corazza che lo Spirito divino vi intesse con i Sacramenti, con una vita
corretta e impregnata di carità, che profumi di preghiera. Questa corazza vi
protegge: i dardi del nemico, al suo impatto, si piegheranno e cadranno a
terra, e i suoi morsi, i suoi denti aguzzi non potranno forarla.
Molti diranno: "I sacerdoti non credono e
quest'azione del diavolo, non operano liberazione da lui". Io vi dico che
essi saranno grandemente responsabili delle lacrime dei miei prigionieri poiché
non hanno combattuto contro il mio nemico, lasciando gemere i miei figli tra le
sue mani. Questi sacerdoti che non credono a quest'azione indefessa del nemico
non credono nemmeno nell'integrità del mio vangelo; vivono un sacerdozio mondano
e vuoto e non si sono ancora incontrati con l'amore di Dio: è un sacerdozio
spento.
Nella prima lettura per questo esorto: "O
sacerdoti, fate penitenza, piangete i vostri peccati e quelli del popolo.
Digiunate! Solo chi vive questa continua purificazione può operare liberazione
nelle anime. A questo lavacro interviene l'azione di Dio che colma il sacerdote
del potere dello Spirito Santo che dà a lui fortezza, ardire, sapienza: si
fanno così guerrieri che combattono, che si pongono a difesa dinanzi alle
genti. Dinanzi all'Opera, all'intervento di Dio che riveste di Sé, dei suoi
attributi, il demonio da belva si fa povero cane ferito che languisce, guaisce
nel terrore, e fugge da voi. Ti benedico".
12 ottobre
2013
"Mai
come in questo periodo il messaggio di Fatima è attuale, non superato e ancora
non compiuto, come invece molti affermano"
"Mia piccola Maria, Io mi protendo su tutti
quelli che mi porti, mi curvo su di essi: li benedico, do' la mia carezza ed il
mio aiuto. Stasera voi anticipate la solennità della Madonna di Fatima, che
giunge, nella sua Immagine, nel santuario di Roma. Lei viene per ricevere nelle
sue mani l'offerta al suo Cuore Immacolato che il Santo Padre le farà
dell'intera umanità. La Madonna attende la sua consacrazione, che se fosse
stata effettuata già a suo tempo, come aveva richiesto, il mondo non sarebbe
finito nelle difficoltà di questi vostri tempi: non ci sarebbero stati i tanti
dolori che hanno segnato il vostro secolo. Quest'affidamento allevierà, per i
meriti dell'unione di Pietro alla Maternità di Maria, una purificazione tanto
penosa. La Madonna viene per ricordare alle creature e al popolo romano che Lei
non li abbandonerà e sarà loro accanto nei tempi gravosi che Roma dovrà
affrontare. Mai come in questo periodo il messaggio di Fatima è attuale, non
superato e ancora non compiuto, come invece molti affermano.
La Madre, come allora, richiama alla penitenza e a
conversione: conversione e penitenza, se il mondo vorrà salvarsi, poiché esso è
tutto ricoperto e invasato dalla lebbra del peccato. Come a Naam, nella prima
lettura, Ella vi invita a lavarvi. Egli lo fa nel fiume Giordano per sette
volte, e ne riacquisterà la salute e la sanità di una carnagione tornata
giovane e intatta. Pure voi tuffatevi nel pentimento, nel lavacro delle vostre
lacrime: tornate alla Confessione per emendarvi, vivete i Sacramenti che
continuamente vi lavano e vi ricreano la grazia della giovinezza dell'anima. Se
vivrete questa di purificazione non avrà più motivazione che giunga l'altra,
molto più gravosa. Lei vi invita a seguirmi, a compiere ciò che vi dico, poiché
solo in Gesù Cristo vi è salvezza, e vi precede nella via. La Madonna viene per
richiamarvi ad essere grati, riconoscenti al Padre Santissimo che tutto vi
dona, a non farvi simili ai dieci lebbrosi che, pur sanati dalla lebbra, uno
solo tornò per ringraziare del beneficio ricevuto. Anche oggi così pochi sono
quelli che danno lode in verità di cuore all'Altissimo Signore, riconoscenti
del bene ottenuto da Colui che ne è l'Autore e l'Artefice. Solo chi sa lodare
Iddio ha capito, si è posto in conversione, ha iniziato ad amare. La Madre
Santissima viene per sollevare l'uomo e innalzarlo a Dio. Ti benedico".
14 ottobre
2013
"Pur se
apparissi, la maggior parte degli uomini, e anche della Chiesa, non
crederebbero: darebbero ogni spiegazione umana e scientifica a tale
evento"
"Mia piccola Maria, stasera nel vangelo gli
uomini cercano segni, prodigi, per poter credere; ma Io dico loro che è una
generazione malvagia e non le sarà dato che il segno di Giona. Pure quest'oggi
gli uomini cercano portenti e segni eclatanti per voler credere, ed Io dico:
"É forse diversa questa generazione da allora?". Anzi essa è più
perversa; per questo non le varrà dato che il segno di Giona. E cosa è questo
segno se non un tempo di dolore e sofferenza che sarà purificazione per la
rinascita e la risurrezione di un mondo nuovo? Non sono bastate le innumerevoli
grazie: il costo della mia vita che vi ha offerto la Redenzione, la Santa
Chiesa, la testimonianza del Santi, le perenni e continue catechesi, i Sacramenti,
le Apparizioni e i richiami della mia Santa Madre, gli infiniti benefici
ricevuti. Non è bastata l'infinita pazienza e l'amore di un Dio per cui vi
dico: "pur se apparissi, la maggior parte degli uomini, e anche della
Chiesa, non crederebbero: darebbero ogni spiegazione umana e scientifica a tale
evento, ogni loro ragione, pur se si trovassero dinanzi alla mia Persona,
poiché la durezza del loro cuore li rende prigionieri di satana che li acceca.
Non sono bastati baci e abbracci nell'amore da
parte di Dio per avere accoglienza alla fede in quest'ultimo periodo storico;
dovrà quindi intervenire la sofferenza: uno sconvolgimento nel mondo che
stravolga i piani umani che legano all'indifferenza, ad un modo di vita che
indurisce e inaridisce, conduce le creature alla perdizione. É per la salvezza
che giunge il travaglio di un parto che solo può dare la rinascita di
un'umanità nuova. Il segno di Giona, che è la mia Passione, morte e
risurrezione, è ridato a voi perché è solo mediante questo passaggio vissuto che
si fa vostro e vi purifica: c'è la conquista e la visione di una rinascita a
vita nuova. É questa partecipazione che vi potrà lavare e vi potrà cambiare il
cuore. Ne verrà alla luce un mondo che si farà umile, che saprà alzare le
braccia in alto verso il Cielo e saprà dare la mano al fratello
nell'accoglienza di un'umanità che si fa famiglia. Ne nascerà una Chiesa che si
farà povera, pura e santa, una Chiesa vera che non cerca più grandezze e
primati; non è protagonista di sé, ma si piega al servizio, non fatto di bei
concetti, di parole altisonanti, ma di una testimonianza concreta, come dice
questo Papa: un servizio che si sporca le mani nel raccogliere e assistere le
povertà del popolo. La Chiesa diventerà Casa di preghiera e di adorazione al
Padre Santissimo, e non più teatri... L'uomo tornerà ad amare, dato che la
sofferenza avrà lavato e sciolto il gelo che lo attorniava, e saranno slegate
le catene del nemico che lo imprigionava; e l'anima sarà di nuovo pronta a
ricevere in sé l'azione dello Spirito Santo. Ti benedico".
17 ottobre
2013
"Andate
dalla Madonna, invocatela, amatela! Lei che ha dato Carne alla Parola, incarnerà
in voi la Parola divina, che si farà Sapienza"
"Mia piccola Maria, stasera nel vangelo
riprendo i dottori della Legge, che hanno la chiave della conoscenza delle
Sacre Scritture di allora, che hanno studiato, ma che non sono entrati nella
loro interiorità: non ne hanno acquisito la Sapienza divina e non ne fanno
entrare gli altri poiché non ne hanno dato testimonianza, non riconoscendo e
non accogliendo Me, il Verbo Incarnato, la Parola che ha ispirato la Sacra
Scrittura.
Tutt'ora oggi: teologi, sacerdoti, catechisti, nei
seminari, ecc… hanno la chiave della conoscenza di Essa perché l'hanno
studiata, ma non ne hanno acquisito la Sapienza; e il loro insegnamento spesso
travisa, deforma, cambia il mio; la fa divenire una parola dotta, psicologica,
umana, ma ne snatura il senso che è soprannaturale, sacro, spirituale: non mi
rispecchia, non mi incontra. Per entrare nella Sapienza non ci vuole la mente,
ma il cuore. Solo con il cuore si acquista la conoscenza reale di Dio. Ci vuole
il cuore che pulsa e batte, e che dà vita. Senza di esso è parola morta: non
fruttifica. Ci vuole l'irradiazione dello Spirito Santo, la sua Energia
santificante che feconda e dà nascita: senza è un seme sterile, non ci sarà
raccolto.
Non basta la mente e né la cultura, mentre chi, pur
conoscendo poco, ha cuore, è ricco di Spirito Santo; pur nel silenzio, pur
senza emettere suono dalla sua bocca è segno fattivo, tangibile: testimonia
nella sua persona e santifica, poiché in lui vive la mia Parola. Come avere il
cuore e lo Spirito Santo? Figli miei, non basta studiare, bisogna pregare e
amare la Santa Parola, in adorazione presso il Santissimo Sacramento, ove Io
dono il cuore e vi irradio di Spirito. Andate dalla Madonna, invocatela,
amatela! Lei che ha dato Carne alla Parola, incarnerà in voi la Parola divina,
che si farà Sapienza, che diviene chiave che aprirà molti cuori perché possa entrare
la santità. Ti benedico".
19 ottobre
2013
"Molti
dicono: "Io ho tanto pregato, ma non sono stato esaudito". Io
rispondo…"
"Mia piccola Maria, Io sono la tua compagnia e
vedrai che le cose cambieranno. Stasera nella santa Parola e nel vangelo si
mette in evidenza l'importanza fondamentale della preghiera. Cos'è la
preghiera? É il dialogo tra l'uomo e Dio, il rapporto tra la creatura e il suo
Creatore. Quando volete avere una relazione con un altro dovete farlo mediante
il dialogo; quando cessa la comunicazione ne termina l'unità. Attraverso la
preghiera il Padre Santissimo nutre del suo Amore, riforma a santità, ricrea
nella grazia le creature. Molti dicono: "Io ho tanto pregato, ma non sono
stato esaudito". Io rispondo: "Come avete pregato, e che cosa avete
chiesto?", dato che se la preghiera è vera, buona, umile, fiduciosa, essa
è simile all'attrattiva della calamita al ferro: passa attraverso il Cielo e fa
scendere lo Spirito Santo nella Manna delle sue grazie. Ed anche quando, figli
miei, l'orazione è buona, è vera, deve essere perseverante e fiduciosa poiché
essa è una medicina: ogni invocazione, ogni prece, è come una compressa, un
farmaco, che risana ma che ha bisogno dell'intero percorso di cura per la sua
guarigione. La preghiera è un'opera di creazione al bene, ed ogni opera in Dio
ha necessità del suo tempo. Il Padre Creatore aveva già presente nel suo
Pensiero e desiderio la creazione del mondo, ma ha avuto bisogno dei suoi
giorni per attuarla, ed era cosa buona; un bimbo è già esistente nel
concepimento ma deve alla gestazione dei suoi nove mesi e al parto la sua
nascita e visibilità. Un frutto è già presente nel seme ma necessita della sua
maturazione per far sì che sia completo e atto a mangiarne. Il pane già
sussiste, nel suo futuro, nelle spighe di grano, ma ha l'esigenza della sua
lavorazione perché giunga alla tavola. Figli, dovete essere coerenti e
perseveranti: non stancatevi nella preghiera!
La Parola stasera vi presenta Abramo: è per la sua
fiducia e instancabile prece che ha ottenuto la protezione divina e la vittoria
sui suoi nemici. E nel vangelo è per l'insistenza, anche invadente, della
vedova, che il giudice, pur malvagio, per non essere più infastidito, perora la
sua causa e ne ottiene la giustizia. Quanto più, Io vi dico, il Padre vostro lo
farà per voi? Ah, se tutti gli uomini alzassero le mani al Cielo, impetrando al
Padre Santissimo! La loro invocazione e supplica diverrebbe una potenza di
esplosione da far scaturire e discendere tutti i benefici delle altezze celesti
sulla terra, sicché ci sarebbe vittoria piena su ogni male, guarigione sui
malati, e la fede verrebbe irrorata a crescita ovunque sul mondo. L'unità della
preghiera è forte ed ottiene anche la brevità del suo effetto ma, pur se la
vostra orazione rimane solo personale, intima, non demordete! Abbiate fiducia
che Io ascolto; essa è segno di sicura salvezza per voi, per i molti per i quali
avete pregato, pur doveste attendere per l'intera vita: essa sarà esaudita.
Siate certi che verrà premiata. Ti benedico".
21 ottobre
2013
"Il mio
divin Sangue è tesoro infinito e incommensurabile, farmaco di salute per ogni
male e rimedio ad ogni bisogno e problema"
"Mia piccola Maria, io soffio nella boccuccia
della tua nipotina per far sì che il mio alito dia a lei di nuovo il giusto
respiro. Poso la mia mano rinfrescante sulla fronte febbricitante di tua figlia;
dono la mia carezza salutare su tutti gli altri. Oggi nel vangelo vi viene
detto che il valore della vita di un uomo non è nei suoi possedimenti, ma nella
ricerca dei beni eterni. Tutto vi verrà ripreso e tornerete da Me nudi, poiché
anche il corpo vi verrà richiesto e porterete solo il bene che avrà
impreziosito, simile a gemme, l'anima vostra.
Volete essere i ricchi del Cielo? Date ed amate!
Invece gli uomini si affannano, si dibattono per possedere i beni terreni, alla
ricerca di una felicità che è spesso vacua, velenosa e che si perde. Io vi
dico. "Colmatevi di opere di misericordia, di carità: amate! Fate tutto
ciò che potete nel fare il bene". Io vedo moltitudini di genti prevaricare
sul fratello per ammassare i propri granai, impoverendo gli altri e, in questo
modo, parte dell'umanità trabocca nello sterco del superfluo, mentre l'altra
geme nella fame. Si dà spesso colpa al Padre dei Cieli delle miserie, delle
indigenze dei poveri. Io vi dico che se ci fosse equità, giustizia, se non ci
fosse furto, ciò che il Padre Santissimo dispensa sulla terra, nella sua
Provvidenza, sarebbe bastante per tutti e per ogni necessità. Oggi che
ricordate San Gaspare del Bufalo sappiate che era povero, così povero da
rasentare l'estrema sopravvivenza: viveva della carità offerta ma, irradiato
dalla Luce dello Spirito Santo, ricco di Lui, aveva compreso, in verità, a cosa
bisogna dare valore, e ne portava e sbandierava il vessillo ovunque, il
vessillo rosso del mio Preziosissimo Sangue, che adorava, pregava, invocava,
divulgava: vi operava, sicché nel bene, nella carità, nella santità che ne
traeva, si spargeva ovunque, sul suo cammino, una scia d'oro della sua
preziosità. Il mio divin Sangue è tesoro infinito e incommensurabile, farmaco
di salute per ogni male e rimedio ad ogni bisogno e problema. É liberazione
dagli attacchi del nemico, dalle sue catene che, al suo apparire, indietreggia
e fugge terrorizzato. Il mio Sangue Santissimo si fa chiave che apre,
dissolvendo, le prigioni del Purgatorio; è Energia di fortezza nei tempi di
combattimento e di prova; è mezzo straordinario di santificazione per la
Redenzione che offre in conversione, purificazione e vita nuova nella carità.
Esso è scaturito dalle mie Vene regali; non ne ho trattenuto in Me nemmeno una
stilla per far sì che ve ne poteste abbeverare, infondervene, in modo che nelle
vostre di vene scorresse il mio, che vi rende nobili, regali, santi: è il
Sangue di una Dio! Non ha mai fine, scorre continuamente e forma un oceano
d'oro nel quale vi chiedo di immergervi per acquistarne le ricchezze, la
bellezza, i tesori divini. E come lo potete? Andando ad abbeverarvene nell'
Eucaristia: adorandola, e invocandolo, offrendolo al Padre, operando e intercedendo
per i suoi meriti. Volete sanarvi da ogni male o ricorrervi per ogni necessità?
Adorate e nutritevi del mio divin Sangue! Volete liberarvi ed aiutare gli altri
a liberarsi dalle catene del nemico? Invocate, pregate e offrite il mio
Preziosissimo Sangue. Volete spalancare le porte del Cielo ai vostri defunti,
abbreviarne la pena? Chiedete per i meriti del mio Sangue Santissimo. Volte
aiutare i moribondi nel loro transito, avere forza nel tempo di croce, vivere e
diffondere la santità? Offrite, offrite il sacrificio del mio divin Sangue.
Figli miei, nella misura in cui avrete operato il
bene, amato per i meriti di questo mio Sangue salutare e redentivo, voi
formerete una scia d'oro, una sorgente, un laghetto, un ruscello d'oro che vi
accompagnerà e vi sarà sempre intorno, arricchendovi per l'eternità. Ti
benedico".
23 ottobre
2013
"Il
Paradiso, il Purgatorio, l'inferno sono realmente esistenti, presenti,
operanti. Ma la Chiesa ne parla così poco"
"Mia piccola Maria, Gocce di luce è mia luce:
i chiaro-oscuri entrano quando riguardano le vicende personali poiché dovete
vivere la fede; ma tutto ciò che riguarda la sapienza, è di Dio, è mia verità.
Ecco, se tutti conoscessero la data, il giorno,
l'ora della morte, molti, i più, non si lascerebbero trovare impreparati:
emenderebbero la loro coscienza e farebbero il bene non compiuto e si
convertirebbero a Dio, ma non se ne avvedono; lo avvertono come un traguardo
lontano, mentre essa non ha età e vi corrono incontro senza esserne pronti:
resteranno sorpresi e sgomenti di una vita eterna che continua sia nella
condanna come nella salvezza.
Anche oggi quanti figli hanno varcato la soglia del
trapasso dalla vita umana a quella sopranaturale e, la maggior parte di essi,
erano sconcertati e disorientati. Eppure il Paradiso, il Purgatorio, l'inferno
sono realmente esistenti, presenti, operanti. Ma la Chiesa ne parla così poco;
e se a volte incontra il discorso sui defunti traccia il Purgatorio come una
blanda realtà formata da uno stato di nostalgica lontananza da Dio, che è per
pochi, figli miei; i più passano nel tormento, lambiti e riarsi dalle sue
fiamme purificatrici. É per questo, per evitarvi ciò, che vi chiedo: siate
pronti, desti, nel vivere il santo timor di Dio, la carità, amando.
Per dare senso al tempo che passa e non si
trattiene, non si ferma a voi, al bene che fate, all'esistenza che vivete,
siate coscienti degli anni che avete avuto in dono: passano, e non tornano più.
Per questo vi esorto accorato, particolarmente gli uomini di chiesa, e coloro
che hanno ricevuto doni divini, doni sacri, e che sono addentrati alla sua
conoscenza: ad essi di più sarà richiesto, per la maggiore responsabilità; e se
avranno peccato senza emendarsi o non hanno operato, per negligenza, grave sarà
il Giudizio e la pena! Mentre per quelli che non hanno conosciuto il vangelo,
come si legge stasera, per quelli che non sono cristiani, pur avendo peccato,
più lieve sarà la pena.
Anime care, il Padre Onnipotente è la Misericordia,
e vi offre tutti i mezzi di salvezza, di perdono e assoluzione dai vostri
errori, e pone, nel mare della vostra esistenza, i salvagenti, zattere, barche,
della sua divina Misericordia a cui aggrapparvi perché voi viviate e doniate
misericordia ai vostri fratelli. Ma se ad essa non avete fatto ricorso e
trovato rifugio, in verità, Iddio è Padre Giusto e tutto verrà filtrato
dell'anima, e richiesto il conto. Da Padre Egli valuterà quando il peccato
commesso è stato debolezza umana: se perché oppresso e spinto dal dolore e
dall'affanno, o se avete peccato per non curanza, per superficialità, per non
combattere, perché avete pensato solo a voi stessi. Siate vigili, operanti! Non
lasciate che il sonno malsano del demonio, come nebbia si posi nelle coscienze,
e vi addormenti. Simili agli studenti solerti che si affannano nello studio per
esser pronti a superare l'esame, simili agli atleti che si allenano
instancabili per la vittoria; ugualmente voi operate per Me in modo che, nel
varcare la soglia dell'eternità, non avrete amare sorprese; ma la sorpresa
della meraviglia del Cielo! Ti benedico".
26 ottobre
2013
"É
entrato nella Chiesa uno stato di fariseismo: si è fatta, in molta di essa,
razionale, dotta, superiore: vuole detenere un potere"
"Mia piccola Maria, le tue sono miserie, ma Io
sono con te perché tu cresca nel mio cammino. Puoi dire a don… ciò che hai
ascoltato nella catechesi di don Amorth, per avvalorare la sua chiamata che,
nell'apparizione della Madonna a San Vincenzo Pallotti, Ella disse: "É
sublime l'ufficio del Ministero di esorcista poiché esso riprende i passi di
mio Figlio nel cammino della Redenzione. É compito del sacerdote, il primo,
quello di liberare l'uomo da satana. Quanto bisogno c'è di avere esorcisti, di
liberare un popolo che geme, oppresso, dominato e schiavizzato dal demonio!
Il problema, all'origine, sta proprio nella Chiesa:
è dalle sue cariche più alte che viene arrestata tale Ordinazione per una
macchinazione subdola e sottile del maligno che non vuole che ci siano
guerrieri che lo combattano e possano arrestare e contrastare il regno del suo
dominio. E perché avviene questo? Lo dice bene il vangelo di stasera: è entrato
nella Chiesa uno stato di fariseismo: si è fatta, in molta di essa, razionale,
dotta, superiore: vuole detenere un potere, non vuole quindi apparire ridicola,
accogliendo riti ritenuti superati e medioevali; vuole mantenere un'apparente
immagine di forma, di modernità, per l'accettazione del mondo. É entrato, da tempo,
questo fumo nero di satana che porta, come descrive il vangelo: boria,
autosufficienza, saccenza, poiché ci si ritiene, dato che si è alla conoscenza
e al servizio di Dio, che ciò è bastante a sé: ci si ritiene giusti e sopra le
righe dei poveri peccatori; non se ne comprende la necessità, il grido di
dolore dei miei poveri figli. Se ci si riconoscesse peccatori, miseri, ultimi,
nella povertà di sé e del proprio stato, tra poveri ci si riconosce e ci si
comprende: si parteciperebbe al bisogno dell'altro.
Come avviene la liberazione? Base fondamentale è la
preghiera, la Santa Messa, i Sacramenti, il digiuno, la carità: in questo modo
i fedeli possono unirsi ed accompagnare i sacerdoti; ma non solo, vengono dati
alla Chiesa segni e mezzi specifici propri, quali quello dell'esorcismo, della
preghiera di liberazione, l'imposizione delle mani, l'unzione dell'olio degli
infermi, che non appartiene e non viene dato solo per i moribondi ma per tutte
le creature, e soprattutto per quelle tormentate nelle malattie mentali che
sono spesso fomentate dal demonio. Se questo fosse effettuato, il Soffio dello
Spirito Santo si farebbe forte, impetuoso, gagliardo, sì da allontanare le
tenebre, l'oscurità o la nebbia velenosa che il nemico sparge ovunque: le nubi
si squarcerebbero sì che la luce del Sole tornerebbe ad illuminare la Chiesa,
l'umanità; e le anime non sarebbero più tormentate da lui perché protette e
difese da una Chiesa che si fa dico".
30 ottobre
2013
"Fatevi
creature spirituali, dato che lo Spirito che vi trasforma, ve ne rende atti,
capaci: vi plasma a saper passare per la porta stretta"
"Mia piccola Maria, tu ti spaventi, figlia
mia, ti lasci prendere dal terrore dello strepitio al fracasso che ti fa il
demonio; lo so, la sua azione è dura, ma Io c'ero. Egli usa i tuoi figli, entra
attraverso le loro miserie e, in quel dato tempo sotto il suo influsso, sono
come posseduti dalla sua azione che egli compie contro di te proprio per
disarmarti e portarti alla disperazione a causa di questa mia Opera. Ricordati
però che Io ci sono, e mi farò ancora più palese della mia presenza con te.
La Parola stasera vi dice che lo Spirito viene in
soccorso della debolezza dell'uomo. Eh, sì! Gli uomini sono così deboli nelle
loro fragilità, e nelle vicende che devono affrontare, e cadono, cadono nello
sconforto, nell'abbattimento, lasciando così anche la mia Via. Questa debolezza
però non è di giustificazione poiché Iddio dona ad essi lo Spirito Santo che
viene in soccorso, dà fortezza negli eventi da affrontare, luce nel percorso
che è via di rettitudine a di giustizia, consolazione allo sconforto. Lo
Spirito forma la coscienza, plasma l'essere a Sé, viene a supplire
all'incapacità umana. Egli, vivendo in voi, agisce ed opera ciò che voi non
potete, ma vi aiuta a trarre il meglio della vostra persona; vi dona la Parola,
vi fa arditi nel vivere la Volontà di Dio. Fatevi creature spirituali, dato che
lo Spirito che vi trasforma, ve ne rende atti, capaci: vi plasma a saper passare
per la porta stretta di cui parla il vangelo stasera. Non si entra nel Regno se
non ci si piega, se non ci si abbassa ad entrarvi; e lo Spirito vi modella
perché vi facciate umili, piccoli e conformi a tale passaggio. Molti di quelli
che, pur non avendola varcata, verranno ugualmente con orgoglio e pretenziosità
a bussare alla mia porta, ma Io dirò ad essi: "Non vi conosco!".
Essendo stati primi sulla terra per il loro potere, ancora crederanno, nella
loro superbia, che esso valga, che abbia valore e diritto, per la loro entrata
nel Regno; ma da questa parte questo potere umano, transitorio e fallace, non
ha più nessun valore, non conta niente. Essi, non possedendo lo Spirito Santo,
non sono passati, piegandosi in umiltà per la porta stretta; hanno fatto
fuggire lo Spirito, contristandolo con le loro opere inique, e le tenebre li
hanno permeati: tenebre che non permettono la vista di tale porta; la loro
grandezza nella boria e nelle vanità non li ha resi piccoli per piegarsi:
tenebre alle tenebre, essi verranno calamitati ad esse, a quel regno degli
inferi a cui appartengono, e di cui la Chiesa ha così vergogna di parlarne, e
che Io vi riporto alla sua realtà, non per spaventarvi, figli miei, ma per
salvaguardarvi perché non vi cadiate: luogo chiuso… non più porte lo recingono,
ove non c'è più cambiamento, né speranza, non varca più luce, dato che la luce
è sostanza ed essenza dello Spirito Santo, ed è per chi lo ha ospitato,
seguito, amato. Ti benedico".
31 ottobre
2013
"Invocate
lo Spirito Santo, amate la Madonna, fatevi fratelli i Santi!
Date a loro
il vostro cuore e le mani, ed essi vi aiuteranno a farvi santi"
"Mia piccola Maria, in questa notte vengono
compiute molte scelleratezze che si camuffano sotto specie di festa,
compiute in onore e nel nome di satana, per dare maggior forza al suo potere.
Molte dovrebbero essere le Comunioni e l'adorazione in riparazione, e per
contrastare e limitare tale azione malefica.
Stasera la Chiesa, alla sua vigilia, celebra la
solennità dei Santi. Cosa è questa solennità? É la festa del Paradiso: il
giubilo di tutti i suoi abitanti che, per farne parte, per entrarvi, non
possono che essere Santi. E cosa fanno? Godono, gioiscono, amano! Godono
dell'amore di Dio, gioiscono fra di loro, e amano ricevendo quell'amore
traboccante dall'Altissimo Signore, e fra gli stessi Beati: un amore che
travasa per la sua fusione e ne viene sparsa la sua essenza, il suo profumo,
l'energia, per l'intero Paradiso, sul Purgatorio e sulla terra. Essi vivono una
felicità che non è ferma, non è statica, ma in perpetuo movimento nella misura
in cui si accresce la conoscenza di Dio, il godere della sua presenza, faccia a
faccia, del suo ardore, sì che lo spirito dei Beati si dilata e maggiora la sua
possibilità di ricevere sapienza e amore che evolve in un gaudio che sviluppa
ed amplia senza fine. Chi sono i Santi? Sono coloro che hanno amato il Signore
e L'hanno seguito; e lo sono anche quelli che, pur facendo parte di altre
religioni, e non conoscendone l'identità, Lo hanno però vissuto nella
concretezza della vita, nella retta coscienza e nel bene fatto; quando poi si
troveranno dinanzi al Signore nel Giudizio personale, nella scelta alla sua
adesione, essi si fanno Santi.
Come divenire Santi? Il Vangelo delle Beatitudini
di stasera vi risponde: fatevi poveri in spirito, miti della terra, accoglienti
delle persecuzioni, fedeli alla lotta per la giustizia e per il bene, testimoni
per il mio Nome e per la fede. Santi si fanno, come dichiara la santa Parola,
coloro che lavano le loro vesti nel Sangue dell'Agnello: quelli che hanno
lavato la loro anima nel proprio sacrificio e nel combattimento per la Verità,
che Io sono, e che uniti e fusi nel mio Sangue, li rende Santi. Quelli che si
sono fatti poveri per la terra saranno i ricchi per il Cielo. Figli miei,
fatevi amici i Santi! Conoscete la loro storia, emulate le loro virtù: ognuno
di essi è un tassello della bellezza dell'Eterno. Fatene parte di questo Corpo
glorioso per divenire il compendio della melodia della magnificenza dell'Altissimo.
Molti diranno: siamo poveri peccatori, Signore, e come potemmo divenire Santi?
Quante meraviglie vedrete in Cielo…! Quanto stupore dinanzi a tanti peccatori
ritornati sui miei passi, la cui trasformazione è una mia opera. Invocate lo
Spirito Santo, amate la Madonna, fatevi fratelli i Santi! Date a loro il vostro
cuore e le mani, ed essi vi aiuteranno a farvi Santi. Ti benedico".
www.goccediluce.org
giovedì 12 dicembre 2013
mercoledì 11 dicembre 2013
lunedì 9 dicembre 2013
venerdì 6 dicembre 2013
giovedì 28 novembre 2013
mercoledì 27 novembre 2013
"La Croce apparirà, in alto nei Cieli, radiosa e splendente"
"La Croce apparirà, in alto nei Cieli, radiosa e splendente"
"Il mio sguardo è sempre su di te. Tu, a volte ti dimentichi di Me, mentre Io ti guardo sempre e non ti dimentico mai.
Oggi si cerca di colpire la mia Croce, si tirano pietre su di essa, si cerca di scardinarla dal suo trono, ove deve essere, ove deve regnare: al centro della terra e dell'umanità! Ma non vi riusciranno. La Croce è, e rimane, segno di vittoria. Essa apparirà in alto nei Cieli, radiosa e splendente, dinanzi a tutte le genti, per far sì che ancora l'uomo l'accolga e riconosca in essa la vittoria, la salvezza e l'amore che è. Solo entrando nel suo rifugio, solo accogliendo la Croce di Cristo, voi saprete accogliere la vostra che si fa così: vittoria, salvezza e amore.
La Croce continua in voi la sua azione santificante, vi redime, vi santifica, vi divinizza, diventa ascesa per il Cielo. Pure nei tempi che seguiranno, di buio e di dolore, nella sua purificazione, l'azione della Croce continua, redimendo. Sarà ancora il riscatto per i nuovi tempi, sarà regno e centro della terra! Ti benedico".
Oggi si cerca di colpire la mia Croce, si tirano pietre su di essa, si cerca di scardinarla dal suo trono, ove deve essere, ove deve regnare: al centro della terra e dell'umanità! Ma non vi riusciranno. La Croce è, e rimane, segno di vittoria. Essa apparirà in alto nei Cieli, radiosa e splendente, dinanzi a tutte le genti, per far sì che ancora l'uomo l'accolga e riconosca in essa la vittoria, la salvezza e l'amore che è. Solo entrando nel suo rifugio, solo accogliendo la Croce di Cristo, voi saprete accogliere la vostra che si fa così: vittoria, salvezza e amore.
La Croce continua in voi la sua azione santificante, vi redime, vi santifica, vi divinizza, diventa ascesa per il Cielo. Pure nei tempi che seguiranno, di buio e di dolore, nella sua purificazione, l'azione della Croce continua, redimendo. Sarà ancora il riscatto per i nuovi tempi, sarà regno e centro della terra! Ti benedico".
martedì 26 novembre 2013
lunedì 25 novembre 2013
"Prossima è la nascita di una generazione nuova"
"Guardate i segni del tempo!", e riconoscerete che è giunto, è prossimo il parto, così come conoscete i segni del tempo che cambia con le sue conseguenze, sappiate guardare i segni, gli eventi che si fanno più dolorosi, che comportano sempre maggiore sofferenza. Siete nel travaglio del parto e sempre più si maggiora la sua pena e i suoi dolori, dato che prossima è la nascita di una generazione nuova. Come già la Madre mia, quando è prossima la mia Nascita, si racchiude tutta in Dio, si chiude nella preghiera, s'assorbe alla sua estasi. Io vi invito continuamente a riconciliarvi con il Giudice, finché siete nel percorso della vita, perché non abbia poi a chiudervi in prigione. E chi è il Giudice supremo se non Dio Padre? Tornate a Lui perché ci sia nascita della Grazia in voi. Rifugiatevi, riallacciate l'Alleanza perduta, riconciliatevi con la Santa Confessione, unitevi ai Sacramenti. Convertitevi, e il debito molto sarà condonato. Ma chi ascolta? Se ci fosse questa riconciliazione la nascita diverrebbe un lieto evento, esente da tanto dolore, ma se la durezza permane e il mio richiamo inascoltato, la sofferenza del parto sarà grande, dato che il peccato non è stato riscattato; e per salvarvi c'è bisogno di lavaggio, di purificazione da esso: non si può entrare con l'abito sporco nel Giardino dei giardini, e per questo, se si cade nel burrone degli inferi non basterà la terra, ci vorrà la prigione del Purgatorio, che è dura, figlia mia, molto più dura del penare terreno, ed Io cerco insistentemente, con Cuore accorato, con inviti d'amore e timore, di risparmiarvela. Riconciliatevi a Dio!
Il Purgatorio è prigione dal quale non si può uscire se non si è pagato sino all'ultimo debito e l'abito si sia fatto degno e puro per entrare nel Regno. Ad ognuno la sua pena secondo il peccato e le conseguenze, che non sono dimenticate, e l'attesa è spesso lunga, per la nascita eterna. Riconciliatevi oggi, e aiutate i fratelli nella Riconciliazione alla Misericordia mia, e il debito verrà riscattato nel mio Sangue; molto vi verrà condonato. Ogni figlio che ritorna è nascita alla mia vita. Ti benedico".
Il Purgatorio è prigione dal quale non si può uscire se non si è pagato sino all'ultimo debito e l'abito si sia fatto degno e puro per entrare nel Regno. Ad ognuno la sua pena secondo il peccato e le conseguenze, che non sono dimenticate, e l'attesa è spesso lunga, per la nascita eterna. Riconciliatevi oggi, e aiutate i fratelli nella Riconciliazione alla Misericordia mia, e il debito verrà riscattato nel mio Sangue; molto vi verrà condonato. Ogni figlio che ritorna è nascita alla mia vita. Ti benedico".
venerdì 22 novembre 2013
giovedì 21 novembre 2013
"Portate sempre con voi questa medaglia"
"La medaglia miracolosa vi è stata data come dono dalla mia e vostra Madre, per l'immenso amore che ha per voi. Questa medaglia è segno della sua presenza, di Lei porta significato. Vi è data per protezione, per difesa, perché ne abbiate accanto, e in voi, la sua presenza. Nell'Immagine della medaglia è scolpita L'Immacolata Concezione, Colei che concepisce, nelle sue acque verginali e miracolose, Cristo, e rigenera e dà vita alla Grazia, ai cristiani. Questa medaglia è una goccia, una goccia delle sue acque miracolose. Chi la porta, porta in sé questa goccia di Lei, di queste acque, che continuamente scorrono e danno Grazia di vita; e tutto ciò che il cristiano opera, vive, offre, prega, è immerso in quest'acqua, che viene così da Lei lavato, filtrato, reso puro, da poter essere accolto da Dio, e venire benedetto.
Il Padre vede in voi le acque di Maria, e non può che accogliere la vostra preghiera, se è buona; e nel tempo, quando si è compiuta la sua maturazione, ve ne dà la guarigione. Portate sempre con voi questa medaglia(*). Essa vi difende dagli attacchi del nemico, che vi riconosce il segno dell'Immacolata, e lo teme: è il segno della sua appartenenza. E la Madonna vi sarà sempre accanto. Portala anche tu, figlia mia! Nei momenti di buio, di dolore, di prova, di malattia, essa vi sarà di sostegno e di aiuto. Nel momento della vostra agonia, Maria sarà presente al vostro capezzale e vi aiuterà nel trapasso. La Madre Santissima questa sua goccia la dilata, la diffonde su tutto il vostro essere, per lavarvi, rigenerarvi, rendervi nuovi e puri, per far sì che siate pronti per il Giudizio dinanzi a suo Figlio, e per l'entrata nel Regno celeste. Ti benedico".
(*) Madre Teresa di Calcutta donava, ad ognuno che incontrava, la medaglia miracolosa, e ai sacerdoti ne donava una manciata piena, come è successo anche a me due volte.
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"L'inferno!... realtà terribile di cui la Chiesa poco ne parla"
"Mia piccola Maria, ogni bambino che viene al mondo porta il suo bagaglio di doni; nessuno ne è esente: la vita stessa è un dono, la capacità di capire e agire, l'immortalità dell'anima che avete, ciò che vi circonda, e persino quello che per voi è condanna: la malattia… ma non è condanna secondo la Sapienza divina, dato che chi la riceve è predestinato, con la sua pena, alla salvezza eterna; egli è già un salvato del Regno, mentre per i cosiddetti sani quanto sarà più dura la sua conquista e più penosa la sofferenza in Purgatorio!
É sempre dono del Signore ciò che prosegue nell'esistenza: sia la vocazione religiosa o sacerdotale, o sia la famiglia, o la possibilità di una vita pia e casta che è per poter vivere un apostolato santo ed è per quelli che vivranno in più intima unione con il Signore, che entrano nella sua profondità alla ricerca della santità; è comunque dono che viene dal Cielo.
Iddio si compiace di dare doni mistici celestiali lì ove la terra dell'anima è umida…dove l'umiltà è coltivata; essi si fanno mezzo per poter donare questi doni per arricchirne i fratelli, si fanno forzieri aperti nei quali il Padre gioisce di riversare le sue gioie preziose per fa sì che tutti possano venire a piene mani a riceverne. Aperto questo forziere, poiché non trattenuto mai a sé, mai chiuso per ammantare della sua bellezza chi desidera.
Io chiederò conto del raccolto dei beni dati, il suo frutto; ma quanti torneranno a mani vuote! E per essi il Vangelo dice che ci sarà terrore e stridore di denti… l'inferno!... Realtà terribile di cui la Chiesa poco ne parla per timore di scandalizzare i fedeli o di essere ritenuta medievale. Eppure esso sussiste, è presente, e molti vi cadono; ed è bene che venga spesso ricordato perché se non per amore del sacrificio, di chi opera per le realtà celestiali, operi almeno per il rispetto e il timore di non cadere agli inferi nelle realtà terribili eterne. Se non per amore per timore che li salva!... Quanta moltitudine di creature naturalmente buone, dicono. "Non facciamo nulla di male…!". Ma ove è il bene che era da compiere?!... Oziosi e nell'accidia…, il dono ricevuto rimane chiuso alle proprie persone: vivono per sé stessi e giungono a Me, portando solo il dono da Me ricevuto e non fruttificato. Se non ricevono preghiere e sacrifici di altre anime, se non gridano pentiti alla mia Misericordia cosa li potrà attendere, se non gli inferi?
Siate generosi e fecondi! Non abbiate paura di donarvi, ed Io benedico, e moltiplicherò la vostra opera e, nella misura in cui vi abbandonate con generosità e siete fruttuosi nella vostra vocazione e date, più la mia benedizione scende su di voi e vi ammanta della mia santità: tanto più Io moltiplico delle ricchezze dei miei doni. Ti benedico".
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domenica 10 novembre 2013
Gocce di Luce e Papa Francesco
"Accogliete la parola di questo Papa che ha il compito di traghettare questa umanità dal peccato alla Misericordia di Dio"
"Mia piccola Maria, Io benedico tutte queste creature ed estendo la tua povera preghiera nell'estensione del mio Cuore divino. Oggi nel mio vangelo ancora la mia Misericordia vince sul peccato. Ecco i farisei e gli scribi: portano dinanzi a Me un'adultera, colta in flagrante, in reale peccato; ma essi non si stanno preoccupando dell'offesa a Dio o dello stato dell'anima della donna; la usano per mettermi in fallo e per evidenziare la superiorità delle loro tradizioni. Molti tra di loro avevano essi stessi tradito il talamo e tutti avevano in qualche modo trasgredito la Legge divina; e il peccato è sempre un tradimento, un adulterio all'amore di Dio. E cosa dovrebbe fare il Signore Santissimo: spegnere la vita a tutti coloro che stanno errando…? O è lecito e concesso che dei fratelli uccidano l'altro perché ha peccato…? Cosa se ne fa Iddio di un figlio che si perde? Ma quale gioia per un figlio ritrovato…!
Il Padre Celeste è Colui che fa nuove le cose: dà loro continua vita e le fa risorgere nella sua Misericordia. Dinanzi ad un giardino che ha perso la sua bellezza originaria, ove non vi è più fioritura, ma il cui manto è ricoperto di rovi e sterpi, cosa ve ne fate? Ma di un giardino che riscopre la sua fioritura e i suoi colori: quale delizia ritrovata ai vostri occhi! Dinanzi ad un orto che si è fatto incolto, secco, che non porta più l'abbondanza del suo raccolto, che ve ne fate? Ma di un orto che rinverdisce, che si ricopre nuovamente dei suoi saporosi frutti che possono ricolmare le vostre tavole, quale gratificazione alla sua utilità ritrovata!
Dinanzi alle piaghe di un malato che si fanno infette e la cui risposta alla cura è delusione e sconfitta…, invece quale soddisfazione di riconoscenza, di incitamento alla vita, dinanzi ad una carne che si fa rosea e sana nella sua ritrovata salute. Per far sì che però tutto questo si attui ci vuole il suo tempo, il lavoro fatto con amore. Ugualmente così Iddio compie: nel tempo e nell'opera con amore, il cui frutto è la sua Misericordia: ricrea in voi il suo capolavoro. Ogni figlio che ritorna è un fiore che torna a germogliare nel Paradiso del suo Cuore.
Figli miei, accogliete la parola di questo Papa che ha il compito di traghettare questa umanità dal peccato alla Misericordia di Dio, perché, se essa vuole, possa rinascere e risorgere.
Ognuno di voi guardi sé stesso: non stia a guardare e giudicare il peccato dell'altro; si ponga in contatto con la propria coscienza e con lo sguardo a Dio. Analizzi e riconosca il suo peccato come l'adultera: si faccia sguardo nel mio Sguardo. Dinanzi al tabernacolo si esamini e vada poi a confessarsi ove Io assolvo e dico: "Neanche Io ti condanno, và, e non peccare più!". Tutto nel perdono dimentico del passato. Ti benedico".
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Il Padre Celeste è Colui che fa nuove le cose: dà loro continua vita e le fa risorgere nella sua Misericordia. Dinanzi ad un giardino che ha perso la sua bellezza originaria, ove non vi è più fioritura, ma il cui manto è ricoperto di rovi e sterpi, cosa ve ne fate? Ma di un giardino che riscopre la sua fioritura e i suoi colori: quale delizia ritrovata ai vostri occhi! Dinanzi ad un orto che si è fatto incolto, secco, che non porta più l'abbondanza del suo raccolto, che ve ne fate? Ma di un orto che rinverdisce, che si ricopre nuovamente dei suoi saporosi frutti che possono ricolmare le vostre tavole, quale gratificazione alla sua utilità ritrovata!
Dinanzi alle piaghe di un malato che si fanno infette e la cui risposta alla cura è delusione e sconfitta…, invece quale soddisfazione di riconoscenza, di incitamento alla vita, dinanzi ad una carne che si fa rosea e sana nella sua ritrovata salute. Per far sì che però tutto questo si attui ci vuole il suo tempo, il lavoro fatto con amore. Ugualmente così Iddio compie: nel tempo e nell'opera con amore, il cui frutto è la sua Misericordia: ricrea in voi il suo capolavoro. Ogni figlio che ritorna è un fiore che torna a germogliare nel Paradiso del suo Cuore.
Figli miei, accogliete la parola di questo Papa che ha il compito di traghettare questa umanità dal peccato alla Misericordia di Dio, perché, se essa vuole, possa rinascere e risorgere.
Ognuno di voi guardi sé stesso: non stia a guardare e giudicare il peccato dell'altro; si ponga in contatto con la propria coscienza e con lo sguardo a Dio. Analizzi e riconosca il suo peccato come l'adultera: si faccia sguardo nel mio Sguardo. Dinanzi al tabernacolo si esamini e vada poi a confessarsi ove Io assolvo e dico: "Neanche Io ti condanno, và, e non peccare più!". Tutto nel perdono dimentico del passato. Ti benedico".
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Mia Madre non solo è parte di Me ma è nel Cuore del mio Cuore
"Mia piccola Maria, stasera nel vangelo mi vengono a chiamare: "C'è tua Madre e i tuoi fratelli", ma Io dico: "Chi è mia Madre, i miei fratelli e sorelle?". "Chi fa la Volontà del Padre mio si fa tale!". E non dico questo perché non ami mia Madre, che non solo è parte di Me, è nel Cuore del mio Cuore sì da farsi unico: è Carne della mia Carne e Sangue mio: siamo assimilati l'uno nell'altro. La Carne di cui mangiate nella Comunione è anche Carne di Maria, e il Sangue che bevete è anche Sangue suo, dato che da Lei provengono. Chi ama Me ama Lei, chi ama Lei ama Me! Eppure Io non interrompo la mia missione, non mi distacco dalla Parola da dare al popolo poiché è giunta mia Madre e i miei parenti, ma proseguo nell'occuparmi delle cose del Padre mio, a cui non posticipo nulla, nemmeno all'amore più sacro, l'adorazione a Dio e al suo servizio. Terminato il mio Insegnamento, mi reco poi da mia Madre, che non aveva chiesto nulla ed era rimasta in paziente attesa. Io le vado incontro, la benedico e l'abbraccio.
Chiamo voi a non posticipare il Signore Dio ai vostri affetti umani poiché accade spesso che anche quando, pur c'è una certa devozione, essa è però sacrificata, sottoposta ai tanti compromessi dei vostri amori. Quante situazioni si presentano dinanzi ai miei occhi e nella distesa dell'umanità… quanto pochi sono quelli che veramente mi amano! Ancora così tante chiamate alla vita religiosa e sacerdotale: quante chiamate alle vocazioni che non vengono accolte per non perdere il mondo o per i genitori che non lasciano il possesso dei propri figli, dando disposizioni contrarie!
Quante situazioni peccaminose che sono preferite e accolte, pur se illuminati nella coscienza che si vivono in offesa a Dio! Quante spose e sposi che, per non turbare il proprio equilibrio, la propria pace, e per non urtarsi con l'altro, non combattono dinanzi alla scelta della vita, della Verità o del peccato! I molti affetti che precedono e che vengo permessi e accettati, e ci si dimentica del Padre celeste che è l'Amore, e crea l'amore, desidera l'amore, e che solo rinnova, rintempra e rinsalda i vostri nel suo.
Come essere mio Padre, mia Madre, miei figli, spose, fratelli? Io vi rispondo: "Adempiendo il santo Volere di Dio nella vostra vita che si compie nel vivere i divini Comandi e il mio Insegnamento. Essi attestano un amore che, dato a Me, viene bruciato nel mio Spirito che lo santifica e vi fa miei consanguinei, più che amici, carne e sangue mio, mio Cuore: vi fate un tutt'uno con Me, vostro Signore e Maestro. Ti benedico".
sabato 9 novembre 2013
E’ Maria che vi cura e che intercede
Oggi voi guardate a Maria, celebrate la sua divina Maternità. La Madonna in Paradiso viene manifestata nella Perla della sua Essenza, che è la sua Maternità. Ella si è dilettata ed ha gioito in modo così partecipato nel suo rapporto di Madre e Figlio, vivendo in pienezza i vari stadi della mia vita: sia quando mi aveva in braccio come divino Infante, come quando mi aveva accanto da fanciullo, sia nello scorrere quotidiano degli anni, come quando si poneva a discorrere con Me da giovane e adulto, Maria viveva e vive la pienezza di una Maternità vissuta.
Ma oggi ancor di più Ella, Regina del cielo, la vive facendosi presso ogni suo figlio, nei Beati come nei suoi figli sofferenti, dalle anime purganti ai malati, ai moribondi, tenera e intima, sollecita e premurosa come lo può una Madre. Accorre per sollevare e dare speranza, conforto per ravvivare alla fede e dare coraggio; e chiede al Padre Santissimo, per i meriti della sua divina Maternità, guarigione e libertà per condurre le anime al Cielo.
E’ la Madre che intesse la tunica della Grazia ad ogni anima: è Lei che si cura di aiutarla a lavare le sue macchie, di cucirne le rifiniture ed abbellirla, simile ad ogni madre terrena che fa del suo meglio per dare beltà al proprio figlio per poterlo presentare e gioire di lui. Ugualmente la Madre Santissima opera con voi e vi prepara perché possiate essere presentati al Padre Celeste e dire: “Com’è bello questo figlio!”.
E’ Maria che vi cura e che intercede, che accoglie suppliche e sparge grazie: fa di tutto per trarre la parte migliore che ogni creatura ha in sé; ma vi può anche lasciare nella sofferenza se questo è per il bene della vostra anima e Volontà Santissima del Padre, dato che prega e aiuta, chiede e intercede, soccorre e accorre, ma non oltrepassa il Santo Volere del Padre Eterno. Ha bisogno poi, per operare in voi, che l’accogliate come Madre, che vi sentiate figli e vi doniate a Lei; allora vi pone sotto il suo Manto ed opera.
Chi accoglie e vive la Maternità di Maria accoglie e riconosce la Paternità del Padre Eterno, riconosce ed accoglie Me come Maestro e Signore e lo Spirito nel suo Amore santificante, dato che il compito di Lei è di farvi vivere, innestarvi nella Santissima Trinità per mezzo e tramite la sua divina Maternità. Ti benedico”.
Ma oggi ancor di più Ella, Regina del cielo, la vive facendosi presso ogni suo figlio, nei Beati come nei suoi figli sofferenti, dalle anime purganti ai malati, ai moribondi, tenera e intima, sollecita e premurosa come lo può una Madre. Accorre per sollevare e dare speranza, conforto per ravvivare alla fede e dare coraggio; e chiede al Padre Santissimo, per i meriti della sua divina Maternità, guarigione e libertà per condurre le anime al Cielo.
E’ la Madre che intesse la tunica della Grazia ad ogni anima: è Lei che si cura di aiutarla a lavare le sue macchie, di cucirne le rifiniture ed abbellirla, simile ad ogni madre terrena che fa del suo meglio per dare beltà al proprio figlio per poterlo presentare e gioire di lui. Ugualmente la Madre Santissima opera con voi e vi prepara perché possiate essere presentati al Padre Celeste e dire: “Com’è bello questo figlio!”.
E’ Maria che vi cura e che intercede, che accoglie suppliche e sparge grazie: fa di tutto per trarre la parte migliore che ogni creatura ha in sé; ma vi può anche lasciare nella sofferenza se questo è per il bene della vostra anima e Volontà Santissima del Padre, dato che prega e aiuta, chiede e intercede, soccorre e accorre, ma non oltrepassa il Santo Volere del Padre Eterno. Ha bisogno poi, per operare in voi, che l’accogliate come Madre, che vi sentiate figli e vi doniate a Lei; allora vi pone sotto il suo Manto ed opera.
Chi accoglie e vive la Maternità di Maria accoglie e riconosce la Paternità del Padre Eterno, riconosce ed accoglie Me come Maestro e Signore e lo Spirito nel suo Amore santificante, dato che il compito di Lei è di farvi vivere, innestarvi nella Santissima Trinità per mezzo e tramite la sua divina Maternità. Ti benedico”.
venerdì 8 novembre 2013
Gesù parla ad un'anima
Questi insegnamenti spirituali sono stati ricopiati, letteralmente così come sono stati scritti nei quaderni da una mamma di famiglia, che fa la casalinga, e che vuol restare nel nascondimento e nel totale anonimato. Si tratta di locuzioni interiori, di cui ella viene privilegiata, da anni. Gesù le parla al cuore durante il ringraziamento alla Santa Comunione Eucaristica, e la chiama: ”mia piccola Maria”. Le parole di Gesù le giungono come Gocce di luce, e in una grande pace, nel cuore. Poi ella scrive tutto sul quaderno, e in fretta, perché a casa deve preparare la cena per la sua famiglia. E poi consegna il suo quaderno al suo padre spirituale, che la segue regolarmente nel suo cammino di vita cristiana. Questo dono non è soltanto per suo beneficio spirituale, ma è per la Chiesa, è per tutti, e specialmente per i sacerdoti.
Dio Vi Benedica ...
(padre spirituale della piccola Maria dall'anno 2000)
www.goccediluce.org
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Pure voi, figli miei, tuffatevi nell'Immacolata Concezione
"Pure voi, figli miei, tuffatevi nell'Immacolata Concezione"
"Portate anime ala Madonna: tutti quelli che avete nel cuore, quelli che conoscete, coloro che sono nel peccato, ammalati nel corpo e nello spirito, ossessi, e affetti da ogni tipo di mali, i più abbandonati, i più lontani; non vi stancate. Per tutta la vita ricordatevi e conducete anime alla Madre. Lei è la Madre che se ne prende cura continuamente, non li lascia mai, mai si stanca di aiutarli a sanarsi. Oggi che ricordate la Madre di Lourdes, Io vi dico che Lei è sempre in questo luogo e, con il suo sguardo segue, uno ad uno, ogni creatura, ogni ammalato, e di tutti si prende cura; nessuno ne esce senza ricevere una sua carezza, un suo sostegno, anche quando pare non ci sia stata nessuna guarigione. La Madonna è lì che ne ha dato fortezza, aiuto, consolazione, e senso alla loro condizione, che la trasforma, nel cuore, facendola divenire offerta di salvezza.
Alcuni ricevono i cosiddetti miracoli, ma sono segno per ravvivare la fede, per credere alla santità del luogo e della sua presenza. La Madonna ha soprattutto invitato, mediante Bernardetta, di dire che i sacerdoti vengano a Lei in processione: Lei è l'Immacolata Concezione. Prima sono i sacerdoti, gli affidatari di questo invito per far sì che si tuffino, s'irrorino nelle Acque Immacolate della Madre, che sono state santificate e timbrate dal Sangue e Corpo di Colui che è il Sommo Sacerdote; e solo se posti nelle sue Acque divinizzate, Maria riforma in loro i lineamenti, i tratti del suo Figlio, di Colui che è il Santo del Santi, perché gli siano più somiglianti. Solo acquisiti i tratti, le forme, la vita di Cristo, essi saranno veri sacerdoti, in unione a Colui che è Sacerdote eterno. In questo stato di santità acquisito, essi potranno recare anime a Cristo, essere capaci di sanare, di aiutare tutti i fratelli come il loro Maestro, di condurli a salvezza, e di portare, essi stessi, anime nelle acque di Maria, ove Lei se ne prenderà cura per riformarle a nuova creatura, a nuova nascita, che è la vita della Grazia. Voi ricevete una vita naturale, fisica dalla madre terrena, dovete poi entrare nelle acque materne del Grembo del Cielo che è la Madre mia. In Lei voi venite lavati dal peccato e, lavati, Ella vi riforma i lineamenti del Figlio suo Santissimo. La bellezza deturpata dal male viene riacquistata per esser i figli della Grazia, così come Iddio vi ha creati esenti dal peccato. Bernardetta si sporca per trovare l'acqua nella terra: questo gesto è perché lei prende in sé il male di tanti, lo sporco del peccato altrui, per purificarlo in sé, per aiutare i fratelli a lavarsi e tornare, belli e puri, al Padre. Pure voi, figli miei, tuffatevi nell'Immacolata Concezione, e dopo essere stati lavati, riformati da Lei, così rigenerati, la Madre vi fa dono un poco delle sue Acque, vi fa rigeneratori perché anche, mediante di voi, possiate lavare e aiutare i fratelli a tornare alla bellezza di Dio. Ti benedico".
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"Portate anime ala Madonna: tutti quelli che avete nel cuore, quelli che conoscete, coloro che sono nel peccato, ammalati nel corpo e nello spirito, ossessi, e affetti da ogni tipo di mali, i più abbandonati, i più lontani; non vi stancate. Per tutta la vita ricordatevi e conducete anime alla Madre. Lei è la Madre che se ne prende cura continuamente, non li lascia mai, mai si stanca di aiutarli a sanarsi. Oggi che ricordate la Madre di Lourdes, Io vi dico che Lei è sempre in questo luogo e, con il suo sguardo segue, uno ad uno, ogni creatura, ogni ammalato, e di tutti si prende cura; nessuno ne esce senza ricevere una sua carezza, un suo sostegno, anche quando pare non ci sia stata nessuna guarigione. La Madonna è lì che ne ha dato fortezza, aiuto, consolazione, e senso alla loro condizione, che la trasforma, nel cuore, facendola divenire offerta di salvezza.
Alcuni ricevono i cosiddetti miracoli, ma sono segno per ravvivare la fede, per credere alla santità del luogo e della sua presenza. La Madonna ha soprattutto invitato, mediante Bernardetta, di dire che i sacerdoti vengano a Lei in processione: Lei è l'Immacolata Concezione. Prima sono i sacerdoti, gli affidatari di questo invito per far sì che si tuffino, s'irrorino nelle Acque Immacolate della Madre, che sono state santificate e timbrate dal Sangue e Corpo di Colui che è il Sommo Sacerdote; e solo se posti nelle sue Acque divinizzate, Maria riforma in loro i lineamenti, i tratti del suo Figlio, di Colui che è il Santo del Santi, perché gli siano più somiglianti. Solo acquisiti i tratti, le forme, la vita di Cristo, essi saranno veri sacerdoti, in unione a Colui che è Sacerdote eterno. In questo stato di santità acquisito, essi potranno recare anime a Cristo, essere capaci di sanare, di aiutare tutti i fratelli come il loro Maestro, di condurli a salvezza, e di portare, essi stessi, anime nelle acque di Maria, ove Lei se ne prenderà cura per riformarle a nuova creatura, a nuova nascita, che è la vita della Grazia. Voi ricevete una vita naturale, fisica dalla madre terrena, dovete poi entrare nelle acque materne del Grembo del Cielo che è la Madre mia. In Lei voi venite lavati dal peccato e, lavati, Ella vi riforma i lineamenti del Figlio suo Santissimo. La bellezza deturpata dal male viene riacquistata per esser i figli della Grazia, così come Iddio vi ha creati esenti dal peccato. Bernardetta si sporca per trovare l'acqua nella terra: questo gesto è perché lei prende in sé il male di tanti, lo sporco del peccato altrui, per purificarlo in sé, per aiutare i fratelli a lavarsi e tornare, belli e puri, al Padre. Pure voi, figli miei, tuffatevi nell'Immacolata Concezione, e dopo essere stati lavati, riformati da Lei, così rigenerati, la Madre vi fa dono un poco delle sue Acque, vi fa rigeneratori perché anche, mediante di voi, possiate lavare e aiutare i fratelli a tornare alla bellezza di Dio. Ti benedico".
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Testimonianza
La Parola di Dio, irrorata dallo Spirito Santo, sgorga in pienezza dal cuore di Gesù nell'ultima cena come ferma volontà di redenzione: "Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi" (Lc 22,15), come atto supremo di amore: "Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine" (Gv 13,1), come solenne promessa della sua costante e perenne presenza sino alla fine dei tempi: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20) e infine come memoriale: "Fate questo in memoria di me (Lc. 22, 19). Così il pane diventa Carne e il vino diventa Sangue, cibo e bevanda di salvezza per tutti. L'alito divino torna a soffiare sugli uomini e sul mondo per una nuova creazione e per ornarci di una nuova e più sublime somiglianza e dignità. Dopo il triste allontanamento a causa del peccato, siamo invitati di nuovo all'intimità di una mensa e alla comunione piena con Dio.
La divinità si trasfonde nella nostra umanità malata per una totale purificazione. È la suprema anticipazione nella santa cena del sacrificio cruento della sua prossima crudelissima passione e morte e della sua gloriosa risurrezione. È il messaggio redentivo di vita nuova offerto agli uomini di ogni tempo. È la via privilegiata per una vera rinascita, per un gioioso ritorno alla casa del Padre: "Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli" (Gal 4,4-5). Il Figlio di Dio incarnato, che ha assunto da una vergine la sua natura umana, la carne purissima e immacolata di Maria santissima, per essere uno di noi, uomo perfetto restando vero Dio, ora quella stessa carne si dona per vivere in noi e fare di noi creature nuove, redente dal Figlio e rigenerate dalla Madre celeste. Siamo nutriti e redenti da quel cibo divino. "Quasi modo geniti infantes, razionabile, sine dolo tac concupiscite" (1 Pt 2, 2): come bambini appena venuti al mondo, bramate il latte limpido e puro dello spirito. Siamo rigenerati nella nostra natura nel seno verginale della Madre, la corredentrice del genere umano.
La maternità di Maria, così intimamente unita alla santissima eucaristia, diventa perennemente feconda ed universale. Si unisce indissolubilmente al memoriale e in modo speciale al sacerdozio, doni di valore infinito alla chiesa e al mondo di Gesù agonizzante sulla croce: "Figlio ecco tua madre" (Gv 19,27). "Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio" (Gal 4,7). Nell'apostolo Giovanni tutti i sacerdoti si ritrovano.
Già nel tempo noi possiamo sperimentare nella divina eucaristia sia la figliolanza nei confronti del Padre celeste, siamo deificati in Cristo, sia l'essere rigenerati per l'azione materna di Maria, la corredentrice del genere umano. Nel pane di vita, accolto con umiltà e fervore, noi possiamo ascoltare di nuovo la forza della Parola e l'energia divina santificante che ci viene data: il Verbo fatto carne viene ad abitare dentro di noi, fissa in noi la sua dimora, viene a portare la sua luce deificante. Egli ci illumina con la sua parola che è verità, con la sua persona che è la Verità incarnata: "Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo" (Gv 1,9) e "A quanti l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio" (Gv 1,12). È quindi legittimo e doveroso dedurre che la divina eucaristia, celebrata e consacrata dalla Parola e dallo Spirito, continuamente viene, vive e si rinnova sui nostri altari, assunta vive in noi come parola vera, come Verbo che nella nostra vita e nella nostra carne s'incarna e nella nostra anima è rigogliosa e palpita.
Ad alcune anime, con una scelta libera e gratuita, il Signore Gesù in modo più vivo si fa sentire; Egli stesso affina i sensi dell'anima eletta e la sintonizza sulle onde del suo cuore. Quasi sempre, anche nel nostro caso, l'esperienza dell'ascolto, sempre e soltanto immediatamente dopo la santa comunione sacramentale, passa attraverso un intimo travaglio: è l'intimità della comunione piena che trova la sua migliore intensità sulla via del Calvario, ai piedi della croce, in un lento quotidiano e doloroso martirio. Forse proprio per questo Gesù chiama la sua eletta "Piccola Maria". Egli particolarmente si compiace in quelle anime più capaci di amare, che più assomigliano per l'umiltà, la povertà e la purezza alla sua santissima Madre.
Ciò è confermato anche dallo scopo primario di questi intimi colloqui e ancor più dalla missione che lo stesso Gesù affida alla sua prediletta: la conversione dell'umanità e la santificazione dei sacerdoti, i rappresentanti di Gesù Cristo in terra e i prediletti di Maria santissima. Sì, sono proprio i sacerdoti i primi destinatari di questi messaggi. Tutti loro sono chiamati ad una sublime missione, ad una santità vera, ad essere più che mai somiglianti a Cristo Gesù. Sono però anche i più insidiati dal maligno; lui sa che per ogni sacerdote che trascina nel male una schiera di poveri indifesi lo seguono sulla via della perdizione. Spesso dignità e debolezza albergano nella stessa persona. In questo scritti si possono sentire assai di frequente i palpiti appassionati di Gesù per i suoi eletti; il suo intenso dolore per i tanti e reiterati tradimenti e quella infinita misericordia che mai viene meno.
Basta leggere e meditare con sincerità di spirito, senza prevenzioni, per accorgersi della ricchezza dei contenuti e costatare la più assoluta ortodossia. Molti già l'hanno già fatto ricavandone grandi benefici. In molte anime questi messaggi hanno già compiuto prodigi di grazia che soltanto da Dio possono derivare. I pensieri di Dio non si dovrebbero mai fermare a livello mentale: sgorgano dall'Amore e debbono essere accolti con amore.
Un lettore sacerdote, illuminato da Gocce di luce
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